Ermeneutica per principianti (e non solo)

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Israel75
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Re: Ermeneutica per principianti (e non solo)

Messaggio da Israel75 »

Quelli che hanno accettato Cristo, sono buoni, gli altri tutti cattivi, ipocriti, infedeli, che seguono dottrine di uomini, ciechi ecc eccc.
Ma guarda che a volte hai lo stesso identico atteggiamento delle persone che dici che ti avversano, non sò se te ne rendi conto.Anche questo è un dato di fatto. :-) :-) :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
marco
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Re: Ermeneutica per principianti (e non solo)

Messaggio da marco »

Caro Gianni lascio la risposta a Pietro: Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto At10,34/35.
Quando Dio dice di amare il popolo di Israele è come se dicesse che Egli ama tutti gli uomini che praticano la giustizia e la compassione verso il prossimo.
Non può esserci un amore esclusivo, dettato dalla razza, per Dio.
Dio è Padre di tutti.
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Gianni
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Re: Ermeneutica per principianti (e non solo)

Messaggio da Gianni »

Caro Marco, gli ebrei “sono amati a causa dei loro padri; perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili”. Lo afferma Paolo in Rm 11:28,29.
Nella tua citazione tu trascuri la frase “chi lo teme e pratica la giustizia”. È vero che ciò vale per tutti, “a qualunque popolo appartenga”, ma rimane il fatto che deve praticare la giustizia, che non è una cosa generica, perché l’unica giustizia che conta è nella Bibbia l’osservanza della Toràh.
Prova a domandarti perché mai Dio si formò un popolo speciale tutto per sè, gli ebrei, appunto, traendoli dalla discendenza di Abraamo. “Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri popoli? Certo, è anche il Dio degli altri popoli, poiché c'è un solo Dio” (Rm 3:29,30). La “potenza di Dio” è “per la salvezza di chiunque crede”, ma “del Giudeo prima e poi del Greco”. - Rm 1:16.
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francesco.ragazzi
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Re: Ermeneutica per principianti (e non solo)

Messaggio da francesco.ragazzi »

...Quindi una volta nato Gesù, il popolo di Israel non serve più?
Ma dove li leggete queste cose?...

Caro Besasea, non ho detto che una volta nato Gesù il popolo di Israele non serve più, ma che Dio ha scelto un popolo a cui si è dedicato per far conoscere al mondo il Suo Piano di salvezza che principalmente è incentrata su Yeshua, Israele sarà sempre al centro del Suo Piano di salvezza perchè i propositi di Dio non vengono mai meno.-
La Torà è la Sua Legge, ma Yeshua ci ha fatto capire che nessun uomo è in grado pienamente di osservarla in quanto (per natura) lontani da Dio e che questa natura umana necessita di un (innesto) particolare e spirituale per rendere l'uomo adatto a poter tendere alla Sua piena Osservanza.- Questo "innesto" lo opera Dio per l'opera di Redenzione compiuta da Yeshua su coloro che riconosceranno la nostra incapacità ed il nostro estremo bisogno e con esso potremo crescere e tendere a quella perfezione che solo pallidamente è manifestata nella Torà .-
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francesco.ragazzi
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Re: Ermeneutica per principianti (e non solo)

Messaggio da francesco.ragazzi »

Come “il vino nuovo” ha bisogno di “otri nuovi” per essere contenuto, altrimenti
si perde sia il vino sia gli otri (Mt 9,17), così la nuova alleanza stipulata da
Gesù non poteva essere espressa con i termini usuali della religiosità della vecchia alleanza, insufficienti ed inadeguati per esprimere quella nuova realtà.

“Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico:
amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” (Mt 5,43-44).
L’evangelista ha messo insieme due realtà opposte (amore/odio) di cui la seconda, “odiare i nemici”, si trova presente nei salmi: “Non dovrò io odiare, Signore, chi ti odia,
e detestare quelli che insorgono contro di te? Con odio estremo li odio e come
nemici sono per me” (Sal 139,21-22; 137,9).
La nuova Alleanza (fatta per uomini nuovi) è in effetti una spiritualizzazione della vecchia Alleanza, una Sua interiorizzazione profonda, perchè l'Amore di Dio non può essere contenuto in semplici norme umane, ma dev'essere espresso nella perfezione totale della Sua essenza !
marco
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Re: Ermeneutica per principianti (e non solo)

