Confidenziale

stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

LO SHABBAT si avvia verso il tramonto ...

Grazie a M. GRAZIA ,a NOIMAN ,per il bel racconto ,..io non ho voluto oggi intervenire , ho voluto lasciare il colore verde in bella vista ;) ...''tutti ultimamente corrono al verde '''... :-) cosi molti avranno letto ..

in chiusura vi inserisco una bella musica ,lo Shabbat inizia e chiude con preghiere e musica ...

https://www.youtube.com/watch?v=ckVYO9oI8vc


ancora riguardo al lavoro , ,.. fare il bene altrui ''secondo me ''non e' mai un lavoro ,..ma un servizio a DIO
giustamente MARIA GRAZIA ... (*)

ISERISCO UN RACCONTO PRESO DA ''Chabad.org''..Di Tzvi Freeman,
naturalmente questo e' per gli ebrei ,,, :-)


Domanda: Come faccio a chiudere il negozio di Shabbat? È il giorno più redditizio della settimana!

Risposta: Sei sceso in questo mondo, e non ci rimarrai in eterno. Mentre sei qui devi rispondere alla domanda più importante di tutte: chi è il boss qui? Chi comanda il mondo?

Hai varie possibilità:

1- Puoi decidere che il mondo stesso è il boss. È lui che comanda ed esso è grande e temibile. Cercherai di prendergli tutto ciò che potrai. Se decidi cosi, dovrai lavorare di Shabbat – perché questa è la legge che impone il mondo.

2- Puoi decidere che il boss sei tu. Può darsi che tu riesca nella vita o può darsi di no, non dimenticare però che ti aspetta una dura battaglia – ci sono altre miliardi di persone che la pensano esattamente come te.

3- Le terza possibilità è di decidere che Colui che ti ha creato e che ha creato l’intero universo è il vero Boss, e tu sei il suo rappresentante. È come se Egli ti dicesse: “Ho creato un grande mondo, e tu hai la possibilità di migliorarlo. Sarò sempre al tuo fianco”.

Questo Grande Creatore che ci da la vita, non ci dona una vita facile. Sicuramente ti metterà alla prova in varie circostanze della vita. Non devi mai dimenticare che Egli ti aiuta a superare queste prove, ed è sempre al tuo fianco. Lui è il boss – al cento per cento...

buona settimana per il popolo ebraico e buona domenica per noi ... :YMHUG:
noiman
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Re: Confidenziale

Messaggio da noiman »

Grazie per il video, ma io non porto lo shtrayml, il cappello tradizionale, pesa quasi un kg e pensa quando fa caldo, io sono omino verde e avrei preferito essere grigio, ma non sarà per sempre, si tratta di trovare qualcuno che si faccia carico di questo onere, ringrazio gli altri omini verdi, in primo luogo Naza, poi Janira e infine Antonio che è fosforescente.
Shavua tov
Noiman
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

Buon giorno a tutti ,shalom Noiman ...
Un abbraccio :-( a tutti i Verdi ..
Abbiamo vissuto a lungo senza la necessità dei moderatori ,...speriamo si ritorni ai vecchi tempi passati ,..dove si era tutti grigi e se c'era un verde restava tranquillo dietro le quinte .

Il rabbi della cittadina dove io abito porta il cappello e barba lunga ,una domanda Noiman solo per conoscere ..per i rabbini è obbligo portare shtraylm?? e anche la barba?? sinceramente non lo so ...

Shavua tov. :YMHUG: a voi tutti
noiman
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Re: Confidenziale

Messaggio da noiman »

Non saprei, ma ricordo che anche se ti sembrano tutti uguali, le diverse fogge e colori dimostrano che appartengono a scuole diverse, seguono la tradizione dei loro maestri, non si può parlare di obbligo ma di tradizione seguita, ma di fatto lo fanno tutti, se vuoi conoscere un po di più di questo mondo, c'è una serie su NETFLIX che si chiama "La famiglia dei Diamanti",
Ciao
Noiman
AEnim

Re: Confidenziale

Messaggio da AEnim »

Noiman, la storia invece di Resh Lakish il brigante che divenne discepolo di Rabbi Yochanan è una storia vera o è una leggenda?
noiman
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Re: Confidenziale

Messaggio da noiman »

Mah ! non saprei, forse pescata nel midrash come la mia, nel mio caso ricopiata da una vecchia rivista, ogni tanto pesco anche da li, e tu mi pare che peschi bene,interessante questo Roberto, mi assomiglia pure, ma io sono più magro, tra un po mi dedicherò alla pesca di traina, quest'anno poco, era meglio dieci anni fa, più energie e meno problemi.....
AEnim

