Storicità dei vangeli

LucaincercadiDio
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Re: Storicità dei vangeli

Messaggio da LucaincercadiDio »

Alcuni manoscritti tra cui il Codice Q, f1, il 700 e alcuni codici già noti ad Origene, menzionano Barabba sotto la denominazione di Gesù Barabba. Secondo eminenti studiosi la lezione Gesù Barabba è quella genuina per le seguenti ragioni illustrate dalla prof. C. Mazzucco.

L’espressione originaria usata in Matteo 27, 16-17 pertanto è “Avevano allora un noto carcerato, di nome Gesù Barabba. Essendo dunque radunati, Pilato domandò loro: «Chi volete che vi liberi, Gesù Barabba o Gesù Bar-Abba?

“Le traduzioni normalmente omettono in entrambi i casi “Gesù”. Nell’ediz. allegata, una nota in calce alla traduzione segnala la variante. Qui è evidente che la forma “Gesù Barabba” costituisce una lectio difficilior: a nessun copista sarebbe venuto in mente di aggiungere “Gesù” se non lo avesse trovato nel testo. Commenta Gnilka: “Si raccomanda la lezione jIhsou~n Barabba~n, ovvero jI. to;n B. Può apparire scandaloso che Barabba si chiami anche Gesù. Per questo fu cancellato nella grande maggioranza dei manoscritti”. Commenta anche A. Mello:99 “‘Gesù Barabba’ è lezione conservata solamente da una piccola famiglia di manoscritti, ma ha un’alta probabilità di essere quella originaria, poiché più difficile.

La lezione Gesù-Barabba era già nota a Origene, il quale la esclude per il motivo (di carattere religioso) che nessun peccatore può portare il nome di Gesù: i copisti devono aver fatto altrettanto, per gli stessi motivi reverenziali (l‘evangelo di Matteo è l’unico in cui la variante si sia conservata).Dunque, per Matteo, l’alternativa di Pilato è molto netta: ‘Chi volete che vi rilasci: Gesù Barabba o Gesù Figlio Del Padre (Bar-Abba)?‘ (v. 17). Matteo non colora Barabba a tinte fosche, come Mc 15,7 (un sedizioso, un rivoltoso, un omicida): dice solo che era ‘famoso‘, e l’aggettivo non comporta un giudizio negativo. Si tratta di scegliere tra due ‘Gesù’ […], uno dei quali è ‘chiamato Figlio Del Padre': tutto il peso della scelta consiste in questo riconoscimento messianico” .
Mt. 27:17, di nuovo NA27 segnala la possibile presenza di “Gesù”, il passaggio legge: T...na qšlete ¢polÚsw Øm‹n, ['Ihsoàn tÕn] Barabb©n À 'Ihsoàn tÕn legÒmenon CristÒn, si tratta delle parole che Pilato grida alla folla: “Chi volete che vi rilasci, [Gesù il] Barabba o Gesù detto il Cristo?”.
A questo punto è forse utile un breve excursus sulla trasmissione del termine Barabba nei primi autori cristiani. Nella letteratura del periodo apostolico il nome di Barabba non è mai citato: purtroppo non sappiamo se questi autori molto antichi fossero a conoscenza di una lezione Gesù Barabba (15). Neppure Giustino e Ireneo nelle loro opere citano mai questo personaggio o un passo dei vangeli canonici in cui tale nome ricorra quindi nulla si può dire. Il primo autore cristiano extra testamentario a citare Barabba probabilmente è Tertulliano (150-220 d.C. circa) in Adversus Marcionem, libro IV, cap. XLII, nel passaggio (in latino) riassume gli eventi della passione e menziona anche Barabba, senza chiamarlo tuttavia Gesù Barabba: “Et Barrabas quidem nocentissimus, vita ut bonus donatur; Christus vero justissimus, ut homicida morti expostulatur” (16). Questo è, di fatto, l’unico passaggio di Adversus Marcionem in cui sia citato Barabba. La questione di Origene (185-254 d.C. circa), la cui vita si sovrappone storicamente in parte a quella di Tertulliano, è più delicata. Nel Contra Celsum, libro I, par. 2, proprio all’inizio del suo trattato, Origene cita molto fedelmente Mt. 27:17, senza riportare Gesù Barabba: t...na qšlete tîn dÚo ¢polÚsw Øm‹n tÕn Barabb©n À 'Ihsoàn tÕn legÒmenon CristÒn (17). E’ facile verificare nell’apparato critico di NA27 che qui Origene segue esattamente lo stesso testo di Mt. 27:17 che verrà recepito nel codice Vaticano B (IV secolo), tranne l’aggiunta di tîn dÚo che è assente in B ma è secondaria in questa analisi (18). Nel Commento a Matteo (19), tuttavia, Origene dà prova di conoscere l’esistenza della versione “Gesù Barabba” in Mt. 27:17. Nel Libro 14.19 Origene cita per due volte il nome di Barabba, si tratta delle prime occorrenze di tale nome nel suo Commento(almeno nei libri oggi rimasti), in questo caso fa riferimento a Mt. 27:21 e non antepone in nome di “Gesù” a “Barabba”. Tuttavia nella parte conclusiva del commentario Origene cita da Mt. 27:16-17 e riporta una annotazione riguardante questi versi di Matteo, il passaggio nella versione latina del Commentario legge:
Origene, Comm. in Ev. Matth., “Habebat autem tunc vinctum insignem, qui dicebatur Barabbas [Mt. 27:16]. Congregatis ergo eis, dixit eis Pilatus: quem vultis dimittam vobis Jesum Barabbam an Jesum qui dicitur Christus? [Mt. 27:17] - In multis exemplaribus non continetur, quod Barabbas etiam Jesus dicebatur, et forsitan recte, ut ne nomen Jesus conveniat alicui iniquorum. (...) Et puto quod in haeresibus tale aliquid superadditum est, ut habeant aliqua convenientia dicere fabulis suis de similitudine Jesu et Barabbae.”

