Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

animasalvata
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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chelaveritàtrionfi ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 0:41
Il 62 compare 5 volte nel testo biblico e 3 in Daniele. Sarà un numero scelto appositamente?
Se è post eventum come sostieni si lo hanno scelto apposta. Se invece lo ha profetizzato veramente Daniele al tempo dell'esilio allora è un segno divino.
Domani metto un PDF sull'inquadramento del libro e la corrispondenza con tutti i passi dei maccabei
Va bene per me ci sta tutta anche la tua interpretazione e questa non esclude che contemporaneamente è valida anche quella di Ciro e qualcun'altra. Una profezia vera e propria oppure una profezia apocalittica può essere relativa in quanto avere più livelli. Dobbiamo considerare che il profeta Daniele (oppure lo scrittore post eventum) non parlava solo alla gente di quell'epoca che dovevano testarlo. Indirettamente parla anche a gente di ogni epoca e a noi oggi e anche noi possiamo testarlo perché oggi abbiamo una storia più completa rispetto ad allora.

Ti faccio un esempio. In Daniele 12 ci leggi sempre le vicende di quel periodo. Io con i miei calcoli potrei farti notare che si riferisce anche alle moschee islamiche al posto del tempio. Un lettore del 164 AC questo non poteva saperlo. Noi di oggi si perché abbiamo un quadro storico superiore.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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animasalvata ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 15:34
Io divido ciò che è materiale da ciò che è la lettura prettamente simbolica. Vero è che è già simbolica la profezia però ci sono riferimenti precisi che accadono materialmente. Se analizziamo Daniele 9:24-27 si parla di tutto ciò che è legato al materiale: il messia è un uomo condottiero eletto da Dio per portare a compimento una missione; il capo di un popolo è un re umano antidivino; la profanazione del tempio avvenne nel materiale; il patto avvenne nel concreto ecc. L'unzione del tempio quindi deve essere su questo piano materiale. Ecco perchè cronologicamente il tutto mi porta a fare certi calcoli. Prima viene la traduzione, poi viene la storia per aggiustare la traduzione laddove i termini tradotti consentono più possibilità, poi vengono i calcoli.

Ma non finisce qui altrimenti la profezia non serve a nulla. Anche se fosse post eventum, come sostengo io (tutto il libro non solo Daniele 9) ha una motivazione specifica. L'autore non scrive solo per sprecare materiale o semplicemente per pubblicare l'opera, ma lo fa per uno scopo ben preciso. Ha la conoscenza che viene dall'altro. Tutte le profezie della bibbia vengono fatte per sostenere, ammonire, confortare e dare speranza al popolo soppresso. Geremia anticipa gli eventi, anche isaia ecc. Daniele viene scritto alla fine della persecuzione. Ma a parte questo ogni profeta mostra qualcosa che va oltre. Quindi, per me, il messia che in quel caso è Ciro rapprensenta una figura specifica. Ciò che in quel tempo è un tempio materiale poi diviene celeste. La Gerusalemme terrena diventa celeste. Il regno di Israele che è terreno poi diventa il regno celeste. l'enfasi posto alla fine di ogni periodo di persecuzione stavolta si aggiunge a tutto questo e completa il ciclo. Ma adesso, questo tipo di lettura descrive un ciclo più grande che va oltre le ere. Il ciclo ammonimento, persecuzione, oppressione, liberazione in realtà nel piccolo avviene nell'arco della vita dell'uomo. Nel medio nel tempo di poche generazioni. Nel grande per l'umanità intera.


Nel frattempo che posto il pdf di 20 pagine... parte del mio studio, riporto le note che pone la bibbia di Gerusalemme su alcuni capitoli di Daniele:
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il sabato 7 maggio 2022, 21:54, modificato 1 volta in totale.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Capitolo 11

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Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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animasalvata ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 15:34
chelaveritàtrionfi ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 0:41
Il 62 compare 5 volte nel testo biblico e 3 in Daniele. Sarà un numero scelto appositamente?
Se è post eventum come sostieni si lo hanno scelto apposta. Se invece lo ha profetizzato veramente Daniele al tempo dell'esilio allora è un segno divino.
Domani metto un PDF sull'inquadramento del libro e la corrispondenza con tutti i passi dei maccabei
Va bene per me ci sta tutta anche la tua interpretazione e questa non esclude che contemporaneamente è valida anche quella di Ciro e qualcun'altra. Una profezia vera e propria oppure una profezia apocalittica può essere relativa in quanto avere più livelli. Dobbiamo considerare che il profeta Daniele (oppure lo scrittore post eventum) non parlava solo alla gente di quell'epoca che dovevano testarlo. Indirettamente parla anche a gente di ogni epoca e a noi oggi e anche noi possiamo testarlo perché oggi abbiamo una storia più completa rispetto ad allora.

Ti faccio un esempio. In Daniele 12 ci leggi sempre le vicende di quel periodo. Io con i miei calcoli potrei farti notare che si riferisce anche alle moschee islamiche al posto del tempio. Un lettore del 164 AC questo non poteva saperlo. Noi di oggi si perché abbiamo un quadro storico superiore.
A me sta bene considerare tutte le interpretazioni possibili. il mio studio è solo una soluzione differente riprendendo quelli già esistenti che portano a maccabei ... ma che secondo me non sono corretti perchè i conti non tornano citando Onia III.
E' interessante notare come almeno una parte di conteggi calzano in diverse epoche.

La traduzione e gli interventi di Besàseà mi hanno anche fatto riconsiderare la parte iniziale che determina in maniera dettagliata Ciro. La parte finale arriva secondo me sempre a Epifane, leggendo secondo cronologia ... ma applicando in conteggi in maniera diversa in ogni caso si arriva a corrispondenze precise anche dopo, anche se da considerare su un piano diverso
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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chelaveritàtrionfi ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 20:54
animasalvata ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 15:34
Io divido ciò che è materiale da ciò che è la lettura prettamente simbolica. Vero è che è già simbolica la profezia però ci sono riferimenti precisi che accadono materialmente. Se analizziamo Daniele 9:24-27 si parla di tutto ciò che è legato al materiale: il messia è un uomo condottiero eletto da Dio per portare a compimento una missione; il capo di un popolo è un re umano antidivino; la profanazione del tempio avvenne nel materiale; il patto avviene nel concreto ecc. L'unzione del tempio quindi deve essere su questo piano materiale. Ecco perchè cronologicamente il tutto mi porta a fare certi calcoli. Prima viene la traduzione, poi viene la storia per aggiustare la traduzione laddove i termini tradotti consentono più possibilità, poi vengono i calcoli.

