Confidenziale

Armageddon
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Re: Confidenziale

Messaggio da Armageddon »

ARMAG :d credo era solo provocazzione la tua ... ;) ''per mettermi in inbarazzo :P ,ma vedi ;) :-O
Stella ci mancherebbe nessuna provocazione ne imbarazzo nei tuoi confronti..la mia era una domanda seria che riguarda proprio l'idolatria verso libri sacri...il che mi fa riflettere!
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

beh e tu ARMAG pensi che io mi riferivo a l'essere benedetta da un libro come oggetto? ;;) :-\ ....da fogli messi insieme

anche se ne avrei tutti i riguardi ,verso loggetto ,'''perche' appunto c'e' scritta la ''parola'' ...

non voglio ne prolungarmi .....ciusss
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
France
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Re: Confidenziale

Messaggio da France »

Caro Arma. dovresti leggerti la parasha che parla del peccato del vitello d'oro da parte d'Israele.
Vedendo che Mosè tardava ad arrivare e non sapendo che fine avesse fatto si fecero un vitello che andasse davanti a loro.
Scendendo Mosè vide questo e ruppe le prime tavole perché capi' che non avevano sostituito Dio ma Mosè, ed alla sua morte lo stesso avrebbero fatto con le tavole, facendone oggetto di idolatria.
Penso che gli ebrei pur essendo il popolo del libro non adorano nessun libro.
La mano sul fuoco non la metterei per i cristiani tra statue, croci, icone, cosa vuoi che sia un libro in più o in meno.
Un abbraccio
Armageddon
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Re: Confidenziale

Messaggio da Armageddon »

Ciao France...si probabilmente gli ebrei hanno un approccio diverso verso la loro Bibbia..ma non lo ritengono pur sempre sacro?

Quello che mi chiedo è appunto se ritenere sacra qualsiasi cosa anche un libro sia idolatria a prescindere dal libro in questione..
Se la Bibbia ha questo aggettivo..."sacra"..a mio avviso non la rende diversa da tutti gli altri oggetti ritenuti sempre "sacri" da altri uomini in passato...!
Ti domando...se al posto del vitello d'oro ci fosse stato un libro? :-?

Saluti
AKRAGAS
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Re: Confidenziale

Messaggio da AKRAGAS »

Ciao, Armag. :-)
Se si vuole comprendere il significato biblico di una parola è necessario verificare come la intendevano i redattori degli scritti biblici ? Oppure no?
La scienze bibliche insegnano che è un grave errore attribuire al termine significati dati da culture estranee a chi ha redatto la Bibbia.
Se infatti facciamo una verifica del termine nei vari contesti scritturali è possibile evidenziarne il significato e il senso specifici.
Parlando di Sacra Bibbia e, se ci riferiamo alla Bibbia Ebraica ovvero al canone ebraico, il termine sacra fa riferimento alla sua origine (ispirazione) e alla sua funzione (esortazione).
In tale senso, il termine vuole esprimere il significato di distinto e adatto.
la Bibbia è intesa, nel suo contesto ebraico, non come oggetto di adorazione ma come strumento avente funzione pedagogica.
Gli oggetti, le persone e un libro non possono essere nè divenire mai un idolo.

Un saluto a tutti gli amici del forum
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

buon giorno ,..

dare risposte ad ARMAG difficile per me .....e se fose stato un libro ecc..ecc..grazie a voi ai vostri interventi ..io mi limito solo ad aggiungere qualcosa tratto da ...

''.Da Wikipedia''', ho imparato anche io qualcosa in piu' ;;)


Adorazione del Vitello d'oro -
Il vitello d'oro (in ebraico: עֵגֶּל הַזָהָב‎?, ‘ēggel hazâhâv) fu, secondo la Bibbia, un idolo fabbricato da Aronne per soddisfare gli Ebrei durante l'assenza di Mosè, quando questi ascese al Monte Sinai. In ebraico l'episodio è noto come ḥēṭ' ha‘ēggel (חֵטְא הַעֵגֶּל) o "Il Peccato del Vitello" e viene citato per la prima volta in Esodo 32:4.
Il culto del toro era comune in molte culture. In Egitto, da dove secondo la narrazione dell'Esodo provenivano in quel tempo gli ebrei, il Toro Apis era un paragonabile oggetto di culto, che alcuni ritengono gli ebrei facessero rivivere nel deserto;[1] alternativamente, altri credono che il Dio di Israele fosse associato o rappresentato come una divinità vitello/toro a causa di un processo di assimilazione religiosa e sincretismo. Tra i popoli limitrofi degli egiziani ed ebrei nell'antico Vicino Oriente e nell'Egeo, l'uro, toro selvatico, veniva ampiamente adorato, spesso come Toro Lunare e creatura propria di El.[2]
comunque e' un'argomento molto vasto ...ho letto anche la radice del significato tramite le lettere ...''ma non intendo inserire i link di studiosi ecc..ecc..

saluti ...buona giornata .
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
France
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Re: Confidenziale

Messaggio da France »

Il peccato del vitello d’oro e’ stato funzionale alla lotta all’idolatria, se non ci fosse stato quell’episodio alla morte di Mose’ sarebbero state le tavole oggetto di idolatria.

