comandamenti

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bgaluppi
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Re: comandamenti

Messaggio da bgaluppi »

Giusto, Alessia. È ciò che io cerco innanzitutto, perché purtroppo non sempre posso astenermi dal mio lavoro. Però mi sono sentito di dover chiedere perdono a Dio più in certe occasioni in cui mi sono dimenticato del sabato, più che in altre in cui me ne sono ricordato ma non ho potuto astenermi dal mio lavoro. C'è una storia tra gli ebrei che vi voglio raccontare; riguarda più la preghiera, piuttosto che il sabato, ma credo serva a capire il concetto.

Rabbi Isacco Meir Alter di Ger meditava su un calzolaio di sua conoscenza riguardo alla preghiera del mattino. Il calzolaio aveva dei clienti che erano povera gente, ed avevano un unico paio di scarpe. Il poveretto le ritirava la sera e doveva lavorarci tutta la notte, per riconsegnarle al mattino prima che i proprietari si alzassero per andare a lavorare. Il calzolaio era molto preoccupato e addolorato, perché era costretto a svolgere la preghiera del mattino in tutta fretta, dopo aver terminato il lavoro sulle scarpe dei suoi clienti poveri e prima di ricominciare la sua attività durante il giorno. Oppure doveva saltare l'ora prevista per la preghiera del mattino, per lasciarsi andare - tra un lavoro e l'altro - ad un lamento: "Guai a me che non ho ancora pregato!". Rabbi Isacco giunse alla conclusione che quel lamento sincero valeva più della stessa preghiera del mattino.
noiman
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Re: comandamenti

Messaggio da noiman »

Bravo Antonio
Sapevo che questo era un argomento infuocato. שלוה !

Mi dispiace molto che Elena-M soffra questa condizione in modo particolare .

Ho letto molte volte i commenti sull’opportunità o l’obbligo di osservare il sabato ebraico da parte dei non ebrei mi pare anche di avere fornito a suo tempo una mia considerazione, forse di aver anche contribuito in una cartella dedicata allo shabbat.

Ora per rispondere a Elena che mi ha chiesto un chiarimento alla mia affermazione “uno che è giusto nella propria dimensione” aggiungo una ulteriore considerazione e lo faccio proprio dopo l’entrata di shabbat .

Ciascuno adempie la propria osservanza nella propria dimensione, Noiman essendo terribilmente umano nella propria ……. scrive di shabbat e posta a voi tramite il p.c di shabbat.

Dunque direte che non sono osservante e a riguardo potrei dirvi che in parte avete ragione.
E’ curioso scoprire che se usate word per scrivere , alla voce “osservante” cliccate il tasto dx trovate a lato alcuni sinonimi di questa parola:
“ praticante, ortodosso, rispettoso, ligio, religioso, devoto, ottemperante, professante, francescano, frate minore, fedele.
Se poi provate sempre con il tasto dx con il thesaurus trovate gli opposti:
“non praticante, eterodosso, eretico, inosservante, irrispettoso, inadempiente”.
I sinonimi presenti in tutte le lingue esprimono il concetto di fare o di non fare nel suo opposto, non esprimono implicazioni morali ma solo un lessico che non pone ne percentuali ne valori assoluti.
Quanto osservante, religioso praticante vale il termine?… ecc. 10%, forse 60%, 99,9% , non si sa!
E se raggiungo il 99% con questa ottima percentuale mi posso considerare salvo?

Chi non osserva i 613 mizvòt per quanto si può considerare inadempiente?
E’ vero che sta scritto che chi non osserva un solo precetto è come avesse trasgredito tutti gli altri?
Ma il programma di word è un sistema informatico, è concepito secondo la logica moderna, molto distante al pensiero ebraico antico che esprimeva la parola religioso attraverso significati trasversali, דתי “datì” deriva dalla radice דת “dat” due lettere che sprizzano di incredibili significati semantici e attraverso la polisemia di questa radice esistono ulteriori argomenti per la riflessione, al punto di entrare nel mondo delle sephirot.
Tornando al significato principale scopriamo che “da’at “ esprime il concetto della conoscenza nel senso puro della parola.
דעת “da’at” è la conoscenza dal punto di osservazione ebraico, dunque per analogia io non sono religioso, meglio לא דתיאני, anì lo datì, letteralmente “ io non sono conoscente” quindi …. meno di uno che conosce. E quanto è questa percentuale ???
Bisognerebbe chiederlo a nostra padre Avrahàm che i giusti li seppe contare fino a dieci e non trovandone 10 neanche includendo il Signore dovette condannare Sodoma.

