chiarimenti scritturali
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Re: chiarimenti scritturali
Bgaluppi credo di aver capito molto bene il senso
Penso che poi sia una cosa personale se questo significhi realmente qualcosa di diverso
Penso che poi sia una cosa personale se questo significhi realmente qualcosa di diverso
Re: chiarimenti scritturali
Francesco
Agnostico, certo ognuno fa i suoi ragionamenti. Ma ciò che è indiscutibile è la differenza tra cercare Dio ed essere scelti da Dio. Ossia la differenza tra la storia di Israele e YHVH e di tutti gli altri popoli e i loro dèi. Che Israele esista ancora oggi è un vero e proprio miracolo, l'adempimento della promessa di un Dio che non può che essere il vero Dio, e unico. Se oggi una piccola comunità etnica fosse dispersa in giro per il mondo, dopo due generazioni sarebbe completamente estinta.
Agnostico, certo ognuno fa i suoi ragionamenti. Ma ciò che è indiscutibile è la differenza tra cercare Dio ed essere scelti da Dio. Ossia la differenza tra la storia di Israele e YHVH e di tutti gli altri popoli e i loro dèi. Che Israele esista ancora oggi è un vero e proprio miracolo, l'adempimento della promessa di un Dio che non può che essere il vero Dio, e unico. Se oggi una piccola comunità etnica fosse dispersa in giro per il mondo, dopo due generazioni sarebbe completamente estinta.
Re: chiarimenti scritturali
Ci sono due strade, a quanto sembra di capire:
1- L'uomo che cerca Colui che è
2- Colui che è cerca l'uomo
Io vedo diverse implicazioni, ne accenno alcune:
1-cercare Colui che è non è una cosa sbagliata, per quanto possa apparire
2-se è Colui che è a cercare l'uomo, allora l'uomo è privilegiato ma ha anche una responsabilità maggiore
3-l'uomo non si è auto-creato ma è una creatura di Colui che è
4-in definitiva Colui che è non fa favoritismi tra popoli, ma Colui che è si fa conoscere per attirare tutta l'umanità a Se
5-per Colui che è, un popolo vale l'altro, ma il fine è sempre quello
6-che un popolo si sia conservato durante i secoli è dipeso al 99%, dalle usanze di questo popolo, dalle leggi sul matrimonio, ecc.
7-Colui che è ha mandato suo Figlio, o un profeta o un maestro (a seconda quello che si crede) e il popolo che si era scelto lo ha condannato a morte
Edit: quindi potrebbe essere vero, secondo una certa visione, che se Colui che è ha scelto Israele e se questo popolo attraverso i suoi capi spirituali ha condannato suo figlio, anche noi dovremmo essere dalla parte di Israele e condannare suo figlio?
1- L'uomo che cerca Colui che è
2- Colui che è cerca l'uomo
Io vedo diverse implicazioni, ne accenno alcune:
1-cercare Colui che è non è una cosa sbagliata, per quanto possa apparire
2-se è Colui che è a cercare l'uomo, allora l'uomo è privilegiato ma ha anche una responsabilità maggiore
3-l'uomo non si è auto-creato ma è una creatura di Colui che è
4-in definitiva Colui che è non fa favoritismi tra popoli, ma Colui che è si fa conoscere per attirare tutta l'umanità a Se
5-per Colui che è, un popolo vale l'altro, ma il fine è sempre quello
6-che un popolo si sia conservato durante i secoli è dipeso al 99%, dalle usanze di questo popolo, dalle leggi sul matrimonio, ecc.
7-Colui che è ha mandato suo Figlio, o un profeta o un maestro (a seconda quello che si crede) e il popolo che si era scelto lo ha condannato a morte
Edit: quindi potrebbe essere vero, secondo una certa visione, che se Colui che è ha scelto Israele e se questo popolo attraverso i suoi capi spirituali ha condannato suo figlio, anche noi dovremmo essere dalla parte di Israele e condannare suo figlio?
- Gianni
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Re: chiarimenti scritturali
Michele, non ti sembra di correre un po’ troppo? Se fai una sintesi ancor prima di stabilire e sviscerare i punti, rischi conclusioni superficiali ed errate su cui fai poi addirittura domande assurde su contraddizioni che tu stesso hai creato.
Meglio fare man mano ipotesi e poi verificarle, non ti pare?
Se adottiamo questo metodo, la prima è: cercare Dio è una cosa sbagliata?
E nota la domanda al posto dell’affermazione.
Leggiamo nella Bibbia: “Gli uomini lo cerchino e si sforzino di trovarlo, anche a tentoni, perché in realtà egli non è lontano da ciascuno di noi”. - DBG.
Non solo non è sbagliato cercarLo, ma l’uomo è spinto a farlo perché Dio ha messo in lui questo istinto.
La sua ricerca è però a tentoni e non è affatto garantito che Lo trovi.
I seguenti punti-ipotesi vanno quindi rivisti sulla base del primo punto (ora certo) perché esso pone questioni a cui dare risposte.
Non ti sembra, Michele, che questo metodo sia più razionale e consenta analisi più logiche senza aver fretta di giungere a conclusioni che ancora non ci sono?
Meglio fare man mano ipotesi e poi verificarle, non ti pare?
Se adottiamo questo metodo, la prima è: cercare Dio è una cosa sbagliata?
E nota la domanda al posto dell’affermazione.
Leggiamo nella Bibbia: “Gli uomini lo cerchino e si sforzino di trovarlo, anche a tentoni, perché in realtà egli non è lontano da ciascuno di noi”. - DBG.
Non solo non è sbagliato cercarLo, ma l’uomo è spinto a farlo perché Dio ha messo in lui questo istinto.
La sua ricerca è però a tentoni e non è affatto garantito che Lo trovi.
