Yeshu'a è Dio?

Luigi
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Luigi »

Gianni, credo tu "come l'utente..."sia in errore, poichè il verbo per il sacro servizio è il verbo aramaico hlp (palah) , e si riferisca sempre al “sacro servizio” prestato al vero Dio o a dei stranieri.

Si veda per esempio:

Esdra 7:24 ,Daniele 3:12 ,Daniele 3:14 ,Daniele 3:17 ,Daniele 3:18 ,Daniele 3:28 ,Daniele 6:17 ,Daniele 6:21, Daniele 7:14, Daniele 7:27

Mentre, altri verbi ebraici come עבד (ebad) possono significare sia "servire la divinità" sia "svolgere un lavoro" o "prestare un servizio" si vedano ad esempio, Genesi 2,15; Genesi 29,18 .
ciao
animasalvata
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da animasalvata »

Besasea anch'io avevo pensato che il modo migliore di indicare questa parola pelach era quello di andare a vedere nei targumin. Sono andato su sefaria. Ho pensato all'ebraico avad e sono andato a vedere dei targumin di versetti che avevano avad nel senso di servire qualcuno che non era Dio pee vedere se l'equivalente aramaico era pelach o no. E li mi sono dovuto bloccare perche vedendo i targumim senza traduzione in inglese non ci capivo niente. Alcuni targumin hanno la traduzione in inglese. Altri no.

I due esempi si riferiscono al significato di lavorare di avad. Hai degli esempi di targumim dove pelach è usato col senso di servire qualcuno che non sia Dio?

Nei targumin di versetti del tanach che contengono la parola avad, nel senso di servire qualcuno che non sia Dio, per eaempio un re davidico, come viene reso li avad in aramaico?
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Io vorrei tagliare la testa al toro e domandare a Luigi: siccome tu credi che il verbo aramaico in questione si riferisca al “sacro servizio” prestato al vero Dio, dimmi: tale sacro servizio va prestato anche al popolo dei santi (Dn 7:27)?
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Già. :-)
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Vero, Besàseà, nel passo di Bereshìt che hai citato c'è il senso primario del verbo "servire". Servire è servire: si possono (in alcuni casi si devono) servire gli uomini, si possono servire gli idoli e si può servire il Dio Uno e Unico. Dipende dal contesto e un servizio non esclude l'altro, eccettuata l'idolatria.
Da dove prendono queste cose? Conosco bene i trinitari: prendono di tutto per arrampicarsi sugli specchi e alla fine una cosa la prendono davvero: una cantonata.
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Besàseà, non so se provenga dal mondo accademico occidentale, ma se dà lì proviene è di matrice cattolica, perché solo loro sono capaci di attaccarsi alla più piccola inezia (che interpretano pure male e su cui costruiscono una dimostrazione usando la loro ipotesi come prova – che è quanto di più scorretto ci sia). L’ho notato diverse volte su diversi punti dottrinali.
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bgaluppi
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da bgaluppi »

È lo stesso problema con l'inchino, atto che implica rispetto verso una persona importante o ritenuta importante, e non implica l'adorazione.
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Gianni
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da Gianni »

Infatti!
noiman
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da noiman »

Animasalvata …..Ho letto alcune parti del Nuovo Testamento in modo particolare i quattro vangeli , ho utilizzato una traduzione italiana , non conosco greco i miei ricordi scolastici sono praticamente inesistenti, ho letto anche una traduzione in ebraico, dispongo di una copia stampata nel 1886 a Vienna da Carl Fromme , un libro abbastanza raro e quindi conservato con cura nella poderosa biblioteca di famiglia ereditata qualche lustro fa e in perenne sistemazione.
Riguardo alla tua domanda è difficile offrire una risposta, certamente non basta leggere un testo così disomogeneo in una semplice lettura superficiale e neanche affrontarlo come fosse un trattato di semeiotica o un saggio di Umberto Eco, ho affrontato il testo cercando di leggerlo senza preconcetti critici, riguardo la tua domanda devo dirti che non mi è possibile fornirti una risposta, in alcune parti vi sono affermazioni sulla divinità di Gesù, come figlio di D-o, in altre sono presenti addirittura ad effetto contrario , poi anche contraddizioni evidenti o meno, non per niente questa discussione ha impegnato ben oltre 100 cartelle.
Ho letto “il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini, l’uccideranno …”.(Marco 9,31; Luca 9,44; Matteo 20,17-19)…
Sarà consegnato ai Gentili che lo uccideranno (Marco 10,33-34; Luca 18,32-33)” “Ecco, il Figlio dell’uomo sta per essere dato nelle mani dei “peccatori” (Marco 14,41 e Luca 24,7) .