Con questo non ho voluto dire che non osservo tutto quello che prescrive lo shabbat, non mi sento di in colpa, al massimo inadempiente.
Volete sapere come sono i miei shabatòt ?

Pronti:
Non lavoro, non viaggio , cerco sempre di evitare l’entrata dello shabbat mentre termino un viaggio, di sabato mi concentro sulla famiglia e altri affetti, se vado al bèit knèset mi vesto con cura come si va ospite di amici importanti, di sabato non cucino (il mio secondo hobby) , la cucina di casa mia è organizzata da sempre sullo shabbat, tuttavia il mio frigorifero se lo si apre si accende la luce. Non si usa la lavastoviglie.

Di Shabbat in genere passo molto tempo a studiare, non solo Tanach ma le opere dei grandi chachamim vissuti da Moshè in poi, in più commentari e altre opere .

Nella mia inadeguatezza studiare significa anche prendere appunti e organizzare il pensiero attraverso la scrittura e di conseguenza l’uso del p.c.
Nella mia dimensione di osservanza essendo di fede Mosaica ho fatto la scelta di studiare piuttosto di rimanere ignorante, sapendo che avrei scelto compromessi, ma nella speranza un giorno di vivere in un luogo dove uscire di casa indossando talled e tefillin sarebbe stato normale , studiando gli altri giorni della settimana e dedicare lo shabbat alla lettura e la discussione con altri.

Scrissi a suo tempo:
“Quindi in genere di Shabbat gli ebrei in Erez Israel non studiano cose diverse dalla Torah, non lavorano, non vanno in macchina , non grattugiano il formaggio, non asciugano il bucato, non ricamano e suonano nessun strumento, stanno tutto il giorno a studiare e confrontarsi su argomenti di Torah, chi non studia Torah si gode la famiglia , si concentra sulla sua vita e si confronta con il suo prossimo.
Una curiosità: di Shabbat si può fare l’amore con la propria moglie ( anzi consigliato) e se è un neonato ha compito l’ottavo giorno gli si può fare la milàh anche di shabbat.
Il Santo ha dato questa importante mizvà affinché ciascun nato ebreo possa assistere al settimo della sua vita anche se non ancora iscritto nel libro del suo popolo.

Come scrive Elena è molto difficile concentrarsi sul sabato quando abiti sopra una discoteca o accanto al parcheggio di un supermercato .
Ho capito che Elena lavora nella ristorazione, un mestiere dove il sabato è il massimo del lavoro.
Quindi ecco proposta la mia spiegazione come “sentirsi giusti nella propria dimensione “, anzi correggo “sentirsi a posto nella propria dimensione”.

שלום ולהשתמע
נוימן
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Giorgia
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Re: comandamenti

Messaggio da Giorgia »

Elena, che tu viva male questa cosa è evidente e me ne dispiace, ma non ho scritto io la Bibbia. E non ho scritto né i comandamenti né ho mai sostenuto che tutti li debbano rispettare.
Non so se ti è capitato di leggere la mia risposta di qualche settimana fa a questo tuo quesito.
Penso però che cercare giustificazione non ti sta facendo sentire meglio al riguardo e quindi forse non è la strada giusta. E, sì, ho letto che non cerchi giustificazioni. Ma quello che traspare è esattamente questo.
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bgaluppi
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Re: comandamenti

Messaggio da bgaluppi »

Elena, ti riporto la mia esperienza personale.

Io suono in un'orchestra sinfonica che ha orari precisi. Purtroppo, la mia presenza in orchestra è determinante, perché non è possibile suonare una composizione scritta per un numero preciso di strumenti con un violino in meno. Dovrei essere sostituito, anche per metà giornata, e soprattutto per un concerto. Ogni venerdi sera, alle 20, devo fare un concerto. D'estate, a volte ce la faccio a finire prima del calare dell'oscurità, ma d'inverno non la sfango mai, perché il sole traditore va giù a metà pomeriggio! A volte suoniamo anche il sabato pomeriggio, prima del calare dell'oscurità (per fortuna solo raramente). In ogni caso, ogni venerdì alle 20 io devo stare seduto sulla mia sedia e suonare il concerto. Per me suonare non è affatto un lavoro, anzi è una grande passione, un piacere e un momento in cui mi astraggo dalla mondanità e, in un certo senso, entro in una dimensione che non è di questo mondo; questa, però, suona come una giustificazione, perché di fatto, pur facendo musica che per me è un dono di Dio, io "opero", e vengo pagato per quello che faccio, dunque lavoro.

