Confidenziale

stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

buon giorno a tutti ...
FRANCE' FAI LA DOMANDA IN UNA DELLE CARTELLE SOPRA NON SO SE NOIMAN CI LEGGE QUI ... :-(

FRANCE credo i messaggi ora fuzionano ......( li avevo bloccati))

.NE APPROFITTO ,ormai che sono qui ;) ''copio ed incollo'' ;)
di trasmettervi un racconto ,che come ho detto ,incuriosita dal personaggio RANIERO FONTANA ...cercando qua e la ho trovato anche cio' ...

Aimé Pallière e l'ebraismo
Prof. Marco Morselli


Una toccante avventura umana: Aimé Pallière conosce e impara ad amare l'ebraismo

In un pomeriggio dell’autunno 1885, un ragazzo di 17 anni che stava godendosi gli ultimi giorni di vacanza in attesa della ripresa delle lezioni passa davanti alla Sinagoga di Lione e, avendo sentito dire che per gli ebrei era un giorno di gran festa, decide di entrarvi.

La Sinagoga era piena di gente: come avrebbe saputo in seguito, stava per iniziare la preghiera di Neylah, con la quale si conclude lo Yom Kippur. Lo spettacolo offerto da quella numerosa folla di uomini dalle spalle coperte con il talled suscitò nel giovane Aimé un’impressione così forte che tutta la sua vita ne sarebbe stata trasformata.

Quegli ebrei che fino a quel momento aveva incontrato solo racchiusi nel lontano passato della Bibbia e delle illustrazioni di Gustave Doré erano lì, in piedi davanti a lui, chini sui loro libri di preghiere: «Si immagini un giovane cristiano educato nel concetto che l’Antico Testamento non avrebbe altro compito che di preparare la via al Nuovo, il quale gli è definitivamente succeduto, e che, dopo l’avvento del cristianesimo, il compito d’Israele sarebbe finito. L’ebreo non esisterebbe più che come testimone cieco e impotente della verità profetica realizzata contro di lui. […] Ora, ecco che ad un tratto Israele mi appariva vivente di vita propria, nella quale nulla rivelava l’annunciato decadimento. Questo ebraismo della Diaspora mi si mostrava come una collettività forte e organizzata, che dopo millenovecento anni, a dispetto delle volontà concorrenti ad annientarlo, ha continuato ad esistere».

Poggiato su un banco c’era un Siddur. Il ragazzo lo prende in mano, lo apre e rimane sorpreso e incuriosito dai caratteri sconosciuti, simili a strane note musicali.

Il giorno dopo Aimé decide di procurarsi una grammatica ebraica e inizia a studiare la lingua. Il suo acquisto successivo è l’Historia de’ riti hebraici di Leone Modena, trovato a due franchi su una bancarella lungo le rive del Rodano.

Dopo un anno di studio, ritorna in Sinagoga per il successivo Kippur, questa volta con una maggior conoscenza dei riti che vi si sarebbero svolti. Il contatto diretto con il testo ebraico delle Scritture, la meditazione sulle origini ebraiche del cristianesimo non facevano che accrescere l’attrazione che l’ebraismo esercitava su di lui.

Dopo un periodo trascorso nell’Esercito della Salvezza e un ritiro in una Certosa, ritiene di essere pronto a riprendere la partecipazione alla liturgia cattolica. Ma proprio durante una comunione lungamente preparata ha luogo la crisi decisiva. Si rende conto che nonostante i suoi sforzi e i tentativi di intensificare il suo fervore egli non crede più ai principali dogmi cattolici: «Invano mi attaccavo a quelle ultime credenze come un naufrago ai rottami della sua imbarcazione; invano, spaventato dal vuoto sconosciuto in mezzo al quale mi accingevo ad errare, ricacciavo me stesso per l’ultima volta verso la mia infanzia, verso la mia famiglia, il mio paese, verso tutto quello che mi era caro e sacro». Eppure, proprio in questo momento di angoscia si fa strada in lui una consolante certezza: «Periscano tutti i dogmi e tutti i miti! Dio ti resta e con Lui tu hai tutto. Tu sei la sua creatura e il suo figliolo, e nulla al mondo ti potrà mai strappare dalle sue mani!».

