Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

L'agnostico
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da L'agnostico »

La bibbia il ''libro '' per tutti i tempi ,per tutte le culture ,tempi diversi ,culture diverse ,ma allora come fa ad essere sempre attuale? ...
Bella domanda me lo chiedo anche io
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Giusto, Mattia. Alla fine, cambia il modo espressivo, ma i concetti sono gli stessi. Come spiega Gianni, la Bibbia spesso (ma non sempre) presenta un linguaggio sulla linea del Midrash, usando immagini tipiche del tempo e allegorie; non dobbiamo fermarci all'allegoria, bisogna arrivare al messaggio. Per cui, se io leggo "combattiamo contro i dominatori di questo mondo" non devo trarne l'insegnamento secondo cui l'uomo deve combattere guerre contro creature maligne che regnano nel mondo, come era solito fare Padre Pio, ma capirò che l'uomo combatte contro il male che domina nel mondo, nella materia, ossia la tentazione al male, l'istinto alla disobbedienza che viene dalla carne.
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Rileggevo ora l'intervento di Gianni e sono molto d'accordo. Tante volte non ci rendiamo conto di usare ancora oggi espressioni facenti riferimento ai miti antichi.

Volevo aggiungere una considerazione. Spesso i lettori fanno confusione tra ispirazione e rivelazione, per cui è comune l'idea che un apostolo come Paolo, essendo ispirato, sapesse tutto di tutto e conoscesse ogni mistero relativo al mondo spirituale. Ma ricevere ispirazione non significa ricevere rivelazione. Un uomo ispirato poteva anche dire cose errate o parlare a titolo personale, come ogni uomo; infatti, Paolo invita a curare il mal di pancia col vino, o è convinto erroneamente dell'arrivo del regno di Dio entro la sua generazione. Dà consigli personali sul matrimonio, pensando (ma non avendone certezza) di avere autorità in quanto ispirato (non dice "questa è la verità perché io sono ispirato", 1Cor 7:25). Quando invece comunicava una rivelazione, non parlava di suo ma riferiva ciò che gli fu rivelato, ossia "fatto conoscere" (e che prima non conosceva, 1Cor 15:51), sempre con parole sue, naturalmente, e non come un vate invaso dal "daimon" divino. Infine, gli autori delle lettere delle Scritture Greche non avevano la pretesa di star scrivendo la Bibbia, per cui le lettere apostoliche devono essere prese per quello che sono, delle esortazioni; nell'esortare i credenti a fare o non fare certe cose, gli scrittori utilizzavano un linguaggio che i destinatari capivano bene.

Questo per far capire che non ogni parola delle Scritture Greche deve esser presa per "oro colato", come se fosse dettata da Dio in ogni singola lettera.
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Gianni
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Gianni »

:-) Infatti, Antonio.
Luigi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Luigi »

Luigi, dovresti leggere "Bibbia tradotta, Bibbia tradita" di Pinchas Lapide, per capire che tutto il passaggio di Marco, non riportato dagli altri evangelisti,
Antonio, "ti ringrazio per il suggerimento" il passo è riportato anche da Matteo "cap. 8", sebbene con qualche variante.
è in realtà una sottile e mascherata critica politica nei confronti del dominatore romano. Gianni riporta l'interpretazione di Lapide nel suo studio sul passaggio marciano. Interpretazione molto plausibile
Quella di questo tizio, certo non è vangelo, per di più arbitraria.

data la stranezza del racconto: quando mai nella Bibbia si legge di demòni che interagiscono con gli animali? I "porci" sono i romani che occupavano la regione e tutto il racconto è una mascherata invettiva contro il dominatore straniero.
Antonio , tutta la cristianità legge il passaggio biblico Marciano, e poichè inserito nelle scritture è un passo canonico, e mai in decenni...,ho letto questa interpretazione che riporti a riguardo.
Poi scrivi che " è in realtà una sottile e mascherata critica politica nei confronti del dominatore romano".
Tale convinzione "arbitraria, " di Pinchas Lapide, in primis non è comunemente condivisa dalla comunità accademica, tantomeno non annulla il passaggio biblico canonico.