Ma non finisce qui altrimenti la profezia non serve a nulla. Anche se fosse post eventum, come sostengo io (tutto il libro non solo Daniele 9) ha una motivazione specifica. L'autore non scrive solo per sprecare materiale o semplicemente per pubblicare l'opera, ma lo fa per uno scopo ben preciso. Ha la conoscenza che viene dall'altro. Tutte le profezie della bibbia vengono fatte per sostenere, ammonire, confortare e dare speranza al popolo soppresso. Geremia anticipa gli eventi, anche isaia ecc. Daniele viene scritto alla fine della persecuzione. Ma a parte questo ogni profeta mostra qualcosa che va oltre. Quindi, per me, il messia che in quel caso è Ciro rapprensenta una figura specifica. Ciò che in quel tempo è un tempio materiale poi diviene celeste. La Gerusalemme terrena diventa celeste. Il regno di Israele che è terreno poi diventa il regno celeste. l'enfasi posto alla fine di ogni periodo di persecuzione stavolta si aggiunge a tutto questo è completa il ciclo. Ma adesso, questo tipo di lettura descrive un ciclo più grande che va oltre le ere. Il ciclo ammonimento, persecuzione, oppressione, liberazione in realtà nel piccolo avviene nell'arco della vita dell'uomo. Nel medio nel tempo di poche generazioni. Nel grande per l'umanità intera.


Nel frattempo che posto il pdf di 20 pagine... parte del mio studio, riporto le note che pone la bibbia di Gerusalemme su alcuni capitoli di Daniele:
La Bibbia di Gerusalemme ce l'ho anch'io. Il cattolicesimo romano considera il libro di Daniele come post eventum.

Per quanto riguarda la questione del santo dei santi non nego che ci sia un significato terreno ben preciso. Dico che ci può essere in aggiunta a quello anche un santo dei Santi nel cielo perché Mosè riceve l'ordine da Dio di costruire un tabernacolo secondo un modello che gli viene mostrato. Inoltre il santo dei santi terreno era/èmetaforicamente il luogo dove risiedeva il nome di Dio. Ma Dio risiede metaforicamente anche nel cielo. Quindi se c'è un santo dei santi in terra ci sta anche in cielo e quello terreno è un riflesso del cielo. Tutto qui.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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animasalvata ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 22:28
chelaveritàtrionfi ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 20:54
animasalvata ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 15:34
Io divido ciò che è materiale da ciò che è la lettura prettamente simbolica. Vero è che è già simbolica la profezia però ci sono riferimenti precisi che accadono materialmente. Se analizziamo Daniele 9:24-27 si parla di tutto ciò che è legato al materiale: il messia è un uomo condottiero eletto da Dio per portare a compimento una missione; il capo di un popolo è un re umano antidivino; la profanazione del tempio avvenne nel materiale; il patto avviene nel concreto ecc. L'unzione del tempio quindi deve essere su questo piano materiale. Ecco perchè cronologicamente il tutto mi porta a fare certi calcoli. Prima viene la traduzione, poi viene la storia per aggiustare la traduzione laddove i termini tradotti consentono più possibilità, poi vengono i calcoli.

Ma non finisce qui altrimenti la profezia non serve a nulla. Anche se fosse post eventum, come sostengo io (tutto il libro non solo Daniele 9) ha una motivazione specifica. L'autore non scrive solo per sprecare materiale o semplicemente per pubblicare l'opera, ma lo fa per uno scopo ben preciso. Ha la conoscenza che viene dall'altro. Tutte le profezie della bibbia vengono fatte per sostenere, ammonire, confortare e dare speranza al popolo soppresso. Geremia anticipa gli eventi, anche isaia ecc. Daniele viene scritto alla fine della persecuzione. Ma a parte questo ogni profeta mostra qualcosa che va oltre. Quindi, per me, il messia che in quel caso è Ciro rapprensenta una figura specifica. Ciò che in quel tempo è un tempio materiale poi diviene celeste. La Gerusalemme terrena diventa celeste. Il regno di Israele che è terreno poi diventa il regno celeste. l'enfasi posto alla fine di ogni periodo di persecuzione stavolta si aggiunge a tutto questo è completa il ciclo. Ma adesso, questo tipo di lettura descrive un ciclo più grande che va oltre le ere. Il ciclo ammonimento, persecuzione, oppressione, liberazione in realtà nel piccolo avviene nell'arco della vita dell'uomo. Nel medio nel tempo di poche generazioni. Nel grande per l'umanità intera.


Nel frattempo che posto il pdf di 20 pagine... parte del mio studio, riporto le note che pone la bibbia di Gerusalemme su alcuni capitoli di Daniele:
La Bibbia di Gerusalemme ce l'ho anch'io. Il cattolicesimo romano considera il libro di Daniele come post eventum.

Per quanto riguarda la questione del santo dei santi non nego che ci sia un significato terreno ben preciso. Dico che ci può essere in aggiunta a quello anche un santo dei Santi nel cielo perché Mosè riceve l'ordine da Dio di costruire un tabernacolo secondo un modello che gli viene mostrato. Inoltre il santo dei santi terreno era/èmetaforicamente il luogo dove risiedeva il nome di Dio. Ma Dio risiede metaforicamente anche nel cielo. Quindi se c'è un santo dei santi in terra ci sta anche in cielo e quello terreno è un riflesso del cielo. Tutto qui.
condivido
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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animasalvata ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 15:10
animasalvata ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 15:10
Che l'adempimento si conclude con Ciro lo dice chiaramente la Bibbia all'inizio del libro di 'Ezra.
La profezia si compie con la fine dell'esilio ed il permesso di costruire, non importa quanto ci vuole per completare una città. Le città sono in continua evoluzione.
Besasea non nego che la ricostruzione cominciò con Ciro. Lo dice anche Isaia:

Isaia 44:28
Io dico di Ciro: "Egli è il mio pastore;
egli adempirà tutta la mia volontà,
dicendo a Gerusalemme: 'Sarai ricostruita!'
e al tempio: 'Le tue fondamenta saranno gettate!'"»

