Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

AEnim

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AEnim »

Gianni ha scritto: giovedì 14 settembre 2023, 10:47 Quello che sto scrivendo è un libretto.
Gianni, ti dispiace separare nettamente scritture ebraiche da greche e anche differire la pubblicazione delle seconde a dopo che si sarà esaurita la discussione su quanto scriverai sulle scritture greche?

Perchè lo sai come va a finire no? Si finirà per fare minestrone.
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Gianni
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Gianni »

L'opuscolo è suddiviso in più parti. Spetta alla ragionevolezza di ciascuno non fare un minestrone. :-)
AEnim

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AEnim »

Maria Grazia Lazzara ha scritto: giovedì 14 settembre 2023, 10:05 satàn non è un nome proprio , questo lo sappiamo benissimo ma non significa che non c'è
Poco importa dell'opinione di Maria Grazia. Nell'ebraismo chi non ha un nome proprio non esiste.
Quindi il tuo ragionamento, come al solito, è l'autoreferenzialissimo pensiero di Maria Grazia.
Per te satana esiste ed è Satana con la "S" maiuscola in qualche modo 'entità' esistente, ok, ma a noi non interessa Maria Grazia.
Quindi torno a ripetere: nell'ebraismo chi non ha un nome proprio non esiste.
Leggo : Lo scritto non è stato dettato da Dio " Non è stato dettato ma ispirato da Dio si, perché facente parte del canone e quindi accettato come fonte ispirata da Dio .
Quando la ripeti ad alta voce sembra che tu l'abbia capita ma poi, nei fatti, tratti il TaNaKh come un'opera sotto dettatura.

La musica è ispirata dalle muse, anzi, da una in particolare, Euterpe.
La musica esiste. Euterpe esiste?
La musica è ispirata alle muse, ad Euterpe.
Ancora: la musica esiste. Euterpe esiste?
La poesia di Dante è ispirata da Beatrice.
Beatrice esiste? Si. La Divina Commedia l'ha scritta Dante o gliela ha dettata Beatrice?

Che cosa vuol dire "ispirato"? Lo avete accertato cosa vuol dire nell'ebraismo?

Dio nell'ebraismo è causa di tutto, ha ispirato anche Ciro lo zoroastriano e Ciro nemmeno lo sa.
Ora passiamo al dio buonino come l'orso yogi , è una fissa di qualcuno che gli occidentali credono in questo tipo di Dio , ricordo che i cattolici credono in un inferno di fuoco dove le anime dei dannati vengono tormentati per i secoli dei secoli, altro che dio buonino !
Come al solito sei completamente fuori da merito del mio riferimento.
Dio "infinitamente buono" è un assunto teologico del cristianesimo.
Non si muove una foglia che Dio non voglia , questo viene insegnato , inculcato nel cattolicesimo , un'idea sconsiderata , che va sminuzzata è messa sotto i piedi , perché è la radice di tutte le bestemmie rivolte a Dio. Tutte le accuse rivolte a Dio provengono da questa pazza idea .
Qui vedo che cominci a capire.
Il punto è che questo è un giudizio di Maria Grazia e riguarda solo Maria Grazia cosa ne pensa o meno.
Come ho già detto studiare un fenomeno significa determinare cosa e come è, e, se non piace, dopo si dirà "non mi piace", ma il TaNaKh testimonia una cultura e non si può cambiare ciò che è perchè non piace o non siamo capaci di farlo funzionare.
Allora , tu hai deciso che il TaNaKh è il tuo testo sacro, ma poi magari scopriamo che le idee che ci sono davvero non ti piacciono, tuttavia non per questo non ci possono essere proprio quelle cose che non piacciono. Quindi 'non mi piace, non mi piace, quindi non è vero che c'è' non può funzionare.
Quando si studia qualcosa il cervello deve essere libero da ciò che penso e voglio che ci sia o non ci sia e quello che io penso giusto o sbagliato. Altrimenti l'esame di un pensiero viene inficiato dai propri bias.
Dio permette ma non é la Causa .
Permette l'esercizio della propria libertà , ogni scelta ha una conseguenza in bene o in male ,a monte troviamo la scelta scellerata del primo uomo e le relative conseguenze . Questo Dio ha permesso , ma non ne è la causa .
Come sopra. Il male esiste in natura dove il libero arbitrio ci azzecca nulla e qualcuno potrebbe ritenere che chi ha scritto questi testi non si foderasse gli occhi con le fette di prosciutto.
Nella parte profonda di noi c'è Dio , per dirla con le parole di Gualtiero.
Quella parte profonda è buona e priva di male , quella che se riesci a farla emergere vedrai il volto di Dio.
Ok, saresti una ottima candidata per l'advaita vedanta.

