Conoscere Dio?

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bgaluppi
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Conoscere Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Armagheddon ha posto una domanda che solleva una questione molto interessante:
Armagheddon ha scritto:Escludiamo per un attimo la Bibbia e qualsiasi altro testo che conosciamo che ci parla di Dio.. Come può l'uomo conoscerlo?
In Gb 11:7 leggiamo una domanda, la cui risposta è ovviamente negativa: “Puoi forse scandagliare le profondità di Dio, arrivare a conoscere appieno l'Onnipotente?”. E Rm 11:33: “Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!”. Ma Ger 24:7, riguardo a Giuda, dice: “Darò loro un cuore per conoscere me che sono il Signore; saranno mio popolo e io sarò loro Dio, perché si convertiranno a me con tutto il loro cuore.”. E Gv 1:18: “Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere.”.

Ma come si può veramente conoscere Dio? Come chiede Armagheddon, partiamo pure da considerazioni personali, visto che la cartella "Spiritualità" ci lascia un discreto margine, ma cerchiamo di arrivare a capire cosa dice la Scrittura in merito.
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bgaluppi
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Re: Conoscere Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Il comandamento di Deuteronomio 6:5 recita: “Tu amerai dunque il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze.”. Questo è il comandamento che troviamo nell'incipit della Shemà (שְׁמַע) e che Yeshùa, in risposta a chi lo interrogava, identifica come il principale tra tutti i comandamenti:

“Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?» Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l'unico Signore. Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua". Il secondo è questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi».” — Marco 12:28-31

Ma per amare qualcosa, bisogna prima conoscerla, ossia averne fatto esperienza. Biblicamente parlando, il termine “conoscere” presuppone l’esperienza. Questo vale anche nella vita di tutti i giorni. Non potrò dire: “amo gli spaghetti alla carbonara” se non li ho mai assaggiati in vita mia; non potrò dire: “amo me stesso” se non so chi sono. Allo stesso modo, non si potrà amare veramente Dio se prima non lo si conosce. Ma come si può conoscere ciò che chiamiamo Dio, che è trascendente e assolutamente immateriale? Lo si può conoscere nel momento in cui Lui decide di rivelarsi e nelle modalità in cui Lui sceglie di farlo. Solo questo è il modo. Infatti, il comandamento di Dt 6:5 viene impartito dopo che Dio si era già rivelato al Suo popolo in molti modi, a partire dall’uscita dall’Egitto.

Come si rivela Dio all’uomo digiuno di Scrittura? Si rivela innanzitutto attraverso la creazione, che è intorno a noi ed è ben visibile ai nostri occhi. Certo, la scienza spiega il funzionamento delle cose in base all’osservazione dei comportamenti delle cose, ma non può spiegare la ragione per cui si manifestano quei comportamenti. Può, cioè, spiegare come fa un essere vivente come l’uomo a muoversi, a riprodursi, a dormire, a mangiare; ma non può spiegare perché e in virtù di cosa quell’essere vivente è vivente. Cos’è che ci permette di essere vivi? La Bibbia, con l’estrema semplicità di un linguaggio ebraicamente concreto, lo spiega: “Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra [la materia], gli soffiò nelle narici un alito vitale [נשמת חיים nishmat hayim] e l'uomo divenne un'anima vivente.” (Genesi 2:7).

Da dove trae il ragno l’istinto per fare una costruzione geometricamente complessa? Cos’è il pensiero e da dove origina? In virtù di cosa i meccanismi perfetti della creazione funzionano? Chi ha detto al fiore che deve avere un determinato colore per attirare le api e trasferire sulle loro zampette parte del loro polline che consentirà di impollinare un altro fiore quando l’ape, ignara, si deposita su di esso? Come fa la cellula a funzionare autonomamente in modo così perfetto e ordinato e rigenerarsi? La scienza ha potuto spiegare una cosa molto importante: che un meccanismo perfetto non può funzionare grazie ad una forza determinata dal caos, ma risponde ai dettami di un’intelligenza ordinatrice perfetta, così come un computer non può fare calcoli perfetti se non risponde ad un programma perfetto. La perfezione non può essere determinata da qualcosa di imperfetto e casuale. Un violinista non sarà in grado di suonare una composizione musicale in modo perfetto se la sua mente non impartisce comandi perfettamente ordinati (in ogni caso, purtroppo, non riuscirà mai a farlo, perché l’uomo non è perfetto).