Concretamente Ciro diede il permesso di tornare e costruire un tempio. Non di ricostruire case. Però secondo la mentalità biblica ritornare e iniziare a costruire equivale a dire Gerusalemme sarai riedificata. Se non fosse così allora la profezia di Isaia rimarrebbe incompiuta.
Inoltre sotto Ciro il tempio non fu portato a termine completamente ma furono gettate solo le fondamenta confermando ancora una volta Isaia. Non lo nego.

Poi Dario il medo ricevette il regno a 62 anni. Perche inserire questo dettaglio? È chiaro che ha un significato ben preciso. Il significato è che si ricollega a Daniele 9. Infatti questo numero è anche il numero degli anni tra il capitolo 29/30 è il ritorno nel primo anno di Dario (il secondo in realtà). Alla caduta di Babilonia fu scelto da Ciro un sessantaduenne come vice re proprio come se fosse un segno divino premonitore di qualcosa di imminente che poi sarebbe successo l'anno successivo. Questo dettaglio sull'età di Dario da ulteriore forza ai capitoli 29/30 di Geremia come starting point dei 70 anni e ci fa capire anche che la ricostruzione di cui parla Daniele 9 cominciò con l'editto di Ciro in linea anche Isaia 44.

Ci sono però delle cose che vorrei farti notare e che lasciano pensare ad un doppio adempimento o secondo ciclo:

1) Se la profezia riguarda esclusivamente Ciro e basta che senso ha che il libro doveva rimanere sigillato fino al tempo della fine?
È evidente che la profezia aveva anche un secondo ciclo che l'utente chelaveritatrionfi
identifica con le vicende di Antioco e lo fa partendo dallo stesso starting point di Geremia 29/30. Besasea le coincidenze matematiche sui Maccabei ci sono e sono anche più di una. Oltre al calcolo fatto da chelaveritatrionfi, avevo fatto notare anche a chelaveritatrionfi che se calcoli dal 587ac (anno di distruzione di Gerusalemme secondo la scienza e gli storici) fino alla profanazione del tempio da parte di Antioco (168/167)ci sono 420 anni di 365,25. Se vogliamo convertire questo numero in periodi di 354 giorni (anno lunare) abbiamo 434 anni di 354 giorni (Il calcolo è questo 420x365, 25/354). Da una desolazione ad un altra desolazione (i termini desolazione e yashit si adattano anche ad Antioco) ci passano esattamente "434 anni lunari". 420 anni luni-solari sono esattamente 434 anni lunari e il numero 434 è un multiplo di 7 (7x62) Voglio dire che quando più coincidenze matematiche iniziano a convergere verso lo stesso evento la cosa quantomeno dovrebbe far riflettere. Tutto qui. Dirai che Daniele 9 parla anni. Mi sta benissimo anche questa traduzione perché vi è un primo compimento con Ciro dopo 62anni (anni normali consecutivi) e un secondo compimento dopo 62 anni (anni speciali). 40 giorni nel deserto furono tramutati da Dio in 40 anni pertanto quei 40 giorni di 24 ore finirono per simboleggiare 40 anni. Alla stessa maniera non vedo perché 70 anni normali consecutivi come dici tu non possano simboleggiare 70 anni particolari (ogni anno dei 70 è un anno sabbatico). Questo spiegherebbe anche le coincidenze matematiche su Antioco e ai Maccabei e anche perché il libro doveva essere sigillato fino al tempo della fine che è una cosa che non aveva alcun senso se la profezia prevedeva un unico adempimento al tempo di Ciro.
Mettiamo per ipotesi che Daniele non ha profetizzato veramente ma che sia una profezia post eventum: In tal caso sarebbe impossibile che la profezia sia solo rivolta al tempo passato con Ciro perché il redattore scrisse in forma profetica che il libro doveva essere sigillato fino al tempo della fine che allora era quello di Antioco IV. Questo ovviamente comporta che 70 anni non sono solo 70 anni letterali ma anche 70 anni simbolici come ho detto prima e in questo periodo la città doveva essere ricostruita interamente su tutto il suo territorio ossia piazza e valla.Non dimentichiamo che per un ebreo il territorio e il suo possesso hanno un valore.

2) Dio se voleva poteva portare a termine la ricostruzione completa del tempio e della città sotto Ciro anziché permettere che la ricostruzione totale fosse rimandata al tempo di Dario e al tempo di Esdra/Neemia. Dio poteva farlo anche contro ogni ostilità come fece al tempo di Esdra/Neemia. Il motivo della permissione pertanto non può essere questo. Evidentemente è che deve partire un altro ciclo più ampio che porterà a qualcos'altro in un periodo più ampio. Questo ben si ricollega al fatto che il libro di Daniele doveva essere sigillato fino al tempo della fine perché il motivo di tale ritardo doveva essere capito solo a partire da un certo tempo.

3) Per completare 70 anni speciali (un insieme di 70 anni sabbatici) ci vogliono 490 anni normali consecutivi. 490 anni è come dire che Daniele 9 nasconde un segreto profondo. 70 è il valore di segreto e moltiplicato x 7 diventa il segreto dei segreti anche perché 490 anni è il valore gematrico di TAMIM ma anche Betlemme. Betlemme è il luogo Natale di Davide e indirettamente del Messia perche discende da Davide. In greco è anche il valore di "chiave di Davide" nel libro dell'Apocalisse (capitolo 3,7)

