Io questo l'ho capito benissimo.Besàseà ha scritto:Mi pareva di aver fatto sufficienti esempi di come in ebraico molti termini assumo significati molto diversi. D'altronde la tua regola non è nemmeno valida in Italiano perché se dico per esempio macchina, posso riferirmi ad un'automobile, ad un macchina produttrice, ad una locomotiva, ad una macchina agricola oppure estensivamente ad un sistema.
Sei tu che devi leggere bene quello che ho scritto io e capire che non sto dicendo che esiste una regola che dice che a termine uguale deve corrispondere per forza significato uguale.
Sto dicendo che la possibilita' che la presenza di uno stesso termine in piu punti voglia riferirsi alla stesso tipo di significato devi almeno prenderla in considerazione, provare se il testo sta in piedi e poi eventualmente scartarla.
E del resto anche tu lo fai per altri casi, come lo fa qualsiasi traduttore.
Per esempio per il termine arum (su cui non ho piu' controbattuto,ma per il semplice fatto che non sapevo che erom si scrive in maniera diversa) dimostri anche tu di applicare in fondo questa logica.
Come la parola "astuto" o "scaltro" si puo' applicare al serpente allo stesso modo si puo' anche applicare ai primi uomini e il testo puo' stare in piedi considerando la frase "Adamo ed Eva erano scaltri e non sbagliavano"
Un altra cosa che vorrei dire (sia a Besasea che a Gianni) e' che non si puo' considerare un errore, decidere di traslitterare un termine ,nel momento in cui pur capendo a cosa ci si riferisce ci si accorge di non avere nel vocabolario della lingua di destinazione un termine gia' pronto per riferirsi alla stessa cosa.
Supponendo che il traduttore sapeva che il termine cherubino nel contesto che si trovava davanti si riferiva a una creatura mitologica o spirituale ma comunque extraumana al servizio di Dio , consapevole di non avere un singolo termine nella lingua di destinazione utile a descrivere la stessa cosa, cos'altro poteva fare se non usare il termine originale o traslitterarlo?
Inoltre se nella comprensione del traduttore il termine "cherubino" come il termine "serafino" categorizza la tipologia o la gerarchia di creature spirituali la scelta di mantenere il termine originale ha la sua logica in quanto permette di conservare la categorizzazione.