YEIALEL
Inviato: martedì 1 aprile 2014, 18:45
Ok, anche io ho deciso di inaugurare la mia presenza qui. E lo faccio con alcuni stralci del mio messaggio di presentazione sul vecchio forum
Il mio primo incontro con Dio, penso sia stato nei primi anni della mia vita. Allora non potevo dargli un nome visto che ancora non sapevo chi fosse o quale progetto avesse in mente per me. Cio nonostante, ogni volta che mi recavo in quei posti particolari, solo o in compagnia, qualcosa succedeva. Era come se mi trovassi ogni volta in un altro luogo nonostante per abitudine vedevo e rivedevo quei luoghi per abitudine. Il cielo, pur presentando gli stessi colori, in quegli spazi era sempre più vivace, ed il sole irradiava non solo luce e calore. Anche non facendo nulla e limitandomi a stare li, era come se il tempo si fermasse, era come se il mondo si fermasse li. Nonostante siano passati molti anni (allora dovevo averne circa 3) i ricordi sono più vivi che mai. In ogni momento della giornata, recandomi in quei posti, mi sentivo quasi come colpito nel profondo da uno di quei raggi luminosi, immerso in quel mare di gioia. Mi sentivo trascinato via, mi sentivo leggero, felice come in nessun altro luogo. Con il tempo tuttavia questa strana sensazione alla quale ho cercato di dar nome, pur continuando a recarmi li, non la provai più.
Un anno e mezzo dopo incominciai a frequentare la scuola, e sempre due anni dopo cominciai con il catechismo. fu in quel momento che sentii parlare di Dio, delle sue opere e della sua grandezza, e di suo figlio, Gesù Cristo che morì in croce e che resuscitò dopo tre giorni.
Si, ma ne sentii solo parlare...
Perche le attività degli anni seguenti consistevano in attività ludiche di gruppo che nulla avevano di religioso, per cosi dire. Dio o Gesù venivano solo nominati. Anche nei raduni di catechesi nei seminari si facevano le stesse cose: si giocava, si vedeva quanto era bello il seminario di turno, si faceva messa, si giocava ancora e finiva la giornata cosi. E Dio si nomina solo perche è catechismo. E' vero che bisogna considerare il fatto che si parla a dei bambini, ma è pur vero che solide basi sulle quali basare la propria fede vanno a mancare. Alla minima scossa la fede basata sul nulla crolla.
Con il proseguire, per nulla piacevole e più che mai doloroso, dei miei anni in "convento", la mia timidezza muta in una vera e propria fobia, che ancora oggi condiziona la mia esistenza. Inoltre cominciavo a chiedermi già allora come mai si perdesse tanto tempo a giocare invece di parlare dell'Onnipotente. Ma in quel periodo, come anche prima, non mi interessava per nulla. La sola cosa che mi interessava era non frequentare mai più quel postaccio. Smisi di andarci dopo la cresima e li pensavo che tutto sarebbe finito. Che mi sarei lasciato alle spalle queste cose religiose che tanto mi annoiavano, che ritenevo insignificanti e che la catechesi ha contribuito a farmi odiare.
Poi fu la svolta. E non dimenticherò mai quel giorno. Perchè da li iniziò la mia vita.
Di norma chi si approccia alla fede lo fa dopo un percorso sofferto. C'è chi trova e chi si fa trovare. C'è chi viene e chi va. Ma ancora mi stupisco del modo in cui Lui venne da me...
Ritorno da scuola. Era un mattino come tutti gli altri. All'improvviso cadde sulla mia spalla un ago di pino verde. Non avrei fatto tanto caso ad un ago di pino che mi cade sulla spalla, soprattutto in quel momento perche ero assorto in altri pensieri. Ma è quello che avvenne dopo che ha dello stupefacente... Sollevai lo sguardo al cielo...
E ho capito che credevo in Dio, che lo dovevo seguire, che dovevo fare la sua volontà,che da li in poi le cose sarebbero cambiate in meglio.Non vi era nulla che faceva presagire qualcosa, nulla che in precedenza era accaduto per farmi prendere questa decisione...
Credevo e basta...
Da li in poi la mia vita fu un viaggio di formazione e di preghiera... Cio che accadeva ogni giorno era da Dio, in bene e in male, allo scopo di formarmi, lo ritrovai in tutto il suo splendore, mi accompagnò di nuovo in quei luoghi, in quelle spiagge,fra quelle piante, e li ancora oggi prego. Mi indirizzava sul giusto cammino, mi aiutava a crescere, mi prometteva che avrei visto e abitato spiagge migliori, che lo avrei incontrato insieme ai figli di Dio.
Vi era però un ostacolo che ancora adesso mi impedisce di entrare totalmente in comunione con lui: l' idea di un dio al quale non bisognerebbe neppure rivolgersi, perche fin troppo grande, fin troppo onnipotente, e io sin troppo piccolo per potermi anche solo appellare a lui o anche solo poter pronunciare il suo nome. Quest'insegnamento mi fu impartito nelle ore di religione in tenera età. Di conseguenza quando prego ho paura di rivolgermi a lui, di dire qualcosa di sbagliato, di suscitare la sua ira e di perdere il suo amore.
Ogni momento nella mia vita con Dio veniva da me trascritto su un diario, nel quale parlo di lui, di questi posti, delle mie speranze e del sogno che ancora oggi mi muove, nonostante siano passati anni.