4) Hai parlato di trabocchetti nel libro di Daniele. Anche shavuim potrebbe essere un trabocchetto in effetti: una combinazione di 7 e il plurale di anni. Se lo scrittore avesse scritto shavuot si sarebbero eliminati una buona parte dei riferimenti a Ciro e il ritorno. Invece shavuim può essere sia 7 anni normali consecutivi e anche un insieme di 7 anni sabbatici senza però escludere 7 anni letterali consecutivi. Se dal 598ac conto 7 anni si arriva più o meno intorno alla nascita di Ciro, ma se dal 598 aggiungo 7x7 arrivo al 550ac l'anno in cui Ciro l'uno inizia la sua supremazia Internazionale sottomettendo a se la media. Shavuim può essere un anomalo trabocchetto di Daniele, un anomalo giochetto di parole che aveva un significato chiaro che doveva essere capito allora e un significato nascosto che doveva essere capito più in la nel tempo.
E no! Con giorno laddove è usato si intende l'arco di vita del messia. Per esempio Ciro è chiamato messia perché ha permesso di ricostruire il tempio e il ritorno dall'esilio nell'arco della sua vita. Gesù no. mori causando solo danno.
Però hai detto anche che Ciro ha fatto un patto debole perché indirettamente ha causato la distruzione del 70dc.
Gesù poi quale danno ha fatto? Ti riferisci ai danni della chiesa papale verso gli ebrei? Quelli li hanno fatti i papi. Non Gesù. Secondo il tuo ragionamento allora anche Mosè era responsabile per i danni alla comunità per l'azione di Aronne che contribuì a sviare il popolo durante la sua assenza. Dobbiamo separare Gesù dai papi o i singoli cristiani per le responsabilita proprio come Mosè da Aronne.
Poi parli di giorno del Messia inteso come vita. Certo se la vita di Gesù è finita li sulla quella croce allora sarebbe uno dei tanti "falsi Messia" Come Bar Kokba. Ma il racconto della vita di Gesù dai vangeli non finisce su quella croce.
Ti posso invitare almeno a scaricare i file che ho messo per vedere le coincidenze matematiche tra Daniele 9 e Gesu.

Se si prende come base Artaserse Longimano che la storia colloca l'inizio del suo regno nel 464 ac vedrai che 490 anni sono il tempo tra l'ottavo anno del suo regno (7+1) e il 33Dc. Questa è matematica. Poi uno è libero di crederci o non crederci. Ho solo portato a conoscenza questa curiosità.

Ti invito anche a vedere lo studio di Gianni sulla cronologia biblica. L'anno 33 DC cadde nell'anno 4040. Siamo all'inizio del quinto millennio della storia della creazione. Quinto giorno in ebraico è numericamente uguale a Messia ben David. Lo stesso Giovanni figlio di Zaccaryahu precursore di Gesù (col waw ripristinato) è 424. E Gesù? L'idea che il Messia muore per i peccati non è un idea pagana come pensate. L'ebraismo contempla l'idea del servo sofferente che voi applicate al popolo o per meglio dire ad ogni ebreo sofferente di ogni epoca. L'idea è che quando un giusto ebreo soffre e muore a causa degli ingiusti il suo diventa un "sacrificio" gradito a Dio che ha beneficio spirituale per la sua generazione perché questa cosa induce il popolo a pentimento. Quando un singolo ebreo giusto muore è come se morisse tutto il popolo. Secondo questo ragionamento perché il Messia dovrebbe essere escluso? Perché il Messia non potrebbe essere prima sofferente e poi trionfante?
L'asham אשם è il sacrificio portato dal popolo e questo sacrificio è la sua vita completa per gli altri. Come il lebbroso che porta l'asham può essere ogni membro del popolo lo può essere anche il Messia perché anch'egli è un membro del popolo. E anche qui un altra coincidenza matematica: mashiach ha la stessa gematria di קרבנו "suo sacrifico" e non solo perché se scrivo korban con il waw (sesta lettera il simbolo dell'uomo perché creato il sesto giorno) קורבן è 358.

Sono solo coincidenze oppure più coincidenze che iniziano a coincidere? Per lo meno devono poter far riflettere e poi ognuno è libero di credere se sono solo coincidenze oppure coincidenze che iniziano a coincidere (cosiddetti segni). Sta di fatto che Daniele 9 profetizza la morte di Ciro perché il settantesimo da Geremia 29/30 (anno 598ac) è l'anno della morte (530ac) di Ciro che stipula un patto che non ha valore perché indirettamente causerà la distruzione del 70. Curiosamente Yeshua muore nel settantesimo se prendiamo come condizione base che Esdra 7,7-13 è riferito a Longimano nel 457 ac.
Direi che hai fatto un'analisi perfetta. Aggiungo che il capitolo 9 si trova in mezzo ad altri capitoli pieni di dettagli del tempo ellenistico di Alessandro e riporta corrispondenze perfette del libro dei maccabei.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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Breve analisi storica e corrispondenze con Maccabei.

Faccio notare queste cose:

Dal capitolo 7 al capitolo 11 le visioni sono date in un quasi perfetto ordine cronologico.

7: Primo anno di Baldassar re di Babilonia;
8: Terzo anno di Baldassar;
9: Primo anno di Dario figlio di Assuero della progenie (stirpe) dei Medi;
11: Di nuovo primo anno di Dario il medo: da notare che è il Dario del capitolo 9;
10: Terzo anno di Ciro;
12: Visione del tempo della fine.

Dettaglio al capitolo 9:

Egli mi rivolse la parola e disse: “Daniele, io sono venuto perché tu possa comprendere. Quando hai cominciato a pregare, c’è stata una risposta e io sono venuto a comunicartela, perché tu sei molto amato. Fa’ dunque attenzione al messaggio e comprendi la visione”. (Dn 9:22,23)

Gabriele aveva portato un messaggio per comprendere la visione. Di quale visione si tratta? Precedentemente, al terzo anno di Baldassàr, Daniele ebbe la visione descritta al capitolo 8, in cui ai versetti 20-21 è riportato: “Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia. Il capro irsuto è il re di Grecia; e il suo gran corno, fra i suoi occhi, è il primo re”.

Il Re di Grecia, è indubbiamente Alessandro Magno detto il Grande con il suo Impero Macedone (Regno di Macedonia e Grecia che conquistò nel 338 a.E.V.). Questo Impero inglobava numerosi regni: Macedonia, Grecia, Asia minore, Tracia europea, Babilonia, Media, Siria, Persia, Egitto, Libia, Palestina.

