Confidenziale

stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

.Ogni cristiano deve avere un animo di ebreo se vuole vivere la propria fede e comprendere la Scrittura; gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori; il cristianesimo non è comprensibile se non viene letto nella storia dell’ebraismo”. Lo ha detto il cardinale Velasio De Paolis intervenendo giovedì 22 ottobre, a Roma, nel corso del Simposio internazionale sul tema “Le radici ebraiche del Cristianesimo”.

.Nel suo intervento il cardinale De Paolis ha spiegato che “dalla storia degli inizi appare più che evidente che il cristianesimo è fiorito dall’albero dell’ebraismo. I primi discepoli di Gesù Cristo erano semplicemente dei credenti ebrei, che, rimanendo tali, hanno visto in Gesù Cristo il compimento delle profezie e delle attese messianiche del popolo ebraico. Per il resto continuavano a sentirsi ebrei, legati alla legge mosaica e alla pratica del tempio”.

«I miei occhi prevengono le veglie per meditare sulle tue promesse».
Così, dal Salmo 119, è riportato il versetto sulla copertina del libro «La promessa», da poco uscito in Francia, e scritto dal cardinale Jean-Marie Lustiger, arcivescovo di Parigi.

È una riflessione, di più, è un bilancio che il cardinale, a 76 anni compiuti, fa del tanto tempo trascorso nella meditazione e nelle discussioni sui rapporti tra cristianesimo e giudaismo. Lui, convertito dall'ebraismo all'età di 14 anni, sua madre morta ad Auschwitz, fattosi prete cattolico

A tal proposito ha scritto il Jean Marie Lustiger: “Diventando cristiano, non ho inteso cessare l’essere ebreo che ero allora. Non fuggivo da una condizione ebraica. L’ho ricevuta dai miei genitori e non la posso perdere. L’ho ricevuta da Dio, ed egli non me la farà perdere mai”.

..

Da Wikipedia (( JAN MARIE LUSTIGER ,))
È stato l'unico alto prelato cattolico dei tempi moderni che fosse nato (e che si considerasse sempre) ebreo, un fatto che lo rese inevitabilmente una figura controversa. Lui affermava di essere orgoglioso delle sue origini ebraiche e si auto-descriveva come un "ebreo completo" (ed era considerato l'unico prelato cattolico a parlare correntemente la lingua yiddish). Quando diventò arcivescovo di Parigi, disse: «Io sono nato ebreo e così rimango, anche se questo può essere inaccettabile per molti. Per me, la vocazione di Israele è quella di portare luce ai goyim. Questa è la mia speranza e credo che il cristianesimo sia il mezzo per raggiungere questo scopo». (In questa sua affermazione, utilizzava la parola "Israele" intendendola come popolo giudaico e non come un riferimento allo stato di Israele)

non e' polemica , ''se lo ritenete inopportuno cancellate ,moderate ..''' :-?? ma solo cosi una informazione su come la pensano anche altri ... ;;) ...
.
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bgaluppi
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Re: Confidenziale

Messaggio da bgaluppi »

Molto belle queste testimonianze che riporti, Stella. La cosa che è rilevante è quanto mette in evidenza Lustiger: Israele origina da Dio. È Dio che fa sorgere il popolo di Israele dal nulla, anzi, dalla fede di un uomo; e da questo dato di fatto, confermato dalla Scrittura, si capisce come Israele non possa essere stato "abbandonato" o "sostituito", perché Dio non fa nulla per poi doversene pentire.

“Dio non è un uomo, da poter mentire, né un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?” — Nm 23:19
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

:-) gia' Antonio dalla fede di un uomo ...

vorrei riportare qui solo alcuni versetti del salmo 119 ...a volte trascurato perche' un po' lungo ;) ma mi ha dato molto da pensare il versetto
((( I miei occhi prevengono le veglie
per meditare sulle tue promesse.))

....135 Fa' risplendere il volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi comandamenti.
136 Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi,
perché non osservano la tua legge.

137 Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi.
138 Con giustizia hai ordinato le tue leggi
e con fedeltà grande.
139 Mi divora lo zelo della tua casa,
perché i miei nemici dimenticano le tue parole.
140 Purissima è la tua parola,
il tuo servo la predilige.
141 Io sono piccolo e disprezzato,
ma non trascuro i tuoi precetti.
142 La tua giustizia è giustizia eterna
e verità è la tua legge.
143 Angoscia e affanno mi hanno colto,
ma i tuoi comandi sono la mia gioia.
144 Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre,
fammi comprendere e avrò la vita.

