politica di Israele

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bgaluppi
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Re: politica di Israele

Messaggio da bgaluppi »

Cristo non ha disobbidato la legge decidendo di non lapidare. Semmai erano quelli che la volevano uccidere che la stavano per violarla
Esattamente l'opposto. Vediamo. La donna fu colta in flagrante adulterio (Gv 8:4). La Torah dice:

"Quando si troverà [in flagrante] un uomo coricato con una donna sposata, tutti e due moriranno: l'uomo che si è coricato con la donna, e la donna. Così toglierai via il male di mezzo a Israele." (Dt 22:22);

e anche:

"Se uno commette adulterio con la moglie di un altro, se commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l'adultero e l'adultera dovranno essere messi a morte." (Lv 20:10).

In base a questi comandamenti positivi, ossia in cui Dio ordina di fare una cosa (mettere a morte gli adulteri colti in flagrante), Yeshùa avrebbe dovuto rispondere agli uomini che gli chiedevano cosa fare: "mettetela a morte, secondo la legge di Mosè". Invece la perdonò. Dunque in che modo obbedì alla Torah? E in che modo quelli che volevano lapidarla avrebbero disobbedito alla Torah, come dici?

Se la Torah non cambia come dici tu, abbiamo due possibilità: o Yeshùa ha insegnato a trasgredire ad uno specifico e chiaro comandamento, oppure quel comandamento aveva un senso preciso solo in un determinato periodo storico.

Per avere la risposta, leggi bene Dt 22:22, che la contiene. :-)
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bgaluppi
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Re: politica di Israele

Messaggio da bgaluppi »

Però faccio notare che siamo ampiamente OT.
animasalvata
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Re: politica di Israele

Messaggio da animasalvata »

Oppure terza ipotesi: quella norma aveva solo lo scopo a far comprendere la gravita di certe azioni ed insegnare il perdono perche in fondo in fondo tutti siamo adulteri, anziche uccidere letteralmente una persona. E chi lo fece letteralmente disubbidi la torah

Fine parentesi.

Vorrei parlare della laicità di Israele
noiman
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Re: politica di Israele

Messaggio da noiman »

Ecco che cos’è la laicità……. Moshè rabbenu ne sarebbe orgoglioso, ma facciamo attenzione a distinguere la fede, la sua applicazione e un nuovo dentifricio…
Un saluto Noiman



Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 17/07/2019, a pag.30, con il titolo 'Alleviamo i nostri figli con dati e IA' l'intervista di Fabiana Magrì a Mooly Eden, esperto mondiale di innovazione.

Fabiana Magrì
E in Israele la nuova frontiera dell’innovazione?

“Il messaggio è chiaro. «Dobbiamo preparare i bambini di oggi per lavori che al momento non esistono: risolveranno problemi che si presenteranno domani grazie a tecnologie che devono ancora essere inventate».
Sulle alture del Carmelo, a due passi dall'università di Haifa di cui presiede il consiglio di amministrazione, da una terrazza che affaccia sul mare, lo sguardo di Mooly Eden spazia dal mare al futuro. Nel suo medagliere ci sono i riconoscimenti di Fast Company, che l'ha annoverato tra le persone più creative al mondo e di «Forbes», che lo considera tra le menti tecnologiche più brillanti a livello globale.
Nella vita personale ha una «moglie 1.0» (definizione un po' «nerd», ma affettuosa per vantarsi di un matrimonio duraturo) e tre figli. Nella sua carriera - 33 anni - in Intel, culminata con la presidenza della filiale israeliana, è stato padre del processore Pentium Mmx, il primo dal valore multimiliardario mai concepito in Israele, e della tecnologia «Centrino», che ha dato il via alla rivoluzione delle comunicazioni mobili.

