Confidenziale

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bgaluppi
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Re: Confidenziale

Messaggio da bgaluppi »

Il termine ervah ("nudità") è usato in Lv 18 diverse volte in riferimento all'intimità: "7 Non disonorerai tuo padre, avendo rapporti sessuali con tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità.”; "8 Non scoprirai la nudità [ervat] della moglie di tuo padre: disonoreresti [ervat] tuo padre.". È ovvio che qui si riferisce all'intimità sessuale illecita che "mette a nudo" un comportamento sconveniente, disonorando la persona; disonorando la moglie del proprio padre si disonora anche il padre. In Lv 20:11 leggiamo: "Se uno ha rapporti sessuali con la moglie di suo padre, vìola l'intimità di suo padre" (NR), che può essere tradotto "Se uno ha rapporti sessuali con la moglie di suo padre, scopre la nudità di suo padre". Quindi, "scoprire la nudità" sembra riferirsi piuttosto al disonorare; il rapporto sessuale con la moglie del proprio padre disonora il padre. Come anche al v.7, mi pare si riferisca al disonorare ambedue la madre e il padre.

Poche volte è usato in modi diversi (Gn 42:9; Is 20:4). Io credo che anche in Dt 24:1 possa riferirsi specialmente al comportamento sessuale, visto che si parla di ripudio. Però Noiman potrebbe aiutarci a capire meglio. Bisogna anche riflettere sull'obbligo del ripudio, espresso dal testo. Perché questo obbligo? Perché, a mio parere, il tollerare un comportamento disonorevole poteva portare anche la parte offesa a giustificarlo. La cosa importante, però, è che l'atto scritto di ripudio salvaguardava la dignità della donna, che non veniva più trattata come una merce, come invece avveniva in quel tempo. L'obbligo del ripudio con un atto scritto salvaguardava la parte innocente dal dover giustificare un atto illecito, e la parte colpevole dall'essere "scaricata" come fosse un oggetto che non si voleva più. Insomma, con queste norme si cominciava a stabilire un comportamento morale più giusto, in un mondo dove la morale non era certo uno dei valori guida.

Vedo ora che Gianni ha indicato un link.
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

Si ANTONIO ,Gianni ha indicato un link ..
.per adesso ''l'ho salvato '' in una mia cartella ...un po' lunghetto , per fotocopiarlo mi indica 14 pagine :-O quindi ci vuole tempo e concentrazione ...

Grazie GIANNI ... :-) e anche a te Antonio naturalmente....

buona giornata ...
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bgaluppi
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Re: Confidenziale

Messaggio da bgaluppi »

:)) Si, lunghetto... e difficile. Prenditi tutto il tempo di esaminarlo con cura, perché è ricco di dettagli e riferimenti biblici.

Lo studio di Gianni è illuminante su molti aspetti. Vorrei fare una domanda a Gianni, proseguendo su quanto avevo scritto precedentemente:
bgaluppi ha scritto:Quindi una donna non può ripudiare un marito che la picchia o la violenta fisicamente o verbalmente? Naturalmente, bisogna inquadrare il discorso di Yeshùa nel contesto e capire bene a chi sta parlando, a quale precisa domanda sta rispondendo e perché. La violenza fisica o verbale contro il consorte non è forse una forma di tradimento del dovere di amore e rispetto reciproco? Yeshùa dice anche: “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” (Mt 5:28). Il desiderio di possedere sessualmente un'altra persona può portare a profondi mutamenti negativi nell'unione coniugale. In altra occasione, Yeshùa perdona e assolve un'adultera, intimandole di non peccare più.
È possibile che Yeshùa, in Mt 5:32, non si riferisca solo ed esclusivamente all'adulterio come motivazione unica per il divorzio? Infatti, il testo dice:

πᾶς ὁ ἀπολύων τὴν γυναῖκα αὐτοῦ παρεκτὸς λόγου πορνείας ποιεῖ αὐτὴν μοιχευθῆναι
ognuno divorziante la moglie sua eccetto motivo di pornèia causa lei commettere adulterio

Il verbo tradotto con "commettere adulterio" è μοιχεύω (moichèuo), da μοιχός (moichòs), "adultero". Perché non lo usa al posto di πορνεία (pornèia), se di adulterio si tratta? Se qui il termine pornèia fa riferimento solo all'adulterio, perché non usare il termine più specifico (μοιχεία, moichèia, infedeltà matrimoniale)? È possibile che qui pornèia sia il corrispettivo greco di עֶרְוָה (ervah)? La LXX lo traduce letteralmente con ἀσχήμων (aschèmon), "indecente", ma è possibile che Yeshùa parli di qualcosa di più ampio, che va oltre i significati tradizionali di porneia?

