Riflessioni sulla legge e la salvezza

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bgaluppi
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da bgaluppi »

Vedo che ancora hai ignorato le mie domande ,sulla necessita, della circoncisione, per chi vuole adempiere tutta la Legge ,il Sabato....
Luigi, non posso risponderti qui. In questa cartella il tema è la legge e la fede, ossia il rapporto che intercorre tra queste due cose. Qui posso citarti di nuovo Giacomo, che dice che la fede si dimostra attraverso l'osservanza; e Yeshùa, che dice la stessa cosa: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.” (Mt 7:21), e la volontà del Padre è scritta nel Tanach. Il che significa che non basta dire di credere che Yeshùa è il messia, ma occorre obbedire alla legge di Dio.

Per la circoncisione e per il sabato occorrono discussioni separate, perché sono argomenti biblicamente nolto complessi, altrimenti si alza solo polverone e non si capisce niente di niente. I versetti paolini in particolare, poi, devono essere esaminati uno alla volta e nel loro contesto. Comunque, è il contrario: è necessario adempiere tutta la legge se ci si circoncide. E l'osservanza del sabato fa parte dei comandamenti che Yeshùa ordina di osservare (“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo etc.”, Es 20:8, sostituito dai cattolici con "ricordati di santificare le feste").

Se hai in mente discussioni specifiche sulla circoncisione e sul sabato, apri pure cartelle dedicate, purché non ne esistano già.
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bgaluppi
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da bgaluppi »

Perché dice che la salvezza viene dai giudei se sta parlando in prima persona?
France, perché Yeshùa era giudeo e il messia viene dalla casa di Giuda.
France
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da France »

Si giusto, la salvezza viene dai giudei, vuoi vedere che l’ha detto per i moderni cristiani che vorrebbero il Cristo Gesù completamente scollegato dalla tradizione e cultura ebraica .
Luigi
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da Luigi »

Luigi, non te la prendere, ma capisco anche la tua difficoltà a cogliere le cose. I ragazzi che scrivono qui ( me compreso), pur avendo idee personali, scelgono liberamente di fare ricerche bibliche e di studiare la scrittura per quello che è riconoscendo le difficoltà della lingua e non solo. Non è affatto facile.
Mentre te, vuoi realizzare l'esatta conoscenza e rifarti all'osservanza della Legge come altri..,
ecco che Lo Spirito ,attraverso i discepoli ,Nati di Nuovo..,e credenti risuscitati in Cristo, Egli Lo Spirito, parla di Cristo, testimonia Cristo, predica Cristo, Glorifica Cristo, e annuncia Cristo Speranza di Gloria, per la salvezza di chiunque in LUI crede ,spera, confida, e che GLI ha affidato la vita. [e quindi che significa? il forum si occupa di studio biblico. “biblistica: lo studio scientifico della Bibbia (Garzanti)”]
Prima di fare chiacchiere credendo che per la salvezza basti gridare al mondo intero di credere in Cristo
[-X [-X
In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Venite a me voi Tutti...

occorre spalancare ancora gli occhi è capire una volta per tutte che Dio si è formato un popolo nel deserto e lo ha istruito..considerandolo come la pupilla del suo occhio. A loro ha affidato le scritture nella loro lingua.
Si Dio si è scelto e formato un popolo, secondo la fede ; secondo la promessa fatta ad Abramo, e non certo per la discendenza di Abramo secondo la carne,
Ma in Isacco "la Promessa", ti darò una discendenza "quella della fede "
Poi ricorda :-) ;Dio ha tanto Amato il mondo...
Quindi non solo Israele..
Oggi se c'è un popolo che risulta essere più vicino nel rispettare la legge di Dio è sicuramente il popolo di Israel.
Non accetti le scritture :-(
Nessuno osserva la Legge
Lo studio biblico è altra cosa. Nessuno dei ragazzi che scrive qui va a predicare nelle piazze nè tanto meno pretende di predicare un vangelo.
E fate male; è una lacuna : [questo non è un forum dove si fanno proseliti per la predicazione]
Matteo 28, 18 E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 19 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». [Yeshùa parlava agli apostoli, che si scelse personalmente. nessuno è apostolo se non è scelto. infatti, la Bibbia differenzia sempre gli apostoli dai discepoli e dai credenti in genere. sono tre termini diversi]
Non è con l'ottusità religiosa che si studiano le scritture e non è la parola a vanvera che risulta essere la volontà di Dio.
Ti mostri polemico e di riflesso offensivo, metodo adottato da chi non ha argomenti [-X
Luigi, ripropongo la mia domanda che hai sottovalutato a priori: la grazia che predichi quando è intervenuta nella storia biblica ?
Galati 4,4 Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge,
Giovanni 1,17 Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