Comunque lo studio è lungo ben 70 pagine.
Se qualcuno è interessato lo posso condividere via mail.
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bgaluppi
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Re: Storicità dei vangeli

Messaggio da bgaluppi »

Luca, mi pare sia una spiegazione corretta, in linea con quanto ha detto Gianni. L'unica cosa che faccio notare è che Mt 27:17 non dice "Gesù il Barabba o Gesù bar-Abba", ma [Ἰησοῦν] τὸν Βαραββᾶν ἢ Ἰησοῦν τὸν λεγόμενον Χριστόν, [Iesùn] ton Barabbàn è Iesùn ton legomenon Cristòn, "Gesù il Barabba o Gesù detto unto". Dunque, il gioco di parole "figlio del Padre" non ci sta proprio. Quello che si legge è, come dice Gianni: "il salvatore Barabba o il salvatore detto unto?".
Armando
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Re: Storicità dei vangeli

Messaggio da Armando »

Mi sembrano giochi di parole quelle che leggo invece.

Il nome Yeshua o Salvatore come dite , a quel tempo era un nome molto comune tra gli ebrei quindi non sta lì il problema.

I scrittori biblici ben sappiamo,sono costretti ad aggiungere dettagli ,tipo Gesù di nazaret , cristo, o figlio di D-o per identificarlo , magari proprio per questo motivo mi sbaglio ?

Il problema non sono quindi i nomi Di queste due persone che risultano essere uguali ,ma gli appellativi che gli hanno dato , o che si sono scelti , che uniti al nome ,ne risultano delle persone molto particolari oltre che identiche .

Ovvero sono tutti e due Gesù ,figli di D-o , e quindi Unti .
Perché dico questo ?
il Gesù di nazaret in una delle tante scritture dove viene identificato come Bar-Abba in automatico diventa anche il Cristo .Notate questa cosa prego.
Luca 4:41
Anche i demòni uscivano da molti, gridando e dicendo: «Tu sei il Figlio di D-o!» Ma egli li sgridava e non permetteva loro di parlare, perchié sapevano che egli era il Cristo.

