Maria Grazia Lazzara ha scritto: ↑sabato 27 maggio 2023, 5:03
E poi fai attenzione che ciò che tu chiami cristiano viene sempre visto alla luce del pensiero ebraico
Quale pensiero ebraico?
Le correnti ebraiche al di là delle apparenze
Domanda posta in un gruppo al Rav. a proposito di questo articolo
Vorrei porre, aggiuntivamente, una domanda, se possibile:
tutto ciò comporta anche differenze nel modo di considerare, trattare, interpretare il testo del tanach e/o il suo rapporto con la tradizione orale?
(la domanda è dal punto di vista del non ebreo che ogni tanto cerca qualche spiegazione o che legge qualcosa di ebraico, per comprendere a quali difficoltà possa andare incontro).
Risposta:
Certamente queste differenze si riflettono anche sull'interpretazione dei testi, sia di ordine normativo che di altro genere. Perché chiaramente
fra le differenze ve ne sono di notevoli a livello di concezione dei testi ,
che da alcuni sono considerati rivelati, da altri ispirati, da altri pienamente umani....
Quindi quando si parla con ebrei bisogna sapere esattamente che denominazione dell'ebraismo sottoscrivono in modo da poter inquadrare che quella è una posizione Conservative, Reform, Ortodossa, Modern Orthodox, Hassidica, etc. esattamente come non avrebbe senso dire "un forum senza i cristiani", quali cristiani? Cattolici, Orthodossi, Protestanti (quali?), Evangelici (quali?), Pentecostali (quali?), Neocatecumenali (quali?), Quaccheri, Unitariani, ... etc.
Potete immaginare la confusione che si andasse a creare in testa ad un solo ebreo se venisse a contatto con uno di ciascuno di questi assimilandoli tutti sotto la voce "cristiani"?
Attenzione poi che a volte un qualche gruppo di qualcuna di tali correnti potrebbe anche essere particolarmente legato a visioni politiche e partitiche (come è anche normale che sia in quanto una religione non "spiritualista" ma "giuridica" che si realizza in Terra-Cultura-Nazione-Istituzioni etc. - quindi magari cominciare anche a capire cosa sto dicendo quando dico "Gesù è il Messia" non sarebbe male, MA - c'è sempre un 'ma' - prima di poter accedere a questo argomento occorre una preparazione propedeutica in tutto il resto).
Una esperienza che ho fatto è stata quella di andare a finire in un 'gruppo' ebraico telematico ad alto regime di funzionamento (migliaia di iscritti, ebrei italofoni e anche non troppo da tutto il mondo e non solo da Israele e dall'Italia): ebbene nel riportare tesi non mie ma quotate dai forum ebraici senza dichiararne la fonte, mi sono ritrovata tacciata di antisemitismo, giuro
Quindi è molto istruttivo trovarsi in mezzo a tanti ebrei, tanti diversi, e non sempre con lo stesso gruppo di persone che diventa una sorta di echo-chamber dove ricircola e si rimastica sempre il già masticato.
E' anche istruttivo vedere come dei Rabbini interagiscono, lì ce n'erano ....
Quindi, se si vuole interloquire con ebrei bisogna prepararsi da un lato e - dall'altro - dopo le esperienze di tutti questi anni che abbiamo già fatto, non sarebbe male (e lo dico per l'esperienza in quel gruppo) mettersi sotto tutela.
Mettersi sotto tutela significa
1) perchè parlare con chiunque quando posso parlare con i Maestri?
2) perchè discutere e non fare un percorso introduttivo per goim? Dopo si sarà più preparati a capire e si eviteranno tanti spiacevoli incidenti
3) perchè non rivolgersi ai Rabbini italiani per le proprie necessità anzichè ad altri?
(ovvero perchè non scegliere l'interlocutore anzichè essere scelti, dal caso o non si sa da cosa altro?)
