




Apro e chiudo una parentesi.
La prima cosa da fare quando si analizzano scritture antiche è smantellare dalla mente qualsiasi vincolo religioso. Di qualunque tipo. Ora, possiamo soffermiamoci a leggere il testo che ci è pervenuto; se dovessimo considerare altro, sarebbe un bel problema. Ci sarebbe da parlare di una storia conosciuta e di storia "non conosciuta". Per quanto riguarda la storia conosciuta possiamo ricordare che per millenni ci furono regni che conquistarono altri regni. Ognuno di questi utilizzava una determinata lingua. Per esempio l'aramaico era utilizzato dagli assiri, poi divenne in uso tra i persiani. Quando Alessandro il Grande con il suo Impero Macedone dominò il mondo conosciuto (era considerato figlio di Marduk), avvenne l'inizio di una sorta di "reset" che poi portò alla nuova era ed alle nuove concezioni. Alla morte di Alessandro il suo regno venne diviso in tanti regni. Da questi regni, dopo alcuni decenni, ne emerse uno in particolare: il regno di Siria o meglio parlare di regno Seleucide che inglobava: Mesopotamia, Siria, Persia e Asia Minore. La lingua aramaica, utilizzata in passato, non andò persa. Una specifica lingua porta con se significati precisi ed è legata ad una cultura precisa. L'ellennismo è il periodo in cui la cultura greca si diffonde in tutte queste aree tra oriente ed occidente. In questa epoca avviene un vero e proprio tentativo di rieducazione dell'individuo ad una nuova cultura. La fine di questo periodo non si ferma alla nascita della grande Roma ma avanza anche nei secoli successivi. Il nuovo modello culturale investì ogni ambito sociale e culturale: è il periodo a cavallo tra "due ere". Anche a livello religioso non c'era scampo. Furono forti i tentativi di resistenza per mantenere l'identità di una determinata popolazione.
Durante questo periodo molte opere furono composte in lingua mista tra ebraico ed aramaico. Addirittura in siriaco. Molti libri che oggi troviamo nella bibbia non furono da meno. Tutto questo discorso per dire cosa?
Che la lettura delle scritture deve essere fatta considerando che molti testi originali sono stati scritti in diverse lingue poi tradotti in greco e dal greco nelle lingue moderne. Sono cose che tutti sappiamo, ma lo ricordo......
Ciò che era scritto in ebraico rimane tale anche oggi:questa parte è stata conservata ma non sappiamo quanta parte. Sarebbe un lavoro immane risalire ai significati originali ma c'è chi ha tentato o addirittura esistono coloro che hanno conservato le antiche conoscenze.
Arriviamo al punto. Anche quelle che chiamiamo "scritture greche" in realtà contengono molte parti in aramaico. E non solo le scritture greche. Esprimere un termine dall'aramaico al greco, dall'ebraico al greco o dall'ebraico all'italiano, non è proprio la stessa cosa. Questo mi sembra ovvio.
In alcuni testi antichi poi, mancano alcune parti che ritroviamo in epoca successiva. Oltre al discorso della lingua abbiamo anche quello della struttura. I testi presentano simbolismi specifici, una numerologia specifica e specialmente una terminologia particolare che varia periodo per periodo che può essere letta a vari livelli. Questi argomenti non possono essere trattati per una lettura popolare e non vengono insegnati a chiunque. Ci sono soggetti che bypassano la lettura popolare perchè ritenuta non importante e arrivano a percorrere tappe diverse.
Oggi, l'informazione cavalca e molte persone possono avere accesso, in un certo senso, a determinate conoscenze. Mettendo tutto insieme si apre un mondo ..
Forse si può comprendere meglio ciò che c'è tra l'essere umano ed il divino, al di là della stessa scrittura. Come se ogni parola prendesse vita, come se i cancelli della conoscenza si aprissero. Arriveremo un giorno in massa a questo? O ci fermiamo ancora solamente a parlare di vocaboli e versetti?
Detto questo possiamo passare (continuare) con l'analisi letterale di ciò che ci è pervenuto, forse poi si potrà tentare di andare oltre.