Le quattro corna, sorte al posto di quello spezzato, sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza”. (Dn 8:22). Alla sua morte avvenuta nel 323 a.E.V. il suo regno venne diviso inizialmente in 3:

il regno di Macedonia che comprendeva anche la Grecia che poi, spopolata ed impoverita, andò agli Antigonidi;

il regno d’Egitto , governato dai Tolomei;

il regno di Siria che corrispondeva, all’incirca, al vecchio impero persiano comprendeva, al suo interno, il regno di Pergamo e il regno della Battriana. L’impero Seleucide, era governato dall’omonima dinastia che comprendeva Siria, Mesopotamia e le satrapie orientali.

Ben presto, dal regno di Siria si staccò il regno di Pergamo (divenuto così il quarto regno) retto dalla dinastia degli Attalidi che, al tempo dei Romani, strinse con questi dei legami amichevoli. La capitale, Pergamo, fu uno dei grandi centri della cultura ellenistica.

A capo di questi regni vi furono i generali di Alessandro (i diadochi): comincia così l’era dei regni ellenistici. Questi regni non furono mai forti come quello di Alessandro, nonostante cercarono di ottenere alleanze anche attraverso matrimoni. Questo periodo è caratterizzato da grandi lotte. I successori e figli dei diadochi furono chiamati Epigoni.


Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura delle loro ribellioni, sorgerà un re dall'aspetto feroce, ed esperto in intrighi. Il suo potere si rafforzerà, ma non per la sua propria forza. Egli sarà causa di rovine inaudite, prospererà nelle sue imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi”. (Dn 8:23,24).

Verso l’epoca della fine di questi regni e precisamente dai seleucidi, sorse un re: Antioco Epifane IV citato tra l’altro, oltre che nei libri dei Maccabei, nelle opere di Giuseppe Flavio ((Antichità Giudaiche 12:252-253) ed altri testi storici dell’epoca.

Regnò dunque Alessandro dodici anni e morì. I suoi subalterni assunsero il potere, ognuno nella sua regione; dopo la sua morte tutti cinsero il diadema e dopo di loro i loro figli per molti anni e si moltiplicarono i mali sulla terra.
Uscì da quelli una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco che era stato ostaggio a Roma, e assunse il regno nell'anno centotrentasette del dominio dei Greci
”. (1Maccabei 1:7-10)

Nel 170 a.E.V. circa, scoppiò una guerra tra l’Egitto di Tolomeo VI Filometore ed i Seleucidi. Antioco ebbe la meglio impadronendosi di Pelusium. I Seleucidi, come i Tolomei prima di loro, avevano una sovranità sulla Giudea: rispettavano la cultura ebraica e proteggevano le istituzioni ebraiche. Questa politica fu drasticamente invertita da Antioco IV Epifane, provocando dure persecuzioni e una rivolta contro il suo governo: la rivolta dei Maccabei. Antioco, dopo la campagna condotta in Egitto, puntò verso Israele: il popolo dei santi in quel tempo era quello. Le imprese di questo re sono state terribili perché profanò il tempio di Gerusalemme, commise abomini, omicidi e con un decreto proibì le pratiche ebraiche (culti al Dio di Israele), minacciando con la pena di morte chi non si atteneva alle sue politiche di ellenizzazione, come l’adorazione degli dei cananei come Baal. Antioco profanò i sabati degli israeliti e molti accettarono di sottomettersi a lui (1 Maccabei 1:48-51). Il re anti – divino, eresse poi un altare a Zeus e sacrificò suini e animali immondi nel tempio (1 Maccabei 1:47). Un ebreo, Mattatia, sacerdote della stirpe di Ioarìb (1Maccabei 2:1) - definito il padre dei Maccabei - si rifiutò di conformarsi alle pressioni e quando un funzionario greco cercò di farlo sacrificare a una divinità pagana, lo uccise (1Maccabei 2:19-24). Mattatia aveva guidato una rivolta armata contro parte dell’esercito del re tiranno. (1 Maccabei 11:70; 14:29)

“In quei giorni Mattatia figlio di Giovanni, figlio di Simone, sacerdote della stirpe di Ioarìb, partì da Gerusalemme e venne a stabilirsi a Modin”. (1Maccabei 2:1).

Nota: Stirpe di Ioarìb discende da Aronne.

Tutti gli uomini di Giònata fuggirono, nessuno di loro rimase se non Mattatia figlio di Assalonne e Giuda figlio di Calfi, comandanti di contingenti dell'esercito”.
(1 Maccabei 11:70)

Dal versetto 11 del capitolo 8 di Daniele viene scritto: “Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario. Un esercito fu abbandonato, così pure il sacrificio quotidiano, a causa dell'iniquità; la verità venne gettata a terra; ma esso prosperò nelle sue imprese. Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio quotidiano, dell'iniquità devastatrice, del luogo santo e dell'esercito abbandonati per essere calpestati?» Egli mi rispose: "Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato".(Dn 8:11-14)

Antioco Epifane IV profanò il tempio e commise abomini:

Il re spedì ancora decreti per mezzo di messaggeri a Gerusalemme e alle città di Giuda, ordinando di seguire usanze straniere nel loro paese, di far cessare nel tempio gli olocausti, i sacrifici e le libazioni, di profanare i sabati e le feste e di contaminare il santuario e i fedeli, di innalzare altari, templi ed edicole e sacrificare carni suine e animali immondi, di lasciare che i propri figli, non circoncisi, si contaminassero con ogni impurità e profanazione, così da dimenticare la legge e mutare ogni istituzione, pena la morte a chiunque non avesse agito secondo gli ordini del re. Secondo questi ordini scrisse a tutto il regno, stabilì ispettori su tutto il popolo e intimò alle città di Giuda di sacrificare città per città. (1 Maccabei 1:44-51)

La profezia del capitolo 8, si conclude con la purificazione del tempio dopo la devastazione. Antioco tentò di ellenizzare gli ebrei nel 168 a.E.V. incontrando la resistenza del popolo ebraico. La devastazione di Epifane durò circa 3 anni e mezzo. Il testo di Daniele 8 riporta “fino a 2300 sere e mattine, poi il santuario sarà purificato” e questo periodo corrisponde a 1150 giorni (perché il sacrificio quotidiano che la legge stabiliva era uno la sera e uno la mattina Lv 6:13) e si concluse con la purificazione del tempio (Dn 8:11-14).

