Tu vuoi anteporre delle conclusioni mentre io ti stavo solo chiedendo di esaminare il contesto in cui il termine compare (non quello dove il termine non compare)Besàseà ha scritto: Keruv non può essere concepito come un termine sacro o legato esclusivamente al sacro perché è assente nel Levitico dove è descritta la funzione sacerdotale della kapporet.
Hai detto bene forse non lo e' nella letteratura ebraica extrabiblica.Filologicamente non lo è soprattutto nella letteratura ebraica. Non ricorre nella Mishnah in questo senso.....
Il problema non e' certamente prendere atto della parsimonia con cui la totalita' del testo biblico fa riferimento a questo termine ma come interpretare tale parsimonia.Anche nel Deuteronomio si parla dell'aron, si ricorda la sua costruzione, ma non c'è menzione dei keruvim. In Numeri è ricordata una sola volta la kapporet con i keruvim.
In tutti i passi biblici che parlano dell'aron non c'è menzione né di kapporet, né di keruvim, tranne quelli che ne descrivono la sua costruzione e composizione, come Esodo, libro dei re e Cronache, fatta eccezione dell'unica ricorrenza in Numeri 7.89.
Tale parsimonia la maggioranza degli studiosi la spiega con il fatto che il keruv e' una figura che ha giocato un ruolo importante solo nella prima fase del giudaismo, e per contro la maggiorparte dei testi che sono arrivati fino a noi appartengono a un epoca posteriore.
Tu dici?Nei libri di Samuele, re, Isaia, Salmi e Cronache è presente l'espressione "Yoshev haKeruvim"; ma qui non si parla dei keruvim dell'aron.
in 1Samuele 4,4 io leggo
"aron berit Adonai zebaot yoshev hakeruvim
In 2Samuele 6:2 io leggo
"aron ha elohim asher nikra shem, shem Adonai zebaot yoshev hakeruvim alav"
e in 1 cronache 13,6 io leggo
"aron ha Elohim Adonai yoshev hakeruvim asher nikra shem"
in 3 di 7 volte che questa espressione compare nel Tanach la troviamo all'interno di un discorso (o meglio della stessa frase) che sta menzionando l'aron.
La probabilita' che ci si stia riferendo ai keruvim dell'Aron mi sembra ragionevolmente un po' troppo alta per liquidarla con tanta disinvoltura come hai fatto tu.
Quello che conta comunque per la mia riflessione e' che anche senza sapere cosa vuol dire keruvim il fatto che siamo in un contesto in cui si parla del sacro e' fuori dubbio perche' il soggetto che nella frase compie l'azione che viene resa con il verbo "yashar" e' Dio stesso.Yoshev haKeruvim significa: Regnante sui leaders, Re dei re.
Non bisogna mai dimenticarsi della distanza temporale che puo' esserci tra l'epoca in cui vive chi sta scrivendo e l'epoca in cui sono ambientati i fatti narrati , insieme a questo non bisogna dimenticarsi che lo scopo della scrittura non e' soltanto ricostruire il passato ma soprattutto dire qualcosa di utile per il lettore coevo al narratore.In centinaia di occasioni dove si parla dell'aron, nessuno si è mai accorto dei keruvim nella Bibbia. Nemmeno i popoli limitrofi idolatri si sono mai accorti di due statuette poste sopra l'aron. La spiegazione è semplice: i keruvim non erano statuette. Se lo fossero stati ne sarebbe descritta la forma e le misure.
Una particolare figura sospesa tra lo spirituale e il mitologico derivante da credenze arcaiche si sara' trovata molto probabilmente con il passare del tempo a essere sempre piu trascurata a livello teologico e di conseguenza ad essere gradualmente cassata nei testi che si intendeva tramandare.
Ripeto, del termine in se possiamo dire quello che vogliamo, ma per quanto riguarda il contesto in cui nel tanach si trova finora non abbiamo potuto fare altro che constatare che quello e' sacro senza dubbio.Keruv non è sacro anche nelle interpretazioni bibliche basate sul peshat (senso letterale).
Anche perche finora abbiamo visto un uso del termine solamente per dire di qualcosa che sta sull'Aron (che sacro lo e' ) o per dire su cosa siede o regna Elohim (che sacro lo e' sicuramente)
E' va bene, ma in ogni caso il soggetto che compie l'azione di cavalcare o innalzarsi chi e'? Elohim!Per il Midrash il keruv di II Samuele 22.11 e Salmo 18.11 è un cavallo. Il termine tradotto con "cavalcava" di questo verso (cavalcava un keruv) è inteso anche come "innalzarsi", il targum lo ha inteso come "mostrarsi" nel senso di guidare gli eventi dell'uscita dall'Egitto.
Anche qui il tanach non trova occasione di utilizzo del termine keruv al di fuori di un discorso che nasce per dire qualcosa su Dio. E quindi anche qui lo troviamo immerso in un contesto funzionale a dire qualcosa sul trascendente.
In questo tipo di interpretazione pero, concorderai con me che questo esegeta non prenda nulla dal contesto per giustificare che i cherubini di Genesi siano buoi che tirano l'aratro.Secondo Yosef bar Izhack I keruvim di Genesi non sono in un contesto sacro, sono semplici buoi che tirano l'aratro. Secondo lui, in quel contesto, il senso letterale di keruvim è "tori". Questi vengono dati ad haadam, l'umanità, come attrezzi per lavorare la terra e il compito di protezione della via, secondo questo maestro, viene affidato non ai keruvim, ma solo alla cherev.
La considerazione che lui usa per sostenerla (che i cherubini vengano dati all'uomo per aiutarlo a lavorare la terra) la aggiunge lui, non si trova nel testo.
Gia, ma i sogni o le visioni o le immaginazioni, servono a parlare di che cosa?In Ezekiele i keruvim sono frutto di sogni e dell'immaginazione profetica e dunque poco importa se sono o non sono animali alati.
Della gloria di Dio.
Alla fine il cerchio si chiude e non riusciamo a trovare un esempio di utilizzo del termine keruv in un contesto piu' profano, riguardante la vita di tutti i giorni senza coinvolgimento del sacro e del divino.
E non e' quello che plausibilmente ci si puo' aspettare da un termine che all'epoca della scrittura di quei testi potesse essere sinonimo di re, leader, guardiano, cancello, bue, cavallo.
Un termine con tale spettro semantico , avremo sicuramente avuto occasione di trovarlo molte volte e all'infuori dei contesti specificamente dedicati al divino.