Messaggio da marco »

Gianni ha scritto:Caro Marco, gli ebrei “sono amati a causa dei loro padri; perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili”. Lo afferma Paolo in Rm 11:28,29.
Si Gianni, ma cosa intende Paolo per vocazione irrevocabile?
Possibile che sia a prescindere da tutto?
Quindi anche se idolatri, sono amati. Anche se rivoltosi, sono amati.
No. Perchè conosciamo come Dio ha punito i rivoltosi e deportato il paese per idolatria.
Allora qual'è la giusta interpretazione della vocazione?
La promessa che fece Dio ad Abramo. E riguarda anche tutti noi (..conta le stelle..)
Dio promettendo ad Abramo la discendenza non può venir meno distruggendo TUTTO il popolo ebraico come non potrebbe distruggere TUTTI i pagani.
Perchè tutti facciamo parte della promessa fatta ad Abramo. Ecco che è irrevocabile.
E in quella promessa c'è racchiusa anche un'altra condizione, Dio dice ad Abramo che la sua discendenza non sarà quella di Agar ma bensì quella di Sara.
Paolo spiegherà dopo la differenza e la motivazione di quest'ultima promessa.
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Gianni
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Re: Ermeneutica per principianti (e non solo)

Messaggio da Gianni »

Marco, l’amore di Dio per Israele è eterno e incondizionato. È un amore di tipo materno. Una madre ama il figlio a prescindere. Lei non dice “ti amo se”, ma dice: “Ti amo a prescindere, perché tu sei tu”.

Sono femminili e materne le parole che Dio rivolge a Gerusalemme mentre si paragona a una madre:
“Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta,
smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere?
Anche se le madri dimenticassero,
non io dimenticherò te”. – Is 49:15.

In Is 66:9 Dio diventa ostetrica, identificandosi con la levatrice: “’Io che preparo la nascita, non farei partorire?’ dice il Signore.‘Io che faccio partorire, chiuderei il grembo materno?’ dice il tuo Dio”. In Is 66:13 Dio si fa madre: “Come un uomo consolato da sua madre così io consolerò voi”.

Come una madre, Dio s’intenerisce profondamente come solo una madre sa fare. Questa tenerezza materna e questa piena partecipazione tutta femminile appare in diversi riferimenti, come in Os 11:1-4:
“Quando Israele era un ragazzo io l’ho amato e l’ho chiamato a uscire dall’Egitto perché era mio figlio. In seguito, più chiamavo gli israeliti, più essi si allontanavano da me . . . Io ho insegnato a Efraim a camminare. Ho tenuto il mio popolo tra le mie braccia, ma non ha capito che mi prendevo cura di lui. L’ho attirato a me con affetto e amore. Sono stata per lui come chi solleva il suo bambino alla guancia. Mi sono abbassata fino a lui per imboccarlo”. – Dia.

Qui la figura materna appare in tutto il suo tenero amore. Dio è per Israele la madre che si cura del figlio e vuole il suo bene. Anche quando il figlio non ricambia e si ribella, la madre continua ad amare incondizionatamente. Lo aveva tenuto tra le braccia, lo aveva imboccato, lo aveva sollevato per sentirselo a contatto con la guancia, gli aveva insegnato a camminare.
marco
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Re: Ermeneutica per principianti (e non solo)

Messaggio da marco »

Caro Gianni ma questo amore materno è per ogni singolo ebreo a prescindere dalla sua condotta?
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Gianni
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Re: Ermeneutica per principianti (e non solo)

Messaggio da Gianni »

“Per quanto concerne l'elezione, sono amati a causa dei loro padri; perché i doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili”, dice Paolo in Rm 11:28,19. Nota il plurale: “Sono amati”, loro, gli ebrei, non semplicemente il popolo ebraico (nel qual caso Paolo avrebbe usato il singolare ‘è amato’).
Ma che cosa non ti va giù, Marco? Che Dio ama gli ebrei?
marco
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Re: Ermeneutica per principianti (e non solo)

Messaggio da marco »

Certo che no Gianni. Non credo che Dio ami di più una razza rispetto ad un'altra.
Tutto quì.
Davanti a Dio tutti gli uomini sono uguali.
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