«L'offerta che Aronne e i suoi figli faranno al Signore il giorno in cui riceveranno l'unzione è questa: un decimo di efa di fior di farina, come oblazione perpetua, metà la mattina e metà la sera. (Levitico 6:13)

Al capitolo 12 è scritto:

Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni.” (Daniele 12,11)

1260 giorni, sono 3 anni e mezzo se calcolati anni di 360 giorni. Questo tempo può essere quello che va dalla primavera del 168 a.E.V. circa, ovvero dal ritorno dalla campagna d’Egitto, fino alla morte di Antioco Epifane che avvenne intorno al 164/3 circa. Questa data, come anche il modo in cui morì, è discussa. Gli stessi libri dei Maccabei non sono precisi.
L’altare posto da Antioco Epifane nel tempio di Gerusalemme venne rimosso 4 anni dopo. https://www.treccani.it/enciclopedia/ab ... solazione/

Il Secondo libro dei Maccabei non è la continuazione del Primo, ma è un racconto parallelo. Perciò, considerando il primo (1 Maccabei 6,8-16) e il terzo racconto (2 Maccabei 9,1-28) della morte di Antioco IV Epìfane, è probabile che l’odiato re fosse stato colpito prima da una terribile malattia e, cadendo poi anche in una forte depressione, giunse alla morte. Il secondo racconto (2 Maccabei 1,13-16) della morte di Antioco, è invece descritto nella seconda lettera indirizzata agli ebrei in Egitto.


I sacrifici, secondo il libro dei Maccabei, vennero interrotti per circa 2 anni (2 maccabei 10:3). Dopo Giuda il Maccabeo ed i suoi purificarono il tempio, ricostruirono l’altare e ciò avvenne nello stesso giorno in cui gli stranieri lo avevano profanato, cioè il 25 del mese di Casleu. (2 maccabei 10:5)


Giuda detto Maccabeo (1 Maccabei 2:4) condusse la rivolta armata contro Antioco dopo la morte del padre Mattatia:

“Al suo posto sorse il figlio di lui Giuda, chiamato Maccabeo”. (1Maccabei 3,1)
“Giuda Maccabeo, forte guerriero dalla sua gioventù, sarà capo del vostro esercito e condurrà la battaglia contro i pagani”. (1 Maccabei 2:66)


Da notare, al capitolo 11, Daniele narra di avere avuto un’altra visione nel primo anno di Dario il Medo, cioè nello stesso anno in cui ha la visione che spiega le 70 settimane.

«Il primo anno del re Dario, il Medo, io ero presso di lui per sostenerlo e per difenderlo. Ora ti farò conoscere la verità. In Persia sorgeranno ancora tre re; poi il quarto diventerà molto più ricco di tutti gli altri e quando sarà diventato forte con le sue ricchezze, solleverà tutti contro il regno di Grecia. Allora sorgerà un re potente che dominerà sul grande impero e farà quello che vorrà. Ma appena si sarà affermato, il suo regno sarà infranto e sarà diviso verso i quattro venti del cielo; non apparterrà alla sua discendenza e non avrà una potenza pari a quella di prima; perché sarà smembrato e passerà ad altri, non ai suoi eredi. Il re del mezzogiorno diventerà forte, ma uno dei suoi capi diventerà più forte di lui; dominerà, e il suo dominio sarà grande. (Dn 11:1-5)

Anche qui, si ha un chiaro riferimento ad Alessandro Magno e ai successivi regni che nascono dal suo impero. Da notare che Daniele dice: In Persia sorgeranno ancora tre re; poi il quarto diventerà molto più ricco di tutti gli altri e quando sarà diventato forte con le sue ricchezze, solleverà tutti contro il regno di Grecia (Dn 11:2,3).


Dopo Ciro, salirono al trono di Persia: Cambise II (529 – 522) e Smerdi (522) che regna per pochi mesi: entrambi erano figli di Ciro; Dario I (522 – 486); Serse I (486 – 465).
Nota. Alcune di queste date andrebbero riviste ed aggiustate, ma i re che succedettero a Ciro furono questi. Il quarto re citato nei versetti 2 e 3 del capitolo 11, corrisponde a Serse I:

“Serse I, Figlio di Dario I; partecipò come il padre alle guerre contro i Greci. Nel 480 a.C. con un esercito che contava tra i 100.000 ed i 200.000 uomini e 600 -700 navi, giunse in Grecia con lo scopo di imporvi la propria sovranità. Risale all’agosto di quello stesso anno la battaglia delle Termopili, che si concluse con la disfatta dei Greci e la morte del re spartano Leonida, comandante dell’esercito greco. Serse morì nel 465 a.C.a Persepoli assassinato in una congiura a palazzo”.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Sovrani_della_Persia

. Il capitolo 11 continua:

Il re del mezzogiorno diventerà forte, ma uno dei suoi capi diventerà più forte di lui; dominerà, e il suo dominio sarà grande”. (Dn 11:5)
Dopo diversi anni essi si alleeranno e la figlia del re del mezzogiorno verrà dal re del settentrione per fare un accordo. Lei non conserverà la forza del suo braccio e nemmeno la sua discendenza resisterà; sarà messa a morte assieme ai suoi seguaci, ai figli e al marito”. (Dn 11:6)

Vi è una descrizione molto dettagliata di quel periodo.

Tra il 260 e il 253 a.C., Tolomeo II combatté la seconda guerra siriaca contro l'impero seleucide, governato da Antioco II Teo; avendo perso la guerra, Tolomeo promise in sposa Berenice, sua unica figlia, ad Antioco II, insieme a una grande dote in oro e argento, che le valse di soprannome di Φερνοφόρος (Phernophòros, "portatrice di dote")]. (da Wikipedia)

Berenice quindi si rifugiò in un palazzo a Dafne, un sobborgo di Antiochia, aspettando l'arrivo del fratello Tolomeo III, nel frattempo asceso al trono egizio, e portando con lei la sua guardia di soldati galati. Tuttavia i sicari di Laodice riuscirono a raggiungere Berenice e la uccisero prima che potesse essere salvata dal fratello, che appena entrò nell'impero seleucide iniziò la terza guerra siriaca, appoggiato da tutti i sostenitori di Berenice.

https://it.wikipedia.org/wiki/Berenice_ ... seleucide)

Daniele 11:

