Re: Confidenziale
Inviato: venerdì 5 aprile 2024, 6:42
.DUE SOLI...forse tre ...forse...dove siete??..
"Mi perdo nella contemplazione del tramonto. (( potrei dire dell'alba))
Due soli che anelano a diventare uno. Questo spettacolo mi riporta al pensiero del dualismo profondamente insito in tutta la Creazione, dove ogni elemento si specchia in un altro a lui opposto. Questo dualismo ontologico è espresso, nel racconto biblico della Creazione, dal fatto che la prima lettera usata dal testo sia la Bet, il cui valore semantico è di due, occultando una unità precedente che avrebbe dovuto essere espressa da una lettera Alef assente, la cui energia semantica è di uno. Infatti l'opera della Creazione sembra constare in una generazione di opposti: cieli e terra, luce e oscurità, mare e terraferma, giorno e notte, maschile e femminile. L’idea della proibizione di un albero detto “albero bene e male” mi sembra da leggere in questa chiave. Io vedo l’esistenza di tale albero, come un segno immanente di questa Unità trascendente che precede il carattere duale di cui la creazione è permeata, Unità in grado di contenere ogni elemento e il suo contrario. Il divieto di consumare quell’albero specifico esprime forse la necessità che l’essere umano non creda di essere in grado di contenere questo tutto, qualità che è appannaggio esclusivo di un'entità trascendente. Considerando che la proibizione non riguarda i frutti, ma l’albero stesso, divorare questo segno di Unità esistente all’interno della Creazione significa eliminarlo del tutto. La conseguenza sarà quella di condannare la Creazione a vivere in uno stato eternamente dicotomico, in cui gli opposti non potranno che alimentare perpetuamente un apparente conflitto, senza più poter ritrovare una collocazione all'interno di quell’unità armoniosa ormai dimenticata, di cui in realtà fanno parte. Ciò vale probabilmente per ogni elemento all’interno della Creazione, e naturalmente anche della personalità umana, così spesso lacerata e tesa fra forze in costante opposizione.
Per questa ragione il rito ebraico prevede, durante la preghiera del mattino, di riunire le quattro frange dello scialle di preghiera, pronunciando la frase “Portaci in armonia dalle quattro ali della terra”. Quattro ali che corrispondono ai quattro venti, e rappresentano poli di attrazione in tensione fra loro, che proviamo a unire in ricordo di quel momento in cui, per dirla con le parole del grande Calvino, tutto si trovava in un punto solo. E nella speranza di poterci riavvicinare, almeno per un breve istante, a quella dimensione di coerenza e armonia che è fonte di ogni cosa-
.Rav. Haim Fabrizio Cipriani-
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si avvicina la festa dell'uscita dall' eggitto .
https://www.facebook.com/BetYeshuaItali ... 9443791627
"Mi perdo nella contemplazione del tramonto. (( potrei dire dell'alba))
Due soli che anelano a diventare uno. Questo spettacolo mi riporta al pensiero del dualismo profondamente insito in tutta la Creazione, dove ogni elemento si specchia in un altro a lui opposto. Questo dualismo ontologico è espresso, nel racconto biblico della Creazione, dal fatto che la prima lettera usata dal testo sia la Bet, il cui valore semantico è di due, occultando una unità precedente che avrebbe dovuto essere espressa da una lettera Alef assente, la cui energia semantica è di uno. Infatti l'opera della Creazione sembra constare in una generazione di opposti: cieli e terra, luce e oscurità, mare e terraferma, giorno e notte, maschile e femminile. L’idea della proibizione di un albero detto “albero bene e male” mi sembra da leggere in questa chiave. Io vedo l’esistenza di tale albero, come un segno immanente di questa Unità trascendente che precede il carattere duale di cui la creazione è permeata, Unità in grado di contenere ogni elemento e il suo contrario. Il divieto di consumare quell’albero specifico esprime forse la necessità che l’essere umano non creda di essere in grado di contenere questo tutto, qualità che è appannaggio esclusivo di un'entità trascendente. Considerando che la proibizione non riguarda i frutti, ma l’albero stesso, divorare questo segno di Unità esistente all’interno della Creazione significa eliminarlo del tutto. La conseguenza sarà quella di condannare la Creazione a vivere in uno stato eternamente dicotomico, in cui gli opposti non potranno che alimentare perpetuamente un apparente conflitto, senza più poter ritrovare una collocazione all'interno di quell’unità armoniosa ormai dimenticata, di cui in realtà fanno parte. Ciò vale probabilmente per ogni elemento all’interno della Creazione, e naturalmente anche della personalità umana, così spesso lacerata e tesa fra forze in costante opposizione.
Per questa ragione il rito ebraico prevede, durante la preghiera del mattino, di riunire le quattro frange dello scialle di preghiera, pronunciando la frase “Portaci in armonia dalle quattro ali della terra”. Quattro ali che corrispondono ai quattro venti, e rappresentano poli di attrazione in tensione fra loro, che proviamo a unire in ricordo di quel momento in cui, per dirla con le parole del grande Calvino, tutto si trovava in un punto solo. E nella speranza di poterci riavvicinare, almeno per un breve istante, a quella dimensione di coerenza e armonia che è fonte di ogni cosa-
.Rav. Haim Fabrizio Cipriani-
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si avvicina la festa dell'uscita dall' eggitto .
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