roberto ha scritto: ↑venerdì 12 maggio 2023, 13:52
In pratica si torna sempre al punto di partenza, la trasmissione orale, considerata da voi ispirata. Perdonami ma mi rimane sempre il dubbio: ispirata fino a che punto, perchè non trovo per ora riferimenti soddisfacenti nel Tanakh.
Il gatto che si morde la coda: "Dimmi dove è scritto nello scritto che ciò che non è scritto vale quanto lo scritto"
Prova a concentrarti su questo:
Se si crede che quella scritta proviene da D-o perché così ci ha detto il popolo ebraico
Seguimi:
io scrivo,
scrivo una poesia,
e nella poesia scrivo
"Questa poesia è ispirata da Dio".
Tu leggi e ci credi, credi a quanto ho scritto ... ahimè perchè c'è
scritto.
Allora poi tu vieni da me e mi chiedi una copia della poesia con l'autografo.
Quando vieni da me io ti dico:
"Guarda che anche quando parlo senza scrivere sono ispirata da Dio, anzi, molto di più quando parlo, perchè quando scrivo non scrivo affatto tutto, anzi, ... ".
E tu mi rispondi e mi domandi: "Non ci credo tanto che anche quando parli sei ispirata da Dio: dove sta scritto nella tua poesia? Non c'è scritto. Quindi è vero quello che hai scritto quando lo hai scritto, perchè l'hai scritto. Ma quando parli invece dici bugie".
La riesci a cogliere la contraddizione interna?
Mi credi quando scrivo e non mi credi quando parlo eppure sono sempre io, sono proprio io che ho scritto "Questa poesia è ispirata da Dio", ma non ho mai inteso che "solo questa poesia è ispirata da Dio".
Poi magari la mia poesia era un po' ambigua, e l'ho scritta così apposta, e si poteva capire in un modo o in un altro e chissà quale dei due modi tu hai inteso e reputato ispirato da Dio.
E questo è il secondo paio di maniche ed ha tutta una sua spiegazione.