Aimé sa che il sentimento della paternità di Dio, con le luci e le forze spirituali che Egli comunica all’anima umana è presente in ogni pagina del Vangelo, e non vi è in questo soluzione di continuità con la Bibbia ebraica: «Io compresi che la fede di Gesù dovette essere simile alla mia, anche se incomparabilmente più profonda e luminosa».

Deciso a tradurre in forme precise la sua vita religiosa, Pallière pensa di prendere contatto con un rabbino, e gli viene consigliato di rivolgersi a Rav Elia Benamozegh, rabbino-predicatore della Comunità di Livorno.

Nel 1895 si reca dunque a Livorno per la festa di Rosh haShanah, ma Benamozegh è malato e non può riceverlo. Ha però inizio tra loro una corrispondenza nel corso della quale il rabbino livornese gli propone di diventare un noachide: «Per essere nostro fratello, come voi desiderate, non avete affatto bisogno di abbracciare l’ebraismo nella maniera che credete, intendo dire sottomettendovi al giogo della nostra Legge. Noi ebrei siamo depositari della religione destinata all’intero genere umano, la sola religione cui i gentili siano assoggettati, e per cui essi sono salvi e veramente nella grazia di Dio. La religione dell’umanità non è altro che il noachismo».

Del noachismo Pallière sentiva parlare per la prima volta, e la proposta fu ben lungi dal sembrargli chiara e convincente. Anche il successivo incontro a Livorno nel 1898 (l’unico avvenuto tra i due) non dissipò le sue perplessità. Curiosamente, la loro corrispondenza ebbe termine poco dopo l’incontro. Nel 1900 Benamozegh lascia questo mondo.

Nell’estate del 1901 Pallière si reca in pellegrinaggio sulla sua tomba e «è a partire da quel momento che ho cominciato a comprendere Elia Benamozegh e la dottrina che egli mi aveva esposto. E’ a cominciare da quell’ora che io mi sono veramente sentito suo discepolo»

Pallière inizia allora un’intensa collaborazione alla rivista «Univers Israélite». Con lo pseudonimo Loetmol (in ebraico: non ieri, una sorta di traduzione del suo nome per assonanza con pas hier) pubblica una serie di articoli intitolati Elia Benamozegh e la soluzione della crisi cristiana, apparsi proprio negli anni della crisi modernista. Insieme a Padre Hyacinthe Loyson organizza incontri con salutisti, battisti, metodisti, avventisti, alla ricerca di un ecumenismo delle radici, finché la Pascendi di Pio X non pone fine nel 1907 a queste attività.

Nel frattempo Pallière lavora all’edizione – e riscrittura – del manoscritto inedito di Benamozegh: Israël et l’humanité verrà pubblicato a Parigi nel 1914. Gli anni trascorsi nella revisione del manoscritto sono anche quelli in cui viene chiarendosi quale sarà la sua vocazione religiosa: non si convertirà all’ebraismo e in fondo non sarà neppure l’iniziatore del moderno noachismo. Avrebbe invece svolto una funzione inversa rispetto a quella di Paolo: Paolo, ebreo, era divenuto apostolo dei gentili; lui, gentile, avrebbe predicato agli ebrei la fedeltà alla Torah e alla Terra d’Israele, considerando il sionismo come compimento delle profezie.

Nel 1933 compie un pellegrinaggio a Lourdes e nel 1942 ritorna alla pratica dei sacramenti cattolici. Vive gli anni della Shoah nascosto e cercando di aiutare come può i suoi amici perseguitati. Gioisce della nascita dello Stato d’Israele e partecipa a una veglia di preghiera organizzata in una Sinagoga di Nizza.

Il 24 dicembre1949, all’uscita di Shabbat, chiude i suoi giorni, nei pressi dell’Abbazia di Saint Michel de Frigolet. I monaci lo consideravano «un chrétien qui vit à la juive». Nel suo Testamento aveva scritto: «Muoio cattolico, senza alcun pregiudizio per la fede ebraica che è la mia». Un Kaddish viene recitato per lui nella Sinagoga di rue Copernic a Parigi.

Coloro che lo avevano considerato ormai un noachide si sentiranno traditi. Vero è che Pallière è stato estremamente riservato con i suoi amici ebrei sul suo ritorno al cattolicesimo negli ultimi anni.

