Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Bruno
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

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Maria Grazia Lazzara ha scritto: lunedì 15 maggio 2023, 17:54 Bella domanda Roberto,
a cosa serviva lettura se già era impressa nella loro mente quella orale ? Bastava recitarla .
Non potevano perché era stata dimenticata a causa dell'oppressione babilonese. Solo i leviti l'avevano conservata. Infatti erano i leviti a spiegare al popolo i significati della torah scritta. Queste spiegazioni dei leviti provengono dal loro tramandamento orale.
Lo hanno spiegato nei messaggi precedenti.
Bruno
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Bruno »

Gianni ha scritto: domenica 14 maggio 2023, 9:41 Da quando un apocrifo ha più valore della Scrittura stessa?
Nel senso liturgico?
Di che tipo di valore parli?
AEnim

Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da AEnim »

roberto ha scritto: lunedì 15 maggio 2023, 18:03 AEnim, rispetto il tuo punto di vista, ma per ora non lo condivido, non ne sono convinto. Ci rifletto su. :-?
Ma non ti preoccupare, è una prospettiva, mica ti devi convincere.
Poi io non parlo mai per convincere qualcuno.

Ovviamente a tutti quei fattori andrebbero aggiunti quelli interni.
Cioè si potrebbero mettere in moto tutti i dispositivi, ma se - p.e. - non si è autonomamente convinti, se non c'è affezione, ma p.e. si è obbligati, non funzionerebbero.

Qui nel nostro mondo, si pensa sempre di doversi convincere a qualcosa, e se ci si convincesse chissà quali conseguenze dovrebbero esserci. Per me funziona in quel modo, per loro a me sembra proprio lo stesso modo, salvo un paio di particolari forse, in alcuni casi. Pur essendo convinta mica che mi converto all'ebraismo. Loro hanno la loro rivelazione io la mia.
noiman
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da noiman »

Ricordarci che siamo un popolo di dura cervice è alquanto peloso, è forse in connessione di quanto stiamo discutendo? b-) Ripeto…. discutendo :-O
Un popolo dalla dura cervice, è un vecchio leitmotiv che ci accompagna da millenni, le chiese proprio tutte lo ripetono incessantemente al pari che siamo anche i fratelli maggiori, un’altra affermazione “pelosa”, tuttavia gli ebrei commentano se stessi e anche i loro difetti, riguardo a Shmòt 34/9, gemello di Shmòt 32/9 si può aggiungere una riflessione del tutto ebraica, dopo solo 40 giorni dalla rivelazione della Torah il popolo si fece costruire il vitello d’oro da Aronne, D-o sapeva benissimo che questa era la coda dell’Egitto, fu scelto il vitello (non il canguro) perché rappresentava la divinità forse più celebre dell’Egitto, mentre veniva fuso l’oro e stampato il modello, H era ben consapevole che il suo popolo era di dura cervice? Furono necessari 40 anni di deserto per forgiare il popolo di Israel e scacciare i demoni dell’Egitto, ma questa è un’altra storia.

Interessante è il dialogo tra Moshè e H.
ויאמר אם-נא מצאתי חן בעיניך אדני ילך-נא אדני בקרבנו כי עם-קשה-ערף הןא וסלחת לעוננו ולחטאתנו
E disse orsù[nà] se trovai grazia ai tuoi occhi Signore , vada il Signore in mezzo a noi poiché un popolo di nuca dura è lui e perdonerai le nostre colpe e i nostri peccati”
Nell’analisi del passo di Shmòt (come piace a Gianni) la particella כי ki, “poiché” , può essere particella causuale oppure con significato di “se”, (Gianni prendi il Carrozzini…), il senso sarebbe “se il popolo è di dura cervice perdonalo” in una forma condizionale , il maestro Ytzchàk di Berdichev diceva:
"Noi abbiamo molti peccati, Tu hai molto perdono. Scambiamo i nostri peccati per il tuo perdono. E se dicessi che non è uno scambio equo, se non avessimo molti peccati, cosa te ne faresti del Tuo perdono ?”, l’interpretazione di Ytzchàk Nissenbaum attribuiva a Moshè questa argomentazione: ”Perdona questo popolo, perché quello che oggi è il suo grande vizio, sarà la sua virtù più eroica, nello stesso modo che si mostrano indolenti nella loro disubbedienza, saranno un giorno intransigenti nella loro lealtà. Le nazioni spingeranno per assimilarli, ma loro rifiuteranno.Vorranno convertirli, ma resisteranno. Soffriranno umiliazioni, persecuzioni, torture e la morte per via della loro fede, ma rimarranno fedeli alla loro alleanza”.
Il fatto che rav Nissenbaum sia morto nel ghetto di Varsavia e il commento, ultima parte (fonte : un commento di rav. Sacks)
Noiman
Senza dimenticare se questo popolo di dura cervice non avesse conservato le scritture, voi tutti vi inchinereste a Giove capitolino, Gianni anche questa te la potevi risparmiare……

roberto
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da roberto »