Re: Confidenziale

Messaggio da AEnim »

Mercadini ne fa spesso di video a tema Torah ed ebraismo, e sono sempre bellini assai, come questo. E' anche amico di Gheula Canarutto Nemni, una signora ebrea che ha anche lei un canale youtube e che pure ogni tanto ascolto.
Tu vai a pesca, io ieri ho raccolto 6 patate nel vaso sul mio terrazzo. Era una prova. Non morirò mai di fame :D
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

HALLO HALLO MEINE LIEBEN FORUMISTEN, FREUNDE, BRÜDER, ALLE...


שלום חברי פורומים יקרים חברים אחים כולם


Bello vedervi qui ...

NOIMAN grazie per la segnalazione ... ma ''la famiglia dei diamanti ''..lunga e bisogna iscriversi ,abbonarsi ,lo faro in avvenire ,ma ho un po letto la trama ...

ringrazio AEnim ,per essere qui e per avermi riportato ,Gheula C Nemni .. la conosco '''virtualmente parlando ''

Una giovane donna una giovane nonna , saggia attiva ,..credo dovrebbe essere un esempio per noi tutte ebrei e non ...una donna di preghiera ,' ''' qual è il segreto di Gheula? Il segreto di questa super mamma è la preghiera. Gheula richiede tanto aiuto dal cielo. Tutti sbagliamo, nessuno è perfetto.''
'tempo fa la ''seguivo'' ...c'e da imparare e anche tramite i suoi scritti conoscere ''il mondo ebraico'' ....


vi saluto con un racconto ,''preso da GHEULA ORTODOX IN ITALIA .