Nell’epistolario, Benamozegh scrive a Pallière che il noachismo è la religione dell’umanità convertita al culto del vero D., di cui i Profeti hanno annunciato il trionfo nei tempi messianici. Si può continuare a chiamarlo cristianesimo, egli prosegue, purché venga liberato della dottrina della Trinità e dell’Incarnazione.

Alle orecchie dell’interlocutore cristiano questo può sembrare un giocare con le parole: cosa rimane mai del cristianesimo una volta che esso sia stato privato dei suoi dogmi costitutivi?

Ora, in effetti su questo punto centrale Benamozegh nell’epistolario è troppo sbrigativo, ma occorre ricordare che a queste tematiche aveva dedicato un’opera di centinaia di pagine, che potrà però essere pubblicata solo un secolo dopo la sua morte. In quest’opera è possibile trovare una spiegazione cabbalistica sia della Trinità che dell’Incarnazione, dottrine che pertanto non dovrebbero essere “eliminate”, ma reinterpretate e ricondotte alla verità della loro origine.

Poco prima, Benamozegh aveva fatto risalire a Shimon/Pietro l’errore di voler imporre l’osservanza delle 613 mitzwot ai goyim e a Shaul/Paolo l’errore di volerne esentare gli stessi ebrei. È significativo che l’oscillazione tra i due opposti errori sia attribuita ai discepoli, e non al loro maestro. Anche qui dunque, nell’altro punto centrale «in cui si è operata la lacerazione tra l’ebraismo e il cristianesimo», non è difficile scorgere la verità originaria.

Raniero Fontana ha osservato che il movimento noachide contemporaneo sta cercando un proprio spazio tra le religioni, e comunque fuori del cristianesimo, considerato per lo più una idolatria da abbandonare. Pallière «lo cercò invece all’interno della sua stessa religione. Ma egli poté riuscirvi facendone però implodere per così dire dal di dentro i contenuti. Come? Optando per la trasparenza e non per la profondità». Fontana propone quindi la trasparenza come chiave ermeneutica per comprendere l’esperienza spirituale di Pallière. Credenze e riti «erano ormai osservati attraverso il velo della trasparenza, in modo che, al di là di tutte le varietà di credenze e la molteplicità delle forme di culto e di adorazione, apparisse un fondo di verità conforme alla più pura Tradizione d’Israele» (p. 180).

Conclude affermando che il pensiero del discepolo (Pallière) è sotto il segno della trasparenza, mentre il pensiero del maestro (Benamozegh) è sotto il segno della profondità. E su questo siamo d’accordo, salvo aggiungere che è proprio la profondità di Benamozegh a permettere la trasparenza di Pallière.

La “conversione” di Pallière non è consistita nell’abbandono di una religione per abbracciarne un’altra, ma in un radicale cambiamento del suo essere cristiano nei confronti di Israele.

Anche se nel suo percorso non mancano incertezze, ambiguità e zone d’ombra, egli è stato fedele per tutta la sua vita alla rivelazione del 1885.

È stato detto sia di Benamozegh che di Pallière che erano in anticipo di un secolo o due sui loro tempi. Pallière non ha potuto compiere da solo la grande trasformazione, ma è stato tra coloro che la ha anticipata con più fervore e intensità.

Come ha osservato Rabi (alias Wladimir Rabinovitch): «Da certi segni, credo presentire le grandi possibilità del proselitismo ebraico. La venuta di Pallière tra noi corrisponde al rovesciamento del corso dell’evoluzione».

Forse siamo noi a iniziare a capire che tale rovesciamento non corrisponde al fallimento del cristianesimo, ma al suo tiqqun, al suo ritorno alle origini.

Marco Morselli

________________________

Nota bibliografica

Le Sanctuaire inconnu venne pubblicato a Parigi nel 1926 e, con delle modifiche, nel 1950. È stato tradotto in tedesco (Berlin 1927), in inglese (New York 1928 e 1985), in ebraico (Jerusalem 1945) e in italiano (Roma 1953).

Oltre al già citato volume di R. Fontana, a Pallière è dedicato il recente libro di C. Poujol, Aimé Pallière (1868-1949). Un chrétien dans le judaïsme, Desclée De Brouwer, Paris 2003. Il libro, rielaborazione di una tesi di dottorato in Storia moderna, è ricco di informazioni, ma è limitato da un’insufficiente conoscenza e da una sorprendente incomprensione del pensiero di Rav Elia Benamozegh.
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France
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Re: Confidenziale

Messaggio da France »

Grazie Stella :YMHUG:
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

Tutto okei FRANCE ,.... ''prego '' :-)

ora visto che siamo nel salotto ,un diversivo , :-) ...

per chi non e' potuto andare a Milano :-( alla prima ;;) ci accontentiamo di ....