A me non interessa prendere nessuna posizione, ma solo esaminare i pensieri che si trovano a fondamento di uno o di un altro fenomeno religioso.
" Io formo la luce e creo le tenebre faccio il bene e provoco la sciagura . Io il Signore compio tutti questo "
Da brivido leggendolo a primo acchito . E il contesto dove è andato a finire il contesto ?
Leggete il contesto e vedete in quale circostanza vengono pronunciate queste parole ,a chi sono indirizzate, e perché . Dio crea la sciagura , arreca un male motivato giustamente e non alla cieca .
Vuoi dire che con il male punisce per 'giustizia'?
Ok, chi c'era da punire il primo giorno della creazione quando furono create luce e tenebre?
Nessuno, non c'era nessuno.
E "io credo le tenebre - Io creo il male" significa che nella creazione io sono la sola ed unica causa della loro esistenza, come dell'esistenza di qualsiasi cosa, non che 'passavano di lì per caso e gli permetto di esistere lo stesso' e il libero arbitrio qui ci azzecca zero. Si tratta di affermazioni di potenza.

Quello che interessa è capire come funzioni questo meccanismo, e per capire come funziona il meccanismo non serve continuare a negare. Intanto c'è un meccanismo che funziona. Poi non ci piace, lo vogliamo criticare, vogliamo un altro dio, vogliamo credere in qualcos'altro, queste sono cose personali, reazioni personali che a me non interessano. Interessa capire il pensiero e il meccanismo.

Il problema di essere credenti è che e se un pensiero diverso, una cultura diversa, dei testi 'diversi' rispetto a ciò che si è abituati a pensare, hanno qualcosa di nuovo da dire rispetto all'ambiente mentale con cui si è abituati a ragionare, non lo si vuole nemmeno sentire, figuriamoci conoscere e indagare, neanche un po' di curiosità.

Il contesto della citazione è Ciro. Ciro il mazdeo o zoroastriano che dir si voglia come Serse ed Artaserse.
Secondo lo scrittore Dio ha ispirato Ciro a favorire la ricostruzione di Gerusalemme e il suo Tempio, e rimandare nella propria terra gli ebrei deportati in Babilonia, i quali, dopo che Ciro l'aveva sconfitta, vivevano sotto il suo governo, e prima ancora ha sostenuto la sua guerra contro Babilonia. Secondo lo scrittore Dio marciava avanti a Ciro spianando ai suoi eserciti la strada, e sostenendo le sue battaglie, in virtù del suo potere su tutte le cose, tutte da lui determinate.
Di qualsiasi cosa si può dire che Dio l'ha voluta, ma alcune vengono sottolineate perchè vi si vede il particolare volere dell'esistenza di Israele. Dio però, ahimè, prima aveva altrettanto voluto la deportazione in Babilonia.
Dio ha voluto anche la guerra contro i cananei per l'acquisizione della terra di Israele, che non era una guerra di difesa, ma di aggressione.
Ma tutto questo si può "narrare" in tal modo perchè secondo l'ebraismo tutti gli eventi storici così come tutta la realtà sono determinati da Dio: l'idea a monte è che in ultima istanza è Dio a determinare tutto. Non muove foglia che Dio non voglia, appunto. Pensa così anche l'Islam e pensano così tutti i sistemi mono non duali.
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Gianni
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Gianni »

AEnim, stavo leggendo il tuo intervento, ma mi sono fermato quando dici che l'opinione di Maria Grazia non ha importanza. Se ha importanza la tua, ce l'ha anche quella di Maria Grazia.

Tuttavia, tu dici - a prescindere dalle persone - una verità. Ti faccio una confessione. Alla TV c'è una trasmissione il cui slogan recita "tutte le opinioni, tutte le ragioni". Io la detesto. Non mi servono proprio nulla le interviste fatte in giro per sapere come la pensano le persone. Dovrebbe casomai essere: le opionini, ma poi le ragioni, intendendo non le ragioni delle opinioni (di cui poco ci interessa), ma le ragioni vere delle cose.

Che cosa dice la Scrittura su satana? Questo conta. Le opinioni basate sulla fantasia religiosa poco e nulla interessano.

Non vorrei col mio intervento aver complicato di più la questione. Intendo dire che "secondo me" può essere un primo approccio, esprimendo un'opinione. Ma poi occorre il coraggio (e l'intelligenza) di metterla alla prova con la Bibbia, in modo che emerga la verità. Diversamente si continuerà a volare di fantasia (religiosa).

Ora vi propongo un indovinello biblico: quando e dove la Bibbia menziona per la prima volta satana?
Aiutino: se pensate al giardino dell'Eden, siete del tutto fuori strada.
AEnim

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AEnim »

Le opinioni interessano se dobbiamo parlare di opinioni.
un'idea sconsiderata , che va sminuzzata è messa sotto i piedi
Mi riferisco a questo genere di opinioni, che poi non sono opinioni ma giudizi di merito.
Che cosa dice la Scrittura su satana?
Attenzione che anche tu parti dall'idea, come disse Besa, di 'testo sacro' ma non si può ricavare il senso del testo solo da testo mettendo un po' troppo da parte la cultura che lo ha prodotto (come tanti altri dati esterni al testo, comprese le tecniche narrative).

