Probabilmente ci si aspetta che dica qualcosa, e lo faccio, anche se le cose che sto per dire ce le siamo dette più volte (senza molto esito
). In questi giorni di assenza ho avuto modo di portare avanti nuovi studi biblici. Ho pubblicato, tra l’altro, Studi controversi – N. 4 (http://www.biblistica.org/wordpress/wp- ... i-N.-4.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;), sul tema con cui Salvatore ci ha appassionato (http://www.biblistica.eu/viewtopic.php? ... 8935#p8935" onclick="window.open(this.href);return false;). Ho pubblicato anche il nuovo numero di Ricerche Bibliche: N. 16 – 1° trimestre 2015 (http://www.biblistica.org/wordpress/wp- ... e-2015.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;) e il nuovo numero di Makhboròt, “Quaderni”, 21 – gennaio 2015 (http://www.biblistica.org/wordpress/wp- ... o-2015.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;). Soprattutto, sto preparando una nuova sezione di http://www.biblistica.it, intitolata Psicologia biblica, di cui ho già scritto decine di studi.
Ho avuto anche modo di riflettere sulla questione che voi stessi avete dibattuto e che riguarda il modo di condurci in questo forum. Vi ho seguito da dietro le quinte e ho letto le vostre varie proposte, alcune delle quali mi sembrano – sinceramente – troppo elaborate e più complicate di ciò che dovrebbero risolvere. Avendo però delegato la conduzione ai moderatori, rispetto le decisioni che hanno preso e le appoggio. E, a proposito di moderatori, ci tengo a ringraziare la cara Maryam Bat Hagar, che ho saputo essere stata nominata moderatrice insieme a Emiliano e a Giovanni, mentre Bruno rimane in “sala macchine”. Tutti e tre (Emiliano, Giovanni e Bruno) hanno comunque concordemente deciso per Daniela (Maryam Bat Hagar). Personalmente ne gioisco, perché sono certo che una presenza femminile non potrà che giovare, e Daniela ha dimostrato di essere equilibrata, oltre che molto dolce e benevola. Grazie da parte mia, Daniela, e auguri sinceri per il tuo importante lavoro!
Il nostro amico Nazareno ha detto bene: è necessaria una regola (o più regole). Lui ci ha riferito che in alcuni gruppi hanno usato il metodo dell’approvazione di uno scritto prima della sua pubblicazione. Naza commenta però che lui stesso ha smesso allora di scrivere in quel forum. Concordo. Se dovessimo sottoporre il nostro libero pensiero a un moderatore, sarebbe come essere guardati a vista, trasformando i moderatori in censori a tempo pieno. Ma, come già detto, rispetto le decisioni prese. Naza suggerisce che la soluzione migliore sia quella di lasciare libero l’accesso e di lasciare tutti liberi di scrivere. Non si può che concordare, ovviamente.
Ci sono dei forum che sono riservati a gruppi ristretti, pur accogliendo un pubblico più ampio. A due di questi in passato partecipai: uno degli Studenti Biblici e uno dei Testimoni di Geova (a quest’ultimo fui espressamente inviato). Fui espulso da ambedue. In particolare, da quello dei Testimoni fui espulso perché – dopo una lunghissima ed estenuante discussione – scrissi al mio interlocutore che lui, essendo Testimone, non poteva sconfessare un insegnamento del corpo dirigente di Brooklyn. Il che è un dato di fatto, non un’offesa o una calunnia. Eppure bastò quella mia dichiarazione per essere escluso a vita.
Di che genere è il nostro forum? L’intestazione recita: Forum di discussioni bibliche di biblistica.it, non aderente ad alcuna religione. “Forum biblico” è dunque un’intestazione precisa, perché qui si parla di Sacra Scrittura, non di altro. Può certamente succedere che si scivoli a volte in uno scambio di battute scherzose, nel raccontare qualche esperienza personale o perfino una barzelletta, nello scambiarsi una ricetta di cucina o cose simili. Ci mancherebbe altro che non si possa essere a volte leggeri o scherzare! È bello così.
In ciò rientra anche il prenderci un po’ in giro. Ricordo ancora le battute molto simpatiche rivoltemi da Orione (Lucia). Sorridere – anche di noi stessi – ci aiuta a non prenderci troppo sul serio. 
