Interpretazione delle Scritture Ebraiche
- Maria Grazia Lazzara
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Grazie Gianni per questo chiarimento
Mi pare anche che nelle sinagoghe o comunque dove si riunivano le comunità si leggeva un testo scritto
I
Ancora oggi ciò che viene pattuito per orale viene messo nero su bianco e dopo ció ha validità quello scritto e non si può più fare affidamento a ciò che fu detto oralmente ma ha valenza solo lo scritto ,questo vale per atti, patti e per qualsiasi accordo .
Trovo più che logico che ció che è scritto ė più sicuro certo di una versione orale la trasmissione orale può diventare tutt'altra cosa nel tempo, ció che è scritto viene ritenuta la versione originale .
Vero che lo scritto nasce da un discorso orale ma è con lo scritto che si convalida e non si presterà più attenzione a ciò che poteva essere la versione orale , per questo fu comandato di scrivere a Mosè i Comandanti e quelli noi accettiamo per veri e così per tutto il resto .
Quando si trovano dei rotoli o qualsiasi altro documento ció che può essere la versione orale passa in secondo piano dinanzi allo scritto
Mi pare anche che nelle sinagoghe o comunque dove si riunivano le comunità si leggeva un testo scritto
I
Ancora oggi ciò che viene pattuito per orale viene messo nero su bianco e dopo ció ha validità quello scritto e non si può più fare affidamento a ciò che fu detto oralmente ma ha valenza solo lo scritto ,questo vale per atti, patti e per qualsiasi accordo .
Trovo più che logico che ció che è scritto ė più sicuro certo di una versione orale la trasmissione orale può diventare tutt'altra cosa nel tempo, ció che è scritto viene ritenuta la versione originale .
Vero che lo scritto nasce da un discorso orale ma è con lo scritto che si convalida e non si presterà più attenzione a ciò che poteva essere la versione orale , per questo fu comandato di scrivere a Mosè i Comandanti e quelli noi accettiamo per veri e così per tutto il resto .
Quando si trovano dei rotoli o qualsiasi altro documento ció che può essere la versione orale passa in secondo piano dinanzi allo scritto
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Buongiorno a tutti. In Neemia 8:3 Esdra legge il libro della legge di Mosè a tutto il popolo, e a quelli che erano capaci di intendere.( Non ne comprendo il significato di fare questa suddivisione tra chi poteva capire e chi no).Poi al versetto 5, Esdra apre il libro( ma non lo aveva già aperto e letto al versetto 3?).Forse è una ripresa per dare una miglior spiegazione dei fatti, mi viene da pensare. Poi al versetto 7 i leviti, spiegano la legge al popolo,(forse aiutano Esdra a far comprendere a l popolo ciò che legge), e infine al versetto 8 essi leggevano dal libro della legge in modo comprensibile, dandone il senso, per far capire al popolo quello che leggevano. Riassumendo, Esdra legge il libro e tra il popolo c'era chi poteva intendere,( erano forse proprio i leviti?)poi questi quando Esdra ebbe finito di leggere, leggendo loro stessi dal libro ne davano il giusto senso per aiutare il popolo a comprenderlo. Può essere? Mi chiedo come mai i leviti spiegano il libro della legge, che ci sia di mezzo la tradizione orale?
- Gianni
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Valutazione corretta, Maria Grazia.
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
"A lui l'apocrifo IV Esdra, XIV, 18-47, attribuisce il portento di aver dettato per supplire i libri sacri andati distrutti durante l'esilio, 94 libri tutti di seguito; di questi, 24 avrebbero costituito il canone ebraico; gli altri, non pubblicati, erano la segreta fonte della sapienza apocrifa. [...]
Dal racconto del IV Esdra dipende la sentenza, già molto diffusa presso autori cristiani, che E. fosse autore o esclusivo o principale del canone dell'Antico Testamento."
"La composizione del doppio libro Esdra-Neemia risulta posteriore"
(Neanche a dire che siamo sicuri che lo ha scritto davvero lui)
Tuttavia:
"Non è escluso tuttavia che l'autore abbia potuto servirsi di scritti provenienti dallo stesso E., specie ove costui parla in prima persona (Esdra, VII, 27-IX, 15; lo stesso fenomeno per Neemia, I, 1-VII, 73; XI, 3-XIII); egli li avrebbe inseriti di peso nella sua opera, come vi inserì altri documenti, quali la genealogia, i cataloghi dei rimpatriati, i decreti dei re persiani, la corrispondenza dei Samaritani (Esdra, IV, 7-16) e degli ufficiali (V, 6-17) con detti re, le relative risposte (IV, 17-22; VI, 6-12), e infine anche passi di una relazione in aramaico che costituirono i passi aramaici del libro. Il carattere grezzo di tali documenti, e la maniera inelaborata con cui sono stati affastellati insieme dall'autore-compilatore, depongono in favore della loro genuinità. La quale, se fu richiamata in dubbio da alcuni studiosi prima della scoperta dei papiri di Elefantina (v.), dopo il ritrovamento di quei documenti - che mostrano tanta affinità nella lingua, nell'indole letteraria, nei dati di fatto, e persino nei nomi di personaggi, con i documenti incorporati in Esdra - è ora universalmente ammessa.
https://www.treccani.it/enciclopedia/es ... aliana%29/
L'onestà intellettuale di Besasea è da apprezzare assolutamente. Se frugo nell'analisi storica, caro Gianni, sicuramente la situazione risulta ancora peggiore.Besàseà ha scritto: ↑sabato 22 aprile 2023, 18:57Risale al periodo di shivat Zion, fu interamente riscritto da Ezra.