Figlio di D-o e cristo vanno di pari passo...


l'altro Gesù ,lo chiamavano Barabba ,va da se che per molti era ugualmente l'unto di D-o.
Metà di un proverbio arabo...
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità."
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bgaluppi
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Re: Storicità dei vangeli

Messaggio da bgaluppi »

Armando, non facciamo confusione, cerchiamo di essere seri. Barabbà e mashiach (cristòs, "unto") non sono lo stesso termine, e tantomeno Barabbà e huiòs Theù (figlio di Dio). Yeshùa era detto Nazareno (Ναζαρηνός, nazarenòs) o Nazoraio (Ναζωραῖος, nazoràios), e preferiva definirsi "figlio dell'uomo". Barabbà era l'appellativo con cui chiamavano quel ribelle, che non fu certamente confuso con il messia, infatti non era unto, era un lestès, un brigante. Non confondiamo i termini.

Abramo di consulenza ha spiegato come Barabbà è un appellativo che potrebbe anche significare bariona Abba, il ribelle Abba. Non significa certamente mai figlio di Dio, né "figlio del padre" in senso riferito a Dio; semmai significa "figlio di Abba”, e Abba si riferisce al maestro. Sai quanti bar Abba esistono sul Talmud? Ecco la spiegazione, da Consulenza:

“Bar Abba significa figlio di Abba. Abba è il nome di un rabbino, ricorre spesso nel Talmud. Non significa figlio del padre, che in aramaico acquista il determinativo e diviene barà deabba.”

http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=24287921" onclick="window.open(this.href);return false;

Sulla stessa pagina, ecco un altro commento:

“Allora con la ricorrenza che c'è nel Talmud di questo nome erano tutti figli del Padre [o di Dio!]. :) Anche se uno dicesse "barà deabba" nessuno penserebbe che l'Abba è riferito a D-o (non era usuale), penserebbe a un titolo di un rabbi come per esempio Abba Shaul. Anche nell'Aramaico cristiano si usava questo titolo e si usa fino ad oggi con i preti nell'ambiente cristiano. C'è però un rabbi di nome Abba di quell'epoca menzionato nella Mishnah (Peà 2,6).”

Un'altra spiegazione plausibile, in linea con la precedente: “ba-rab'-as (Barabbas): Aramaico Bar-abba = letteralmente, "figlio del padre" cioè del maestro o dell'insegnante. Abba al tempo di Gesù era probabilmente un titolo onorifico (Mt 23:9).” (da International Standard Bible Encyclopedia)

Figlio di Dio, invece, è un epiteto riferito al messia, ricavato dal Salmo 2 ("tu sei mio figlio"), che viene utilizzato nelle Scritture Greche per Yeshùa. Barabba il ribelle poteva eventualmente chiamarsi Yeshùa, visto che era un nome assai comune, ma certamente non era "figlio di Dio", né "figlio del padre" come riferito a Dio, e tantomeno "unto", che è solo il re di Israele o il sommo sacerdote. Infatti, il testo di Mt 27:17 li distingue nettamente: “Chi volete che vi liberi, [Gesù] il Barabba o Gesù detto unto?».

Questa storia di Barabba figlio del padre paragonato a Yeshùa figlio di Dio è una delle tante bufale messe in rete in cui cadono molti.

http://www.internationalstandardbible.c ... abbas.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Armando
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Re: Storicità dei vangeli

Messaggio da Armando »

Porta pazienza ...C'erto che si . Quando non scherzo sono ovviamente serio .

Marco 15:Vi era allora in prigione un tale, chiamato Barabba.

Riccordi ? Era chiamato ,non si chiamava .infatti il suo nome è Gesù .

Se Barabba non è il nome è dunque il patronimico ?

E poi perché scomporlo?

ba-rab'-as diciamo scomposto e poi così assemblato (Barabbas) non è la stessa cosa di barabba mi sembra .


Tu sai dirmi quanti ebrei portavano un soprannome invece del patronimico a quel tempo ?

Oppure quanti ebrei c'erano che avevano come soprannome esattamente barabba.?

Il significato come lo intendo io mi dici che non è . quindi che altro sta a significare barabba ?



Ciao
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bgaluppi
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Re: Storicità dei vangeli

Messaggio da bgaluppi »

Armando, per favore leggi con attenzione quanto ti riporto e fai le tue considerazioni in modo lucido e obbiettivo. Il tema che discutiamo non è affatto semplice perché richiederebbe una conoscenza discreta dell'aramaico e dell'ebraico, dunque provo a fare un'analisi basandomi su indicazioni di chi ne sa più di me.