Ho modificato il post per trasformare quella che era una mia supplica d'aiuto, in una testimonianza di fede, in modo da potermi appellare ad esso all'occorrenza, facendo vedere in tal modo la grandezza e la potenza di Dio a chi ne avrà bisogno. Un saluto in Dio
Il mio primo incontro con Dio, penso sia stato nei primi anni della mia vita. Allora non potevo dargli un nome visto che ancora non sapevo chi fosse o quale progetto avesse in mente per me. Cio nonostante, ogni volta che mi recavo in quei posti particolari, solo o in compagnia, qualcosa succedeva. Era come se mi trovassi ogni volta in un altro luogo nonostante per abitudine vedevo e rivedevo quei luoghi per abitudine. Il cielo, pur presentando gli stessi colori, in quegli spazi era sempre più vivace, ed il sole irradiava non solo luce e calore. Anche non facendo nulla e limitandomi a stare li, era come se il tempo si fermasse, era come se il mondo si fermasse li. Nonostante siano passati molti anni (allora dovevo averne circa 3) i ricordi sono più vivi che mai. In ogni momento della giornata, recandomi in quei posti, mi sentivo quasi come colpito nel profondo da uno di quei raggi luminosi, immerso in quel mare di gioia. Mi sentivo trascinato via, mi sentivo leggero, felice come in nessun altro luogo. Con il tempo tuttavia questa strana sensazione alla quale ho cercato di dar nome, pur continuando a recarmi li, non la provai più.
Un anno e mezzo dopo incominciai a frequentare la scuola, e sempre due anni dopo cominciai con il catechismo. fu in quel momento che sentii parlare di Dio, delle sue opere e della sua grandezza, e di suo figlio, Gesù Cristo che morì in croce e che resuscitò dopo tre giorni.
Si, ma ne sentii solo parlare...
Perche le attività degli anni seguenti consistevano in attività ludiche di gruppo che nulla avevano di religioso, per cosi dire. Dio o Gesù venivano solo nominati. Anche nei raduni di catechesi nei seminari si facevano le stesse cose: si giocava, si vedeva quanto era bello il seminario di turno, si faceva messa, si giocava ancora e finiva la giornata cosi. E Dio si nomina solo perche è catechismo. E' vero che bisogna considerare il fatto che si parla a dei bambini, ma è pur vero che solide basi sulle quali basare la propria fede vanno a mancare. Alla minima scossa la fede basata sul nulla crolla.
Con il proseguire, per nulla piacevole e più che mai doloroso, dei miei anni in "convento", la mia timidezza muta in una vera e propria fobia, che ancora oggi condiziona la mia esistenza. Inoltre cominciavo a chiedermi già allora come mai si perdesse tanto tempo a giocare invece di parlare dell'Onnipotente. Ma in quel periodo, come anche prima, non mi interessava per nulla. La sola cosa che mi interessava era non frequentare mai più quel postaccio. Smisi di andarci dopo la cresima e li pensavo che tutto sarebbe finito. Che mi sarei lasciato alle spalle queste cose religiose che tanto mi annoiavano, che ritenevo insignificanti e che la catechesi ha contribuito a farmi odiare.
Poi fu la svolta. E non dimenticherò mai quel giorno. Perchè da li iniziò la mia vita.
Di norma chi si approccia alla fede lo fa dopo un percorso sofferto. C'è chi trova e chi si fa trovare. C'è chi viene e chi va. Ma ancora mi stupisco del modo in cui Lui venne da me...
Ritorno da scuola. Era un mattino come tutti gli altri. All'improvviso cadde sulla mia spalla un ago di pino verde. Non avrei fatto tanto caso ad un ago di pino che mi cade sulla spalla, soprattutto in quel momento perche ero assorto in altri pensieri. Ma è quello che avvenne dopo che ha dello stupefacente... Sollevai lo sguardo al cielo...
E ho capito che credevo in Dio, che lo dovevo seguire, che dovevo fare la sua volontà,che da li in poi le cose sarebbero cambiate in meglio.Non vi era nulla che faceva presagire qualcosa, nulla che in precedenza era accaduto per farmi prendere questa decisione...
Credevo e basta...
Da li in poi la mia vita fu un viaggio di formazione e di preghiera... Cio che accadeva ogni giorno era da Dio, in bene e in male, allo scopo di formarmi, lo ritrovai in tutto il suo splendore, mi accompagnò di nuovo in quei luoghi, in quelle spiagge,fra quelle piante, e li ancora oggi prego. Mi indirizzava sul giusto cammino, mi aiutava a crescere, mi prometteva che avrei visto e abitato spiagge migliori, che lo avrei incontrato insieme ai figli di Dio.
Vi era però un ostacolo che ancora adesso mi impedisce di entrare totalmente in comunione con lui: l' idea di un dio al quale non bisognerebbe neppure rivolgersi, perche fin troppo grande, fin troppo onnipotente, e io sin troppo piccolo per potermi anche solo appellare a lui o anche solo poter pronunciare il suo nome. Quest'insegnamento mi fu impartito nelle ore di religione in tenera età. Di conseguenza quando prego ho paura di rivolgermi a lui, di dire qualcosa di sbagliato, di suscitare la sua ira e di perdere il suo amore.
Ogni momento nella mia vita con Dio veniva da me trascritto su un diario, nel quale parlo di lui, di questi posti, delle mie speranze e del sogno che ancora oggi mi muove, nonostante siano passati anni.
Ho modificato il post per trasformare quella che era una mia supplica d'aiuto, in una testimonianza di fede, in modo da potermi appellare ad esso all'occorrenza, facendo vedere in tal modo la grandezza e la potenza di Dio a chi ne avrà bisogno. Un saluto in Dio