La cattività in Babilonia fu tragica, la Toràh e la religione di Israel vennero proibite, solo la tradizione orale sopravvisse. Per la Toràh scritta c'era un problema giuridico che vietava di ripeterla a memoria, solo i cohanim potevano e così fu riscritta.
Ultima modifica di AEnim il domenica 14 maggio 2023, 9:40, modificato 2 volte in totale.
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Giusto! Moshè mise per scritto la Torah che D-o diede a Israel, non solo…. Lo fece 12 volte, un Sifrè Torah per ogni tribù, + un 13 esimo sefer che fu messo nell’arca.
Quando Moshè scese dal monte Sinai avrebbe dovuto portare un container di pietre per contenere tutto quello che è scritto nel chumàsh, compreso gli ultimi otto versi, ma si accontentò di portare solo due tavole.
Quando fu distrutto il II° Tempio, furono distrutti o rubati i rotoli della Torah, ma si salvò quasi tutta la letteratura di Qùmran compresi i celebri pesharim anche una notevole quantità di rotoli presenti nel deserto della Giudea ( esempio Nachal Chever, Selim ecc.)
Riguardo “na’aseh ve-nismmà, “faremo e ascolteremo”
L’espressione è stata interpretata come un esempio di fede incondizionata, in realtà la lettura potrebbe essere alternativa, la sequenza del fare è la lettura della legge, ascoltare significa porsi nella condizione accettare ma anche di studiare e cercare di estrarre il completo significato delle parole , ascoltare è l’altra metà della mela, un pò come dire che la Torah è stata scritta sulla pagine dispari, mentre la spiegazione è scritta sulle pagine pari, se non abbiamo l’opera completa capiremo solo la metà dell’opera.
Gianni, ricordi lo scubidu, negli anni 60 era di moda, è da li che ho poi imparato a fare i nodi di marina, quelli essenziali……
Riguardo la discussione rimane oscura la parte dove capiamo dal testo biblico che esiste la Torah orale, è questo il binario da seguire… e non deragliare continuamente..
Noiman
Quando Moshè scese dal monte Sinai avrebbe dovuto portare un container di pietre per contenere tutto quello che è scritto nel chumàsh, compreso gli ultimi otto versi, ma si accontentò di portare solo due tavole.
Quando fu distrutto il II° Tempio, furono distrutti o rubati i rotoli della Torah, ma si salvò quasi tutta la letteratura di Qùmran compresi i celebri pesharim anche una notevole quantità di rotoli presenti nel deserto della Giudea ( esempio Nachal Chever, Selim ecc.)
Riguardo “na’aseh ve-nismmà, “faremo e ascolteremo”
L’espressione è stata interpretata come un esempio di fede incondizionata, in realtà la lettura potrebbe essere alternativa, la sequenza del fare è la lettura della legge, ascoltare significa porsi nella condizione accettare ma anche di studiare e cercare di estrarre il completo significato delle parole , ascoltare è l’altra metà della mela, un pò come dire che la Torah è stata scritta sulla pagine dispari, mentre la spiegazione è scritta sulle pagine pari, se non abbiamo l’opera completa capiremo solo la metà dell’opera.
Gianni, ricordi lo scubidu, negli anni 60 era di moda, è da li che ho poi imparato a fare i nodi di marina, quelli essenziali……
Riguardo la discussione rimane oscura la parte dove capiamo dal testo biblico che esiste la Torah orale, è questo il binario da seguire… e non deragliare continuamente..
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Da quando un apocrifo ha più valore della Scrittura stessa?
- Gianni
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Noiman, non ho capito questa tua frase: "Rimane oscura la parte dove capiamo dal testo biblico che esiste la Torah orale, è questo il binario da seguire… e non deragliare continuamente". Me la spieghi meglio con altre parole?
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Nella scrittura stessa c'è scritto che ha scritto lui e invece ha scritto un cronista posteriore.
Nella scrittura stessa Moshè avrebbe scritto tutta la Torah, compresa la parte che non può aver scritto perchè morto.
Eddai, Gianni suvvia.
- Gianni
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
AEnim, mi pare che tu confonda Mosè con lo scrittore di Esodo. Non sono la stessa persona.
Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Intendevo dire: Dove troviamo nella scrittura i riferimenti di una seconda Torah orale?
Molto semplice....
Noiman
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