Simone era “il figlio di Giovanni” (ὁ υἱὸς Ἰωάνου, ho huiòs Ioànu) ed era chiamato Kefa (aramaico per "pietra") o Pietro (greco per "pietra") o cananeo (che in aramaico corrisponderebbe a "zelota") o barionà ("ribelle"). Levi era chiamato Matteo. Giacomo e Giovanni erano figli di Zebedeo, e furono chiamati Boanerges, "figli del tuono" secondo il dialetto dell'aramaico parlato in Galilea in quel tempo. Erano tutti soprannomi.

Barabba sembra invece essere un patronimico, o un titolo onorifico dato a qualcuno che era figlio di un maestro, e non può essere inteso come "figlio del Padre" come riferito a Dio, e dunque non significa "figlio di Dio". Da Consulenza:
“bar Abba è così comune nella letteratura ebraica che chiunque lo sente pensa subito ad un patronimico. Bar Abba inteso come figlio di D-o, (chiamato padre come titolo o nome proprio), è un'espressione sconosciuta nell'ebraismo. Uno può rivolgersi a D-o chiamandolo Abba, ma mai chiamerebbe un terzo figlio del Padre.

Il sostantivo Abba in aramaico fa parte di quei sostantivi che esistono solo determinati, l'articolo deteminativo consiste di un alef finale. Apparentemente potrebbe sembrare che significa "il Padre", ma in pratica non è così, come non è così per ar'à che significa la terra, terra. Padre, madre e terra in aramaico designano concetti determinati già di per se, come ognuno di noi ha un solo padre, una sola madre e una è la terra. Se abbiamo un nome di persona così comune perché tanti rabbini si chiamavano Abba, per distinguere l'Abba di cui parliamo, cioè D-o, da quelli di tutti questi rabbini dobbiamo ricorrere ad una determinazione, ma non tanto al determinativo del Padre, perchè tutti siamo figli di un padre, ognuno di noi ha suo padre, qui il particolare è il figlio che lo si vuole figlio di D-o. Come ha ricordato anche Stella in aramaico non abbiamo questo concetto, non è mai usata un'espressione simile, si direbbe figlio di D-o, non figlio del Padre. Abba generalmente significa padre mio, per usare questo termine in terza persona bisogna ricorrere ad una speciale costruzione della frase. Se dico barà deAbba intendo dire: quel particolare figlio che è Suo figlio del Padre. Il determinativo si applica al figlio che da bar diviene barà o (anche berè o berà). Facendo precedere la dalet ad Abba si intende l'appartenenza: il figlio del Padre, così facendo ho determinato anche il Padre.”
Sul nome Yeshùa riferito a Barabba, oltre alla tesi enunciata da Gianni (che sembra la più probabile e più logica), abbiamo anche alcune interessanti informazioni di Hard-Rain, sempre dal forum di Consulenza:
“Su Gesù Barabba bisognerebbe tenere conto dell'autorevolezza testuale dei mss. che hanno trasmesso questa lezione, inesistente nei mss. più autorevoli e antichi. Vogliamo parlare del Codex Koridethianus, per esempio? Si tratta di un codice orientale in cui le lettere greche sembrano quasi "dipinte" più che scritte, il classico modo di scrivere di chi non conosce il greco e copia una lingua con lettere che non sa trascrivere bene. Come se io mi mettessi a scrivere in ebraico o aramaico copiando da qualche parte, vedreste bene che non so quella lingua, da come scrivo. Le lezione Gesù Barabba compare in quel codice in Mt. 27:16 & 27-17. Si noti che ai successivi versetti 27:20, 27:21 e 27:26 dello stesso Vangelo di Matteo di nuovo compare per tre volte la parola Barabba ma qui nessun documento più la associa al nome Gesù, nemmeno i manoscritti che precedentemente avevano menzionato Gesù Barabba ai versetti 27:16-17 sicché, oltre ai dubbi sulla qualità “tecnica” del Codex Koridethianus, anche una analisi interna della variante crea alcuni dubbi. Per saperne di più, rimando al mio sito: http://digilander.libero.it/Hard_Rain/Critica.htm" onclick="window.open(this.href);return false; (vedere il paragrafo 3.3 Gesù Barabba (Matteo 27:16 & 27-17))”
Sempre Hard-Rain riferisce importanti informazioni sul movimento dei sicari e quello degli zeloti:
“Su Giuda sicario, rimando al documento http://digilander.libero.it/Hard_Rain/ISCARIOTA.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

