Re: il digiuno
Inviato: mercoledì 12 novembre 2014, 21:33
"Quando si usa l'intelligenza propria, l'intelletto, il raziocinio, c'è il rischio di non ascoltare lo Spirito Santo perchè... perchè non si è sottomessi ad Esso semplicemente perchè si stà usando la propria di intelligenza."
Conosco bene queste argomentazioni strumentali: due persone si confrontano, poi una dice all'altra: "io parlo ispirato dallo Spirito Santo, tu no"; ma l'altra potrebbe dire esattamente la stessa cosa.
Chi può stabilire chi è ispirato e chi no? Qui siamo tutti uomini e nessuno è gerarchicamente superiore ad altri per dare patenti di Spirito Santo.
Quindi ciascuno dica cosa ha da dire, e lasci a Dio giudicare chi è con Lui e chi non lo è.
Tra l'altro ognuno ha anche la sua strada personale per cercare la propria comunione con Dio... di certo non farei mai una preghiera errata in cui si chiede di sottomettere "spirito, anima e corpo", dato che l'anima è l'insieme di spirito e corpo.
E non credo che occorra una formula magica per leggere con intelligenza Isaia 58... è sufficiente non leggere con dottrine abolizioniste preconcette.
Dio sa chi legge perchè ha sete della verità... e tanto basta per essere guidato dallo Spirito di Dio nella direzione giusta.
Detto in due parole: Isaia 58 insegna semplicemente che quando si digiuna bisogna essere sinceramente pentiti per i peccati e convertiti al bene (come fecero i niniviti che digiunarono e si convertirono dal male che commettevano); se uno digiuna senza essersi convertito al bene, e cioè avendo in mente di continuare a commettere di proposito il male, tale digiuno è inutile.
Le parole chiave sono "voi digiunate per colpire con pugno malvagio" (v. 4); cioè: digiunate per precostituirvi una giustificazione al male che avete intenzione di commettere ancora; ciò esclude la reale esistenza di un pentimento, di un ravvedimento, di una conversione dal male al bene.
L'idea che il digiuno fisico quale astensione dal cibo sia stato abolito da Isaia 58 è frutto di una lettura condizionata dalle false dottrine abolizioniste della Parola di Dio, altro che amore e/o intelligenza.
Conosco bene queste argomentazioni strumentali: due persone si confrontano, poi una dice all'altra: "io parlo ispirato dallo Spirito Santo, tu no"; ma l'altra potrebbe dire esattamente la stessa cosa.
Chi può stabilire chi è ispirato e chi no? Qui siamo tutti uomini e nessuno è gerarchicamente superiore ad altri per dare patenti di Spirito Santo.
Quindi ciascuno dica cosa ha da dire, e lasci a Dio giudicare chi è con Lui e chi non lo è.
Tra l'altro ognuno ha anche la sua strada personale per cercare la propria comunione con Dio... di certo non farei mai una preghiera errata in cui si chiede di sottomettere "spirito, anima e corpo", dato che l'anima è l'insieme di spirito e corpo.
E non credo che occorra una formula magica per leggere con intelligenza Isaia 58... è sufficiente non leggere con dottrine abolizioniste preconcette.
Dio sa chi legge perchè ha sete della verità... e tanto basta per essere guidato dallo Spirito di Dio nella direzione giusta.
Detto in due parole: Isaia 58 insegna semplicemente che quando si digiuna bisogna essere sinceramente pentiti per i peccati e convertiti al bene (come fecero i niniviti che digiunarono e si convertirono dal male che commettevano); se uno digiuna senza essersi convertito al bene, e cioè avendo in mente di continuare a commettere di proposito il male, tale digiuno è inutile.
Le parole chiave sono "voi digiunate per colpire con pugno malvagio" (v. 4); cioè: digiunate per precostituirvi una giustificazione al male che avete intenzione di commettere ancora; ciò esclude la reale esistenza di un pentimento, di un ravvedimento, di una conversione dal male al bene.
L'idea che il digiuno fisico quale astensione dal cibo sia stato abolito da Isaia 58 è frutto di una lettura condizionata dalle false dottrine abolizioniste della Parola di Dio, altro che amore e/o intelligenza.