Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

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Gianni
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Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

Messaggio da Gianni »

A chi fosse interessato segnalo che è stato pubblicato il nuovo numero della rivista Ricerche Bibliche:

https://www.biblistica.it/wp-content/up ... e-2023.pdf

Dall’indice:
- Il difficile passo di Eb 1:10-12
- La quarta bestia nella visione di Dn 7
- Il sacerdozio e l’episcopato delle donne.

Il numero di aprile contiene anche una nuova rassegna dei passi in cui la critica alla Bibbia denota ignoranza e preconcetto.

Questo numero contiene inoltre un inserto:
Amare il prossimo: opzione o adesione all’evangelo? Una teologia della pace,
di Claudio Ernesto Gherardi.
stella
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Re: Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

Messaggio da stella »

Grazie Gianni ,
Mi ero sovrapposta, al tuo annuncio lo riporto a galla , :-)
Mi prenderò tempo per leggere lo scritto di
Claudio Ernesto Gerardi ..
Nel passato ricordo di aver già letto i suoi scritti sempre interessanti ,pacati e comprensibili ...
Grazie
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Gianni
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Re: Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

Messaggio da Gianni »

Sì, Claudio Ernesto Gherardi è un competente biblista che sa scrivere bene, in modo pacato e comprensibile.
Janira
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Re: Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

Messaggio da Janira »

Grazie Gianni :YMHUG:
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Gianni
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Re: Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

Messaggio da Gianni »

Ma allora almeno una lettrice l'abbiano! ;) Buongiorno a te, cara Janira! :-)
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Buon giorno Gianni , eccomi quà , certo che leggo e leggo molto volentieri . Ho letto con vero piacere lo studio di Yasmina Khaazan , il difficile passo di Ebrei 1:10-12 . Davvero interessante la sua spiegazione ed è che dalla Settanta che l' agiografo cita a memoria e non testualmente il Salmo . Nel salmo testo originale ebraico il soggetto è sottinteso non c'è ,mentre nella Settanta emerge con il Signore ed è da quì che viene l'ardita applicazione a Jeshuà , ma poiché l' agiografo sta trattando il tema sulla superiorità di Jeshuà sugli angeli e non l'uguaglianza con Dio l'applicazione a Jeshuà ha a che fare con l'Immutabilità ed eternità ora condivisa e conferita a Jeshuà . D'altra parte non può che essere così vista che Jeshuà è il riflesso della gloria di Dio e l'immagine del suo stesse essere . Bella e profonda questa spiegazione , il concetto di monoteismo non viene intaccato .

Mi sono soffermata sui verbi in greco che l'agiografo cambia con le desinenze ma non so se ho capito bene se lo fa perché lo cita a memoria e non testualmente dalla Settanta o perché ne fa lui un'applicazione e quì gradire da te un'ulteriore commento allargato proprio su questi termini che la Khaazan sottolinea . Grazie .

E un Grazie alla studiosa Yasmina Khaazan .
chelaveritàtrionfi
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Re: Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Gianni, ho letto lo studio che dicevi su Eb 1:10-12. L'occhio però mi è caduto sul paragrafo successivo :-)

La quarta bestia di Dan7:

"Urs Staub non ignora questa obiezione e dice che Daniele non voleva urtare direttamente la potenza
seleucida dominante con un’allusione troppo chiara al suo regno. Secondo lo Staub il riferimento
all’elefante era già chiaro di per sé. In più, Daniele completa l’immagine menzionando le dieci corna
di cui la bestia era dotata, ovvero i re della dinastia seleucida, a cui aggiunge un corno tutto speciale
quale simbolo di Antioco Epifane (Dn 7:20)".

Aggiungo questo:

Seleuco era lontano fino all'India , dove fece un patto con Chandragupta Maurya , con il quale scambiò i suoi territori orientali con una forza considerevole di 500 elefanti da guerra , che furono determinanti in Ipsos: Gli indiani [parzialmente occupati]], alcuni dei paesi situati lungo l'Indo, che un tempo appartenevano ai Persiani: Alessandro ne privò gli Ariani e vi stabilì i propri insediamenti. Seleuco Nicator li diede a Sandrokottos in seguito a un contratto di matrimonio e ricevette in cambio cinquecento elefanti.

Strabone, Geografia .
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

Messaggio da Gianni »

Grazie per la precisazione, Naza.
chelaveritàtrionfi
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Re: Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Gianni ha scritto: sabato 8 aprile 2023, 4:31 Grazie per la precisazione, Naza.
Ciao Gianni. Sul passo di Ebrei, la tua collega ha dato una chiara spiegazione, già anticipata nella discussione: "Riflessioni bibliche". Tuttavia c'è ancora qualcosa che non mi torna. Questa non è la cartella giusta per i commenti, ma scrivo solo questo.

Dato che l'omileta si rivolge ad una platea ampia (anche stranieri), il "figlio" è presentato (secondo me) nella stessa maniera in cui i greci, romani, ellenisti ecc. vedevano gli uomini elevati a divinità dopo la morte. In questa direzione vanno le affermazioni di Vespasiano prima di morire, ovvero che sarebbe diventato un "Dio". Ovviamente non si tratta nemmeno in questo caso di diventare "il Dio del Cielo", ma un dio, un essere umano divinizzato per le opere, arrivando a far parte della corte celeste. In questo caso è l'uomo che si eleva da solo mentre nel caso del "figlio di Dio" Yeshùa, è Dio stesso che lo sceglie per la grande missione. Il concetto di "figlio di Dio" che compie una missione è noto anche per Nabucodonosor (in questo caso è chiamato servo), per Ciro (entra a Babilonia facendosi chiamare "figlio di Marduk) e per eccellenza Israele, dove il passo di Isaia 43 riporta: "e comprendi che io sono Lui".

Dopo la risurrezione, quindi, "il figlio" acquisisce quelle caratteristiche divine, così come spiega la tua collega, ma certamente non diventa Dio in persona, poichè anche nelle visioni di apocalisse ci sono sempre il padre ed il figlio separati. La lettura del passo dovrebbe quindi considerare il modello di comprensione degli ellenisti che avevano in mente un certo schema di divinità, ma il significato è ben diverso da quello trinitario (assente nel libro).

Ultima cosa. Il trono di Dio è rappresentato dal trono di Giuda (in terra), giusto? In particolare è il trono Davidico.. quindi lo scettro di giustizia di Dio viene affidato a chi si siede sopra. Dire che il trono di Dio dura in eterno, riferito alla terra, non è come dire che durerà in eterno il trono di Giuda?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Il nuovo numero di aprile della rivista Ricerche Bibliche

Messaggio da Gianni »

Caro Naza, l’omileta della cosiddetta lettera agli ebrei non si rivolge ad una platea composta anche da stranieri, ma a dei giudei della diaspora, per cui l’interpretazione di “figlio” alla maniera greca è del tutto esclusa. Per il resto concordo con quanto scrivi.
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