in cui sono riportati i pro e i contro dell'ipotesi che Giuda fosse un sicario. Personalmente ritengo imporobabile la cosa. Il "sicario" di cui qui si parla è un gruppo rivoluzionario sorto secondo Giuseppe Flavio non prima del 52 dopo Cristo, al tempo della rivolta giudaica, quindi incompatibile con le date di Gesù e dello stesso Giuda [di Ezechia]. Le fonti che utilizzo per questo si trovano nel documento, lascio al lettore di decidere cosa sia più convincente.

Sugli Zeloti, ci sarebbe da scrivere il doppio che i Sicari. Manca una trattazione esaustiva nel web. Tempo fa citai un articolo di Mezange. Molti biblisti pensano che tra gli Zeloti del tempo del censimento e di Gesù e gli Zeloti del tempo della rivolta giudaica ci sia una notevole differenza "politica". Lo Zelotismo di cui fu fondatore Giuda [non il discepolo, ma Giuda di Ezechia, fondatore dello zelotismo] era un gruppo rigoroso e nobile, a esso partecipavano dottori della legge, Giuseppe Flavio li elenca assieme ai gruppi giudaici dei Farisei, degli Scribi, dei Sadducei e degli Scribi. Poi con la guerra da questi Zeloti si formeranno dei gruppi rivoluzionari, tra cui i sicari. Come dire: dal partito comunista italiano o da quell'area si possono essere formati i nuclei armati proletari, le cosiddette Brigate Rosse, ma chi è comunista non è detto che sia automaticamente un brigatista. Molti studiosi anche poco concilianti nei confronti della storia cristiana tradizionale affermano che ci siano significative differenze tra il movimento filosofico di Giuda il Galileo e quel che combinarono poi i suoi discendenti al tempo della guerra coi Romani.”
Come vedi, le cose sono molto complesse e non possono essere prese alla leggera, basandosi sulle ipotesi "poco erudite" di qualche illuminista della rete, il cui scopo è unicamente quello di screditare la figura di Yeshùa, facendolo apparire come un ribelle rivoluzionario violento, per vendere qualche libro che "fa notizia" alla faccia di lettori "ignoranti" (come noi). Del resto, sono gli stessi Vangeli che smentiscono questa ipotesi. Lo zelotismo ai tempi di Yeshùa comprendeva anche nomi di illustri maestri, che non erano affatto criminali. Dunque, è pericoloso fare l'associazione "zelota = criminale omicida = sicario" troppo alla leggera. Yeshùa, inoltre, insegnava a amare il nemico, e a non rispondere alla violenza con la violenza, il che non è proprio di uno zelota rivoluzionario violento. E i Vangeli ci dicono anche che Yeshùa venne a chiamare dei peccatori, non dei giusti; non stupisce, dunque, che tra i suoi discepoli potessero esserci dei "peccatori", o almeno considerati tali al suo tempo (Levi era certamente considerato un peccatore, in quanto pubblicano). Ma questo non fa di Yeshùa un ribelle rivoluzionario, o dei suoi discepoli degli assassini rivoluzionari. Del resto, uno che insegna ad amare il prossimo incondizionatamente e a "porgere l'altra guancia" ai violenti, difficilmente si sarebbe scelto dei discepoli omicidi. Chi era Yeshùa, i Vangeli lo spiegano bene: un rabbi che fu molto controverso in quanto si distaccò dalla tradizione farisiaca del suo tempo e non fu compreso, anzi fu considerato un eretico e un falso profeta.
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bgaluppi
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Re: Storicità dei vangeli

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Besasea, conoscevo quello studio, molto approfondito e nen fatto. Ma che ne pensi di ciò che abbiamo detto fino ad ora? Qual'è la tua spiegazione su Barabba? Patronimico? Ho letto che una delle ipotesi di Abramo era anche "bariona Abba".
Armando
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Re: Storicità dei vangeli

Messaggio da Armando »

Buonasera

E un bel po che leggo di Tesi e quindi delle relative antitesi su Gesù .su internet .

