Matteo 24
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Re: Matteo 24
La cosa disgustante che causa desolazione poteva essere scorta dai discepoli di Gesù e da quelli della Giudea che dovevano fuggire ai monti.
Non poteva essere vista "stabilita in un luogo santo" dai cristiani ad esempio di Roma O Di londinium perché non potevano fuggire ai monti della Giudea e quindi li riguardava poco.
L'espressione "il lettore usi discernimento "mi pare che possa essere stata aggiunta a fatti avvenuti e per evitare le critiche che colpirono i giudei, cristiani e simili dopo la distruzione del tempio.
Non poteva essere vista "stabilita in un luogo santo" dai cristiani ad esempio di Roma O Di londinium perché non potevano fuggire ai monti della Giudea e quindi li riguardava poco.
L'espressione "il lettore usi discernimento "mi pare che possa essere stata aggiunta a fatti avvenuti e per evitare le critiche che colpirono i giudei, cristiani e simili dopo la distruzione del tempio.
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Re: Matteo 24
Marco invece di: "stabilita in un luogo santo" scrive: "in un luogo dove non deve essere " e anche se le due espressioni non dovessero coincidere completamente, possono avere molti punti in comune.
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Re: Matteo 24
Anche in Marco 13:14 si trova l'espressione che si trova in Matteo e anche qui tra parentesi "il lettore usi discernimento" e anche per questa vale quanto ho appena postato riguardo a Matteo.
Per me Matteo e Marco hanno un testo in comune.
Per me Matteo e Marco hanno un testo in comune.
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Re: Matteo 24
Matteo ha: "sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome ", in un contesto di persecuzione e odio dei Cristiani, soprattutto a causa di falsi profeti, interni alla chiesa.
Marco ha: "sarete odiati da tutti a causa del mio nome ".
Marco ha: "sarete odiati da tutti a causa del mio nome ".
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Re: Matteo 24
Più precisamente Marco 13: 14 : "stabilita dove non deve".
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Re: Matteo 24
Matteo 2415: "perciò quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione dichiarata per mezzo del profeta Daniele stabilita in un luogo santo (il lettore usi discernimento)..."
A questo punto è indispensabile interpretare questa scrittura.
Attendo interpretazioni.
A questo punto è indispensabile interpretare questa scrittura.
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Re: Matteo 24
Il versetto 15 comincia con "perciò" che lo collega col versetto 14 che si riferisce: "e questa buona notizia del regno Sara' predicata in tutta la terra abitata in una testimonianza a tutte le nazioni e poi verrà la fine ".
Con la rivolta del 66-70 è venuta la fine di quel sistema giudaico ma la scrittura non si riferiva a quella fine perché una buona notizia del regno nel 66 non era stata predicata in tutta la terra abitata.
Si riferiva a una fine posteriore a Gesù e posteriore alla predicazione in tutta la terra abitata.
Con la rivolta del 66-70 è venuta la fine di quel sistema giudaico ma la scrittura non si riferiva a quella fine perché una buona notizia del regno nel 66 non era stata predicata in tutta la terra abitata.
Si riferiva a una fine posteriore a Gesù e posteriore alla predicazione in tutta la terra abitata.
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Re: Matteo 24
Il riferimento che fa Matteo alla distruzione dei colpevoli da parte del re probabilmente è stato fatto forse aggiunto dopo la distruzione nel tempio perché non si trova negli altri evangelisti :"andranno sotto il taglio della spada e saranno portati i prigionieri in tutte le nazioni".
Matteo parla molto di Gesù come messia ma è problematico perché non faccia riferimento molto più esplicito alla giustapunizione degli ebrei con la distruzione della città.
Forse la distruzione era venuta da poco tempo e parlare agli ebrei a cui è rivolto il vangelo di Matteo di questa ferita dolorosa non era molto piacevole o opportuno.
Nei Pagani di cultura greca il discorso del messia avrebbe probabilmente prodotto solo delle Risa mentre per i cristiani giudaizzanti avrebbe solo aumentato la divisione dai cristiani provenienti dai gentili.
Quella frase del vangelo di Matteo che parla del ritorno del Re e della distruzione della città probabilmente è stata messa dopo il vangelo di Marco e probabilmente dopo quello di Luca.
La domanda dei discepoli sulla distruzione del tempio e sulla "fine del mondo"in realtà associava la distruzione del tempio, la presenza del messia, e la fine di un sistema giudaico che esisteva allora e non era apprezzato da Dio.
Matteo parla molto di Gesù come messia ma è problematico perché non faccia riferimento molto più esplicito alla giustapunizione degli ebrei con la distruzione della città.
Forse la distruzione era venuta da poco tempo e parlare agli ebrei a cui è rivolto il vangelo di Matteo di questa ferita dolorosa non era molto piacevole o opportuno.
Nei Pagani di cultura greca il discorso del messia avrebbe probabilmente prodotto solo delle Risa mentre per i cristiani giudaizzanti avrebbe solo aumentato la divisione dai cristiani provenienti dai gentili.
Quella frase del vangelo di Matteo che parla del ritorno del Re e della distruzione della città probabilmente è stata messa dopo il vangelo di Marco e probabilmente dopo quello di Luca.
La domanda dei discepoli sulla distruzione del tempio e sulla "fine del mondo"in realtà associava la distruzione del tempio, la presenza del messia, e la fine di un sistema giudaico che esisteva allora e non era apprezzato da Dio.
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Re: Matteo 24
Gesù profetizzava guerre e rumori di guerra persecuzioni e la distruzione del tempio. Questo è avvenuto nel 70.
Durante il suo processo aveva anche detto: "da ora in poi vedrete il figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza e venire con le nubi del cielo ".
Quelli che lo hanno condannato ancora in vita hanno visto volenti o nolenti Gesù che eseguiva il giudizio su di loro perché non lo avevano riconosciuto come messia.
Durante il suo processo aveva anche detto: "da ora in poi vedrete il figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza e venire con le nubi del cielo ".
Quelli che lo hanno condannato ancora in vita hanno visto volenti o nolenti Gesù che eseguiva il giudizio su di loro perché non lo avevano riconosciuto come messia.
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Re: Matteo 24
Mi pare che Gesù, una volta morto e risorto, scompare molto velocemente dalla scena di questo mondo. Capisco che aveva fretta di tornare al padre, a casa sua.