La Bibbia stessa è piena di umorismo e un rabbino ha detto a ragione che essere sempre felici è una grande mitzvàh, un precetto. Vogliamo che qui ci sia gioia. Anche scherzando. Tornando allo scopo di questo forum, qui si parla di Bibbia. Cosa vuol dire? Che vogliamo riflettere sulla Sacra Scrittura, non sui credi religiosi (forum “non aderente ad alcuna religione”, sta scritto). Spesso si scambia la fede con il credo. Chi aderisce ad un credo religioso ed è convinto che quella sia l’unica verità, certa e indiscutibile, qui è fuori posto. Farebbe meglio, molto meglio, a frequentare la sua chiesa. Diversamente, che ci farebbe mai qui? Cercare forse proseliti per la sua religione? Convincere dei poveri eretici? Condannarli? Cercare di farli rinsavire, dal suo punto di vista? Qui, nel mio intento nell’aprire il forum, si dovrebbe riflettere sulla Scrittura, non sul credo; al massimo, riflettere sulla Bibbia in vista della fede (quella biblica) e non in vista di un credo.
È giocoforza che a volte emerga qualche dottrina di un credo religioso (si pensi alla trinità, tanto per fare un esempio). Si devono allora evitare argomenti come la trinità, la Madonna, il sabato, l’uso di immagini nel culto, la validità o meno della Toràh e così via? No. Questi argomenti ci interessano, perché coinvolgono la Scrittura. Come vanno allora affrontati? Certamente non come scontri personali o tra gruppi, ad esempio, di trinitari e antitrinitari. Provate a pensare invece in questi termini: Che cosa dice la Bibbia della trinità? Oppure: della Madonna, del sabato, dell’uso di immagini nel culto, della validità o meno della Toràh (e così via)? In tal modo la Scrittura rimane al centro (“Forum biblico” sta scritto). Le discussioni diventano allora discussioni bibliche, come enunciato.
Che cosa vuol dire “forum di discussioni bibliche di biblistica.it”? Non significa certo allinearsi al contenuto di biblistica.it, altrimenti non ci avrebbero discussioni. Se fosse richiesto un allineamento, infatti, avrei fondato una chiesa (Dio me ne scampi!), non un forum di discussioni. Non significa però neppure contestare in toto il contenuto di quel sito per partito preso, che è sorto per offrire uno studio accurato della Scrittura. Quel sito è contestabile? Di certo, come qualsiasi studio. Da contestare e da demolire a tutti i costi? No di certo, come qualsiasi studio. Da discutere? Sì, come tutte le tematiche bibliche.
“Discutere” ha due valenze: 1) dibattere e dialogare, esaminando; 2) litigare e polemizzare. La seconda non ci interessa, perché litigando non si arriva da nessuna parte ed è una gran sciocchezza dire che vince chi grida o picchia più forte. Qui nessuno vince. Casomai s’impara, si spera. A vincere deve essere la parola di Dio. Anche su di noi e sulle nostre povere idee.
Riprendiamo l’esempio: Che cosa dice la Bibbia della trinità? La discussione dovrebbe vertere su passi biblici. Una volta esposti ed esaminati, ciascuno tragga poi personalmente le sue conclusioni. Non dobbiamo convertire nessuno. È proprio quando si vuole avere ragione a tutti costi che si tende a prevaricare, arrivando agli attacchi e alle offese personali. Che differenza ci sarebbe allora tra noi e certi fanatici musulmani? Solamente che loro usano la spada per mozzare le teste? Qualcuno ha detto che la penna può ferire più della spada. Potremmo dire che i tasti del nostro pc possono essere micidiali come le spade di quegli invasati esaltati. Usiamo quindi la nostra testa per ragionare e non pensiamo a mozzare quelle altrui.
A che cosa servono i moderatori? A moderare, ovviamente. Proprio come i moderatori nei dibattiti. Essi lasciano parlare, riportano la discussione in tema, regolano la discussione e, se necessario, invitano a mantenere un linguaggio e un atteggiamento consono, rispettoso.
“Appena appena un utente esce fuori dalle righe viene ripreso”, suggerisce Naza. E aggiunge: “Per cercare di non dare troppo lavoro ai moderatori che si ritroverebbero altrimenti costantemente a controllare tutto, dato che almeno una persona si troverà a leggere il post inadeguato, la stessa persona può semplicemente segnalarlo”. L’idea non è male. In Germania - mi hanno detto - se un passante vede un’auto violare il codice stradale, segnala la targa alla polizia, che multa l’indisciplinato. Senza scadere in uno stato di polizia, ciascuno può segnalare ai moderatori frasi e atteggiamenti offensivi. Anche se non siamo figli di Maria, però, non facciamo la spia. E neppure la caccia alle streghe. Se qualcuno legge una frase offensiva, se crede, può segnalarlo ai moderatori; ma poi deve lasciare la cosa in mano loro e non pensarci più, senza farne una crociata personale né tantomeno insistere perché il moderatore intervenga. Soprattutto, occorre evitare di essere permalosi e di non fare come i bambini che a scuola dicono: “Maestra, quello lì mi ha detto brutto!”.