.https://www.youtube.com/watch?v=IgBCyuD ... ture=share" onclick="window.open(this.href);return false;

certo e' un'altro maestro , un'altro Riccardo ,..ma niente da invidiare ,vero? ....

e poi perche' no ,la musica e musica e sempre sublime ,...anche per un'inizio di Shabbat ...
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

.https://libri.levy.it/almanacco/" onclick="window.open(this.href);return false;

.https://libri.levy.it/dafyomi/" onclick="window.open(this.href);return false;


-Devar Tora

L’inizio della Parashà riporta il discorso di Yeudàh che tenta di convincere Yosèf a non trattenere Binjamìn accusato di aver rubato il calice del viceré d’Egitto. Tra gli argomenti usati da Yeudàh il principale è il dolore terribile che ne deriverebbe al padre. Egli dice: “Succederà che, vedendo che il fanciullo non c’è, ne morirà ...” (Bereshìt 44, 31). Chiaramente - dice Yeudàh - se noi fratelli avessimo tempo di spiegare a nostro padre che Binjamìn non è ritornato per sua obiettiva colpa, avendo egli rubato, nostro padre Yakòv, che è un grande Tzaddìk ed amante della verità, se ne farebbe una ragione e concorderebbe sul fatto che Binjamìn se lo è meritato. Il problema è - dice Yeudàh al viceré d’Egitto - che noi fratelli non faremmo neppur in tempo ad aprir bocca che, nostro padre, Yakòv “Succederà che, vedendo che il fanciullo non c’è ...” resterà fulminato per l’immensità del dolore improvviso che lo coglierà!

-NEGATIVA 193 Non mangiare i frutti cresciuti in una vigna nella quale siano stati piantati semi di tipo differente (in Israele)

Non seminerai la tua vigna con tipi differenti di semenze, altrimenti il prodotto generato dal seme che hai piantato e quello della vigna saranno proibiti

(Devarìm 22, 9) [549].

NEGATIVA 153 Non mangiare tével , prodotti dai quali non siano state prelevate le decime

Ed essi non profaneranno le cose consacrate dei figli di Israele, che essi abbiano offerto al Signore

(Vaikrà 22, 15) [284].

NEGATIVA 194 Non mangiare o bere alcuna cosa che sia stata offerta a un idolo

Guardati… t’inviterebbero ai loro banchetti e tu ne mangeresti

(Shemòt 34, 12-15) [111].

POSITIVA 146 Precetto della shechità a scopo alimentare

E tu offrirai dei sacrifici (mediante macellazione) prendendo dalla tua mandria e dal tuo gregge… così come ti ho comandato

(Devarìm 12, 21) [451].

.Un assaggio del DAF HaYomì – la pagina di Talmud B. del giorno

Masséchet~trattato Chullìn, Daf 12
Primo capitolo – Hakòl shochatìn~tutti hanno il permesso di macellare

Il matrimonio e le galline

Nella nostra ambientazione fittizia, il signor Yehudà era in procinto di accasare suo figlio e, come si usa, aveva organizzato insieme ai familiari il pranzo nuziale. Il giorno delle nozze Yehudà chiama il suo amico Gavrièl e gli chiede: «Vai nel pollaio e fai la shechità a 15 galline per il pranzo del matrimonio di mio figlio». Dopo un paio d’ore Yehudà si reca al pollaio e trova 15 galline già macellate e impacchettate. Di Gavrièl, invece, neppure l’ombra e, malgrado molti tentativi, Yehudà non riesce a trovarlo.

Yehudà comincia a essere un po’ in ansia, soprattutto perché non sa se gli sia permesso mangiare quelle galline. In effetti, non è sicuro che sia stato il suo amico Gavrièl a macellarle. Per quanto ne sa lui, potrebbe averle macellate qualche altra persona e, se fosse così, lui non può essere sicuro che questa conosca, come richiesto, le halachòt sulla shechità.