Un altro modo in cui Dio si fa conoscere all’uomo digiuno di Scrittura è attraverso la volontà che quell’uomo ha di farsi conoscere da Dio, ossia attraverso la preghiera. Ma per pregare è necessaria la fede. Ci arriviamo. È ovvio che Dio già conosce ognuno di noi e che non ha bisogno che noi ci facciamo conoscere da Lui. Chi ha bisogno di farsi conoscere da Dio siamo noi, e “farsi conoscere” significa aprirci a Lui, affidarci e chiedere la Sua attenzione e la Sua presenza nella nostra vita: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.” (Matteo 7:7,8). Ma per pregare è necessario credere. E cos'è la fede, se non l'intelligenza di saper scorgere la mano di Dio in noi e intorno a noi? Kant, dopo aver riconosciuto che Dio non lo si può conoscere attraverso l'intelletto, affermava che Lo si può scorgere attraverso la legge morale dentro di noi e l'universo intorno a noi. Queste sono le considerazioni di un uomo intelligente, e la fede è anche intelligenza. Nel momento in cui noi, in un atto di pura intelligenza, scendiamo dal trono e ci rendiamo conto che Lui c’è e che abbiamo disperato bisogno di Lui, che non possiamo fare nulla con le nostre forze perché in questa vita non siamo che polvere, Dio risponderà, e ci insegnerà che, in realtà, non siamo polvere, ma spirito (potremmo chiamarlo “energia”). Nel momento in cui ci rendiamo conto che Lui è più grande di noi, che non siamo noi a determinare i meccanismi perfetti delle nostre stesse cellule e non siamo i fautori della nostra essenza vitale, che la Sua presenza dimora in noi e intorno a noi e facciamo lo sforzo di presentarci davanti a Lui in totale umiltà, Lui comincerà a farsi conoscere, a rivelarsi e a manifestare la Sua opera nella nostra vita.

Ecco come inizia il cammino: dalla preghiera, l’atto più potente che possiamo esercitare. Ma anche un atto molto difficile per molti, perché la preghiera richiede prima di aver riconosciuto intelligentemente ed umilmente l'esistenza di Dio (fede). Siamo abbastanza umili e intelligenti da riconoscere di aver bisogno di Dio e che senza di Lui saremmo morti? Che esistiamo e siamo viventi unicamente grazie a Lui, che è la fonte della vita? Che non siamo noi gli artefici della creazione, né la creazione può essere artefice di se stessa, come il vaso non può fare a meno del vasaio? Come in un’avventura verso una meta meravigliosa, piena di imprevisti, sorprese e scoperte, Dio si farà conoscere sempre di più in modi e situazioni sempre diverse; e più Lo conosceremo, più impareremo ad amarLo veramente.

Adesso: come si ama ciò che è assolutamente trascendente e immateriale?
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Gianni
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Re: Conoscere Dio?

Messaggio da Gianni »

Conoscere Dio. Soggetto interessantissimo, oltre che importante ed essenziale.
Antonio ha indicato l’equivalenza conoscere = fare esperienza.
Da parte mia vorrei rimarcarlo. Biblicamente parlando, la conoscenza non è quella intellettuale acquisita sui libri, con lo studio. Secondo la Sacra Scrittura la conoscenza è quella fatta per esperienza. Detto bruscamente, conoscere Dio è fare esperienza di Dio.

Vorrei poi dire che c’è qualcosa di molto più importante che conoscere Dio: essere conosciuti da Lui.
Notale come Paolo si corregge in Gal 4:9: “Ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio …”.
Armageddon
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Re: Conoscere Dio?

Messaggio da Armageddon »

Arm chiedeva come possiamo essere sicuri di conoscerLo nel modo giusto, anzi: come possiamo avere la certezza di essere conosciuti da Lui. Chiede inoltre se è possibile seguire le Sue vie senza la Bibbia. Possiamo, come dice Antonio, fare esperienza di come si rivela Dio a noi, ma possiamo essere conosciuti da Dio senza le Scritture? Lascio a voi le riflessioni.
Mimymattio esatto..

Ci sono uomini che dicono di conoscere e di essere conosciuti da Dio e applicano il male,godono e provano piacere nel fare il male e sopratutto fanno il male proprio perché timorati di Dio
Altri uomini invece che dicono lo stesso ma applicano il bene,provano piacere a fare del bene e amano!

Ora senza alcun testo sacro scritto e alcun criterio che non sia il comportamento umano stabilire chi ha ragione e chi conosce realmente Dio mi risulta difficile!

La storia è ricca di uomini che in nome di Dio hanno ucciso e commesso le peggiori barbarie..come del resto ci sono altrettanti uomini che in nome di Dio predicano l'amore...

Ma relamente cosa pensa Dio attraverso il comportamento degli uomini credo sia difficile saperlo..
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bgaluppi
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Re: Conoscere Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Ci sono uomini che dicono di conoscere e di essere conosciuti da Dio e applicano il male,godono e provano piacere nel fare il male
È ovvio che quegli uomini non conoscono Dio e non conoscono il significato della parola "amore", che è l'opposto di "odio". Dobbiamo preoccuparci per loro? Facciano un po' come vogliono.
Altri uomini invece che dicono lo stesso ma applicano il bene,provano piacere a fare del bene e amano!
Questi uomini dimostrano di conoscere Dio, come dicono, o almeno sono sulla buona strada.

