Interventi OT salvati
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Re: Interventi OT salvati
Michele hai scritto:
"Sarebbe un controsenso che Dio abbia ispirato uomini di 4 mila o più anni fa, ed oggi si volesse a tutti i costi accreditarli per l'uomo moderno"
Volevo condividere con te questa tua affermazione...
Spesso quando ho scritto che ci sono cose scritte nella Bibbia più di 2,3,4 mila anni fa e oggi sembrano essere molto complicate da capire...mi si rispondeva che è un errore pensarla cosi in quanto la scrittura dice che la parola di Dio è eterna(1pietro1,25)
Che ne pensi?
"Sarebbe un controsenso che Dio abbia ispirato uomini di 4 mila o più anni fa, ed oggi si volesse a tutti i costi accreditarli per l'uomo moderno"
Volevo condividere con te questa tua affermazione...
Spesso quando ho scritto che ci sono cose scritte nella Bibbia più di 2,3,4 mila anni fa e oggi sembrano essere molto complicate da capire...mi si rispondeva che è un errore pensarla cosi in quanto la scrittura dice che la parola di Dio è eterna(1pietro1,25)
Che ne pensi?
Re: Interventi OT salvati
Caro Antonio LT, LA PAROLA DI DIO è ETERNA.
Questa affermazione si commenta da sola, ogni parola di Dio, che esce dalle sue "labbra" è eterna, lo è per antonomasia.
E infatti sta proprio qui la differenza tra la scrittura storica e quella profetica. Nella scrittura storica o allegorica, la dove c'era un bisogno legato a certe particolarità temporali, quali il dover spiegare l'inspiegabile (la creazione), oppure il dover sostenere un regno anziché un altro, la parola di Dio è spesso assente, si tratta di fatti storici, cronaca, poi assurta a parola di Dio. Diverso è per gli scritti profetici e assimilabili, dove l'intento era si di correggere un certo atteggiamento, ma li Dio ha da dire qualcosa di veramente eterno.
Sulla cronistoria ho miei seri dubbi che si parli di parola di Dio.
Ciò non toglie la loro importanza.
Questa affermazione si commenta da sola, ogni parola di Dio, che esce dalle sue "labbra" è eterna, lo è per antonomasia.
E infatti sta proprio qui la differenza tra la scrittura storica e quella profetica. Nella scrittura storica o allegorica, la dove c'era un bisogno legato a certe particolarità temporali, quali il dover spiegare l'inspiegabile (la creazione), oppure il dover sostenere un regno anziché un altro, la parola di Dio è spesso assente, si tratta di fatti storici, cronaca, poi assurta a parola di Dio. Diverso è per gli scritti profetici e assimilabili, dove l'intento era si di correggere un certo atteggiamento, ma li Dio ha da dire qualcosa di veramente eterno.
Sulla cronistoria ho miei seri dubbi che si parli di parola di Dio.
Ciò non toglie la loro importanza.
Re: Le amicizie del credente
C'è un versetto che credo risolva la questione:
“Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parli contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro.” — Mt 12:31,32
Né in questo mondo, né in quello futuro.
“Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parli contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro.” — Mt 12:31,32
Né in questo mondo, né in quello futuro.
Re: Le amicizie del credente
Jon, il testo dice "a chiunque", non "al non credente". Il testo ha ὃς δ’ ἂν (hos de an). Os è un pronome relativo che, in combinazione con la particella an (ὅς ἄν) o eán (ὅς ἐάν) significa “chiunque mai”, “se mai uno”.
Il testo dice quindi: “se mai uno parlasse contro lo spirito, a questi non sará perdonato”. Detto meglio, la NR traduce: "a chiunque parli contro lo spirito non sarà perdonato". Non c'è specificazione tra credenti e non credenti. Io non credo che si tratti di perdonare o meno; io credo che si tratti di star lontani da certe persone.
Pensa a questo: tu hai mai confuso il Creatore con la creatura? (E mi vien male solo a pensarci.) Io no, neppure quando ero lontanissimo da Dio e ne facevo di cotte e di crude. Per me è inconcepibile che ciò possa accadere.
Il testo dice quindi: “se mai uno parlasse contro lo spirito, a questi non sará perdonato”. Detto meglio, la NR traduce: "a chiunque parli contro lo spirito non sarà perdonato". Non c'è specificazione tra credenti e non credenti. Io non credo che si tratti di perdonare o meno; io credo che si tratti di star lontani da certe persone.
Pensa a questo: tu hai mai confuso il Creatore con la creatura? (E mi vien male solo a pensarci.) Io no, neppure quando ero lontanissimo da Dio e ne facevo di cotte e di crude. Per me è inconcepibile che ciò possa accadere.
Re: Le amicizie del credente
Jon, che c'entra quella Scrittura di Paolo? Vuoi dire che noi siamo fornicatori, avari, idolatri, oltraggiatore, ubriaconi e ladri?