Ciao
[??? lo studio biblico dov'è?]
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Israel75
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da Israel75 »

Un detto orientale dice:
"Se vuoi intravedere la verità, non prendere posizione" :-) :-) :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Luigi
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da Luigi »

[e quindi che significa? il forum si occupa di studio biblico. “biblistica: lo studio scientifico della Bibbia (Garzanti)”]
Certo, ma leggo che siuete anche credenti oltre che studiosi, e se siete cristiani come la prima Ekklesia, anche attraverso voi Lo Spirito parla di Cristo, testimonia Cristo, predica Cristo, Glorifica Cristo, e annuncia Cristo Speranza di Gloria, per la salvezza di chiunque in LUI crede ,spera, confida, e che GLI ha affidato la vita.
Sennò ciò significa che non siete discepoli Suoi.. :-(
Lo studio biblico è altra cosa. Nessuno dei ragazzi che scrive qui va a predicare nelle piazze nè tanto meno pretende di predicare un vangelo.
E fate male; è una lacuna :
[questo non è un forum dove si fanno proseliti per la predicazione]


Ma è una discussione centrata sulle scritture, le quali il Signore che è con l'Ekklesia, fino alla fine dei giorni la manda ad annunciare il Vangelo.
[Yeshùa parlava agli apostoli, che si scelse personalmente. nessuno è apostolo se non è scelto. infatti, la Bibbia differenzia sempre gli apostoli dai discepoli e dai credenti in genere. sono tre termini diversi]
Sei in errore.
Il Cristo è con l'Ekklesia fino alla fine dei giorni..., e quelli descritti in Efesini 4,11 proprio per il perfezionamento dei santi, vi saranno fino al Suo Ritorno Glorioso.
Senza offesa; ma studiosi o meno che si può essere :-) , è bene camminare con LUI, come Pietro, Paolo.......,prima del Suo Ritorno Glorioso. :-)
Ciao
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bgaluppi
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da bgaluppi »

Luigi, i termini apostolo, discepolo e credente non sono equivalenti, poiché hanno diverso significato; infatti, la Scrittura differenzia sempre gli apostoli dai discepoli e dai credenti. L'apostolo è ovviamente anche credente e discepolo, ma non è necessariamente vero il contrario; non tutti i credenti e i discepoli sono necessariamente anche apostoli. Lc 6:13 ci dice: "Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli [μαθητὰς, mathetàs] e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli [ἀποστόλους, apostólus]". Perché dunque Yeshùa chiama i suoi dodici discepoli anche col nome di apostoli? Perché i Dodici furono preordinati da Dio (Gv 17:5) per essere tali, e Yeshùa, nel momento in cui li sceglie come discepoli, li sceglie già anche come suoi apostoli. Luca specifica che Yeshùa aveva più discepoli (cfr. Lc 10:1), ma ne scelse dodici come apostoli (il numero è fortemente simbolico); significa forse che solo i Dodici furono apostoli? No, poiché di apostoli ce ne furono altri, ma i Dodici furono non solo il fondamento della ecclesía di Cristo (1Cor 12:28), ma anche le dodici colonne portanti della Nuova Gerusalemme, simbolo del Nuovo Israele: "Le mura della città avevano dodici fondamenti, e su quelli stavano i dodici nomi di dodici apostoli dell'Agnello" (Ap 21:12-14). Neppure Paolo, uno dei massimi apostoli, pensò mai di poter essere paragonato a loro (1Cor 15:8,9).

Gli apostoli furono scelti personalmente da Yeshùa. Il termine significa “inviato”. Inoltre, furono testimoni, perché videro (se non avessero visto, la gente avrebbe dovuto credere loro sulla parola). Testimoni oculari scelti personalmente da lui fra i molti e inviati a portare a termine una missione: far nascere la fede e la ecclesìa (cosa che fecero). Nessuno, che non ha visto e non è testimone, può rendere testimonianza; lo fecero loro perché videro e furono scelti per farlo, per “fare discepoli tra tutti i popoli” (non “fare apostoli” tra tutti i popoli). Avevano anche l'autorità concessa dallo spirito: nessun battezzato riceveva lo spirito se non tramite l'azione apostolica (oppure lo spirito era concesso dall'alto, il caso di Cornelio). Se non credi a me, fai una ricerca e trovami un versetto che dimostri che un semplice discepolo che non fosse apostolo potesse far scendere lo spirito sui battezzati. Solo uno.