Poi scrivi
Questo per far capire che non ogni parola delle Scritture Greche deve esser presa per "oro colato", come se fosse dettata da Dio in ogni singola lettera.
Questa tua convnzione, ti porta a concludere ,che sebbene la scrittura è Ispirata da Dio,
non tutta è parola di Dio....
E come dire: due più due fa quattro; ma non sempre....
Convinzione da scartare a priori.
Poichè da ciò, chi può affermare un testo è parola di Dio ed un altro non lo è.
Quindi in partenza; non è tutta parola di Dio.
Poi dimentichi che il passo oltre che chiaro è dettagliato.
Quindi chi è l'uomo posseduto dai demoni "che si percuoteva con pietre .."e poi liberato dal Signore Cristo; chi sono i demoni; chi sono i porci affogati ..."non si ricorda di una Legione di soldati romani affogati cadendo dalla rupe", chi sono i Gadareni e i Ghergheseni che rivolgendosi al Signore ,lo invitano a lasciare il loro territorio poichè erano spaventati ; che attinenza hanno i sepolcri nel racconto ??
Il passo è ben dettagliato, e non si può ridurlo ad una storiella; ciò non si può prendere nemmeno supporre , altrimenti ogni passo delle scritture sarebbe opinabile, e si potrebbe dire di tutto ed il suo contrario.
ciao
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Quella di Lapide è certamente una lettura personale, però molto acuta e interessante. Sai qual'era il simbolo della legione che occupava quella zona? Leggila, solo per curiosità. Le opinioni di esegeti di quel calibro non sono mai da scartare a priori. Oltretutto, Lapide è stato uno storico delle religioni ed ebbe tanti e buoni rapporti con la Chiesa romana.

Poi, che gli scrittori delle Scritture Greche non pretendessero di scrivere la Bibbia è un fatto, non certo un'opinione.
trizzi74
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da trizzi74 »

Ecco la definizione che ho trovato in questo dizionario riguardo ai demòni: " In greco ellenistico daimones (maschile) e daimonia (neutro) indicavano esseri semidivini con poteri di vario genere che potevano essere buoni o cattivi, analogamente al nostro uso popolare della parola spirito. La LXX usava demòni (daimonia) per designare dèi pagani, come epiteto di disprezzo. Il Giudaismo nell'era ellenistica riprese il termine e lo usò per indicare esseri soprannaturali cattivi che causavano danni fisici di ogni genere; inducevano le persone all’idolatria, alle arti magiche (vedl Magia), alla guerra e ad altre cose che le avrebbero allontanate da Dio…Più tardi la letteratura giudaico ellenistica considerò i demoni generalmente come angeli caduti (vedi Principati e potestà); Potevano essere chiamati angeli o spiriti (pneumata) ed erano associali più frequentemente all'opera di Satana. ll protocristianesimo ereditò dal Giudaismo questo uso di daimonion, e perciò nel NT fu usato quasi esclusivamente il termine neutro (solo Mt 8,31 usa il maschile). Paolo condivise l'idea giudaico-cristiana di demòni, sebbene il termine daimonia appaia raramente (5 volte, tutte in 1 Corinzi eccetto una). – Dizionario di Paolo e delle sue lettere, ed. San Paolo, p.438
Quindi mi sembra di capire che il giudaismo dell'era ellenistica inizio ad usare questo termine con un significato diverso rispetto alla LXX.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Quindi mi sembra di capire che il giudaismo dell'era ellenistica inizio ad usare questo termine con un significato diverso rispetto alla LXX.
Diciamo che gli scrittori biblici conoscevano il significato del termine in ebraico e in greco, visto che utilizzavano la LXX, ma nella cultura giudaica l'influenza della dispersione a Babilonia si faceva sentire. A prova di ciò, per scongiurare pericolose derive idolatriche, i demoni non vengono più menzionati nella Mishnah. Questo significa che i demoni stavano assumendo un carattere troppo simile a quello usato dai pagani e quindi i maestri di Israele si adoperarono per ridimensionare il fenomeno. Il Talmud testimonia che gli esorcismi venivano praticati, anche i farisei li praticavano. Ma tutto ciò non sostiene la tesi dell'esistenza reale dei demòni, dimostra solo che i giudei erano pericolosamente influenzati da credenze pagane.
trizzi74
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da trizzi74 »

Antonio, può essere che anche Gesù fosse influenzato da credenze pagane come quella dei demòni?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Trizzi, Yeshùa era un uomo del suo tempo, e dunque parlava col linguaggio del suo tempo (interessante è la disquisizione su Belzebù-Satana coi farisei). Però lui non fa mai affermazioni precise sui demòni quando opera esorcismi, si limita a operare, dunque non è possibile dire. Io credo di no, giudicando dal suo parlare e operare. Nell'episodio narrato (solo) da Marco - che può essere romanzato, come osserva Lapide - lui parla al demonio, chiedendogli il suo nome. In realtà, questo è quello che farebbe anche uno psicoterapeuta.
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