Mooly Eden, esperto mondiale di innovazione

E allora che cosa rende una persona capace di produrre innovazione?
«Certe persone nascono con un quoziente intellettivo più alto, ma chiunque ha bisogno di un mix di opportunità, fortuna e capacità per trarre beneficio delle situazioni favorevoli. La società in cui si vive è un altro elemento. In Israele è consentito mettere tutto in discussione, ma in India, dove il rispetto della gerarchia è sacro, non puoi permetterti di contraddire un superiore. In Israele, invece, se non hai almeno un insuccesso nel curriculum significa che non hai rischiato abbastanza. Nel mondo arabo il fallimento è inaccettabile».
Nei suoi interventi, come al festival per l'imprenditoria innovativa «SilicoNegev» a Be'er Sheva, esprime apprensione per l'immobilità dell'istruzione. Come si rimedia?
«La tecnologia sta avanzando esponenzialmente e cambia ogni aspetto della nostra vita, dalla geopolitica all'economia. Cos'è stata la primavera araba, una rivoluzione sociale o tecnologica? Il povero Mohamed Bouazizi, in Tunisia, protesta contro il sequestro della propria merce da parte della polizia e si dà fuoco. Qual è la differenza con gli altri gesti di dissenso estremo prima di lui? Facebook e Twitter, che hanno amplificato e innescato una rivoluzione in tutto il Medio Oriente. E parliamo di politica?».
Un emblema, secondo lei, è Donald Trump: è così?
«Dato che nessuno considerava Trump nemmeno come caricatura, oggi, checché se ne dica, è il Presidente della più grande nazione al mondo. Per capire come ha fatto basta seguire il suo profilo Twitter e il modo in cui riesce a bypassare i media. Quanto alle molestie alle donne, sono forse un fenomeno nuovo? Certo che no, ma nel momento in cui inizi a usare la tecnologia è subito #MeToo! E quali aziende forniscono rispettivamente il maggior numero di taxi e di stanze in affitto al mondo? Uber e Airbnb. Eppure la prima non è una compagnia di taxi e la seconda non è una catena alberghiera. Entrambe sono realtà puramente hi-tech che hanno rivoluzionato l'economia. Se c'è un settore in cui siamo rimasti al Medio Evo, invece, è l'istruzione».
Come immagina la scuola del futuro?
«Non ho idea di come sarà la nostra vita tra 20 anni, ma quello che so è che ciò che i bambini imparano oggi, a scuola, domani non sarà rilevante. Nasciamo innovatori, ma i nostri genitori e il sistema scolastico uccidono questo istinto. A un anno un bambino è curioso e chiede continuamente "Cos'è?". A tre anni vuole capire e chiede "Perché?". Poi a 10 anni inizia a chiedere agli adulti "Come si fa?". Da un lato ci sono i genitori che insegnano ai bambini a colorare dentro i margini. Dall'altro la scuola insegna a scrivere come nel Medio Evo, con le lettere entro le righe. Non si può insegnare a un bambino a restare in un recinto e aspettarsi che da adulto pensi fuori dagli schemi».
Ma qual è la strada possibile di una rivoluzione?
«Con la scienza dei dati, che inizia dalla statistica e arriva all'Intelligenza Artificiale. Oggi possiamo personalizzare tutto, dalla pubblicità online alla medicina, dalle assicurazioni ai servizi bancari. Perché non possiamo ambire anche a un'istruzione personalizzata? Ogni bambino si sviluppa in modo diverso, dal parlare al camminare. Invece a scuola si pretende che siano tutti allineati».
Lei che cosa insegna ai nipoti per fare la differenza?
«Con i miei figli ho agito d'istinto e direi che ho fatto un buon lavoro. Uno di loro, Eran, è molto più innovativo di me. In questi giorni è in Cina, dove la sua start-up MeMed riceverà un riconoscimento come una delle aziende più avanzate al mondo. Oggi con i miei nipoti agisco intenzionalmente. Cerco di insegnare loro l'arte di imparare». “

Un saluto
Noiman
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Gianni
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Re: politica di Israele

Messaggio da Gianni »

:-)
animasalvata
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Re: politica di Israele

Messaggio da animasalvata »