Tu ti offriresti per fare da testimone dell'omicidio Kennedy? E allora perché ti fai apostolo di Cristo?
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bgaluppi
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da bgaluppi »

Su quanto dici che sia necessario camminare con lui (che vuol dire obbedire ai suoi comandamenti, come lui obbedì ai comandamenti del Padre), mi trovi perfettamente d'accordo. Ma ciò non significa essere apostoli, significa essere credenti e discepoli.
Luigi
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da Luigi »

Tu ti offriresti per fare da testimone dell'omicidio Kennedy? E allora perché ti fai apostolo di Cristo ?
Antonio Caro, ma dove ho scritto questo ??
Poi ho scritto tanto altro per Mimy, chelaverità....ma senza risposta, ed ora te mi replichi su tutt'altro :-\
Ciao
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bgaluppi
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Re: Riflessioni sulla legge e la salvezza

Messaggio da bgaluppi »

Era una risposta alle tue parole, quando dici che è sbagliato non predicare oggi, e che il Signore manderebbe tutti i credenti membri della chiesa a farlo. Ma quando Yeshùa "manda" i dodici, stava parlando a loro, i suoi testimoni, non a noi nati duemila anni dopo. Il termine "inviare", in greco, è proprio apostèllo, "invio", da cui apòstolos, "apostolo". Ma come ti ho mostrato con il versetto lucano, solo alcuni tra i discepoli furono da lui designati anche come apostoli e dunque "inviati" a predicare. E lo fecero con successo, "in tutto il mondo", ossia quello romano come si intendeva a quei tempi, non certo in tutto il mondo che ancora non si conosceva neppure. Grazie a loro, oggi i Vangeli sono tradotti in più di 2000 lingue e leggibili in ogni parte della terra; senza di loro, nessuno di noi avrebbe neppure sentito parlare del Cristo e delle sue opere. Dunque, noi tutti non siamo apostoli, ossia "inviati", perché non possiamo testimoniare e lo spirito non rende testimonianza di noi (perché non abbiamo la capacità né l'autorità che viene dallo spirito di dire ad uno storpio "alzati e cammina", questo vuol dire che Dio rende testimonianza con il Suo spirito). Noi siamo credenti, e discepoli (se apprendiamo bene e mettiamo in pratica gli insegnamenti ricevuti dagli apostoli). Essere discepoli credenti significa imparare e mettere in pratica; mathetès è "colui che apprende. Essere credente significa obbedire; pistòs è "colui che è fedele". Solo l'apostolo, l'inviato, può rendere testimonianza perché vide e perché è stato inviato.

Da una lettura attenta della Scrittura, si capisce che i doni dello spirito sono legati in modo inscindibile a Yeshùa e ai suoi apostoli e che cessarono di esistere progressivamente già in seguito alla nascita e il consolidarsi delle prime comunità dei credenti. Con la morte dell'ultimo apostolo, Giovanni (avvenuta tra il 98 e il 117 E.V., secondo le testimonianze patristiche), i doni dello spirito sono divenuti improbabili, e con il consolidarsi della fede non sono stati più necessari. La Lettera agli Ebrei, databile intorno al 60 E.V., già descrive i doni come eventi del passato (Eb 2:4), e dalle Lettere di Paolo si nota una forte diminuzione progressiva dei carismi. In 1Cor 12:4-10 (53 E.V.), i doni sono molteplici e diffusi, ma già nella Lettera ai Romani dell'anno successivo le opere potenti sono scomparse; nella Lettera agli Efesini (56- 58 E.V.), i doni riguardano piuttosto l'edificazione spirituale (Ef 4:11). Oggi, nessuno può resuscitare morti o dire allo storpio "alzati e cammina"; cioè, lo spirito non "rende testimonianza" attraverso il conferimento di opere potenti a chi non è testimone né ha ricevuto autorità. Lo spirito guida, insegna, mantiene il credente sul giusto cammino; le opere potenti che rendevano testimonianza della messianicità di Yeshùa furono concesse durante il periodo della primissima chiesa affinché tutti credessero agli apostoli e la fede sbocciasse.
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