Il libro biblico di Daniele

chelaveritàtrionfi
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Re: Il libro biblico di Daniele

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

la mia domanda non riguarda l'era messianica che è certamente quella che hai descritto tu.
Nel mio precedente post ho fatto delle domande relativi ai vari capitoli perchè alcune cose non mi tornano.

La mia ultima domanda riguarda il "tempo della fine":

Dn 11:40 Al tempo della fine, il re del mezzogiorno si scontrerà con lui; il re del settentrione gli piomberà
addosso come la tempesta, con carri e cavalieri e con molte navi; entrerà nei paesi invadendoli e passerà
oltre. 41 Entrerà pure nel paese splendido e molti soccomberanno; ma Edom, Moab e la parte principale
dei figli di Ammon scamperanno dalle sue mani. 42 Egli stenderà la mano anche su diversi paesi, neppure
l'Egitto scamperà. 43 S'impadronirà dei tesori d'oro e d'argento e di tutte le cose preziose dell'Egitto. I Libi e
gli Etiopi saranno al suo sèguito.

Qui il tempo della fine non mi risulta essere quello che precede l'era messianica ma si sta parlando di un periodo storico preciso. Questo il capitolo 11.

il capitolo 12 comincia con menzionare Michele che sorgerà in un periodo di angoscia... Leggendolo in sequeza dopo il capitolo 11 sorgono delle domande. Stando al versetto 2 del capitolo 12 si parla di risurrezione.
3 ipotesi:
1. in tutto il capitolo 11 si parla del periodo di Antioco . Nel capitolo 12 i parla del regno messianico in senso metaforico perchè un giorno futuro avverrà davvero quanto scritto.
2. in tutto il capitolo 11 si parla del periodo di Antioco. Nel capitolo 12 si parla del regno messianico ma non è da considerare in perfetta sequenza . Siamo sicuri che il capitolo 12 è precisamente il seguito del capitolo 11? Lo stesso discorso?
3. Il capitolo 11 è collegato al 12 ma nell'11 non si parla di Antioco ma di un evento ancora futuro

il tempo della fine sembra un periodo relativo. Con Antioco il tempo della fine pare la fine di quel periodo di persecuzione , nei vangeli in tempo della fine sembra il periodo da lì a breve (guerre).
La fine dei tempi menzionata alla fine del capitolo 12 di Daniele invece sembra riferirsi proprio all'era messianica intesa quando ritorna Yeshùa
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Il libro biblico di Daniele

Messaggio da Gianni »

Caro Naza, in ciò che dici si mischia apocalittica e profezia. Così è in Dn. Nella visione apocalittica il tempo della fine è quello storico che dici, ma poi c'è anche la profezia. Il redattore finale di Dn scrive quando quel periodo storico era concluso e, secondo il genere apocalittico, lo presenta come futuro. Quel tempo della fine (cap. 11) c'era già stato. D'altra parte, al cap. 12 è detto che Daniele dovrà riposare nella morte fino al tempo della fine. E questa è profezia.
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bgaluppi
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Re: Il libro biblico di Daniele

Messaggio da bgaluppi »

"il regno di Dio è in mezzo a voi" Lc 17:21

Forse l'Era Messianica e' gia' iniziata?
chelaveritàtrionfi
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Re: Il libro biblico di Daniele

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ed infatti Gianni , ciò che volevo dire era appunto questo. Il capitolo 11 descrive una serie di avvenimenti accaduti . Quel tempo della fine era giunto . Ok , l'autore si immedesima nel passato per descrivere eventi che possono essere anche accaduti ma presentati al futuro.

Nel capitolo 12 si parla dell'era messianica . Daniele dovrà riposare fino alla fine dei tempi.
Tempo della fine e fine dei tempi, nelle traduzioni le due frasi sono presentate in modo diverse, nell'originale come si presentano?
Ciò che ho anche chiesto è come mai l'inizio del capitolo 12 sembra un proseguire di ciò che è scritto nel capitolo 11, come se il tempo in cui dovesse sorgere Michele fosse quello. Ma in realtà si parla di Michele difensore di Israele che interviene in quel periodo storico ..di certo però non vi è alcuna risurrezione.

C'è questo aspetto da chiarire bene.

Per il resto ho citato alcuni punti del tuo studio.
Capitolo 2: si parte da Babilonia e si arriva ai regni romano - barbarici dai quali nasce l'europa. Notando la successione dei regni : babilonia, media-persia , grecia.. cosa c'entra l impero romano ed i successivi regni se dopo la grecia si hanno altri regni prima dell impero romano e poi cosa interessava a Nabucodonosor di ciò che sarebbe capitato nel mondo 3000 anni dopo? A lui interessava sapere dopo di lui che fine avrebbe fatto il suo regno.

Come fa notare Antonio l'era Messianica pare iniziare (spiritualmente ) con l'arrivo di Yeshùa. Nei vangeli il regno di Dio è presentato come nell'immediato. Chi comincia a credere in Yeshùa entra a far parte di un regno spirituale che non avrà mai fine e che nessun uomo potrà distruggere. Questo regno si concretizzerà alla fine dei tempi.

Nel capitolo 8 quando è scritto che la fine del persecutore avverrà senza l'intervento di mano d'uomo pare si parli di Antioco Epifane IV ..che infatti non viene ucciso da nessuno ma muore per sofferenze e malattie.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Il libro biblico di Daniele

Messaggio da Gianni »

Ciao, Naza. In Dn 12:9 è detto a Daniele di sigillare le parole ad-èt qètz, “fino a (il) tempo (della) fine” (così anche al v. 4); al versetto 13 è detto a Daniele di andare laqètz, “alla fine”, e che ci rimarrà leqètz hayomìyn, “(fino) a (la) fine (di) i giorni”.
Se c’è una differenza tra le due espressioni potrebbe meglio dircelo Noiman o Besaseà.

“In quel tempo” (Dn 12:1) è riferito a quanto appena detto alla fine del cap. 11. Ci sono commentatori che lo riferiscono anche al tempo della fine per noi tuttora futuro. Non è escluso, se si pensa a un adempimento tipico già avvenuto e a uno antitipico ancora futuro.

Tipo e antitipo si intrecciano. Ciò vale anche per il Regno di Dio nelle Scritture Greche. Fa parte dei meravigliosi paradossi della Bibbia:
“[Dio] ci ha salvati” (2Tm 1:9), eppure ... “Siamo stati salvati in speranza”. - Rm 8:24.
“Ora siamo figli di Dio” (1Gv 3:2), eppure ... “Aspettiamo ansiosamente l’adozione come figli”. - Rm 8:23, TNM.
“La speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe ancora?” (Rm 8:24), eppure ... “Se speriamo ciò che non vediamo,
l'aspettiamo con pazienza”. - Rm 8:25.
“Abbiamo la redenzione” (Ef 1:7), eppure ... “Gemiamo dentro di noi, aspettando ... la redenzione del nostro corpo”. - Rm 8:23.
“Dio ... ha trasportati nel regno” (Col 1:13), eppure ... ... continuiamo a pregare: “Venga il tuo regno”. - Mt 6:10.
cristianolibero
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Re: Il libro biblico di Daniele

Messaggio da cristianolibero »

studi molto ben fatti. precisi e accurati come sempre. concordo anch'io con le spiegazioni specie delle undici corna e del capro e del montone. molto spesso si interpreta a proprio uso e consumo tralasciando ciò che il testo realmente dice. come tempo fa lessi uno studio che identificava il capro e il montone con la triplice alleanza e la triplice intesa!
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