Re: Le amicizie del credente
Io ricordo che qualcuno fece molto peggio delle cose che dici, infatti non mi riferisco a quelle. Mise qualcun altro al posto di Dio. Questa è idolatria, bestemmia. Quindi, semmai la Scrittura di Paolo che mi hai citato dovrebbe essere applicata a quella persona, non a me.
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Re: Le amicizie del credente
Mi sono accorto ora che Jon ha citato lo stesso verso che ho citato io...telepatia?
Comunque dovrebbe dirci Chelaveritàtrionfi se può essere inerente o meno alla discussione da lui aperta...
Comunque dovrebbe dirci Chelaveritàtrionfi se può essere inerente o meno alla discussione da lui aperta...
Re: Le amicizie del credente
Jon, per chiarire.
Ho citato Mt 12:31,32. Tu mi hai detto che il versetto si riferisce ad una persona in genere, ma nel caso del credente la cosa è diversa.
Io, poi, ti ho fatto notare come il testo non specifichi tra credente e non credente e ho precisato che per me non si tratta di perdonare o meno, ma di star lontani da certe persone.E tu hai scritto:
“Purtroppo sono ancora scioccato da argomenti del genere e dall'uso smodato di certe Scritture. Ricordi di quando ero Tdg. Ci massacravano continuamente con i discorsi sulle "Cattive compagnie"”
Ora io cosa dovrei capire? Mi pare che tu ti riferisca alla mia citazione di Mt 12 e a ciò che ho scritto. Poi citi 1Cor 5:11, in seguito a quello che avevi appena detto. Ma quel versetto non tratta di perdono; semmai, al contrario, insegna al credente a distaccarsi dagli idolatri etc.. Quindi, non capendo a cosa ti riferivi, ho immaginato che tu la citassi in riferimento a me (o altri). E forse ho capito male. Per questo ti ho chiesto cosa intendessi citando Paolo.
Poi, hai spiegato che citavi Paolo in riferimento al post di Naza, e quindi sono io che avevo capito proprio male (e mi scuso); ma alla fine, mi dici: "Attenzione a non incamminarsi su una strada simile.". Ma io ti rispondo che non sono io (e mi pare nessun altro) a dire che bisogna escludere certe persone, in base dottrine personali, ma che è proprio Paolo a invitare il credente a distaccarsi da chi, dicendo di essere un fratello, in realtà è un idolatra; e invita i credenti a "togliere il male di mezzo a loro". Ora, è vero che questo forum non è una chiesa, ma ci sono molti credenti.
Credo che ci sia stata un po' di confusione generale. Comunque, se avevo compreso male, ti chiedo perdono se ti ho offeso in qualche modo.
Ho citato Mt 12:31,32. Tu mi hai detto che il versetto si riferisce ad una persona in genere, ma nel caso del credente la cosa è diversa.
Io, poi, ti ho fatto notare come il testo non specifichi tra credente e non credente e ho precisato che per me non si tratta di perdonare o meno, ma di star lontani da certe persone.E tu hai scritto:
“Purtroppo sono ancora scioccato da argomenti del genere e dall'uso smodato di certe Scritture. Ricordi di quando ero Tdg. Ci massacravano continuamente con i discorsi sulle "Cattive compagnie"”
Ora io cosa dovrei capire? Mi pare che tu ti riferisca alla mia citazione di Mt 12 e a ciò che ho scritto. Poi citi 1Cor 5:11, in seguito a quello che avevi appena detto. Ma quel versetto non tratta di perdono; semmai, al contrario, insegna al credente a distaccarsi dagli idolatri etc.. Quindi, non capendo a cosa ti riferivi, ho immaginato che tu la citassi in riferimento a me (o altri). E forse ho capito male. Per questo ti ho chiesto cosa intendessi citando Paolo.
Poi, hai spiegato che citavi Paolo in riferimento al post di Naza, e quindi sono io che avevo capito proprio male (e mi scuso); ma alla fine, mi dici: "Attenzione a non incamminarsi su una strada simile.". Ma io ti rispondo che non sono io (e mi pare nessun altro) a dire che bisogna escludere certe persone, in base dottrine personali, ma che è proprio Paolo a invitare il credente a distaccarsi da chi, dicendo di essere un fratello, in realtà è un idolatra; e invita i credenti a "togliere il male di mezzo a loro". Ora, è vero che questo forum non è una chiesa, ma ci sono molti credenti.
Credo che ci sia stata un po' di confusione generale. Comunque, se avevo compreso male, ti chiedo perdono se ti ho offeso in qualche modo.
Re: Le amicizie del credente
Ho letto lo studio, grazie Jon e ne riprendo una frase se ritieni che ci sia del male in questi comportamenti che non condividi:
‘Vinci il male con il bene’ (Rm 12,20)
‘Vinci il male con il bene’ (Rm 12,20)