Il rabbino cui si rivolse per chiarimenti calmò Yehudà dicendogli: «Tu hai ragione che non sappiamo se è stato Gamlièl a macellare quei volatili e, infatti, c’è la norma che dice che “non si può ritenere a priori che un delegato abbia compiuto il suo mandato”, e, quindi, non vi è sicurezza che sia stato materialmente il tuo amico Gavrièl a macellarle. Malgrado ciò, tu sei autorizzato a mangiare le galline giacché i nostri Maestri hanno stabilito che la maggior parte (rov) di chi lavora in una macelleria è esperta nelle halachòt relative e, pertanto, anche se non possiamo sapere chi ha macellato le galline, possiamo comunque confidare che chi l’ha fatto è un esperto, è timoroso del Cielo e che il suo comportamento è accettabile».




Tutto il talmud in originale aramaico, anche punteggiato: e-daf
Il Daf Yomi punteggiato, edizione Steinsaltz: hashefa
Il Daf Yomi spiegato da rav Avraham Tenenbaum su YouTube: Berachot Shabbat Eruvin Pesachim Iomà

.. HO RIPORTATO QUALCOSA QUI .PER INVOGLIARE A VISITARE IL SITO E LEGGERE IMPARARE DAVVERO RICCO DI CONSIGLI RACCONTI ECC..ECC..
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

.Neanche io ,come ha detto NOIMAN leggo proprio tutto ''...ma gironzolo ,qua e la'' ;) ---

e poi quando le notti sono ''bianche'' faccio solo pasticci '' :ymblushing:

NOIMAN comunque sapere che ci sei ,''e' un piacere''... :-) ,..

''come anche Michele''' ,ma dietro le quinte allora ci siete?... ;;) ..

beh , NOIMAN ,credo che sarai stato impegnato a festeggiare ''tutti noi abbiamo in un certo senso abbiamo partecipato alla vostra gioia''' ma ora e' trascora ,...(( quindi avrai piu' tempo per partecipare alle discussioni)) :-?

restando in tema . io ne approfitto per entrare un po' nel ''nostro clima''...di festa ,ahhh nessuno festeggia ,ma io credo che tutti ci lasciamo trasportare ''dalle luci'' ..--

bene solo a titolo informativo ,per saperne di piu' ;) cosa pensate ,''esiste un legame? :-? ..'''

.https://sguardoasion.com/2014/12/18/han" onclick="window.open(this.href);return false; ... deelle-luci/
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

.ED ORA RENDIAMO GRAZIE A DIO. ,''sal 137'' ''per me molto significativo'' in questo periodo'' ;) :-(


Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli, mi prostro verso il tuo Tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia: hai reso la tua promessa più grande di ogni fama.
Nel giorno in cui t’ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza.
Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra quando udranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore, perché grande è la gloria del Signore; eccelso è il Signore e guarda verso l’umile ma al superbo volge lo sguardo da lontano.
Se cammino in mezzo alla sventura tu mi ridoni vita; contro l’ira dei miei nemici stendi la mano e la tua destra mi salva.
Il Signore completerà per me...(( per voi ,per noi)) l’opera sua. Signore, la tua bontà dura per sempre: non abbandonare l’opera delle tue mani..

''inizio a stare un po' meglio '' la sofferenza sia psica spirituale o fisica ''puo diventare preghiera''

EGLI no tritera' la canna rotta ,ne spegnera' il lucignolo fumante ...''meditare sulla fragilita' dell'uomo ,'' eppure DIO ha cura di me' di te di noi ...ALLELUIA .

.buona giornata a tutti ...
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Re: Confidenziale

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Ed ora ,un po' di ''ebraismo''....

.https://www.youtube.com/watch?v=FDB6pjf ... ture=share" onclick="window.open(this.href);return false;

.https://www.youtube.com/watch?v=K5xBd-z ... ture=share" onclick="window.open(this.href);return false;

.https://www.youtube.com/watch?v=sKPJth_ ... ture=share" onclick="window.open(this.href);return false;

.
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Re: Confidenziale

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..https://www.youtube.com/watch?v=1Tj0tSl ... m01iDAbokE" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

-SETTIMO GIORNO (( tratto da DAVID PAWSON))

