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Antonio LT
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Re: Matteo 27 52-53

Messaggio da Antonio LT »

Mimymattio scrivi:

"Se una traduzione è sbagliata è colpa dell'autore della traduzione, non certo di chi ha "procurato" il testo da tradurre."

Questo è ciò che ho sottolineato sin da subito...parlando appunto di traduzioni errate e non dell'opera..


"Poi aggiungi che le Scritture Greche sono "artefatte". Scusami però non capisco cosa intendi dire. Io non le ritengo artefatte, se ci sono teologie errate che ne derivano e che sono in contraddizione col Tanàch è colpa dell'uomo e di una errata lettura ed interpretazione, non degli Scritti."

Sono giunte a noi artefatte per come nel tempo hanno subito l'influsso di traduzioni fatte da uomini per consolidare le proprie dottrine..appunto!
Tutte queste dottrine non sono uscite però dalla Torah o da Israele...l'influsso occidentale ha contribuito a tutto ciò..
Senza che elenco tutte le dottrine esistenti continuo a chiedermi il motivo per cui Dio non ha lasciato in mano ad un popolo come in passato(Israele) le scritture greche quanto quelle ebraiche ma sono rimaste in balia della corruzione umana?
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bgaluppi
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Re: Matteo 27 52-53

Messaggio da bgaluppi »

Scusa Antonio ma gli scrittori biblici delle SG erano ebrei. Quando insegnavano e scrivevano non avevano certo idea che i loro scritti sarebbero stati inseriti in un canone. Per dirla tutta, gli apostoli non furono neppure istruiti a scrivere ma piuttosto ad evangelizzare e fare discepoli. I loro scritti non avevano la pretesa di essere "canonici" ma costituivano un insegnamento per i discepoli delle comunità; furono conservati dalla comunità finché fu possibile. L'avvento delle persecuzioni e del cristianesimo, con l'apostasia, ha posto fine alla comunità primitiva. Per questo, è un vero miracolo che quei manoscritti del II secolo e alcuni del I siano giunti fino a noi.
Antonio LT
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Re: Matteo 27 52-53

Messaggio da Antonio LT »

Antonio Mimymattio ok..ma cavolo un "certificato di garanzia" avrebbe evitato certamente tante persecuzioni,malintesi e fatto acquisire maggiore conoscenza almeno a chi davvero voleva avvicinarsi a Dio e la sua parola nel modo giusto!
Sarà che non riesco a non immedesimarmi in chi a differenza di oggi non poteva avere la stessa nostra conoscienza..intesa come possibilità di smascherare anche da se le false dottrine..
Anche se tuttora è in presenza di Israele e gli ebrei che riusciamo ad avere le risposte piu esaustive!
Mi autobanno!Credo che questa cosa mi tormenterà finché avrò vita e devo farmene una ragione!
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bgaluppi
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Re: Matteo 27 52-53

Messaggio da bgaluppi »

Antonio, Yeshùa predisse le persecuzioni:

“Guardatevi dagli uomini; perché vi metteranno in mano ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per servire di testimonianza davanti a loro e ai pagani. [...] Il fratello darà il fratello a morte, e il padre il figlio; i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra” - Mt 10:17,18,21-23

Gli apostoli, e i discepoli, erano rifiutati da ambo le parti (ebrei e romani). Ciò avvenne perché avevano accettato come messia un uomo che era stato condannato come eretico e falso profeta da Israele e condannato a morte dai romani, e perché vivevano secondo princìpi completamente opposti a quelli secondo cui vivevano gli uomini. Oggi i credenti veri subiscono la stessa cosa: sono eretici per i cristiani e sono folli per la società. Ma ripeto, tutto ciò fu predetto da Yeshùa, quindi sapevano bene cosa li attendeva.

In quel mondo, se volevi avvicinarti al Dio di Israele dovevi diventare proselite ed eventualmente ebreo; se volevi vivere tranquillo dovevi essere pagano e obbedire all'imperatore. Nonostante ciò, gli apostoli si fecero perseguitare, torturare e uccidere per diffondere la notizia su Yeshùa e il regno di Dio. Oggi, grazie a loro, la vera chiesa, ossia l'ekklesìa nascosta, conta migliaia e migliaia di facenti parte (chissà quanti). Yeshùa, del resto, lo disse: “Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Santificali nella verità: la tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo. Per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati nella verità.” (Gv 17:14-19).

I credenti, quelli che mettono in pratica gli insegnamenti di Yeshùa in modo veritiero, non sono del mondo; infatti sono "santi" (qodesh vuol dire "separato"), ossia "separati", perché appartengono a Dio. È logico, dunque, che non venissero accettati dal mondo.

“Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto” - Gv 1:10,11

Gli ebrei hanno tante risposte, ma il messia non lo hanno visto. Lo dico con affetto. Ma è così che doveva andare. Non vedi che oggi grazie a Yeshùa gli stranieri adorano il Dio di Israele?

