RIFLESSIONE

Antonella

RIFLESSIONE

Messaggio da Antonella »

Si sa, che gli agiografi nella Bibbia si esprimevano secondo le apparenze e le concezioni dei tempi. Gli scrittori ispirati ricevettero il messaggio da Dio e poi lo espressero come sapevano fare: usando non solo la lingua madre, ma anche i modi di pensare e di esprimersi tipici della loro cultura che era quella ebraica.
Però, come risaputo non si può avere un'unica traduzione della Bibbia, come del resto, non c'è un unica interpretazione di un testo, sia esso biblico o altro.
Non esiste traduzione assoluta!. ("tradurre" è pericolasamente vicino a "tradire": quest'ultimo precede il proprio fratello nemico sulla stessa pagina dei dizionari. E "tradizione" si trova nei paraggi). Infatti ogni traduzione del testo è funzionale. Una formula, utilizzata in tutte le salse negli ultimi decenni, direbbe: "un testo potrebbe nasconderne un altro"!.

Infatti un testo biblico, tu presumi di conoscerlo, perchè lo hai letto diverse volte, l'hai spesso udito in chiesa, ne hai ascoltato la spiegazione offerta da altri...E poi, un giorno sorge in te il desiderio di fare tu stesso i conti con il testo...decidi di metterti all'opera per comprenderlo e commentarlo. E' allora che tutto cambia. Pensavi di conoscerlo e invece il testo si manifesta improvvisamente come uno straniero. Come uno sconosciuto con il quale non ti sei ancora intrattenuto. Gli giri attorno, lo osservi a lungo, da diverse angolature, lo contempli giungendo a guardarlo amorosamente. Tu inizi a gustarlo, ad assaporarlo, come un frutto a contatto con il palato, che si mastica a lungo, come in una lenta ruminazione, allo scopo di deliziarsene, di nutrirsi. E come quanto narrato dall'autore dell'Apocalisse: "nella mia bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito, ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza. (ap. 10.10). La dolcezza del miele, certo, ma anche l'amarezza di chi non ha ancora capito. Difatti non basta osservare un testo, pur con amore, non è neppure sufficiente metterselo in bocca, provandone diletto.

Leggere un testo, e leggerlo veramente, non è una tranquilla conversazione davanti a un caminetto, tra persone ben educate, dove tutto sommato, si passa un bel momento assieme. Leggere un testo, è affrontarsi, combattere, è una lotta corpo a corpo. Da essa non si può uscire che segnati e cambiati. E' come il combattimento di Giacobbe con l'angelo (gen. 32.23-33). Un combattimento accanito, che accetta di attraversare la notte "fino al levarsi dell'aurora". Un combattimento ostinato, che rifiuta di lasciare la presa, finchè non abbia ottenuto ciò che desiderava: "non ti lascerò finchè non mi avrai benedetto!". Un combattimento che lascia il suo segno, come all'anca del patriarca; un combattimento al termine del quale, se il lettore non è autorizzato a conoscere il nome dell'angelo, ne riceve però, in aggiunta alla sua benedizione, un nome nuovo che segna il cambiamento di identità: "non sarei più chiamato Giacobbe, ma Israele, perchè sei stato forte contro Dio e contro gli uomini e hai vinto...

E sì, perchè il testo biblico convoca, invita, minaccia, promette, domanda, esige da parte dell'uditore un cambiamento, che si chiama "conversione", cambio di mentalità e anche di comportamento. Se chi ascolta o legge, e non traduce in pratica l'invito inteso, egli non ha fatto niente, non ha ascoltato sul serio! Un testo che entra solo negli occhi, non ha la stessa sonorità di quando entra nelle orecchie....la via del cuore passa per tutti i sensi: la vista, l'udito, il tatto, che costrituiscono le porte d'accesso.

Una delle più belle espressioni della scrittura è stata enunciata dagli ebrei nel deserto. Quando Mosè comunicò al popolo tutte le parole della legge data da Dio, essi risposero: "tutto ciò che il Signore ha detto lo faremo e lo ascolteremo". (Es. 24.7). Non come sembrerebbe più naturale "ascolteremo e poi faremo". No! Fate attenzione al paradosso: faremo e ascolteremo". Il salmo 103, fa eco a queste parole dell'Esodo, traducendole a suo modo: "Benedite il Signore, voi tutti suoi eserciti, servitori che fanno la sua volontà, per ascolare la voce delle sue parole". Per poter comprendere, per comprendere veramente, non solo con il cervello, ma anche quello che la Bibbia chiama il cuore, non c'è altra via che quella del fare, quella dell'obbedienza..
La lettura dei testi biblici mette in gioco gli occhi e le orecchie, le labbra e le mani. La lettura deve giungere e mettere in movimento i piedi, dal momento che è interamente orientata a mettere in cammino. Infatti la prima parola che Dio ha rivolto ad Abramo è un imperativo: "va" (Gen.12.1). sappiamo dove tale parola l'abbia condotto: fino a noi oggi!. Anche le prime parole che Yeshùa rivolge a Pietro e a suo fratello Andrea sono degli imperativi che li mettono in cammino: "venite e seguitemi"! (Mt. 4.19) ed essi subito lasciate le reti lo seguirono....e qui, chi si sta seguendo?

Saluti.
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Giorgia
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Re: RIFLESSIONE

Messaggio da Giorgia »

Che bella riflessione che hai fatto Antonella! :-)

Davvero molto interessante!
Grazie
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Giorgia
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Re: RIFLESSIONE

Messaggio da Giorgia »

Grazie Giovanni! :YMHUG:
stella
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Re: RIFLESSIONE

Messaggio da stella »

.. wer ist wieder da !!! wilkommen zurück ANTONELLA... :YMHUG:

ANTONELLA
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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Gianni
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Re: RIFLESSIONE

Messaggio da Gianni »

Antonella, sono contentissimo di rileggerti! :-) Bentornata! Propio ieri pensato a te, ed eccoti qui! La tua stupenda riflessione la condivido in tutto. :-)
Antonella

Re: RIFLESSIONE

Messaggio da Antonella »

Ciao Gianni carissimo, :-J e ciao Stella... un sincero abbraccio a voi. :YMHUG: :-)
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Gianni
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Re: RIFLESSIONE

Messaggio da Gianni »

:-)
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Israel75
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Re: RIFLESSIONE

Messaggio da Israel75 »

:YMHUG:
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
ilvigilante
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Re: RIFLESSIONE

Messaggio da ilvigilante »

Ciao Antonella,
bellissima la tua disamina, fatta con una gradevole vena poetica,
bella, molto bella
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Gianni
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Re: RIFLESSIONE

Messaggio da Gianni »

Antonella Poetica. :-)
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