Tu hai commentato prima un
Gianni ha scritto: mercoledì 13 settembre 2023, 19:34 Concordo. :-)
Io avevo scritto anche questo
AEnim ha scritto: mercoledì 13 settembre 2023, 19:31 Nel mio pensiero il Libro di Giobbe è come una 'situation commedy', in cui viene, appunto, creata una situazione al fine di indurre delle riflessioni e di ... comunicare qualcosa senza dirlo.
Tu capisci che se ammetti, come è, che un testo possa voler "comunicare delle cose senza dirle" il letteralismo va a farsi, giustamente, friggere.
D'altronde noi abbiamo miriadi di analisi letterarie di testi che individuano tecniche di comunicazione così concepite.
Certamente si può pensare sia un 'effetto collaterale' incosapevole e magari nemmeno desiderato,
oppure ad una tecnica di scrittura.
AEnim

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AEnim »

Gianni, ho trovato questa lettura di Isaia 45:7
Il profeta Isaia lo dice così: "Io sono YHWH, e non ce n'è nessun altro ! Io sono Colui che forma la luce ( אור , 'o ) e Colui che crea le tenebre, facendo שלום ( shalom , totalità) e רע ( ra' , male, = rottura, assenza di integrità). Io sono YHWH che fa tutte queste cose" (Isaia 45:7).

Tu che hai sicuramente vocabolari ebraici, è possibile shalom = totalità e di conseguenza 'ra' come rottura e assenza di integrità?
Gualtiero
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Gualtiero »


Buona sera AEnim
Tu che hai sicuramente vocabolari ebraici, è possibile shalom = totalità e di conseguenza 'ra' come rottura e assenza di integrità?
Sì è possibile, e si può trarre anche una diversa lettura.

Gualtiero

AEnim

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AEnim »

trizzi74 ha scritto: giovedì 14 settembre 2023, 6:47 Ciao AEnim, secondo te qual è la concezione che gli scrittori del Nuovo Testamento avevano di Satana?
Sebbene abbia letto NT per poco meno di una ventina d'anni, un giorno l'ho chiuso e non l'ho mai più riconsiderato. Sono passati altri anni, 25. E' difficile vedermi parlare di NT. A memoria l'impressione è che si tratti di una entità, cmq così appare recepito dalla quasi totalità dei credenti, segno che la suggestione in quella direzione è forte.
AEnim

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AEnim »

Gianni ha scritto: giovedì 14 settembre 2023, 18:51
Ora vi propongo un indovinello biblico: quando e dove la Bibbia menziona per la prima volta satana?
Non so se intendi questo

וַיִּֽחַר־אַ֣ף אֱלֹהִים֮ כִּֽי־הוֹלֵ֣ךְ הוּא֒ וַיִּתְיַצֵּ֞ב מַלְאַ֧ךְ יְהֹוָ֛ה בַּדֶּ֖רֶךְ לְשָׂטָ֣ן ל֑וֹ
וְהוּא֙ רֹכֵ֣ב עַל־אֲתֹנ֔וֹ וּשְׁנֵ֥י נְעָרָ֖יו עִמּֽוֹ׃

But God was incensed at his going; so a messenger of יהוה took a position in his way as an adversary. He was riding on his she-ass, with his two servants alongside,


E Bilàm si alzò al mattino, sellò la sua asina e andò con i principi di Moav. Ma l’ira di Dio si accese perché egli era andato, e il malach di יְהֹוָ֛ה prese posizione sulla strada come un satan per lui לְשָׂטָ֣ן ל֑וֹ (Numeri 22:21-22).

Dio stesso pone il proprio malach come satàn verso Bilàm. Il malach che venne visto dall'asina la quale deviò il cammino, si accasciò, e poi parlò.

L'unica volta che il termine satàn compare nel Pentateuco (Torah strettamente intesa).
acqua72
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da acqua72 »

AEnim ha scritto: giovedì 14 settembre 2023, 23:21
Gianni ha scritto: giovedì 14 settembre 2023, 18:51
Ora vi propongo un indovinello biblico: quando e dove la Bibbia menziona per la prima volta satana?
E Bilàm si alzò al mattino, sellò la sua asina e andò con i principi di Moav. Ma l’ira di Dio si accese perché egli era andato, e il malach di יְהֹוָ֛ה prese posizione sulla strada come un satan per lui לְשָׂטָ֣ן ל֑וֹ (Numeri 22:21-22).

Dio stesso pone il proprio malach come satàn verso Bilàm. Il malach che venne visto dall'asina la quale deviò il cammino, si accasciò, e poi parlò.

L'unica volta che il termine satàn compare nel Pentateuco (Torah strettamente intesa).
Per una volta che la sapevo AEnim non ti scappa nulla :) un messaggero che fa da oppositore :)
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