La nostra società è complessa. L'uomo ha vissuto in modi molto diversi nel corso dei millenni. La vita intorno a noi ci influenza profondamente. Se tu fossi nato in un paese come il Congo, molto probabilmente avresti ucciso, per difenderti, o saresti stato ucciso, o comunque avresti vissuto grandi traumi psicologici sin dalla tua infanzia, crescendo in mezzo ad assassini col machete. Ma non sono tutti assassini, in Congo. La violenza deve essere valutata nel suo contesto. Altre società crescono i loro bambini nella bambagia, producendo degli adulti che non sono capaci di essere adulti, e che diverranno dei nevrotici e influenzeranno la vita di chi gli sta accanto; altre società inebetiscono i cittadini, altre si isolano dal resto del mondo e pensano ai fatti propri, etc. Ma in ogni contesto, brutto o bello che sia, ci saranno persone che sceglieranno di fare il male e altre che sceglieranno di fare il bene, alcuni prenderanno una strada, altri un'altra. I musulmani non sono tutti pazzi omicidi, gli americani non sono tutti invasati egomaniaci, gli italiani non sono tutti figli di mammà; questi sono luoghi comuni. Eppure, tutti sono cresciuti nello stesso ambiente di quelli che, invece, diventano pazzi omicidi, invasati egomaniaci e figli di mammà. Noi sappiamo cosa sono il bene e il male: “Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male.” (Gn 3:22); solo che ci creiamo il "nostro" personale bene o male, a seconda dei nostri desideri (come fece Eva, stessa identica cosa). Ma alcuni di noi sanno vedere in anticipo: “Il buon senso ti farà da custode, la riflessione ti salverà dai guai” (Pr 2:11); “Il saggio teme il male e lo fugge, lo stolto va avanti con sicurezza.”‭‭ (Pr‬ ‭14:16‬). Il libro dei Proverbi è stracolmo di saggezza che potrebbe rispondere a molti dei tuoi dubbi.

Per questo Dio ci ha trasmesso la sua parola. Perché sapessimo cosa dobbiamo o non dobbiamo fare. Arriveremo al punto in cui ogni uomo in ogni angolo della terra conoscerà la parola di Dio. È predetto e avverrà. Quel momento è già ora, solo che noi non lo vediamo. Ma Dio si.
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bgaluppi
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Re: Conoscere Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Una domanda. Tu sei giunto ad un punto della tua vita in cui ti trovi a parlare di Dio e a farti domande, dunque stai cercando risposte. Evidentemente, in qualche modo e per qualche ragione ci sei arrivato. Perché, invece di farti tante di quelle che Giulio Cesare Giacobbe chiamerebbe "seghe mentali", non ti rivolgi a Dio e la smetti di preoccuparti di cosa fanno gli altri? Visto che cerchi risposte, che ti chiedi cosa voglia dire "conoscere" Dio, prova a bussare alla Sua porta. E qui ritorniamo al mio post iniziale. Se vedi una bellissima ragazza e la vuoi conoscere, l'unico modo è avvicinarti e parlarle, inutile stare a rimuginare.
ארמאנדו אלבנו
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Re: Conoscere Dio?

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Giobbe dice che nessuno può conoscere appieno l'Onnipotente. Bene. Isaia,Paolo e i profeti dicono che i suoi pensieri sono imperscrutabili. Paolo dice anche che solo Dio conosce le cose di Dio;solo lo Spirito di Dio scruta le cose di Dio. Benissimo.

E Gesù cosa dice? Nessuno conosce il Padre se non il Figlio. Ma se non bastasse questo allora Gesù disse che NESSUNO è SALITO AL CIELO se non il Figlio dell'uomo. Quel NESSUNO È SALITO AL CIELO significa che Gesù ha PIENA CONOSCENZA DI DIO.

Allora se 2 più 2 fa 4 e NESSUNO conosce APPIENO il Padre,ergo NESSUNO È SALITO AL CIELO, allora Gesù è proprio lo Spirito di Dio,quello che secondo Paolo è l'UNICO CHE CONOSCE LE COSE DI DIO.
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bgaluppi
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Re: Conoscere Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Giusto, Mattia. Stiamo attenti a non andare OT. Il messaggio precedente è al limite, perché punta verso la presunta divinità di Yeshùa, il che non è il tema di questa discussione, che riguarda piuttosto il rapporto tra Dio e l'uomo.
ארמאנדו אלבנו
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Re: Conoscere Dio?

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Il rapporto tra Dio e l'uomo e questo rapporto è Gesù Cristo mediatore. Quindi nn è OT. Gesù è l'unico che ha fatto conoscere Dio. Nemmeno Mose,nemmeno gli Angeli. Vuoi amare Dio? Devi conoscerlo allora,ma se nn conosci veramente Gesù non puoi conoscere Dio ed amarlo.
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bgaluppi
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Re: Conoscere Dio?

Messaggio da bgaluppi »

Noè "camminò con Dio", che significa che agiva e viveva in modo conforme alla volontà di Dio, il che significa che conosceva Dio. Abraamo fu dichiarato giusto per la sua fede, e se aveva fede tanto da essere scelto da Dio come capostipite del Suo popolo, di certo conosceva Dio. Perché non si può avere fede in qualcosa che non si conosce. E molti altri uomini biblici conobbero Dio. Davide? I profeti? Furono ispirati, dunque conobbero Dio.
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