sinedrio ed "espulsione"

Armageddon
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Armageddon »

Alen.chorbah il soggetto anche in questo caso sono i fratelli...

12 Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate?

In precedenza viene detto:

9 Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi. 10 Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo!

Il soggetto di Matteo e di Corinzi mi sembra essere sempre riferito a fratelli spirituali..

Nel primo caso...di Matteo..si parla di un episodio singolo..nel secondo in Corinzi di pluralità...
Ma lo scopo finale è sempre lo stesso cioè l l'allontanamento..
Ultima modifica di Armageddon il giovedì 16 novembre 2017, 20:46, modificato 1 volta in totale.
Armageddon
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Armageddon »

ma nel caso in cui il fratello si pente e abbandona il peccato viene ristabilito come esempio vedi " parabola del figlio prodigo". Intanto chi vede il fratello nel peccato è chiamato a pregare per lui.
Vero assolutamente!Ma questo è un altro discorso..o meglio parliamo di chi non si pente...
L'anatema come lo ha chiamato giustamente Bgaluppi è biblicamente accettato!
Armageddon
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Armageddon »

Per farsi una risata..io ora sono un anatema per Giorgia :)) :P
:YMHUG:
Antonio LT
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Antonio LT »

Ho lasciato la discussione a pagina 3 e già siete arrivati a pagina 5 :-O

L'intervento di Alessia mi ha ricordato una cosa letta in 2Co 2,5-11:

"Or se qualcuno è stato causa di tristezza, egli ha rattristato non tanto me quanto, in qualche misura, per non esagerare, tutti voi. Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza; quindi ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché non abbia a rimanere oppresso da troppa tristezza. Perciò vi esorto a confermargli il vostro amore; poiché anche per questo vi ho scritto: per vedere alla prova se siete ubbidienti in ogni cosa. A chi voi perdonate qualcosa, perdono anch'io; perché anch'io quello che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l'ho fatto per amor vostro, davanti a Cristo, affinché non siamo raggirati da satana; infatti non ignoriamo le sue macchinazioni"

Sbaglio o il comando di Paolo dato alla lettera di 1 corinzi 5 sembra essere temporaneo?
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Daminagor
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Daminagor »

Il fatto che in Matteo ci si riferisca ad un singolo soggetto non vuol dire per forza che è una norma che vale solo per una persona. Sono svariati i casi in cui Yeshùa parla rivolgendosi ad una singola persona, eppure prendiamo quegli insegnamenti come generali e validi per tutta la comunità cristiana.
In ogni caso sono confuso. Come spesso accade trovo delle contraddizioni nel testo e non capisco quale sia l'insegnamento da seguire. Ci sono passaggi in cui si dice "porgi l'altra guancia", altri dove si dice "sono venuto a portare la spada", altri in cui si dice "...sia per te come il pubblicano" e altri ancora dove si dice "..va e non peccare più".
C'è questa altalenanza di insegnamenti che appaiono contrastanti, come se gli autori non fossero tutti d'accordo sui principi di base...
Inoltre Yeshùa insegna chiaramente a rivolgersi alla chiesa. Intende l'autorità sacerdotale ebraica?
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Giorgia
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Giorgia »

Non trovi contraddizioni nel testo, perché nel testo non ci sono contraddizioni. La tua lettura purtroppo è superficiale, e scrivi versi presi a casaccio, senza spiegarne il contesto, e dici che ci sono contraddizioni. Se avessi solo voglia di farlo, potrei prendere 5 o 6 frasi che hai scritto in questo forum e dimostrarti (come tu stai facendo con la Bibbia) che sei tutto una contraddizione. Ma non è così che si fa seriamente uno studio.

State passando da un argomento all'altro, senza un minimo di filo logico, senza analizzare niente, ma solo scrivendo una parola dietro l'altra, cercando solo ed esclusivamente conferme di ciò che già pensate, e non cercando seriamente quello che effettivamente è, e vi sorprendete di essere confusi?

A me non sorprende per niente. E rimarrete sempre confusi, se pensate che studiare la Bibbia così vi porti qualcosa di più che non un po' di tempo buttato e tanti byte sprecati.
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Daminagor
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Daminagor »

Invece di sprecare tante parole (tra l'altro sempre uguali), cara Giorgia, perchè non rispondi alle mie domande e provi a fornire i chiarimenti di cui ho parlato?
Siccome il mesaggio cristiano dovrebbe essere di pace, amore e fratellanza, mi pare legittimo domandarsi se Yeshùa insegnasse o meno il rispetto di una legge ebraica che implica l'ostracismo che, per dirla tutta, non è esattamente una misura molto amorevole...basta guardare gli effetti disastrosi che la sua applicazione ha sui testimoni di geova fuoriusciti. Sai rispondere a questo?
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bgaluppi
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da bgaluppi »

Siete andati molto avanti. Rispondo a Daminagor:
E quindi possibile affermare che Yeshùa con queste parole si riferisca alla pratica del cherem? Si potrebbe dire che tale forma di ostracismo è cristiana, essendo stata insegnata anche da Yeshùa?
Come Israel ha fatto notare, Yeshùa insegna al singolo come rapportarsi con colui che fa di testa sua e non ascolta i fratelli della comunità (qui tradotto con "chiesa" ma si riferisce ala comunità degli israeliti, perché la ekklesia dei credenti non esisteva ancora). Non si tratta certo di scomunica, che non poteva essere decretata dal singolo.
Armageddon
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Armageddon »

Bgaluppi perché "scomodare" altri fratelli e addirittura la comunità degli israeliti se la cosa doveva rimanere tra i due fratelli coinvolti?
Se il fratello pecca contro di me potevo trattarlo come pagano a prescindere?
Ciò che non comprendo è se la decisione finale spettava comunque al singolo o alla comunità..
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bgaluppi
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da bgaluppi »

Non si tratta di amore, pace e fratellanza, si tratta di "vivi e lascia vivere", nel senso che nessuno può obbligare alcuno a vivere in un certo modo, se quello vuol far di testa sua. Yeshùa dice "sia per te come il pagano o il pubblicano", ossia lascialo perdere. Non dice "scomunicalo".

Armagheddon, Yeshùa dice "se un uomo ha peccato contro di te"; il che significa che costui ha violato la legge, ossia la Torah, perché ciò che "è peccato" è stabilito dalla Torah. Cosa fare? Denunciarlo al Sinedrio? No, prima parlaci tu, e magari la cosa si risolve tra voi e "Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello"; se non si risolve, parlane con lui davanti a uno o due testimoni, "affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni"; se non ti ascolta, parlane alla comunità (che non è il Sinedrio), così forse ascolterà la comunità. Se persiste, lascialo perdere.

Yeshùa sta insegnando a comportarsi in modo giusto e tale da riportare la pace tra due dissidenti. In presenza di una violazione della legge che reca offesa o danno ad una persona, la prima cosa è cercare di risolvere la cosa. Ciò tutela soprattutto chi ha peccato. Ma se non c'è verso di convincere il peccatore a ravvedersi, ognuno per la sua strada senza sensi di colpa.
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