Bruno ha scritto: lunedì 15 maggio 2023, 19:08
Maria Grazia Lazzara ha scritto: lunedì 15 maggio 2023, 17:54 Bella domanda Roberto,
a cosa serviva lettura se già era impressa nella loro mente quella orale ? Bastava recitarla .
Non potevano perché era stata dimenticata a causa dell'oppressione babilonese. Solo i leviti l'avevano conservata. Infatti erano i leviti a spiegare al popolo i significati della torah scritta. Queste spiegazioni dei leviti provengono dal loro tramandamento orale.
Lo hanno spiegato nei messaggi precedenti.
Il salmo 137, mi fa pensare che non l avevano dimenticata proprio.
Bruno
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Bruno »

AEnim ha scritto: lunedì 15 maggio 2023, 19:32 Pur essendo convinta mica che mi converto all'ebraismo. Loro hanno la loro rivelazione io la mia.
Questa è la giusta predisposizione. Questa tolleranza si può raggiungere solo se non si hanno dogmi.
I Buddisti studiano e meditano e si sentono liberi. I cristiani invece sono proprio afflitti dai loro dogmi e affliggono anche gli altri volendoli convertire a tutti i costi. Mi potrei sbagliare ma ho come l'impressione che per un cristiano protestante ammettere l'esistenza della torah orale è come una violazione. Qui gli ebrei si prodigano a spiegare la storia del loro popolo impiegando il loro tempo solo per uno scopo culturale, ma noto che i loro messaggi vengono sotterrati da fiumi di contestazioni e rimangono indietro. Come se ci fosse quella paura che rimangano in vista per troppo tempo. Meno male che sono tolleranti altrimenti le polemiche sarebbero molto più dure. Sono così tolleranti che se uno va da un rabbino e dice di volersi convertire, il rabbino lo rispedisce a casa invitandolo a comprarsi dei libri per studiarsi bene, non l'ebraismo, ma la sua religione di origine.
roberto
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da roberto »

noiman ha scritto: lunedì 15 maggio 2023, 19:39 in una forma condizionale , il maestro Ytzchàk di Berdichev diceva:
"Noi abbiamo molti peccati, Tu hai molto perdono. Scambiamo i nostri peccati per il tuo perdono. E se dicessi che non è uno scambio equo, se non avessimo molti peccati, cosa te ne faresti del Tuo perdono ?”,

Piccolo fuori tema. Ci vedo un provocazione, in questo detto. :d
noiman
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da noiman »

Roberto :YMHUG: , E l'umor ebraico che sottolinea significati , perdono, peccato e di nuovo perdono e poi ancora peccato, ma alla fine .....?
Noiman
Bruno
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Bruno »

noiman ha scritto: lunedì 15 maggio 2023, 19:39 Senza dimenticare se questo popolo di dura cervice non avesse conservato le scritture, voi tutti vi inchinereste a Giove capitolino, Gianni anche questa te la potevi risparmiare……
Noiman, siete bravissimi, avete documentato bene, ma si sa...quando l'interlocutore si trova disorientato cerca di cambiare argomento o si abbandona alle polemiche.
roberto
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da roberto »

Bruno ha scritto: lunedì 15 maggio 2023, 19:53
AEnim ha scritto: lunedì 15 maggio 2023, 19:32 Pur essendo convinta mica che mi converto all'ebraismo. Loro hanno la loro rivelazione io la mia.
Questa è la giusta predisposizione. Questa tolleranza si può raggiungere solo se non si hanno dogmi.
I Buddisti studiano e meditano e si sentono liberi. I cristiani invece sono proprio afflitti dai loro dogmi e affliggono anche gli altri volendoli convertire a tutti i costi. Mi potrei sbagliare ma ho come l'impressione che per un cristiano protestante ammettere l'esistenza della torah orale è come una violazione. Qui gli ebrei si prodigano a spiegare la storia del loro popolo impiegando il loro tempo solo per uno scopo culturale, ma noto che i loro messaggi vengono sotterrati da fiumi di contestazioni e rimangono indietro. Come se ci fosse quella paura che rimangano in vista per troppo tempo. Meno male che sono tolleranti altrimenti le polemiche sarebbero molto più dure. Sono così tolleranti che se uno va da un rabbino e dice di volersi convertire, il rabbino lo rispedisce a casa invitandolo a comprarsi dei libri per studiarsi bene, non l'ebraismo, ma la sua religione di origine.
Bruno, ma quale cristiano protestante. Da parte mia c'è solo un desiderio di capire, conoscere, imparare, e penso anche altri di questo forum. In questo tuo ultimo intervento, traspare dogmatismo, come anche in altri che hai fatto.
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