Purtroppo, non posso chiedere di essere esonerato dal suonare il sabato, ossia il venerdi sera, perché l'orchestra non può eseguire un pezzo con uno strumento in meno; dovrei essere sostituito solo in quel giorno e solo alla sera, ma chi mi sostituisce dovrebbe comunque fare tutte le prove a partire dal lunedì, perché non si può suonare "a prima vista" - come si dice in gergo - ossia senza provare. Dunque, la mia orchestra dovrebbe pagare tutto l'anno un violinista aggiunto solo per consentirmi di non fare il concerto di sabato. Impossibile.

Dunque, che fare? Ho pensato di farmi cambiare mansione, ma la mia passione per il mio lavoro è troppo grande per andare a finire in archivio o in un ufficio. Inoltre, considero il mio talento come un dono di Dio, dunque reprimerlo non mi farebbe sentire a mio agio. Tuttavia, non ho perso la speranza, e chiedo a Dio che mi aiuti a risolvere il problema e mi consenta di osservare il sabato come vorrei. Forse un giorno sarò un violinista autonomo, e quindi sarò in grado di decidere i miei orari di lavoro. So che Dio mi risponderà e mi metterà davanti agli occhi la soluzione, nel momento opportuno che solo Lui conosce. Per adesso, cerco di sforzarmi di osservare il sabato a livello interiore, ricercando pace, serenità, amore, gioia, distaccandomi dalla mondanità e camminando due palmi da terra, avendo sempre in mente il mio Dio e la Sua parola, e sfruttando ogni momento per pregare (anche mentre suono). E soprattutto, cerco di imparare cosa vuol dire amare il prossimo come me stesso e mi sforzo di servire Dio in ogni cosa, di essere conforme a Lui, secondo le mie possibilità e capacità. So che Cristo è la mia giustificazione, e questo mi dà grande speranza. E nei giorni in cui riesco ad osservare il sabato come voglio, mi godo questa possibilità con grande gioia. Io cerco di obbedire con gioia a Dio e amarLo per come posso, al massimo delle mie possibilità e con tutto me stesso; se non sarà abbastanza, mi rimetterò comunque alle Sue decisioni. Per il resto, confido in Lui, fiducioso che a tempo debito esaudirà le mie preghiere. ;)
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Israel75
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Re: comandamenti

Messaggio da Israel75 »

Ah poi oggi ho usato AutoCAD e tracciato una linea quindi ho violato il Sabato.... :d
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
noiman
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Re: comandamenti

Messaggio da noiman »

Direi di no Israel,..... nessuno di voi può violare il sabato.....
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bgaluppi
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Re: comandamenti

Messaggio da bgaluppi »

È vero, Jon. Dio farà nuovi i cieli e la terra. Il giusto ordine delle cose sarà ripristinato secondo la volontà di Dio. Allora ogni uomo potrà osservare i comandamenti come si conviene.
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bgaluppi
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Re: comandamenti

Messaggio da bgaluppi »

Certamente i cieli e la terra non sono ancora passati, dunque parte della Scrittura deve ancora adempiersi.
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Israel75
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Re: comandamenti

Messaggio da Israel75 »

Lol,
Noiman stavo sdrammatizzando ... :-) :-) :-) :-),sono agnostico più di tanto non mi tange. È la Scrittura anche neotestamentaria che è chiara come è chiaro storicamente che fu un uomo a globalizzare la domenica.

Diccccciamolo almeno! :-J :-J :-J
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Elena-M
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Re: comandamenti

Messaggio da Elena-M »

Ciaooo a tutti!!!

Ringrazio tanto tutti coloro che mi hanno risposto e mi sono stati in questo senso vicini...
È stato motivo per me di riflessione e meditazione questi giorni!
Mi sento più serena...mi auguro che la preghiera mi aiuti a non cadere nuovamente nell'angoscia!
Un abbraccio!! :YMHUG:
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