Quando feci (ormai sono passati un po' di anni e poi ho abbandonato perchè il gruppo ingrandisce ed ha oggi un regime di qualcosa come 20/30 nuovi post al giorno) ingresso in quel gruppo (mi ricordo una accusa di antisemitismo a cui risposi subito: senti, questo lo dice uno dei miei amici ebrei, vorresti subito cominciare a dire che non è un vero ebreo? a me risulta halachico) venni attaccata a volte per aver esposto secondo quanto imparato da altri ebrei.
In più di una discussione avvenne che intervennero Rabbini senza mai dire "tizio ha ragione e caio a torto" ma qualche volta è successo che mi abbiamo veramente tolto d'impiccio in pratica facendo capire che non stavo dicendo nulla di così sbagliato.
Spesso si fa anche molto prima avendo a disposizione chi sà arrivare subito al punto in poche parole e senza peli sulla lingua e sa capire le difficoltà (di comprensione e a volte di relazione).
"L'Ebraismo non è il Giudaismo del Tempio. L'Ebraismo Rabbinico è interpretazione.
Se così non fosse staremmo ancora lapidando le persone perchè non osservano lo Shabbat".
Con questa frase il Rav. di cui sopra ci ha chiuso una accesissima discussione: 25 parole circa.
Significa saper poi affrontare - all'occorrenza - quello che viene dopo.
Ma soprattutto significa piena coscienza di ciò che si è e di ciò che si fa.
Un rabbino preparato - e lo sono, non immaginate quanto - non si scandalizza e le conosce le posizioni accademiche, non si aspetta che esse vengano ignorate. E' che partendo anche da quelle è evidente che poi si fanno delle scelte.
Esempio: io conosco le posizioni accademiche su tradizioni e trasmissioni orali e dirette nel mio ambito, poi faccio delle scelte e valuto cosa la visione emica mi dice e discerno ciò che ritengo comunque valga la pena di avvalorare e cosa eventualmente tralasciare, tenendo presenti pregi - che ci sono - ed anche alcuni limiti. Se un altro non può o non ritiene di fare le mie stesse scelte è libero di regolarsi come crede. Non posso dire che sbaglia, ma nemmeno lui può dire che sbaglio io.
Se si vogliono continuare questi scambi certamente sarebbe quanto mai utile mettersi sotto tutela provando a cercare sia Accademici italofoni disponibili (e per evitare "equivoci" voluti o meno che siano specifico che Accademico in questo caso significa una persona che dopo una laurea quiquennale ed eventuali specializzaziono - p.e. codicologia - effettua un Dottorato di Ricerca, con relativa Tesi di Ricerca, e quindi acquisendo e padroneggiando tutti i criteri scientifici della ricerca, indi pubblica la sua Tesi di Ricerca; in seguito acquisisce una Cattedra universitaria e prosegue con docenza, ricerca, pubblicazioni scientifiche) sia qualche Rabbino disponibile per rappresentare la visione emica (e lo conoscono l'ebraico accidenti se lo conoscono: posso segnalarvi video di Rav. Disegni che tratta argomenti molto complessi totalmente in ebraico, posso segnalarvi video di Rav. Arbib che dimostrano che lo conosce eccome l'ebraico, particolarmente quelli in cui fa lezioni di Talmud, posso segnalarvi video di Rav. Somech).
Certamente prima e per non farseli poi sfuggire bisognerebbe apprendere anche cosa evitare.
P.e. ad una persona già risentita ricordargli shen tachat shen non è che sia proprio il massimo, giusto per fare un esempio.
Altrimenti questi episodi spiacevoli si ripeteranno continuamente, poi quando la gente è spiritata gli animi non si calmano. E tutto questo comunque non giova a nessuno.
Quindi scegliere interlocutori, o perlomeno qualcuno che revisioni alcuni discussioni, con la competenza di farlo, e rivedere alcuni punti del modo di porsi.
Altrimenti questi episodi si ripetereanno e allora direi che non vale la pena farsi del male e tanto vale rinunciarvi esplicitamente.