“Egli dice: «È troppo poco che tu [il messia] sia mio servo
per rialzare le tribù di Giacobbe
e per ricondurre gli scampati d'Israele;
voglio fare di te la luce delle nazioni,
lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra».” — Is 49:6
Antonio LT
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Re: Matteo 27 52-53

Messaggio da Antonio LT »

Caro Antonio sai quanto me quante volte ho avuto queste risposte e non so quante altre volte avrò bisogno di sentirmele dire per cercare ogni volta un senso a tutto ciò...
Ma la cosa più brutta è non capire perché Dio ha lasciato che io lo cercassi per ritrovarmi poi ancor più lontano da lui!
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bgaluppi
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Re: Matteo 27 52-53

Messaggio da bgaluppi »

Succede che Dio ci chiama perché abbiamo delle buone attitudini, una giusta "predisposizione". Poi, però, spetta a noi scegliere di rispondere a quella chiamata oppure no. A volte accade che nel rendersi conto che oltre a "credere" è necessario anche "mettere in pratica", ossia sacrificare noi stessi, le cose diventino difficili, perché la parte "cattiva" di noi, che gli ebrei chiamano yetzer ra, si ribella. Ciò accade a molti quando si tratta di capire la risurrezione; conosco persone che leggono i Vangeli e comprendono e apprezzano gli insegnamenti di Yeshùa, ma quando si tratta di credere, la loro mente si rifiuta, perché pongono limiti alla potenza di Dio e non riescono ad andare oltre il proprio naso. L'apostolo Tommaso, in realtà, fece lo stesso e non credette se non nel momento in cui vide coi suoi occhi Yeshùa redivivo davanti a sé. Ma beati [μακάριοι, makàrioi, privilegiati, fortunati, dunque beati] sono “quelli che non hanno visto e hanno creduto!” (Gv 20:29). Dunque, la chiamata spetta a Dio, ma la risposta spetta unicamente a noi.

Guarda cosa accadde con i dodici. Yeshùa li chiama e loro lo seguono senza esitare. Stessa cosa fece Abramo: Dio lo chiamò e lui disse: “eccomi” (Gn 22:1). Quando Dio scelse Noè e gli dette istruzioni su cosa fare, lui “fece tutto quello che Dio gli aveva comandato” (Gn 6:22). Dio chiamò Anania in visione, e lui rispose: “Eccomi, Signore” (At 9:10). E quando Cristo entrò nel mondo disse “Ecco, vengo per fare la tua volontà” (Eb 10:9; Sl 40:7,8).

Quello che ti posso consigliare te lo dico con la Bibbia: “Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurite più il vostro collo” (Dt 10:16), “Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore” (Sl 95:8). Non si può avere due padroni, o si segue Dio o non Lo si segue. Non esiste una posizione di mezzo. Ma seguire Dio non significa farsi prete o rinunciare a se stessi; significa cambiare, abbandonare l'uomo vecchio e sostituirlo con quello nuovo. Morte e rinascita.

“In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio” — Gv 3:3
Armageddon
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Re: Matteo 27 52-53

Messaggio da Armageddon »

Purtroppo ho avuto problemi di connessione e non sono riuscito a scrivere prima
Caro Antonio sai quanto me quante volte ho avuto queste risposte e non so quante altre volte avrò bisogno di sentirmele dire per cercare ogni volta un senso a tutto ciò...
Ma la cosa più brutta è non capire perché Dio ha lasciato che io lo cercassi per ritrovarmi poi ancor più lontano da lui!
Per la prima volta ho provato commozione a leggere un messaggio in questo Forum...
Antonio LT, rifacendomi alle tue parole...
Sai quante volte e con quante avversità han cercato, persone ed avvenimenti, di allontanarmi da Dio e...
non ci sono mai riusciti? Anzi, proprio nei momenti più bui l'ho sentito potentemente vicino.
Jon purtroppo ciò che affermi è vero per chi riesce a crederci e basta..anche perché ognuno ha il suo modo di sentire vicino Dio ma quello giusto non lo può dimostrare nessun uomo!
C'è chi sente Dio vicino facendosi saltare in aria..tu parli di amore..stiamo sempre là..nessuna prova in entrambi i casi!

Saluti
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bgaluppi
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Re: Matteo 27 52-53

Messaggio da bgaluppi »

Armagheddon, Mimymattio dice bene. Sulla Bibbia ci sono grandi insegnament, che valgono per tutti i tempi e per ogni uomo. Uno dei maggiori è: “ama il prossimo tuo come te stesso”. La domanda è: amiam noi stessi? E che vuol dire amare se stessi?
Armageddon
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Re: Matteo 27 52-53

Messaggio da Armageddon »

Arm le tue osservazioni sono del tutto lecite e sensate. Tuttavia la Scrittura ci suggerisce come "conoscere" Dio e in quale modo distinguere se "sentiamo" Dio nel modo giusto.
«Da questo sappiamo che l’abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Io l’ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma chi osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente completo. Da questo conosciamo che siamo in lui: chi dice di rimanere in lui, deve camminare come egli camminò.»
‭‭Prima lettera di Giovanni‬ ‭2:3-6‬ (NR)
Mimymattio il ragionamento in questo passo non fa una piega..
Sai io rispetto molto la Bibbia...penso che a volte è meglio il rispetto che la fede..viste le cose che sto scoprendo andando avanti(vedi traduzioni. errate ad esempio)!
Ma se i moderatori me lo permettono vorrei farti e farvi capire da dove parte il mio ragionamento..
Escludiamo per un attimo la Bibbia e qualsiasi altro testo che conosciamo che ci parla di Dio..
Come può l'uomo conoscerlo?
Se volessimo conoscerlo attraverso il comportamento dell'uomo stesso si hanno sempre due possibilità..bene o male...amore o odio..
Abbiamo la stessa capacità..sia nel fare il bene che il male..e io da che parte sta Dio non lo so proprio se osservo l'uomo!

Bgaluppi ho letto dopo mi riallaccio alla tua domanda con quanto ho scritto....ok...ma senza Bibbia..tu sapresti se fosse più giusto amare o odiare?
Io sinceramente non saprei cosa sarebbe giusto senza avere riferimenti che non siano l'uomo!
Ultima modifica di Armageddon il lunedì 27 novembre 2017, 20:10, modificato 2 volte in totale.
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bgaluppi
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Re: Matteo 27 52-53

Messaggio da bgaluppi »

Ragazzi, vi va se spostiamo questa discussione in un'altra cartella? Il tema che propone Armagheddon è interessante: "Conoscere Dio"? Se volete, la apro io.
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