Un dramma che definisco ora ridicolo oltre che infinito.

Ritornando ,sette , forse otto milioni erano gli ebrei in vita al tempo di Gesù. Ho sottolineato come a quel tempo Yeshua era un nome comune a dispetto di quanti vogliono o pensano o forse pensavano che questo nome fosse un nome unico , e singolare.


Cosa voglio dire con questo .
Ad occhio presumo che su sette milioni di ebrei in vita a quel tempo almeno duecentomila portavano il nome Yeshua .


Di questi presunti ma comunque sempre tanti Yeshua ,io penso che si sia fatta un po' di confusione.

Per intenderci .Non ho niente contro il Yeshua , Gesù descritto nei vangeli specie a quello che dice di porgere l'altra guancia se colpiti
Matteo 5:39
Ma io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra;


Come non ho niente contro con lo Yeshua che dice in Matteo 10:34 Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada.

Come non ho niente da dire sul Gesù che insegna di porgere l'altra guancia , ma quando viene colpito non lo fa . Giovanni 18:23
Gesù gli rispose: «Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?»

Non ho niente contro i Gesù che voi definite salvatori ,ma che di fatto su uno si è dovuto intervenire graziandolo per salvarlo , mentre l'altro ,dal mio punto di vista è morto .

Senza contare poi del Gesù che descritto come profeta lascia veramente a desiderare, senza mettere l'io penso.
.

Oppure di quei Gesù Messi in secondo piano definiti stregoni o maghi prestigiatori .
O figli di Romani . Non ho niente da dire .

Ho da dire , anzi da ridire solo sui redattori storici dei vangeli che raccontano tutte queste cose e le attribuiscono o vogliono attribuirle ad un solo ebreo ,ma che leggo da un ebreo vero non si comportava neppure da ebreo .
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bgaluppi
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Re: Storicità dei vangeli

Messaggio da bgaluppi »

Infatti agli occhi dei suoi contemporanei è sembrato decisamente anomalo. ;) Ma in bene o in male? :-??
Armando
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Re: Storicità dei vangeli

Messaggio da Armando »

Scusami Antonio , questa è una altra di quelle domande che preferisco non rispondere.

C'è un particolare all'inizio nello studio proposto da Besàseà , a pagina 7 dove mi piacerebbe saperne di più.

A riguardo una forma di scrittura una abbreviazione che Gianni in qualche modo aveva spiegato , Ma che indicava ,stava ad indicare anche che il nome così scritto era un nome sacro .

"Una glossa nel manoscritto sembra riportare una annotazione di Anastasio vescovo di Antiochia (23) riguardante la questione di Gesù Barabba, probabilmente inserita dallo scriba che compilò questo codice, tre secoli dopo la morte di Anastasio. Come si vede, il testo di questa glossa sembra riprendere quasi in ogni particolare il passaggio di Origene che si trova negli Scholia in Matthaeum origeniani:
anastasioj episkopoj antioc palaio‹j p£nu ¢ntigr£foij TMntucën eáren kaˆ aÙtÕn tÕn barabb©n IN legÒmenon. oÛtwj goàn ecen 1 tÕn pilatou peàsij TMce‹. t...na qšlete ¢pÕ tîn dÚo ¢polÚsw Øm‹n, IN tÕn Barabb©n À IN tÕn legÒmenon CN. æj g¦r œoiken patrwnumia toà lVstou Ãn Ð barabb©j Óper ̃rmhneÚetai didask£lou US (uƒÕj). [...] (24)
salvo il fatto che il copista ha trascritto con l’abbreviazione sacra il nome di Gesù, anche quando questo è quello di Barabba. E’ altamente probabile che questo scholium provenga da una annotazione risalente ad Anastasio di Antiochia, conosciuta dal copista del codice S, il quale a sua volta si rifaceva a tradizioni ben più antiche, che risalivano ad Origene. "
http://digilander.libero.it/Hard_Rain/Barabba.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
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