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Tieni presente che quanto segue, qui, crea grande reazione (temo, ahimè, che i commenti scandalizzati pioveranno anche ora).
"Il testo deve dunque essere elusivo, inafferrabile, per non prendere la forma o il posto di un
idolo.
[...]
Il rapporto col testo e con D.o è pertanto paradossale:
bisogna allontanarsi, creare una distanza
affinchè il rapporto con D.o non sia idolatrico.
E' ciò che H. Atlan definisce con un'espressione radicale l'"ateismo della scrittura":
"
La prima preoccupazione dell'insegnamento biblico non è quella dell'esistenza di D.o, del teismo rispetto all'ateismo, ma piuttosto la lotta contro l'idolatria.
C'è un rischio idolatrico in ogni teismo.
Ogni teismo è una idolatria, il termine stesso lo chiarisce e lo stabilisce, a meno che il discorso negandosi diventi ateo.
In altre parole, i paradossi del linguaggio e dei suoi significati sono tali che il solo discorso su D.o che non sia idolatrico è un discorso ateo. O ancora: in ogni discorso il solo D.o che non sia un idolo è un D.o che non è un D.o.
Tutti i maestri del pensiero ebraico,
dai profeti ai dotti contemporanei, lo hanno capito ..."
"
Il sistema di interpretazione è fondato sulla volontà di rifiutare l'idolatria.
Il testo, primo rapporto con D-o,
non deve trasformarsi in idolo. La tentazione idolatrica è forte, basti ricordare il vitello d'oro all'indomani della Rivelazione: tentazione dell'apparenza e della Presenza. "L'idolo ci rivela il divino, e in questo non inganna nè delude".
L'idolo - e in questo caso il Testo offerto alla presa della mano, il 'manuale' -
rassicura; l'idolo avvicina.
"Ciò che l'idolo contribuisce a ridurre, è appunto la distanza e il ritrarsi del divino... sopperendo all'assenza del divino l'idolo lo mette a disposizione, lo garantisce e alla fine lo snatura. [...] L'idolo tenta di farci avvicinare al divino, di
farcene appropriare:
poichè teme l'ateismo, l'adoratore mette le mani sul divino nella forma di un dio;
ma questa presa perde quello che afferra: non le resta in mano che un amuleto fin troppo noto, troppo manipolabile, troppo rassicurante... . l'Idolo manca la distanza che identifica e autentica il divino come tale - come ciò che non ci appartiene, ma ci accade"."
da pagina 84 del PDF a cura di Rav. Shunnach
https://libri.levy.it/audio/conferenze/ ... EOrale.pdf