Giusta domanda, Stella. E anche la risposta è molto complessa. Spesso, pensando alla generazione di Yeshùa per opera dello spirito, viene subito in mente l'associazione con la divinità: "se è generato direttamente da Dio, vuol dire che è divino", o quantomeno che detiene delle caratteristiche genetiche essenziali superiori a quelle umane. Ma Dio non è un "essere" fisico che trasmette un'impronta genetica; sarebbe un dio pagano, come Zeus, che trasmette ad Eracle una forza sovrumana. Allora io ti chiedo: da chi è generata la vita in ogni uomo e in ogni essere vivente, che sia animale o vegetale? Chi è che fa sì che l'universo intero esista e si mantenga? Non è forse Dio, attraverso il Suo spirito (rùach)? Allora, anche noi, gli animali, tutto il mondo vegetale e l'intero universo di materia dovremmo essere "divini", poiché tutto è generato da Dio e dovremmo portarci dietro geneticamente l'essenza divina dell'energia che ci consente di esistere. Ma di nuovo, Dio non è un "essere" che trasmette un'essenza. Anche se io e te siamo nati dal seme umano, quel seme ha fecondato nostra madre e si è sviluppato in modo intelligente grazie all'energia intelligente di Dio. Se Yeshùa non è si è sviluppato nel ventre di Maria da seme umano, ossia per volontà di uomo, lo ha fatto allo stesso modo ma per volontà di Dio. Non cambia nulla, se non l'origine della volontà.ancora mi chiedo allora perche' se era solo ''uomo '' non e' stato Giuseppe a generarlo? ..domanda non facile ,non e' provvocazione
Per cui, noi siamo nati da volontà d'uomo, Yeshùa è nato da volontà di Dio. Ma la volontà non è un qualcosa di fisico, è solo una decisione. Yeshùa non nasce da volontà d'uomo, perché è Dio che decide il momento esatto in cui sarebbe dovuto nascere il Suo figlio prediletto, e decide chi sarebbero stati i suoi genitori. E poi, ricorda che Yeshùa non nasce messia, ma lo diventa nel momento della risurrezione: “dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti” (Rm 1:4), e “Sarà chiamato Santo, Figlio di Dio” (Lc 1:35), dopo, in futuro, non subito alla nascita. Lui nasce essendo preordinato ad essere messia, ed è poi “manifestato” tale con la risurrezione:
“Già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi” (1Pt 1:20). Il verbo greco φανερόω (faneròo) significa “rendere visibile o conosciuto”. In che momento il messia è reso conosciuto come tale? Nel momento della risurrezione, come dice Paolo. Quando era in fasce, pur essendo colui che sarebbe stato chiamato figlio di Dio, non poteva ancora salvare nessuno, infatti “salverà il suo popolo” (Mt 1:21).
Dunque, Yeshùa nasce per la volontà dello spirito in quanto è Dio che stabilisce il momento della sua venuta. Ma ciò non significa che non fosse un uomo esattamente come tutti noi. È stato generato per volontà di Dio (non “in quanto Dio”) perché fu Dio a stabilire la sua nascita, in una “nuova genesi”, come stabilì la nascita di Adamo nella prima genesi, ed è cresciuto in ventre di donna, come tutti noi: “In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto nessuno maggiore di Giovanni il battista” (Mt 11:11), e “Dio mandò suo Figlio, nato da donna” (Gal 4:4); i “nati da donna” sono gli uomini. Egli era uomo, infatti “è stato tentato come noi in ogni cosa” (Eb 4:15) e dunque era uomo come noi in ogni cosa. Ma non ha peccato. Perché non ha peccato? Per sua scelta, e non perché non poteva peccare; è nella scelta il suo grande merito, per cui Dio lo resuscitò. Perché se non avesse potuto peccare, non sarebbe neppure stato tentato come noi in ogni cosa e non avrebbe avuto alcun merito nel non peccare: “Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto? Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.” (Mt 5:46-48). Se uno non è soggetto al peccato, non può neanche essere tentato dal peccato. Perché anche Adamo fu generato da Dio e poteva benissimo scegliere di non peccare, ma peccò. E se uno può peccare, allora non può essere "divino", perché Dio non pecca.
Dunque, Adamo peccò perché è attraverso il peccato che l'uomo doveva imparare cosa è giusto; ma nel momento prestabilito, Dio fece nascere un uomo - come Adamo, perché Yeshùa è il nuovo Adamo - che non avrebbe peccato. Una “nuova genesi”, in cui l'uomo nuovo ora è maturo e può scegliere di non peccare, a differenza del vecchio uomo che “doveva” peccare. Tutto ciò significa che non è vero che l'uomo è condannato al peccato, ma che, essendo figlio di Dio, può essere come suo Padre, fare suo ciò che impara dal Padre, e quindi può scegliere di non peccare: “Siate santi, perché io, il Signore vostro Dio, sono santo” (Lv 19:2). Yeshùa lo ha detto: “Un discepolo non è più grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro.” (Lc 6:40). Tuttavia, per noi ci voleva un maestro, per poter essere come lui; lui fu preconosciuto per essere quel maestro. E noi, solo grazie a lui, possiamo essere esattamente come lui, ma solo se decidiamo di esserlo, altrimenti saremo solo figli di Adamo. Se lui fosse in qualche modo diverso e superiore rispetto a noi, noi non potremmo MAI essere come lui.
Spero di averti risposto. Sono molto contento di queste discussioni, mi fanno molto bene.