.Qualcuno stava bussando alla porta. Erano le tre del mattino.
‘ Signora Rabello, apra. Sono la vicina di casa’
Alba sentì un rumore che attraversava il suo sonno. Un sonno che negli ultimi mesi era inquieto, pieno di incubi e risvegli affannati.
Il rumore alla porta non smetteva. Emilio, il marito, si alzò per andare a vedere chi fosse.
Era la loro vicina di casa, con la quale sua moglie spesso si fermava a chiacchierare.
‘Signor Rabello, grazie al cielo mi ha aperto. Ho aspettato che fosse notte fonda in modo che nessuno dei condomini mi vedesse. Dovete sbrigarvi. Ho sentito dire dalla custode che qualcuno vi ha denunciato. Verranno stamattina a prendervi’
Uomo di poche parole, dedicò alla donna il massimo che potesse darle in quel momento. ‘La ringrazio signora Petrelli, che D-o la benedica’
Emilio si avvicinò a sua moglie.
‘Alba, dobbiamo sbrigarci. Stanno venendo’
Non ci fu bisogno di specificare chi stesse arrivando e perché. Era solo questione di tempo, lo sapevano tutti e due. E da quando avevano perso la possibilità di imbarcarsi sull’ultima nave in partenza dall’Europa per gli Stati Uniti, li attanagliava l’ansia di non potercela fare a mettere in atto il piano di riserva.
Alba si alzò velocemente, prese la valigia che stava già pronta sotto al suo letto da settimane e ci infilò la propria camicia da notte.
I bambini li lasciò dormire fino all’ultimo. Ogni minuto lontani dalla realtà era un tesoro prezioso.
‘Alba, mi raccomando. Nessuna cosa che faccia capire chi siamo. Dobbiamo sembrare dei semplici italiani in viaggio verso la campagna’
Alba lo ascoltò in silenzio, il cuore in tumulto.
Fuori faceva freddo. Wally piangeva che voleva il suo latte.
‘Non ora ti prego’ disse Alba alla sua bimba di tre mesi.
Si incamminarono. Dovevano arrivare alla stazione centrale di Milano e da lì proseguire per Lanzo d’Intelvi. E poi attraversare le montagne per raggiungere il confine con Svizzera.
Con l’aiuto di D-o, sussurrò Alba guardando il cielo azzurro.
‘Alt! Fermatevi!’
Il cuore sobbalzò loro in petto.
Non piangere, non adesso. Sii forte. Fallo per i tuoi figli.
La famiglia si fermò in mezzo a via Sardegna. Le occhiate furtive dei passanti accompagnavano le parole del funzionario.
‘Dove state andando?’
‘In montagna da amici. Ci hanno invitato a passare qualche giorno con loro’ rispose Emilio ripetendo la frase che si era preparato infinite volte di fronte allo specchio del bagno.
‘Aprite le valigie!’ intimò.
Le tremarono le gambe. Si aggrappò alla fede, quel raggio di luce e speranza grazie al quale il suo popolo era sopravvissuto agli innumerevoli tentativi di farlo sparire.
‘Certo’ disse Alba sfoderando il sorriso amaro di una ragazza sposata da poco a cui era stato rubato il diritto di vivere una vita normale.
Vestiti di bambini, copertine, due gonne di ricambio, due giacche per Emilio.
‘E questo? Cosa è questo?’ domandò con un tono impetuoso il carabiniere.
La scritta ‘Formulario di Orazioni secondo il rito italiano’ troneggiava sulla prima pagina, inconsapevole del pericolo che le sue poche parole rappresentavano.
Alba cercò di ignorare lo sguardo spaventato e accusatorio di suo marito. Le era stato impossibile lasciarsi dietro tutta l’identità che le apparteneva. Era fiera di essere ebrea, era orgogliosa di appartenere a quella nazione. Non voleva avere paura di essere chi era.
‘E’ il libro sul quale do’ lezioni di greco’ rispose Alba con tutta la sicurezza che può sfoderare una persona che sta sfidando il proprio destino.
Ci fu un attimo di silenzio. L’intervallo che avrebbe separato la vita dalla morte.
Il carabiniere chiuse il libro. Alba non alzò gli occhi verso il marito. Quel libro rappresentava la sua fede, la capacità di credere e continuare a pregare che nessuno le avrebbe mai potuto togliere, rappresentava la catena che la legava ai suoi avi, ai suoi genitori, un legame imprescindibile con la propria essenza.
Un angelo mosse le labbra del carabiniere. E invece di pronunciare la loro sentenza di morte, disse: ‘andate’, facendo cenno con la mano, come se quel piccolo movimento nell’aria potesse trasportare all’istante quella famiglia in un posto sicuro. In un attimo creò uno spiraglio di vita e futuro.
Il libro di preghiera arrivò a Lanzo d’Intelvi insieme con Alba, Emilio e i loro due figli. Passò sotto al filo spinato e riuscì a non farsi sentire dai cani lupo che sorvegliavano il confine. Venne aperto e richiuso per due anni nel campo di internamento in Svizzera. D-o fai che riveda i miei genitori e la mia famiglia, diceva Alba ogni volta prima di nasconderlo tra le sue due gonne.
Il libro tornò a Milano nel 1945. E con esso la famiglia Rabello.
Parte dei loro parenti era stata caricata su convogli e trasformata in cenere ad Auschwitz e Birkenau.
Il libro di preghiera accompagnò Alba fino all’ultimo respiro.
Posato sul comò accanto al letto, aperto e richiuso per tre volte al giorno, simbolo della resilienza di un popolo che non ha mail voluto smettere di credere, di trasmettere, di raccontare e soprattutto di pregare.
Alba, mia nonna, mi diceva sempre: Gheula, impara questa frase a memoria. Bechol derachecha daehu, ritrova D-o in ogni tua strada. Anche nei momenti più bui, quando hanno cercato di toglierci tutto ciò che possedevamo e distruggere tutto ciò che eravamo, siamo rimasti attaccati alla fede. Perché c’è qualcosa di peggio della morte fisica. La morte spirituale.

Gheula Canarutto Nemni
noiman
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Re: Confidenziale

Messaggio da noiman »

Stella :YMHUG: :YMHUG: :YMHUG: commuovente , ma per alleggerire la tensione quando ti suonano il campanello di notte provo a raccontarti una barzelletta:

Un russo, un ucraino ed un ebreo discutono su cosa sia la vera felicità. Il russo dice: "La vera felicità è una bottiglia di vodka e una bella donna con cui fare l'amore". L'ucraino scuote la testa, non è d'accordo: "No, non è abbastanza. Ci vuole anche un bel pezzo di lardo e un piatto di borshc". L'ebreo dice: "Non sapete niente di felicità. Felicità è quando a le tre di mattino due agenti di KGB bussano a la tua porta e ti lo domandano: "Ivanov abita qui?" …… E tu pazzo di felicità, rispondi: "No! al piano di sopra". (Da "Lavoratori di tutto il Mondo, Ridete" di Moni Ovadia)
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Confidenziale

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Grazie Stella per l'esperienza condivisa mi ricorda la persecuzioni dei primi seguaci di Jeshùa e che si proteggevano gli uni con gli altri. La fede non è posseduta da tutti ma chi la possiede può testimoniare come opera .
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