I seguenti punti-ipotesi vanno quindi rivisti sulla base del primo punto (ora certo) perché esso pone questioni a cui dare risposte.
Non ti sembra, Michele, che questo metodo sia più razionale e consenta analisi più logiche senza aver fretta di giungere a conclusioni che ancora non ci sono?
Re: chiarimenti scritturali
Ma le conclusioni mai ci saranno, se si parte da certi presupposti. Le mie non sono affermazioni ma supposizioni su quanto leggo sopra. Quindi se leggo che "essere scelti da Colui che è", è di gran lunga migliore di mettersi alla ricerca di Colui che è, allora do per scontato che cercare Colui che è possa apparire come qualcosa di sbagliato. Quindi non sono io che traggo le conclusioni, ma le leggo dagli altri. E posso anche confermare che è di gran lunga preferibile essere scelti da Colui che è, ma allora si rientra in un altro discorso: siamo creature e come tali non ci siamo auto-create, né possiamo imporre a Colui che è di sceglierci. Da questi discorsi, come hai notato non se ne viene fuori. Secondo me, ricercare Colui che è, rappresenta comunque la forma più alta di spiritualità. Se invece mi chiedi cosa è meglio, allora rispondo che è meglio essere scelti, ma si tratta sempre di discorsi moooolto superficiali.
Edit: le mie conclusioni sono relative agli interventi dell'utente bgaluppi
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- Gianni
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Re: chiarimenti scritturali
Grazie, Michele, per il chiarimento.
Secondo te, “ricercare Colui che è rappresenta comunque la forma più alta di spiritualità”. Vero, ma spiritualità umana.
Sai, c’è qualcosa di gran lunga più importante di conoscere Dio. Ed è che Lui conosca noi.
Secondo te, “ricercare Colui che è rappresenta comunque la forma più alta di spiritualità”. Vero, ma spiritualità umana.
Sai, c’è qualcosa di gran lunga più importante di conoscere Dio. Ed è che Lui conosca noi.
Re: chiarimenti scritturali
Senza spiegazioni, una frase come questa:
... non credo abbia un senso, quindi senza spiegare profondamente si potrebbe capire non uno ma tanti significati. Secondo me conoscere COLUI CHE E', non è da intendere alla lettera, per me si avvicina al pensiero che ho di Lui ( più corretto - DEL PENSIERO CHE HO PER LUI) e quindi da questo pensiero nasce una forma che si può intendere come contemplazione oppure adorazione.Sai, c’è qualcosa di gran lunga più importante di conoscere Dio. Ed è che Lui conosca noi.
- Gianni
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Re: chiarimenti scritturali
Mezzanotte passata … siete ancora in piedi? Per me va benissimo: mi sono in alzato da poco (per far concorrenza a Stella . Scherzo) per studiare.
Michele, hai ragione. Volevo solo buttare l’amo per stimolare riflessioni.
Conoscere come contemplazione oppure adorazione ... Capisco. Tuttavia va colto il vero senso biblico di conoscere, che è quello di fare esperienza di qualcosa o qualcuno.
Se le mie ti sono sembrate parole assurde, le ripropongo usando un pensiero di Paolo quando scrisse ai galati: “In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, avete servito quelli che per natura non sono dèi; ma ora che avete conosciuto Dio …”. Nota adesso però come Paolo si corregge: “… o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio”. – Gal 4:8,9.
Assumendo il vero senso biblico di conoscere, non serve a molto accumulare conoscenza mentale di Dio; ciò che conta è che Lui desideri conoscere (fare esperienza) di noi.
Michele, hai ragione. Volevo solo buttare l’amo per stimolare riflessioni.
Conoscere come contemplazione oppure adorazione ... Capisco. Tuttavia va colto il vero senso biblico di conoscere, che è quello di fare esperienza di qualcosa o qualcuno.
Se le mie ti sono sembrate parole assurde, le ripropongo usando un pensiero di Paolo quando scrisse ai galati: “In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, avete servito quelli che per natura non sono dèi; ma ora che avete conosciuto Dio …”. Nota adesso però come Paolo si corregge: “… o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio”. – Gal 4:8,9.
Assumendo il vero senso biblico di conoscere, non serve a molto accumulare conoscenza mentale di Dio; ciò che conta è che Lui desideri conoscere (fare esperienza) di noi.
Re: chiarimenti scritturali
Infatti, ma se pensare a COLUI CHE E', rappresenta un'azione solo mentale, l'adorazione di COLUI CHE E', rappresenta uno scambio tra creatura adorante e Creatore.
Una serena notte a chi è ancora sveglio
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- Gianni
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Re: chiarimenti scritturali
Michele, possiamo anche andar oltre la questione semplicemente mentale. Ti porto un esempio.
Un uomo è innamorato di una donna. E qui parliamo di sentimenti profondi, non di pensieri mentali. Ebbene, a che gli serve se lei non lo degna neppure di uno sguardo?
Così è con Dio. Possiamo anche innamorarci di Dio e averlo nella mente e nel cuore costantemente (non è questa la storia di molti preti e suore che sono sinceri?), ma a che serve se Lui si gira per così dire dall’altra parte?
Dio pose lo sguardo su Abraamo … così inizia la storia di Dio con il suo amato popolo.
Un uomo è innamorato di una donna. E qui parliamo di sentimenti profondi, non di pensieri mentali. Ebbene, a che gli serve se lei non lo degna neppure di uno sguardo?
Così è con Dio. Possiamo anche innamorarci di Dio e averlo nella mente e nel cuore costantemente (non è questa la storia di molti preti e suore che sono sinceri?), ma a che serve se Lui si gira per così dire dall’altra parte?
Dio pose lo sguardo su Abraamo … così inizia la storia di Dio con il suo amato popolo.