145 T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi;
custodirò i tuoi precetti.
146 Io ti chiamo, salvami,
e seguirò i tuoi insegnamenti.
147 Precedo l'aurora e grido aiuto,
spero sulla tua parola.
148 I miei occhi prevengono le veglie
per meditare sulle tue promesse.
149 Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia;
Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.
150 A tradimento mi assediano i miei persecutori,
sono lontani dalla tua legge.
151 Ma tu, Signore, sei vicino,
tutti i tuoi precetti sono veri.
152 Da tempo conosco le tue testimonianze
che hai stabilite per sempre.

Non descrivo ...tutto il salmo 119 ...''' solo questi pochi riferimenti ''per meditare -

noi avremo dovuto continuare con il salmo 4 vero? antonio??

buona giornata .
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gargiu
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Re: Confidenziale

Messaggio da gargiu »

Vi sto leggendo con molto interesse, le varie siflessioni sono interessanti ed edificanti.
Mi sono da sempre posto in disparte nei confronti dell'ebraismo... sicuramente per ignoranza. É una cultura ricca di saggezza e avendo una "totale" origine divina, non potrebbe essere altrimenti. Sto comunque attento a non lasciarmi trascinare dalla convinzione che nell'ebraismo c'é solo da imparare... la componente umana é molto presente anche tra loro, e Gesú l'ha rimproverata in piú occasioni.
Una delle cose sulla quale sto attento, é qualla di non ritenermi poprietario della saggezza divina, ma posso riceverla se il mio cammino é condotto da umiltà. Posso capire molto della Sua Parola, se capisco questo:

Luca 24:43-47

Poi disse loro: Queste son le cose che io vi dicevo quand'ero ancora con voi: che bisognava che tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, ne' profeti e nei Salmi, fossero adempiute. Allora aprì loro la mente per intendere le Scritture, e disse loro: Così è scritto, che il Cristo soffrirebbe, e risusciterebbe dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e remissione dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme.

La mia comprensione di chi é Gesú, é possibile solo se permetto a Lui di farmelo capire, é un esercizio quotidiani, Lui parla nella comunione con i fratelli e le sorelle, é il motivo per cui vi leggo con molto interesse e attenzione, ma c'é un momento in cui sto zitto escludo la mia intellettualitá, e lascio a Lui lo spazio necessario affinché mi ammaestri come se fossi un fanciullo, perché il Regno dei cieli é per i fanciulli.
Tutto questo é possibile attraverso il pentimento e la confessione dei nostri peccati... iniziando da "Gerusalemme".

É chiaro che Gesú non ha abolito la legge, ma senza ascoltarlo e fare ciò che ci chiede, la legge non é completa e non ci serve a nulla.
Ultima modifica di gargiu il giovedì 2 marzo 2017, 12:29, modificato 2 volte in totale.
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

Giuseppe grazie per il tuo intervento ... le tue considerazioni ....credo che infondo diciamo la stessa cosa ... :-)

dovresti farti sentire un po' di piu' ,non solo stare dietro le quinte ;)

Bene riguardo a ''Quaderni biblici come gia' Gianni ha annunciato ...e che ho da ieri condiviso ,mi hanno toccato molto alcuni versetti ...
che vorrei ancora una volta meditare insieme a voi ... ;;)


“«Quando Israele era fanciullo, io lo amai
e chiamai mio figlio fuori d'Egitto.
… Io insegnai a Efraim a camminare,
sorreggendolo per le braccia;
… Io li attiravo … con legami d'amore;
… porgevo loro dolcemente da mangiare.
… Come farei a lasciarti, o Efraim?
Come farei a darti in mano altrui, o Israele?
… Il mio cuore si commuove tutto dentro di me …»,
dice il Signore”.
- Os 11, passim


“Come un'aquila che desta la sua nidiata,
volteggia sopra i suoi piccini,
spiega le sue ali, li prende
e li porta sulle penne.
Il Signore solo lo ha condotto
e nessun dio straniero era con lui

L'AMORE DI DIO PER IL SUO ISRAELE E PER NOI TUTTI SUO POPOLO INNESTATI SUL TRONCO ...

GRAZIE ANCHE AD AKRAGAS .... riporto qui un suo pensiero ''cosi l'ho piu' sotto gli occhi ;) su KADOSH ...

-Nella Bibbia incontriamo ripetutamente queste separazioni: giorno/notte; luce/tenebre; bene/male; verità/menzogna; Giacobbe/Esaù; Israele/Nazioni ; puro/ impuro; Santo/profano; ecc.

La Bibbia ripetutamente ci da questi segnali. Infatti, il termine ebraico Kadosh, che noi leggiamo spesso tradotto con "Santo", significa più propriamente " separato/ distinto"....

tra i tanti inni di KADOSH vorrei inserne uno ...''se ne avete di piu' belli inserite anche voi :-)

https://www.youtube.com/watch?v=Pw8o1WJIUG8" onclick="window.open(this.href);return false;

di nuovo buona giornata ....
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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gargiu
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Re: Confidenziale

Messaggio da gargiu »

Grazie a te Stella, rispondo al tuo appello e contribuisco alla bella atmosfera che crea il canto che hai proposto.