Possiamo essere certi che se l'autore di Genesi fosse stato un uomo, non avrebbe mai incluso il settimo giorno nel suo racconto, perché nessun uomo potrebbe mai aver pensato di far prendere un giorno di riposo addirittura all'Eterno. Questo fatto, però, dice molte cose su Dio, fa intuire, per esempio, qual'è il suo rapporto con il lavoro. Conosco molti uomini che sono talmente presi dal proprio lavoro da identificarsi addirittura con esso. Per loro, ormai, più che un mezzo di sostentamento è diventato addirittura un idolo. Dio, invece, ci mostra che pur essendo compiaciuto dell'opera delle sue mani, resterà sempre distinto da ciò che ha fatto, al punto da potersene distaccare per godersi un intero giorno di riposo. Se in quest'aspetto non perdiamo la nostra somiglianza con lui, non corriamo il rischio di sentirci persone inutili se restiamo disoccupati.

SHABBAT SHALOM .
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

E' iniziato gia il giorno 10 Tevet ... domani mattino ,giornata di digiuno per gli ebrei .
sapete perche' vero? ...

.Nel decimo giorno del mese di Tevet, 3336 anni dopo la creazione del mondo (425 prima dell'era volgare), gli eserciti Babilonesi dell'imperatore Nevuchadnetzar (Nabuccodonosor) misero Gerusalemme sotto assedio. Trenta mesi dopo, nel 9 di Tammùz 3338, essi fecero breccia nelle mura della città e, nel 9 di Av di quello stesso anno, il Bet Hamikdash, il Tempio di Gerusalemme, fu distrutto.

Il 10 di Tevet è un giorno di digiuno, lutto e pentimento. In questo giorno si evita di mangiare cibo e di bere qualsiasi bevanda dall'alba fino al crepuscolo e si aggiungono le selichòt, preghiere penitenziali e altre aggiunte alle preghiere del giorno.

Il 10 di Tevet è stato designato come il giorno del Kaddìsh universale per le vittime della Shoà, poiché per molti di loro la data della loro morte non è nota.

Il Rebbe di Lubavitch, Rabbi Menachem Mendel Schneerson rilanciò un'usanza antica di evocare sentimenti di teshuvà e illuminazione nei giorni di digiuno con discorsi e lezioni.

,Tuttora la situazione in Israele e' critica ,il rabbino capo ,ivita tutti a pregare ,in tutto il mondo '''naturalmente credo invita tutti i giudei ,'' ;) ...ma noi come come ''nuovo israele ci uniamo a loro ,,'''

-- Shemà’ Israel Adonai Eloqenu Adonai Echad. Veaavtà et Adonai Eloqekha bekol levavekhà uvkol nafshekhà uvkol meodekha.Veaiù ha-devarim ha-elle asher Anochi metzavvekhà ha-yom al-levavekha. Veshinnantam levanekha vedibartà bam beshivtekhà bevetekha uvlechtechà vaderekh ushokhbekhà uwqumekha.Uqshartam leot ‘al iadekha veaiù letotafot ben ‘enekha. Ukhtavtam ‘al mezuzot betekha uvisharekha. Veaià im shamoa’ tishmeù el mitzvotai asher anochì metzavvè etkhem ha-yom leaavà et A. Eloqechem ul’ovdò bekhol levavkhem uvkol nafshekhem. Venatattì metar artzechem beittò iorè umalqosh veasaftà deganekha vetiroshekhà vitzarekha. Venatattì ‘esev besadechà livemtekha veachaltà vesava’ta. Hishamerù lakhem pen iftè levavkhem vesartem va’avadtem eloqim acherim veishtakhavitem laem. Vecharà af A. bakhem ve’atzar et ha-shamaim velò iiè matar veaadamà lo titten et ievulà vaavadtem meerà me’al ha-aretz ha-tovà asher A. noten lakhem. Vesamtem et devarai elle ‘al levavkhem ve’al nafshekhem uqshartem otam leot ‘al iedkhem veaiù letotafot ben ‘enekhem.Velimmadtem otam et benekhem ledabber bam beshivtekhà bevetekha uvlekhtekhà vaderekh uvshokhbekhà uvqumekha. Ukhtavtam ‘al mezuzot betekha uvisharekha.Lema’an irbù iemekhem vimè venekhem ‘al haadamà asher nishbà’ A. lavotekhem latet laem kimè ha-shamaim ‘al ha-aretz. Vaiomer A. el Moshè lemor. Dabber el benè Israel veamartà ‘aleem ve’asù laem tzitzit ‘al kanfè vigdeem ledorotam venatene ‘al tzitzit hakanaf petil techelet. Veaià lakhem letzitzit uritem otò uzkartem et kol mitzvot A. va’asitem otam. Velò taturu akharè levavkhem veakharè enekhem asher attem zonim akhareem. Lema’an tizkerù va’asitem et kol mitzvotai viitem qedoshim lEloqechem. Anì A. Eloqekhem asher otzeti etkhem meeretz Mitzraim liiot lakhem lElokim. Anì A. Eloqechem. Emet.