Come ho scritto sopra, il desiderare ardentemente la moglie di un altro rende adùlteri (Mt 5:28); e certamente la violenza fisica o verbale nei confronti della moglie, l'indifferenza, il disinteresse sessuale accompagnato da disinteresse affettivo, non sono forse forme di adulterio (o comportamento illecito e immorale), o che possono portare l'altro a commettere adulterio?
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Gianni
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Re: Confidenziale

Messaggio da Gianni »

Caro Antonio, tu domandi se “la violenza fisica o verbale nei confronti della moglie, l'indifferenza, il disinteresse sessuale accompagnato da disinteresse affettivo, non sono forse forme di adulterio”.
Capisco che forse hai accomunato tutti quei fattori nel senso di questo o quello, tuttavia si tratta di comportamenti molto differenti. Il disinteresse e l’indifferenza non si manifestano con la violenza fisica o verbale. Queste manifestazioni aggressive indicano invece un grande interesse, certo malato, ma sempre interesse. Il disinteresse sessuale ha poi altre cause, diverse tra uomo e donna. Per la moglie ciò può essere dovuto a diverse ragioni, tra cui una relazione con un’amante. Altre volte una moglie paga ciò che ha trascurato prima del matrimonio. Un buon matrimonio è basato su due fattori: la compatibilità nel modo di pensare e la compatibilità fisica. Mentre la prima si riconosce quasi sin da subito, la seconda ha un rivelatore che le donne conoscono bene e a cui gli uomini non badano: l’odore personale. Se una donna è molto innamorata della “testa” e della personalità di un uomo può voler passare sopra questo fattore e convolare a nozze, ma poi lo pagherà caramente e il matrimonio fallirà. In tal caso non c'è da parte della donna un semplice disinteresse, ma un vero rigetto.
Le cose che dici rientrano nell’adulterio? Mi sembra troppo semplicistico definirle una forma di adulterio. Di certo potrebbero causarlo.

Tu domandi anche se è possibile che Yeshùa, in Mt 5:32, non si riferisca solo ed esclusivamente all'adulterio come motivazione unica per il divorzio. Ti rispondo con una battuta e poi in modo più serio.
Diversi anni or sono uscì un libro intitolato Come ammazzare la moglie e perché. Come risposta, una donna scrisse un libro che chiamò sagacemente Come ammazzare il marito senza tanti perché. Se vogliamo trarne una morale, le donne hanno moltissime valide ragioni per recriminare sui loro mariti.
Più seriamente ti cito le parole di Paolo (che a torto è considerato un misogino mentre a lui appartengono invece le più ardite affermazioni bibliche sulla libertà femminile): “Agli sposati do istruzioni, non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito; ma se in realtà si separa, che rimanga senza sposarsi oppure che si riconcili col marito; e che il marito non lasci la moglie”. - 1Cor 7:10,11, TNM.
Paolo ammette la separazione della moglie dal marito, anche se lei non è stata tradita con l’adulterio.
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Re: Confidenziale

Messaggio da mariarosadel49 »

Buongiorno a tutti----- :-)

Vi sto leggendo ma sono un po indaffarata e spero di rispondervi entro stasera----ho alcune domande da farvi(ti pareva,anzi e quann mai :d )

Ciao :-)
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bgaluppi
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Re: Confidenziale

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Gianni. Infatti sono proprio quelle parole di Paolo che mi hanno aperto ad una più ampia visuale dell'insegnamento di Yeshùa. E dice anche (come suo consiglio personale):

“Se un fratello ha una moglie non credente ed ella acconsente ad abitare con lui, non la mandi via; e la donna che ha un marito non credente, s'egli consente ad abitare con lei, non mandi via il marito; perché il marito non credente è santificato nella moglie, e la moglie non credente è santificata nel marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre ora sono santi. Però, se il non credente si separa, si separi pure; in tali casi, il fratello o la sorella non sono obbligati a continuare a stare insieme; ma Dio ci ha chiamati a vivere in pace.” - 1Cor 7:12-15
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Gianni
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Re: Confidenziale

Messaggio da Gianni »

Giusto, Antonio. :-)
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Israel75
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Re: Confidenziale

Messaggio da Israel75 »

Tra l'altro, leggendo il Levitico cap.18 nella parte relativa ai divieti tra parenti stretti, non c'è quello relativo alla figlia/o di tuo fratello/a (i cugini) , mi sbaglio ?

Nel nostro "mondo" l'usanza è ritenere inappropriati i rapporti tra cugini fino al 3° grado , almeno dal catechismo. :d
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

Israele ,argomento complesso :-? .

Cosa dice l'evitico cap.18?

E num.cap 36?....
C'è chi sostiene che non siamo più sotto la legge ...che siamo gentili e non obbligati a seguire ...
Chi sostiene che se non c'è la legge di Dio a proibire il matrimonio tra cugini c'è la legge dell'uomo "" ma è così ,la legge lo vieta? .. ;) non saprei ...
Noi comunque siamo chiamati a seguire le leggi governative !

In numeri sembra che si approvi il unirsi in matrimonio tra cugini ...

Insomma altro che fare quattro chiacchiere di salotto ...o in salotto ... :-J qui si va per le lunghe
Io vado a nanna ...
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bgaluppi
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Re: Confidenziale

Messaggio da bgaluppi »

'Notte Stella. Comunque abbiamo capito com'è il discorso...
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