Ne propongo uno io cantanto da Paul Wilbur, impegnato nel ministerio musicale per Dio da oltre 30 anni.
https://www.youtube.com/watch?v=MsiLjfZoHLo

Un caro saluto a tutti
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

Mi ero proposta di approfondire i salmi erevamo al quarto ;) ..ma qualcuno ci ha gia' pensato ed io ....
chiedo il permesso a Gianni , di riportare qui le riflessioni sul quarto salmo ...(( del biblista MICHELINO CASSA ))

N. 37 – Riflessioni sul quarto Salmo
Il Salmo 4 è un salmo di ringraziamento privato in cui il poeta ispirato parla della sicurezza
provata nel momento del pericolo. Il Salmo 4 si può definire, oltre che un salmo di
ringraziamento, una preghiera della sera in cui l’orante esprime tutta la sua fiducia in Dio e
sia affida totalmente a Lui. Questa fiducia riposta in Dio genera nel salmista una gioia
piena anche di fronte alle preoccupazioni e al freddo della notte.
Sl 4:1 Al direttore del coro. Per strumenti a corda. Salmo di Davide.
Nel Salmo 4 non vi è dialogo ma solo la voce del salmista, anche se chiama in causa più
personaggi e Dio stesso.
Quand'io grido, rispondimi, o Dio della mia giustizia;
quand'ero in pericolo, tu m'hai liberato;
abbi pietà di me ed esaudisci la mia preghiera!
Il Salmo parte con una preghiera d’invocazione con uno stile simile a quello delle
lamentazioni (v. 1). L’orante si rivolge a Dio chiedendo l’esaudimento della sua preghiera
per l’affanno che prova, così come già era stato esaudito in passato quando a Lui si era
rivolto. Il salmista chiama Dio “mia giustizia” perché chiede giustizia per se stesso contro i
suoi nemici che lo vogliono sopraffare. Questo indica una piena fiducia e speranza
dell’orante in Dio, sicuro di ottenere la salvezza e la liberazione dai suoi nemici; come già
è avvenuto nel passato quando a Lui si è rivolto.
2 O figli degli uomini, fino a quando si farà oltraggio alla mia gloria?
Fino a quando amerete vanità e andrete dietro a menzogna? [Pausa]
3 Sappiate che il Signore si è scelto uno ch'egli ama;
il Signore m'esaudirà quando griderò a lui.
4 Tremate e non peccate;
sui vostri letti ragionate in cuor vostro e tacete. [Pausa]
5 Offrite sacrifici di giustizia,
e confidate nel Signore.
6 Molti van dicendo: «Chi ci farà vedere la prosperità?».
O Signore, fa' risplendere su di noi la luce del tuo volto!
Dal versetto 2 al 6 (vv. 2-6), il salmista cambia interlocutore rivolgendosi non più a Dio ma
agli uomini, esortandoli ad aver fiducia in Dio. Inizia con un primo interrogativo in cui si
rivolge agli uomini chiedendo loro di porre fine al loro oltraggio nei confronti di Dio, che lui
in quest’occasione chiama “gloria”. Per il salmista Dio rappresenta la sua gloria perché è
la sua forza e la sua giustizia: “O figli degli uomini, fino a quando si farà oltraggio alla mia
gloria?”. Subito dopo l’orante specifica meglio in cosa consiste l’oltraggio che si arreca a
Dio. Egli li ammonisce perché inseguono, senza aver la capacità di distaccarsene, le “cose
vane”, le “illusioni”, la “menzogna”: “Fino a quando amerete vanità e andrete dietro a
menzogna?”. Questi termini stanno ad indicare l’idolatria; l’uomo invece di rivolgersi a Dio
per le sue necessità, si rivolge a cose fatte da mani d’uomo.
Egli li esorta a rivolgersi a Dio, perché Dio ama chi ha timore di Lui, e lo esaudisce; e
chiede di imitarlo perché, per la fiducia che pone in Dio, egli lo esaudirà quando a Lui
griderà: “Sappiate che il Signore si è scelto uno ch'egli ama; il Signore m'esaudirà quando
griderò a lui”.
L’appello continua nei vv. 4-6. Il salmista invita ora i suoi interlocutori a “non peccare” e a
riflettere compiendo un esame di coscienza nel segreto della notte quando si è a letto. È
principalmente nella calma della notte che l’uomo scopre con terrore il suo peccato, ma
attraverso il pentimento e la conversione, è possibile ritrovare la serenità dello spirito,
“essere tranquilli”: “Tremate e non peccate; sui vostri letti ragionate in cuor vostro e
tacete”. Al pentimento e alla conversione devono seguire azioni che l’orante esprimere in
due atteggiamenti fondamentali: il culto (“offrite sacrifici di giustizia”) e la fede (“confidate
nel Signore”). Il primo elemento appartiene alla sfera sociale, quella religiosa ma, come
spesso accade esso si riduce a farsa esteriore, a magia, a ritualismo se non è sostenuto
ed alimentato dalla fede che è impegno della coscienza e della vita. La strofa si chiude
con un versetto colmo di luce (v. 6) in cui il salmista pone un interrogativo di cui anticipa la
risposta. Alla sera ormai incombente fatta d’incubi e di affanni il salmista pone lo splendore
dell’aurora. Nel cuore dell’uomo si leva una domanda che attende una risposta. Essa è
posta da tutti coloro, che, insoddisfatti della loro miseria, cercano una soluzione che dia
valore all’esistenza: “Chi ci farà vedere la prosperità (felicità)?”. La risposta per l’orante è
una sola ed è espressa attraverso l’antica metafora del volto luminoso e benevolo di Dio.
La nostra vera felicità è la luce della rivelazione di Dio: “O Signore, fa risplendere su di noi
la luce del tuo volto!”
7 Tu m'hai messo in cuore più gioia di quella che essi provano
quando il loro grano e il loro mosto abbondano.
8 In pace mi coricherò e in pace dormirò,
perché tu solo, o Signore, mi fai abitare al sicuro.
A questo punto l’orante chiude il suo canto con un finale maestoso (vv. 7,8) nel quale ci
offre forse un suo profilo di vita autobiografico: una vita serena e felice, deposta nelle mani
del Signore. La notte scende ma il cuore è colmo di gioia e di speranza e attende l’alba di
una nuova giornata. La gioia e la pace sono i due sentimenti che reggono questa strofa.
Come spesso accade nella cultura ebraica, la gioia e la pace sono simboleggiate dal vino
e dal frumento che sono i segni del benessere e della pace (“Tu m'hai messo in cuore più
gioia di quella che essi provano quando il loro grano e il loro mosto abbondano”). Nella
Bibbia questi simboli sono quasi, assieme all’ulivo, i frutti nazionali. Il Salmo si chiude con
una scena notturna molto delicata, dominata dall’immagine del sonno, segno del meritato
riposo dopo una giornata di fatiche, ma anche del riposo del giusto (“In pace mi coricherò
e in pace dormiro' perche' tu solo o signore mi fai abitare al sicuro
sicuro che su di lui vegliera' il Signore .