Buona sera Noiman. Io dico che il re in Israele c'è anche se non si vede. E non penso che sarà tanto contento che il suo territorio venga profanato grazie a dei parlamentari laici che vogliono leggi laiche perche in fondo si sa che il laicismo è un cavallo di troia per legalizzare le cose piu abominevoli davanti al re invisibile e dare ''diritti'' che non esistono facendo contaminare cosi la terra promessa.
Saluti.
noiman
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Re: politica di Israele

Messaggio da noiman »

Caro “animasalvata”….. ci vuole la farina per fare le mazzot, il vino per fare il Kiddush, 10 ebrei, anche non osservanti per leggere il Kaddish, la Torah si è vestita di materialità e prevede anche la benzina per le macchine degli Haredim.
Proprio queste sono le differenze di un pensiero che ha permesso a l’ebraismo di sopportare tutta la sua storia e francamente non capisco cosa intendi per il re di Israele e per laicismo, sei mai stato in Erez Israel ?
Shalom
Noiman
animasalvata
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Re: politica di Israele

Messaggio da animasalvata »

Il Re che c'è ma è invisibile è Elohim.
stella
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Re: politica di Israele

Messaggio da stella »

.Buon giorno :-\ :-O

confusa sorpresa ,.... :-( mi chiedevo ,''che domanda #:-S quella di Animasalvata ,ma chi si nasconde dietro a questo pseudonimo?...

certo a me mi piace ''scervellarmi ''mi aiutera' forse a ritardare l'alzheimer ...
cosi cerco di capirne anche io qualcosa ;) ..

E,mi imbatto nel sito ufficiale della comunita' ebraica ...
trovo ...
Laico è una parola molto usata, ma dal significato poco conosciuto. In greco, laikòs indica chi fa parte del popolo e si distingue dalla casta sacerdotale», ha spiegato Rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Comunicazione e Cultura dell’Ucei, introducendo il tema della prima delle iniziative di Kesher per questa stagione.
Esiste un ebraismo laico?: un quesito difficile per una discussione stimolante...
STIMOLANTE DAVVERO''
non trascrivo tutto chi ha interesse cerca , '' che trova''come faccio io di notte :-)

ma una frase mi ha colpita ;) ..
.Quindi vorrei proprio partire dalla storia delle domande per dire quel che secondo me c’è di originariamente laico nell’ebraismo – ha detto il professore, richiamando l’attenzione del pubblico sul Libro di Giobbe. – Giobbe è un eroe della domanda, ma il Libro di Giobbe è anche il libro della protesta di Dio contro la religione. Gli amici di Giobbe sono lo stereotipo dei religiosi, e gli dicono: “Dio è giusto, quindi se stai male vuol dire che hai fatto qualcosa”. Ma Dio a un certo punto si arrabbia: “Voi pensate di sapere come sono fatto, invece io sono mistero”. Lo dice a Giobbe ma ce l’ha con i suoi amici che si comportano come la religione, che ha la pretesa di dare risposte a cose che non si sanno: Dio, in questo frangente, propugna la laicità».

''Voi pensate di sapere come sono fatto, invece io sono mistero” MISTERO ;;)

io quando non ci arrivo dico sempre '''questo e' un mistero''' :-(

Poi cerco ancora e per chi si puo' permettere di capire di comprendere (( io purtroppo no)) :-( ,ci sono libri

L'attualità di Maimonide, la via ebraica all'armonia...MOSE' MAIMONIDE '' ;;)
Nove secoli fa il pensatore forniva un’idea di vita religiosa fondata sul connubio fra tradizione, filosofia e relazioni umane. La riflessione in un libro del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni....(Hilkhot de’ot),conoscere ... #:-S
Solo un pezzettino ,se volete di piu' ''cimentatevi voi''
la capacità di conoscere e comprendere, ma nel linguaggio rabbinico indica anche i modi di pensare (le opinioni) più comuni, e poi i differenti modi di comportarsi, gli stili di vita, gli atteggiamenti, i “caratteri”.