Chiedi se al posto del vitello ci fosse stato un libro? Certo sarebbe stata la stessa cosa.
Agli Ebrei di quel periodo, nel deserto serviva una guida visibile che era Mose’ ma alla sua morte poteva essere qualsiasi cosa, un vitello, un libro, le tavole.

La rottura delle tavole da parte di Mose voleva dimostrare che non c'e’ nulla al di fuori del Dio Unico ed invisibile, niente che deve sostituirlo; cielo, terra, angeli, uomini o libri siano essi pure sacri.
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bgaluppi
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Re: Confidenziale

Messaggio da bgaluppi »

Concordo con Alen. Il testo è sacro non in quanto oggetto, ma perché sacro è il suo contenuto, il suo messaggio.
Armageddon
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Re: Confidenziale

Messaggio da Armageddon »

Buonasera grazie a tutti per le risposte su cui dovrò certamente meditare!
Nel caso avrò dei dubbi sarò felice se il Forum lo permette di aprire una discussione a riguardo!
Stella ci tengo a ribadire che non volevo confonderti le idee,piuttosto mi fa piacere leggere che è stato motivo di tue ricerche su Wikipedia!

Saluti a tutti :YMPEACE:
noiman
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Re: Confidenziale

Messaggio da noiman »

Molti di noi considerano la costruzione del “vitello d’oro” come una deriva pagana dall’Egitto dove questo animale era oggetto di culto, ma le implicazioni sono più complesse e trovano ulteriori spiegazioni nel pensiero ebraico a riguardo

C’è una profonda connessione tra la costruzione del vitello d’oro e il tabernacolo voluto dal Santo, anche l’aspetto temporale e le implicazioni vanno reinterpretate .
Noi sappiamo che sul monte Sinai, Moshè ricevette la Torah scritta e quella orale, tutti i mishpatìm , le regole del sacrificio e delle offerte, comprese le istruzioni per la costruzione del santuario.
Moshè riceveva le istruzioni per la costruzione del tabernacolo mentre sotto il monte Sinai Israele costruiva il vitello d’oro.
E’ opinione di molti rabbanim che la costruzione del tabernacolo fu diretta conseguenza del peccato di idolatria, ( ma questo non lo trovate scritto nei libri …) D-o comprese che Israel dopo aver assistito a miracoli possenti effetti straordinari e pirotecnici era divenuto come un bambino incapace di trovare all’interno di se stesso una ragione e una identità che andasse oltre alla consapevolezza di essere stato tratto dall’Egitto e condotto nel deserto, i sopravissuti quando giunsero sotto il Sinai erano diventati deboli e interiormente privati dell’identità di schiavi, neanche uomini liberi, Israele sentiva la mancanza delle certezze dell’Egitto, gli dei adorati dagli egiziani divennero una specie di appiglio.
D-o comprese che oltre ai miracoli il popolo aveva la necessità di un luogo materiale per incontrare ancora la Shekinàh , un luogo perenne dove ogni uomo alzando gli occhi poteva aspirare al contatto con il Santo.
Per questo si realizzarono le parole profetiche :”E faranno per Mè un santuario ed Io risiederò in essi” Attenzione, non è scritto in esso e anche le traduzioni che riportano: ”risiederò con loro” non colgono bene i significati della espressione originale ebraica.
“Risiedere in essi “significa fare un distinguo tra materialità dell’opera destinata a ricevere la presenza divina e la possibilità attraverso “un luogo” di ricevere una presenza destinata al singolo e poi alla collettività.
Questo è un concetto innovativo in un’era dove tutte le divinità dimoravano nei templi:
Non ha detto in esso, ma in “essi, per insegnare che la presenza Divina non risiede nel santuario a causa del santuario, ma al contrario a causa di Israele poiché “Essi sono il tempio del Signore”(rav. Issakhar Bar Henburg- Zeidà Laderech).

Questa costruzione sfugge alla materialità, non è un fine ma un mezzo e se anche la costruzione sarà assolutamente materiale è intesa come strumento per la costruzione di un edificio spirituale che deve dimorare nel cuore di ciascun uomo.
Commenta Malbim :
Ha comandato che ognuno gli costruisca un Santuario con gli interni del suo cuore, sicché prepari se stesso a essere Residenza del Signore e abitazione per la presenza della sua forza e così un altare per innalzare tutte le parti della sua anima al Signore”(Artzoth Ha-Shalom).

Nessuno è esentato alla costruzione del Santuario, come il Santo dimorerà in “essi” ciascuno è impegnato moralmente nella costruzione materiale e nell’accoglimento individuale , ciascun uomo che ne deve fare la propria casa portandolo nel cuore.
Shalom
Noiman
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