buon fine settimana a tutti :YMHUG:

con una bella musica e voce ..

https://www.youtube.com/watch?list=PLMn ... 5TuRTNHAnU" onclick="window.open(this.href);return false;
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
France
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Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 11:53

Re: Confidenziale

Messaggio da France »

Ciao Stella approfitto del tuo salotto per postare questo video che ho trovato molto interessante, se avete una mezz’oretta di tempo ne vale la pena.

https://www.youtube.com/watch?v=HtGjGfmQucc" onclick="window.open(this.href);return false;

Sto leggendo un libro di Daniel Boyarin dal titolo "il vangelo ebraico", ho trovato entrambi molto interessanti e vi confesso che sto rivedendo alcune mie idee su Saulo di Tarso.

Sono d’accordo su quanto dice Giorgia (in altre cartelle) che questo forum si occupa solo di Sacra Scrittura, purtroppo i miei dubbi sono solamente quanto questa scrittura (N.T) a noi pervenuta sia genuina e non corrotta da idee ellenistiche e pagane.

E’ vero che nel I secolo circolavano tanti scritti degli apostoli ed il canone era piu o meno fatto, pero’ dalla teoria alla pratica e’ passato altro tempo e noi oggi non abbiamo niente di quelle lettere che giravano nel I secolo.
Purtroppo capisco che non e' questo il posto per questo tipo di discussione, queste sono le scritture che abbiamo e su queste si deve discutere.

Ci vorrebbe un nuovo Indiana Jones alla ricerca del vangelo perduto, chissa’ che in futuro dalle grotte di Qumran non esca qualcosa di importante.
marco
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Re: Confidenziale

Messaggio da marco »

France ha scritto:
E’ vero che nel I secolo circolavano tanti scritti degli apostoli ed il canone era piu o meno fatto, pero’ dalla teoria alla pratica e’ passato altro tempo e noi oggi non abbiamo niente di quelle lettere che giravano nel I secolo.
Caro France abbiamo quelle che dobbiamo avere. Dio dirige la storia. Il testo che noi studiamo e su cui formiamo il nostro essere figli di Dio è ciò che doveva essere salvato e protetto.
Parola di Dio!
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gargiu
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Re: Confidenziale

Messaggio da gargiu »

Grazie per la segnalazione del video France. L'ho trovato interessante.
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