Senza offesa, il mio metodo è appunto il mio così come il mio approccioIo capisco perfettamente il tuo metodo poiché anche io avevo lo stesso approccio.
Poi qualcosa è cambiato, non so se riuscirò a spiegare in che modo.

Per comprendere quello che c'è scritto questo è il metodo. Didattica. Perchè? Appunto perchè sono scritture tra l'altro ricopiate nel tempo, selezionate e tradotte. Poi, per interpretare correttamente i significati occorre "conoscenza". Non solo della lingua ma di tutta una serie di elementi che spaziano tra la filosofia antica alle evoluzioni delle ideologie nella storia, simboli ecc. Molto spesso il primo significato è esattamente quello che viene fuori semplicemente leggendo, senza fare i salti mortali. C'è metodo e metodo. C'è il metodo aggregato al velo religioso o all'interpretazione personale. Almeno uno di questi lo abbiamo tutti, chi più chi meno. Ma appunto è l'intento che fa la differenza. Chi è aperto magari man mano che scopre cose nuove, cambia alcune concezioni. Altri rimangono statici.
Possiamo individuare anche una psicologia biblica e persino dire (secondo il linguaggio moderno) che Yeshùa utilizzava bene la PNL (programmazione neuro linguistica) analizzando i discorsi descritti nei vangeli. Molti ci vedono anche concetti metafisici. I significati spirituali sono frutto di un'insieme di altri elementi tra cui l'intuizione e capacità personali, le esperienze di chi ha studiato prima di noi e le loro intuizioni. Possiamo anche dire "l'ascolto dell'io interiore", "della guida interiore", della "guida dello Spirito , "la relazione col divino" o quello che vuoi. Alla fine possiamo parlare di verità biblica a cui si arriva per via didattica (principalemente) e verità universali... ciò che serve nella vita. Che ci sia un percorso spirituale è un atto di fede e può essere visto in diversi modi e seguendo diverse vie. Non sto dicendo che non è così, perchè per il credente è così. Sto dicendo solo che se ci approcciamo alla spiritualità con la didattica diventa tutto ipotizzabile e contestabile. Su questo ti do ragione. Ma appena sopra ho cercato di spiegare la differenza.
Ecco perchè sto dicendo che l'approccio didattico alla scrittura è sempre corretto. L'approccio spirituale è personale. L'errore è comprendere male il testo e quindi alterare l'approccio spirituale.
Bene. Rispetto ciò che dici. La strada che hai scelto nessuno te la nega e non sarò di certo io a dire se è giusta o sbagliata. Ma non possiamo dire nemmeno ":Partirei dalla frase dei Saggi " un uomo studia dove il cuore desidera" ( cito a memoria).
Il punto è questo, mi chiedi "se voglio" fare una ricerca storica, riassumendo a parole mie.. ti rispondo con un'altra citazione dal telefilm Friends.![]()
Phoebe: " Mi piacerebbe molto, ma non mi va!"
A parte gli scherzi, io non sento più nel mio cuore il desiderio di scavare tutte le possibili variabili di un argomento.
perchè ciò sottointende che questo metodo (che tu supponi essere mio) è sbagliato perchè a te ha portato a cambiare strada e magari col tempo la stessa cosa capiterà a me (o noi). Quindi dovresti dire che il tuoIo capisco perfettamente il tuo metodo poiché anche io avevo lo stesso approccio.
Poi qualcosa è cambiato, non so se riuscirò a spiegare in che modo.



In questo caso non ho nulla da dire. Solamente, specifico, che se si fa comunque riferimento al testo biblico e leggo letteralmente che Yeshùa spezzò il pane... e mi viene detto da altri ambienti che non era pane ma un tubero, ovviamente contesto perchè è chiaramente scritto così. O no? Cosa diversa è l'interpretazione. Non sempre ciò che è scritto va preso alla lettera. PEr esempio in Eden non c'era il serpente parlante. Tante storie probabilmente non sono nemmeno reali. Ciò che conta è il messaggio, l'insegnamento. Tra l'altro si dice Toràh, giusto?
A me va benissimo. Ti ho sempre detto che mi fa piacere che intervieni anche nelle discussioni quando si tratta di tirare fuori dei significati. Va bene anche che riporti la spiegazione dei tuoi maestri. Il fatto di indagare, può essere visto come una via che può sviare, demoralizzare, troppo complicata, impegnativa... non di interesse o quello che vuoi, però è anche giusto sapere dove ha origine ciò che si studia. Io mi sono messo a cercare l'origine della Bibbia ed ho trovato delle risposte fino ad un certo punto, nel bene e nel male. E' anche un fidarsi di chi ha scritto certamente. Ma è sempre così. ciò che non dovrebbe essere così è invece l'affidarsi totalmente ad un autore o più autori e non principalmente a se stessi, alla guida interiore. Molto spesso si parla di guida dello Spirito ecc.. però noto che alcuni chiacchierano e basta. Questo metodo può sembrare ..fidarsi solo se la fonte è attendibile e dimostrabile. No, non è così. Serve a prendere atto di ciò che si studia e della direzione. Poi applicando nella propria vita ciò che si impara, farà la differenza. Ciò in cui si crede deve essere vero e deve avere comunque un qualche riscontro, non un ritorno, ma un riscontro.. anche la sola sensazione di benessere. Così la vedo io.Questo forse perché alla Kabbalah non sono arrivata con la logica o con la ragione, ma grazie ad una sensazione interiore di " rivelazione ".
Per questo io non ho scritto qui sul forum per "convincere " razionalmente che questo approccio è la verità. Il mio intento è solo quello di aiutare chi è nella mia stessa situazione a riconoscere in sè stesso la medesima rivelazione.
In altre parole, se qualcuno si trova in crisi perché non trova più un senso in quello che studia o vive, spero che la lettura della mia esperienza lo possa aiutare in qualche modo.
Io non ho bisogno in questo momento di una dimostrazione razionale che Baal HaSulam sia davvero kabbalista secondo il lignaggio così come viene affermato.
Qui è una questione di fede ed è una scelta personale.
" Non c'è coercizione nella spiritualità ".
Infine c'è anche una motivazione "kabbalista " al fatto che preferisco indicare le fonti del Rabash e del Baal HaSulam piuttosto che proporre una mia interpretazione.
Lo studio delle loro opere, compiuto con la giusta intenzione, attira la Luce che riforma. Questo insegna il Baal HaSulam, nella cartella
Kabbalah avevo postato anche l'articolo in questione.
Una mia interpretazione invece non attira nessuna Luce, per ora
Può anche essere frutto della guida interiore la ricerca o ampliare la conoscenza. Nell'antichità c'erano i Sapienti da non confondere con i "sapienti capi dei popoli" che erano dotti su certi temi sociali ecc.. e quindi criticati. I Sapienti erano coloro che avevano raggiunto una conoscenza più elevata degli altri. La differenza stava per come veniva usata.
Anche la conoscenza della Qabbalah può essere usata nel bene e nel male ..e comunque attinge alle conoscenze antiche.