.Ascolta Israele il Signore è nostro D-o. Il Signore è uno. Benedetto il Suo nome glorioso per sempre. E amerai il Signore D-o tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze. E metterai queste parole che Io (cioè D-o) ti comando oggi, nel tuo cuore, e le insegnerai ai tuoi figli, pronunciandole quando riposi in casa, quando cammini per la strada, quando ti addormenti e quando ti alzi. E le legherai al tuo braccio, e le userai come separatore tra i tuoi occhi, e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte (delle città). E sarà, se ascolterete i Miei comandamenti, che oggi vi dò, di amare il vostro D-o e di onorarlo con tutto i vostro cuore, con tutta la vostra anima e con tutte le vostre forze, (allora) vi darò rugiada per le vostre terre, pioggia primaverile ed estiva, così raccoglierete le vostre granaglie, il vostro vino ed il vostro olio, e darò erba per il tuo bestiame, e mangerete e sarete soddisfatti. Ma guardatevi dall’aprire i vostri cuori a rivolgervi al culto di altri dei, e di adorarli, perché (allora) l’ira di D-o sarà contro di voi, e chiuderà il cielo, e non ci sarà rugiada, e la terra non darà il suo prodotto, e passerete (sarete estinti) rapidamente dalla buona terra che D-o vi ha dato. E (quindi) mettete queste parole nel vostro cuore e nella vostra anima, e siano come parole sulle vostre mani e tra i vostri occhi, e insegnatele ai vostri figli, e pronunciatele quando riposate nelle vostre case, quando camminate per strada, quando vi addormentate e quando vi alzate, e scrivetele sugli stipiti delle vostre case e sulle vostre porte. Così saranno moltiplicati i vostri giorni e di giorni dei vostri figli nella terra che D-o promise ai vostri padri di dare loro, per tanto quanto durano i giorni del cielo sulla terra. E D-o disse a Mosè: dì ai figli di Israele di fare d’ora in poi delle frange agli angoli dei loro vestiti, e vi sia un filo azzurro in ognuna di queste frange. Questi saranno i vostri zizzit, e guardandoli ricorderete i precetti divini, e li osserverete, e non seguirete i (vezzi del) vostro cuore e (le immagini dei) vostri occhi, che vi fanno deviare seguendoli. Così ricorderete e osserverete tutti i precetti, e sarete santi per il vostro D-o. Io sono il Signore D-o vostro, che vi ha fatto uscire dalla terra di Egitto per essere il vostro D-o, Io sono il Signore, vostro D-o.

.. NOIMAN , anche io sono evangelica ,... (( cioe' credo nella lieta novella))...anche se non condivido proprio tutto del protestantesimo cui aderisco ,ma cio cioe' l'aderenza ad una fede evang.non mi impedisce di amare e pregare per i miei fratelli ''maggiori'' ...per la mia ,nostra JERUSALEM..

.https://www.youtube.com/watch?v=QUWSV0UB344" onclick="window.open(this.href);return false;

ed anche un cantico evangelico ....

.https://www.youtube.com/watch?v=e4oOe-toMAc" onclick="window.open(this.href);return false;

..ma oggi leggevo anche un po' su ESDRA ...che tutti conoscete , perche'ne sapete piu di me ,
ebbene sapete il popolo ebraico appena ritornarono in JERUSALEM (( era una citta fantasma desolata )) cosa costruirono per primo? ,'UN'ALTARE..''

l'altare spiritualmente parlando ha un grande significato ,un profondo significato ...

EDIFICHIAMO ANCHE NOI ...

buona notte ''domani per chi vuole digiuno'' ..

Orari del digiuno: Roma 5:57 - 17:13, Milano 6:16 - 17:16, Yerushalayim alle 5:11 - 17:05, Tel Aviv 5:13 17:07.
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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