14 In quel tempo molti insorgeranno contro il re del mezzogiorno; degli uomini violenti fra il tuo popolo insorgeranno per dare compimento alla visione, ma cadranno”.
20 Al posto suo sorgerà un re che manderà un esattore attraverso il paese che è la gloria del regno; ma in pochi giorni quel re sarà tolto di mezzo, non nel furore di una rivolta, né in una battaglia.
21 «Poi, al suo posto, sorgerà un uomo spregevole, a cui non spettava la dignità regale; verrà senza rumore e s'impadronirà del regno a forza di intrighi.
22 Le forze avversarie che invaderanno il paese saranno sommerse davanti a lui, saranno sgominate e anche il principe del patto sarà travolto.
23 Nonostante gli accordi fatti, tradirà i suoi alleati; così affermerà il suo potere e sarà vittorioso, pur avendo poca gente
28 Il re del settentrione tornerà al suo paese con grandi ricchezze; in cuor suo mediterà disegni ostili al patto santo e li eseguirà. Poi tornerà al suo paese.
29 Al tempo stabilito, egli marcerà di nuovo contro il mezzogiorno, ma quest'ultima volta l'impresa non riuscirà come la prima;
30 poiché delle navi di Chittim verranno contro di lui ed egli si perderà d'animo. Poi riverserà la sua ira contro il patto santo, eseguirà i suoi disegni e ascolterà coloro che avranno abbandonato il patto santo.
31 Per suo ordine, delle truppe si presenteranno e profaneranno il santuario, la fortezza, sopprimeranno il sacrificio quotidiano e vi collocheranno l'abominazione della desolazione.
42 Egli stenderà la mano anche su diversi paesi, neppure l'Egitto scamperà.
43 S'impadronirà dei tesori d'oro e d'argento e di tutte le cose preziose dell'Egitto. I Libi e gli Etiopi saranno al suo sèguito.
44 Ma notizie dall'oriente e dal settentrione lo spaventeranno ed egli partirà con gran furore, per distruggere e disperdere molti.
45 Pianterà la tenda reale fra il mare e il bel monte santo; poi giungerà alla sua fine e nessuno gli darà aiuto.


In questi versetti i riferimenti sono molto chiari: Egitto, Libi, Etiopi.
Da notare “le navi del Chittim”,”il patto santo” e “l’abominazione della desolazione”.



“1 Queste cose avvennero dopo che Alessandro il Macedone, figlio di Filippo, uscito dalla regione dei Kittim sconfisse Dario, re dei Persiani e dei Medi, e regnò al suo posto, cominciando dalla Grecia. 2
Intraprese molte guerre, si impadronì di fortezze e uccise i re della terra; 3 arrivò sino ai confini della terra e raccolse le spoglie di molti popoli. La terra si ridusse al silenzio davanti a lui; il suo cuore si esaltò e si gonfiò di orgoglio. 4 Radunò forze ingenti e conquistò regioni, popoli e principi, che divennero suoi tributari. 5 Dopo questo cadde ammalato e comprese che stava per morire. 6 Allora chiamò i suoi luogotenenti più importanti, che erano cresciuti con lui fin dalla giovinezza e mentre era ancora vivo divise tra di loro il suo impero. 7 Regnò dunque Alessandro dodici anni e morì. 8 I suoi subalterni assunsero il potere, ognuno nella sua regione; 9 dopo la sua morte tutti cinsero il diadema e dopo di loro i loro figli per molti anni e si moltiplicarono i mali sulla terra
. (1Maccabei 1:1-9)

Dell’abominio della desolazione, o abominio che causa desolazione (BSB), o colui che causa devastazione (TNM), se ne parla anche in Dn 9:27, cioè nella profezia oggetto di studio, nel capitolo 12:11 e nei vangeli di Matteo e Marco:

“..sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione..” (Dn 9:27 CEI, Martini)
“Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni.” (Daniele 12,11)
“Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda” (Matteo 24,15)
“Quando vedrete l'abominio della desolazione stare là dove non conviene, chi legge capisca, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano ai monti” (Marco 13,14)


Il vangelo di Matteo e Marco sono stati redatti prima in prossimità degli eventi che coinvolsero i romani ed i giudei.

I termini ebraici tradotti con abominio della desolazione, colui che causa desolazione, fanno riferimento principalmente ai culti pagani e ad una statua di pietra. Questi eventi sono accaduti altre 2 volte dopo la ricostruzione del tempio al ritorno dall’esilio: la prima con Antioco Epifane IV di Siria che ha profanato il tempio interrompendo i sacrifici quotidiani e collocando l’abominazione della desolazione (culti pagani ed una statua di Zeus) nel tempio; la seconda volta con i romani che profanarono più volte il tempio prima di distruggerlo sotto l’Imperatore Tito, nel 70 E.V.

Locuzione (che traduce il greco τὸ βδέλυγμα τῆς ἐρημώσεως «lo sconcio della devastazione», usato nella traduzione biblica dei Settanta per rendere l’ebraico shiqqūṣ «orrore, sconcio», uno dei termini peggiorativi adoperati per indicare le false divinità) con la quale nell’Antico Testamento è definito il culto idolatrico di Giove Uranio, al quale nel 168 a.C. Antioco IV eresse nel tempio di Gerusalemme un altare, rimosso quattro anni dopo. La frase si ritrova nella profezia di Gesù della cosiddetta Apocalisse sinottica (Matteo 24, 15; Marco 13, 14), dove assume un senso escatologico.
Fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/ab ... solazione/

La descrizione dei re del capitolo 11 come: il re del mezzogiorno, o re del sud, il re del settentrione, o re del nord, vanno considerati dal punto di vista della Palestina e nel quadro geopolitico dopo lo smembramento dell’impero di Alessandro il Grande.