Poi ancora trovo qualche scritto di COSIMO NICOLINI COEN ..

certo prima mi chiedo chi e' chi sarebbe :-? umm un Ermeneutico , quindi Esegista o di piu' ancora se vogliamo ,... ;)

Quanto l’identità si può definire in rapporto ai principi laici e religiosi? Una disamina delle problematiche, lungo la politica israeliana''

beh che dire ''non mi posso permettere il ''lusso di capire''' :-(
Allora ecco e' mistero ....

scusate la mia intromissione , :ymblushing: ma spero che troviate una conclusione e poi alla fine ,con parole '''terra terra ''possa anche IO e tutti quelli come me comprendere qualcosa ... #:-S

buona giornata . :-)
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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bgaluppi
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Re: politica di Israele

Messaggio da bgaluppi »

Da “Informazione Corretta”:
http://www.informazionecorretta.com/mai ... 0&id=42086" onclick="window.open(this.href);return false;

Domande all'Unesco (o a chiunque altro creda nella "Palestina").

Egregio Direttore dell' UNESCO,
sarebbe così gentile da rispondere a qualche domanda? Se lei è così sicuro che la "Palestina" sia stata fondata molti secoli fa, ben prima della presenza degli ebrei e abbia lasciato tracce nella storia, beni culturali da conservare, eredità da difendere, certamente lei sarà in grado di rispondere alle seguenti domande:
- Quando è stata fondata e da chi?
- Quali erano i suoi confini?
- Qual era la sua capitale?
- Quali erano le sue città più importanti?
- Qual era la base della sua economia?
- Qual era la sua forma di governo?
- Può citare almeno un leader palestinese prima di Arafat e di Amin Al Husseini, il muftì di Gerusalemme amico di Hitler?
- La "palestina" è stata mai riconosciuta da un paese la cui esistenza a quel tempo non lascia spazio a discussioni?
Qual era la lingua parlata nello stato di Palestina prima degli ebrei?
Avevano un sistema politico? Il loro sovrano portava un titolo? C'era un parlamento o un consiglio? Hanno combattutto delle battaglie?
C'è un qualche libro palestinese prima del Novecento? Può nominare uno scrittore palestinese, un pittore, uno scultore, un musicista, un architetto palestinese prima di tale data?
Esiste un piatto tipico palestinese, che lei sappia? Un costume caratteristico?
Che religione aveva la Palestina prima di Maometto?
Qual era il nome della sua moneta? Ne esistono degli esemplari in qualche museo?
Scelga pure una data nel passato anche recente e ci dica: qual era il tasso di cambio della moneta palestinese nei confronti del dollaro, yen, franco, ecc.?
Poiché questo paese oggi non esiste, può spiegare la ragione per cui ha cessato di esistere? E può specificarne la data di estinzione?
Se la sua organizzazione piange per il destino dei poveri palestinesi "occupati", mi può dire quando questo paese era orgoglioso e indipendente?
Se le persone che, a torto o a ragione, chiamate palestinesi non sono solo una collezione di immigrati dai paesi arabi e se davvero hanno una identità definita etnica che assicura il diritto di autodeterminazione, mi sa spiegare perché non hanno cercato di essere indipendenti dai paesi arabi prima della devastante sconfitta nella Guerra dei Sei Giorni? Perché datano l'"occupazione" dal '67, se prima i "territori palestinesi" erano governati da stati "non palestinesi" come l'Egitto e la Giordania?
Le ho fatto tante domande, mi auguro che potrà rispondere almeno a qualcuna. Finisco solo con una nota: spero che lei non confonda i palestinesi con i Filistei, che erano una popolazione marittima di lingua indeoeuropea (i popoli del mare) che fecero un'invasione in terra d'Israele, come anche in Egitto e nell'attuale Libano verso il nono secolo a.C. Il solo rapporto è l'invenzione romana che dopo la distruzione del Tempio, nel I secolo, ribattezzò quelle terre per spregio con il nome di un antico nemico dei ribelli ebrei. L'etimologia non è storia.
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