Certamente il testo possiede uno stile che non è ebraico al 100%, si intuisce che chi ha scritto alcune parti non era di prima lingua ebraico e aramaico, in alcuni passaggi si percepisce anche una forma di ostilità verso i giudei,farisei , scribi, sadducei, non sono mai nominati i romani che sappiamo dominavano con mano pesante parte del medio oriente.
Non si può non notare un certo affanno di raccontare la vita di Gesù Cristo in relazione alle profezie del messia, la descrizione di un ambiente attraverso dettagli di vita giudaica per creare una dimensione sovrannaturale per spiegare la straordinarietà delle sue opere, raccontate con efficacia dai punti di vista dei vari autori.
Confrontando nelle lingua originale, greco per il N.T. e ebraico per V.T ho inteso in questa discussione che le differenze non riguardano solo l’efficacia del racconto , comprese le contraddizioni testuali apparenti o meno,ma è diverso lo spirito della narrazione, il V.T. narra la storia di un popolo nella sua relazione tumultuosa con D-o dove l’aspetto salvifico è marginale, non si può ignorare la grande differenza sostanziale tra Tanach e il Nuovo Testamento, il primo ha dovuto attendere per oltre mille anni prima di diventare “canonico” a differenza del N.T. che ha maturato la sua esperienza in pochi secoli, il racconto biblico da genesi e deuteronomio è una narrazione un popolo e impegna uno spazio temporale di oltre duemila anni , coinvolge molte figure importanti come profeti e condottieri, re e altri personaggi, tutti sottoposti in qualche modo alla guida suprema divina e terribilmente umani, mentre il N.T. è tutto accentrato sulla vita di in singolo uomo divinizzato.
La bibbia ebraica è stata scritta nella lingua del suo popolo a suo esclusivo uso didattico e propedeutico, come fonte di insegnamenti e disciplina , tutto non poteva essere detto ne rivelato, ecco perché questo testo e questa lingua consentono una lettura tridimensionale che non è possibile ritrovare nei N. T. anche leggendolo in greco.

Tutto questo mi ricorda una affermazione di Martin Buber :” Noi ebrei lo [Gesù]conosciamo dall’interno, negli impulsi e nelle emozioni della sua essenza giudaica, in una maniera che rimane inaccessibile ai gentili a Lui sottomessi” (Moshè Idel)


Noiman
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francesco.ragazzi
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Re: Yeshu'a è Dio?

Messaggio da francesco.ragazzi »

Certamente il testo possiede uno stile che non è ebraico al 100%, si intuisce che chi ha scritto alcune parti non era di prima lingua ebraico e aramaico, in alcuni passaggi si percepisce anche una forma di ostilità verso i giudei,farisei , scribi, sadducei, non sono mai nominati i romani che sappiamo dominavano con mano pesante parte del medio oriente.

Caro Noiman, quando Gesù pronuncia invettive contro altri ebrei, come in Matteo 23 con il suo ritornello «guai a voi, scribi e farisei», a me suona molto ebraico. Sembra di sentire Amos e Geremia. Gli ebrei hanno avuto una lunga storia di tochecha, di «rimprovero», basata su Levitico 19, 17: «Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui». Il verso successivo è il famoso «amerai il tuo prossimo come te stesso». Tuttavia, mi sono anche reso conto che quando le parole di Gesù agli altri ebrei vengono estrapolate dal loro contesto storico e poste nel canone della Chiesa dei gentili, le parole agli ebrei diventano parole sugli ebrei, e il discorso profetico può sembrare antisemitismo. Per questo il contesto storico è importante.

Ci sono questioni dove i cristiani e gli ebrei d’oggi non sono d’accordo; va bene. Non raggiungeremo un accordo su tutto fino a quando non verrà (o, se preferite, ritornerà) il Messia. Ma fino ad allora, faremo bene ad ascoltare con le orecchie gli uni degli altri. Con l’apprendimento giunge la comprensione, e con la comprensione il rispetto.....
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