Dal punto di vista della Palestina, il regno del nord corrisponde a quello di Seleuco I, mentre quello del sud corrisponde a quello di Tolomeo I Sotere (305 – 285 a. E. V.), re d’Egitto. In Dn 11:5 è detto che uno dei capi del re del sud sarebbe divenuto più forte di lui. Si tratta di un ufficiale subalterno di Tolomeo I: Seleuco I Nicatore. Costui, sentendosi minacciato dal satrapo della Frigia, che cercava di ricostituire a proprio vantaggio l'impero di Alessandro, nel 316 era fuggito in Egitto, alleandosi con Tolomeo I. Nel 312 vinse Demetrio I Poliorcete a Gaza e recuperò il suo dominio, aggiungendovi la Media e la Susiana (l'attuale Khūzestān); in seguito Seleuco estese il suo impero fino all'Indo, divenendo più forte di Tolomeo I, come predetto dall’angelo. Basta vedere la cartina geografica più sopra, a pag. 4), per rendersi conto di come ‘il suo dominio fu grande’. “Dopo diversi anni essi” – il re del sud e quello del nord - ‘si allearono’. A Seleuco I Nicatore (nord) succedette il figlio Antioco I Sotere e a questi suo figlio Antioco II Teo. Nel frattempo, a Tolomeo I (sud) era succeduto il figlio Tolomeo II Filadelfo.
Fonte: https://www.biblistica.it/wp-content/up ... el-sud.pdf

Il capitolo 12, si conclude con il trionfo finale di Dio: l’era messianica in cui vi è il messia, il tempio (le 70 settimane si concludono con l’unzione del santo dei santi) e la giustizia (a tempo indefinito, per sempre - olàm). Questo capitolo è posto immediatamente dopo il capitolo 11, che parla, come abbiamo visto, dei regni ellenistici e delle varie lotte che interessano il popolo dei santi (Israele). Tuttavia la modalità in cui è scritto, per via dei simbolismi e dell’enfasi fatta su questa era, anticipa l’era finale in cui su tutta la terra regnerà la pace. Questa enfasi è fatta anche da altri profeti come Geremia ed Isaia, rispettivamente nell’epoca di riferimento delle loro profezie.

Dopo la morte di Antioco il tempio viene purificato, con l’unzione del “Santo dei Santi” ad opera dei Maccabei. In ricordo dell’evento (165/4 a.E.V.), da allora, viene celebrata l’Hanukkah, la festa delle luci ebraica. Non è una festa biblica ma ricorda quell’evento.

“La parola Chanukkah significa inaugurazione o consacrazione, perché il 25 di Kislev venne inaugurato il nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme, dopo la liberazione della Giudea dall'occupazione Siriana ellenica di Antioco IV Epifane. I Maccabei dovettero ripulire il Tempio dagli idoli e costruire un nuovo altare perché quello precedente era stato profanato”. [wikipedia]

“La festività fa riferimento alla dedicazione dell’altare del Tempio di Gerusalemme dopo l’occupazione ellenica durante il Secondo secolo avanti Cristo, quando gli occupatori cercarono di sradicare gli elementi fondamentali della religione ebraica proibendo la pratica della Legge sacra, fino a una rivolta guidata da un anziano sacerdote, Mattata. Stando al calendario ebraico, Chanukah ha inizio nel mese di Kislev, che rappresenta un periodo che cavalca novembre e dicembre, e per la precisione il 25”. [da sussidiario.net]
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Besàseà ha scritto: domenica 8 maggio 2022, 19:55 Animasalvata, questo il riferimento di Maimonide che mi chiedevi: https://www.sefaria.org.il/Mishneh_Tora ... 63&lang=bi

Rispondere su tutto ciò che scrivete ci vorrebbero ore e ore. Messaggi troppo lunghi. Animasalvata, le coincidenze dipendono dalla data di inizio che scegli per far partire il conteggio e vedo che ne hai scelte parecchio. L'anno ebraico è lunisolare e per il computo degli anni vale la stessa regola dell'anno solare. Ricordo anche chi faceva partire dal 598 il conteggio dei 1290 anni di Daniel 12.11 fino all'anno di costruzione del monumento della cupola sopra il luogo dell'altare del Tempio. Anche li il conteggio è perfetto. Volete continuare così, fate pure, ma già i risultati che avete messo parlano da se. Non portano a nulla. La priorità è la piena comprensione del testo biblico non la coincidenza dei calcoli. Quando vi sveglierete dai vostri sonni solenni e mi lascerete un po' di spazio, sempre che vi interessi, allora potrei intervenire.
Da me hai il via libera. I lunghi post erano un confronto di argomenti.

Riprendiamo da dove avevamo lasciato con la traduzione.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Besàseà ha scritto: sabato 30 aprile 2022, 7:33
ותדע ותשכל מן־מצא דבר להשיב ולבנות ירושל͏ם עד־משיח נגיד שבעים שבעה ושבעים ששים ושנים תשוב ונבנתה רחוב וחרוץ ובצוק העתים
Sappi ed abbi discernimento che dall'uscita della parola di far ricostruire Gerusalemme fino a Mashiach condottiero sette settantesimi; ma dopo sessantadue settantesimi tornerà ad essere ricostruita spianata e valle e fino al precipizio degli 'ittim (da dove veniva gettato il capro espiatorio nel giorno dell'espiazione)
Besàseà, perché qui traduci con “ma dopo”?

https://biblehub.com/daniel/9-25.htm
שִׁבְעָ֑ה (šiḇ•‘āh) שָׁבֻעִ֖ים (šā•ḇu•‘îm) שִׁשִּׁ֣ים (šiš•šîm) וְשָׁבֻעִ֞ים (wə•šā•ḇu•‘îm)


riporto da questi siti perchè non ho altri modi per analizzare l'ebraico ( a parte le interlineari che ho a casa)

Genesis 5:20
HEB: יֶ֔רֶד שְׁתַּ֤יִם וְשִׁשִּׁים֙ שָׁנָ֔ה וּתְשַׁ֥ע
NAS: hundred and sixty-two years,
KJV: were nine hundred sixty and two years:
INT: of Jared and two sixty years were nine

"settimane sette e settimane sessanta e due" - interlineare edizione San Paolo.

Lasciando stare la traduzione "settimane" dice sette "e" sessanta e due.

La congiunzione "e" che viene fuori dalla traduzione, cioè sette e sessantadue, non può voler dire "e poi" " quindi" " anche"?


"sette ... e per sessantadue"
https://www.sefaria.org/Daniel.9.25?ven ... l&lang2=en

In consulenza ebraica Abramo scrive:
E' discusso, per esempio il termine "rechov" tradotto "piazza" e che potrebbe voler dire "canali".
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