I credenti sono meno intelligenti degli atei

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YEIALEL
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Re: I credenti sono meno intelligenti degli atei

Messaggio da YEIALEL »

Caro Gianni, ho paura a chiedetelo (infatti ho esitato a scrivere), ma faccio un tentativo: non potremmo approfondire sull'argomento sollevato da Stella? Il fatto è che la differenza fra fede e credulità mi sta interessando molto, in questo periodo, e credo che sarebbe molto utile per fornire un valido criterio di giudizio. Che ne dici? :) Oppure puoi indicarmi dove farlo?
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Gianni
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Re: I credenti sono meno intelligenti degli atei

Messaggio da Gianni »

Gentile Yeialel, se la tua domanda – tradotta in soldoni – è quale sia la vera religione, personalmente mi sento di rispondere: nessuna.
La religione potrebbe essere definita come il tentativo umano di raggiungere Dio. Ecco perché ci sono migliaia di religioni: ci sono migliaia di modi che gli uomini stabiliscono per mettersi a posto con Dio. È un movimento dal basso (umanità) verso l’alto (Dio). Per la Bibbia avviene esattamente il contrario: è dall’alto che Dio raggiunge l’umanità. “Il Signore apparve ad Abramo e disse”. - Gn 12:7.
Una persona che comprese che la religione è un’invenzione diabolica fu C. T. Russell, pastore degli Studenti Biblici fino al 1916, anno della sua morte. Per lui le piaghe dell’umanità erano tre: finanza, politica e religione. Il suo successore, J. F. Rutherford, nonostante le notevoli deviazioni dal Russell, nel 1940 ancora scriveva: “La religione è l’arguto prodotto di Satana e che per lungo tempo è stata iniquamente usata da lui ed altri demoni per più effettivamente corrompere la razza umana” (Religione, pagina 98, Brooklyn, New York, U.S.A.). Sono pienamente d’accordo con questa affermazione. Peccato che poi il Rutherford, che era un despota dedito all’alcol, fondò una religione sua stravolgendo il lascito del Russell, che lo aveva mutuato dagli avventisti.
La religione non ha alcunché a che fare con Dio. La domanda circa quale sia la vera religione non ha senso. Tutte, ma proprio tutte, le religioni sono false. La domanda corretta dovrebbe essere: Qual è la verità che riguarda Dio?
Si può oggi trovare la Verità? Prima di rispondere occorre osservare che se una domanda è posta male la vera risposta è compromessa. Parlare di ricerca di verità ci pone a un livello d’intelligenza umana. Iniziare un’indagine della Verità esaminando, ad esempio, le varie religioni, ci mette in una posizione in cui il nostro intelletto è il metro di misura. Anche con la Bibbia alla mano, il rischio è quello di percorrere la strada delle religioni, che altro non sono che il tentativo umano di conoscere Dio. La sincerità e la buona fede non garantiscono il raggiungimento dello scopo. Si può allora trovare la Verità? O – forse, meglio – Colui che è Verità troverà noi? La domanda giusta, allora, non è: ”Conosciamo Dio?”, ma: “Dio conosce noi?”. A che servirebbero tutti i nostri sforzi per conoscere una persona che stimiamo moltissimo se quella persona non si cura di noi? A ben poco ci servirebbe leggere le sue biografie e sapere tutto ciò che si può sapere di lui e della sua vita, se poi quella persona ci ignora. Ma allora Dio ci ignora? Sì e no.
Dio non ignora, ma può ignorarci. “Colui che ha fatto l'orecchio forse non ode? Colui che ha formato l'occhio forse non vede? . . . Il Signore conosce i pensieri dell'uomo” (Sl 94:9,11). “Tutte le cose sono nude e apertamente esposte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto” (Eb 4:13). Per Dio nulla è nascosto. Ma Dio può essere nascosto a noi: “Tu sei un Dio che si tiene nascosto” (Is 45:15). Dio può nascondersi al punto da risultare assente: “Perché tieni nascosta la tua medesima faccia? Perché dimentichi la nostra afflizione? (Sl 44:24). Dio può quindi ignorarci: “Quando stendete le palme delle mani, nascondo i miei occhi da voi. Quantunque facciate molte preghiere, non ascolto”. - Is 1:15.
La cosa importante quindi non è conoscere Dio, ma essere conosciuti da lui: “Ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto ora che siete stati conosciuti da Dio” (Gal 4:9). A che valgono i nostri sforzi se poi non siamo un pensiero di Dio?
Eppure Dio cerca tuttora l’uomo. Ancora risuona quella prima domanda fatta da Dio al nostro primogenitore: “Dove sei?” (Gn 3:9). A questo serve la testimonianza dei discepoli di Yeshùa: a far conoscere la meravigliosa buona notizia della salvezza di Dio tramite Yeshùa il Messia. Ma alla fine è Dio che sceglie: “Il Signore conosce quelli che gli appartengono” (2Tm 2:19, TNM). A noi spetta il compito di cercare Dio, ma è lui che ci trova: “Lidia […] ascoltava, e il Signore le aprì pienamente il cuore” (At 16:14). Non è una questione di conoscenza mentale. La conoscenza secondo la Scrittura non è una conoscenza intellettuale ma una conoscenza sperimentale, fatta di relazione.
Tu vorresti un valido criterio di giudizio, ma è Dio che giudica. Tutto ciò che noi possiamo fare è sintetizzato in Ec 12:15: “Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l'uomo. 16 Dio infatti farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male”.
stella
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Re: I credenti sono meno intelligenti degli atei