“A quel punto”, continua Naza, “il moderatore potrà far sparire l’intero post o parte di esso invitando l’utente a riscrivere in modo più adeguato. Al secondo richiamo un provvedimento, fino al ban di lungo periodo come pausa di riflessione. Se continua ... vuol dire che proprio se la cerca. Si autoeliminerà da solo. In ogni caso se ogni utente si impegnasse a evitare di alimentare la discussione che ha preso una brutta piega può iniziare ad evitare di rispondere all’utente x o y, tanto da come si è visto non porta a niente ... solo discussioni inutili”. Questa proposta di Naza mi pare condivisibile, anche se io apporterei un aggiustamento, senza però voler suggerire niente a nessuno.
La censura non piace ad alcuno. Sia chiaro però che qui nessuno mai – neppure un moderatore - si deve permettere di censurare un’idea, un pensiero, una convinzione, una spiegazione. A Sandro Prada che parla di censura risponde bene la moderatrice Maryam Bat Hagar: “Non viene censurato nulla se non le offese, gli insulti e le parolacce”.
Quando parliamo di censura, intendiamo quindi riferirci unicamente al linguaggio e a come ci si esprime. Affinché tale censura non appaia arbitraria, ecco come farei. Faccio un esempio, ma non lo prendo dalle frasi pubblicate da alcuni partecipanti. Me lo invento. Ammettiamo che qualcuno scriva a qualcun altro: “Non capisci niente, hai la mente annebbiata”. Vi sembra abbastanza offensivo? Esige la censura? Penso proprio di sì. Allora, invece di togliere la frase offensiva, si potrebbe censurarla così: “Non capisci niente, hai la mente annebbiata [censurato dai moderatori]. Si potrebbe barrare il testo censurato (vedo che la funzione non c'è, ma questo potrebbe essere un vantaggio, perchè se il sistema viene adottato, la funzione potrebbe forse essere attivata solo per i moderatori). In tal modo tutti saprebbero cosa non viene accettato, compreso chi l’ha scritto. Nessuno scritto sarebbe in tal modo manomesso e tutti potrebbero rendersi conto di ciò che non va. Se vi sembra troppo complicato, come non detto.
In ogni caso, dice bene Giovanni Z.: “In realtà siamo tutti moderatori, di noi stessi per primi. E anche i moderatori vanno moderati dagli altri forumisti. Non ci sono differenze o preferenze. Facciamo scudo gli uni con gli altri e cerchiamo di applicare quello che abbiamo imparato dalla Bibbia”.
Io, una cosa spero di averla imparata: saper incassare le offese. Per questo invito i moderatori a non intervenire mai nel mio caso, intendo dire se mi venissero rivolte offese. Lasciate correre. Io ho un metodo infallibile per trattare le offese: le ignoro. E, se non me ne preoccupo io, perché dovreste farlo voi?
Vorrei anche che fosse molto chiaro il mio ruolo qui, per cui lo dichiaro in modo molto esplicito: io sono un utente, solo un utente, unicamente un utente. Maestri e professori lasciamoli agli altri. Sono proprietario del forum? Io direi piuttosto che ho preso una casa (virtuale) e l’ho messa a disposizione per far salotto parlando di Bibbia. In questa casa che ora è vostra entro e partecipo come tutti, alla pari.
Speriamo che l’anno nuovo porti un cambiamento. Se siamo stati indelicati o perfino offensivi, auguriamoci tutti, iniziando da me, di non essere mai più gli stessi. Se poi qualcuno ci ha offeso, che sarà mai? Yeshùa fu non solo offeso, ma vilipeso, calunniato, sputacchiato, colpito, battuto, frustato, inchiodato, ucciso. Noi tutti ne abbiamo ancora di strada da fare ...
“Evita le discussioni stupide e disordinate: tu sai che provocano litigi. Invece uno che lavora per il Signore non deve essere litigioso. Si mostri gentile con tutti, capace di insegnare, paziente di fronte alle offese. Deve saper rimproverare con dolcezza quelli che gli si mettono contro, con la speranza che Dio darà anche a questa gente l'occasione di cambiar vita e di conoscere la verità. Così ritroveranno il buon senso, si libereranno dalla trappola del demonio che li aveva presi per farli ubbidire alla sua volontà”. – 2Tm 2:23-26, TILC.
Grazie a tutti. Vi voglio bene.
ben tornato tra noi 