Messaggio da stella »

Giovanni ..con tutto rispetto ,non sono d'accordo , ( si eventualmente credo vogliamo dire la stessa cosa in fondo ) ma il vero fuoco scende dall'alto ..
Il fuoco che brucia che purifica che illumina che riscalda ..scende dall'alto come il fuoco che scese quando il profeta Elia prego ..(( 1re )
Il vero discepolo non accende...niente aspetta il fuoco di sopra ..
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
stella
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Re: I credenti sono meno intelligenti degli atei

Messaggio da stella »

Bene grazie Giovanni .. :) condivido
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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Salvatore Tarantino
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Re: I credenti sono meno intelligenti degli atei

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Non so in che modo è stato condotto questo sondaggio / studio ma posso fare alcune considerazioni per esperienza personale.

Innanzitutto è vero che molte persone ignoranti e poco intelligenti si buttino nella religione, ma bisogna anche vedere cos'è la religione e che cosa ha da spartire con la fede e il credo biblici.
Decine e decine di conduttori di chiese si vantano di parlare in lingue e in realtà non riescono a parlare e scrivere correttamente nemmeno in lingua italiana.
Bisogna osservare anche che queste persone non diventano stupide e ignoranti frequentando una chiesa, ma, al contrario, essendo poco intelligenti e poco istruite sono attirate dalle religioni che non richiedono nè intelligenza nè conoscenza.

D'altra parte molti atei quando attaccano la religione alla cieca sono fondamentalmente orientati a sparare contro il cattolicesimo o contro alcune religioni protestanti particolarmente note, come se queste due religioni esaurissero tutte le forme di spiritualità e di fede che possono esistere.

Un altro punto importante è quello di distinguere tra atei e agnostici.
Aldilà della differenza che gli atei dichiarano di essere sicuri che Dio non esiste mentre gli agnostici semplicemente dichiarano di non saperlo, ho notato un'altra importante differenza: con le dovute eccezioni (che ammetto in linea teorica, perchè nella mia esperienza personale non ho mai trovato alcuna eccezione) gli agnostici sono molto educati e tranquilli, mentre gli atei sono molto aggressivi, volgari, ignoranti, e perfino bestemmiatori.
Ho detto anche "ignoranti" perchè non conoscono le Scritture e tuttavia ne citano dei pezzetti scovati qua e là su internet (ad esempio l'incesto di Lot con le sue due figlie) e li utilizzano - in un modo che mi ricorda assolutamente i modi di fare di certi pastori - per dimostrare che la bibbia sarebbe una schifezza.
Ebbene, io ritengo che gli agnostici possono essere definiti dei non credenti, ma lo stesso non direi degli atei: gli atei hanno un rifiuto così aggressivo e volgare di Dio che sembra quasi che in realtà ci credino ma vogliano assolutamente distruggerlo ed eliminarlo dalla loro vita.
Pertanto, nel sondaggio, a mio parere - provocatorio se volete -, gli atei andrebbero inseriti nella categoria dei credenti e non in quella dei non credenti.
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Gianni
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Re: I credenti sono meno intelligenti degli atei

Messaggio da Gianni »

Caro Salvatore, condivido in pieno la tua analisi, molto acuta e intelligente. :)
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