Ho letto l'articolo di Gianni "Il nostro destino", psicologia biblica.
Nel tempo, io ho maturato un diverso significato di "destino", che non quello che gli vorrebbero dare i vari saltimbanchi, fattucchiere e seducenti cartomanti.
Ho sviluppato un significato che è legato al destino ultimo di ogni uomo.
In definitiva, l'uomo è stato creato (senza entrare ora nel dibattito sul tipo di creazione), per riconoscere Dio, per parlare con lui ecc.., inteso in una maniera che non è quella nostra abituale, ma che prevede innanzi tutto un punto fermo, quello di Dio come puro spirito e puro amore. Quindi, il "contatto" con Dio, non può avvenire che tramite questo tipo particolare di modalità, che non è certamente quella umana, fatta di rapporti fisici, ma che nonostante tutto è carente totalmente su altri versanti.
Quindi se Dio ha creato l'uomo, non l'ha fatto invano, l'ha fatto per uno scopo.
Ecco, io chiamo "destino", il cammino umano che lo separa da Dio.
Scavalco completamente il termine destino, usato come strada senza uscita di un percorso materiale, e lo ricolloco in una visione più ampia che vede l'uomo, protagonista del suo destino.
Il libero arbitrio è il mezzo (insieme alla volontà), per scegliere il nostro destino, che non è a senso unico, ma che si divide in due grandi filoni o strade:
1) scegliere Dio
2) rifiutare Dio.
Il nostro destino
Re: Il nostro destino
Certamente, caro Michele, come dici tu in conclusione esistono due strade:
La realtà che lascia intendere invece il messaggio bibblico è di tutt'altro genere.
Non una forza emanata che tutto determina in modo permanente immutabile come crede la filosofia stoica, ma un intervento continuo di Dio su tutto il creato e una partecipazione assoluta nella storia dell'uomo. Tuttavia, paradossalmente la concessione per l'uomo della facoltà di scelta tra il bene e il male, il libero arbitrio, lo rende allo stesso tempo compartecipe del suo " destino".
Ma come può l'essere umano scegliere la strada, plasmare la propria storia e interferire su quella degli altri? Penso che la risposta stia nell'osservanza dei comandamenti. Questo è il dono di Dio concesso all'uomo (popolo di Israele) nel Sinay, ma al patriarca Abramo prima ancora.
Di esempi è ricca la storia che ci racconta la Bibbia. Prendiamo per esempio come gli abitanti di Ninive riuscirono a far mutare il decreto di Dio da distruzione a perdono mediante una conversione.
Oppure, quante volte la preghiera di un profeta o di uomini giusti hanno permesso grandi interventi miracolosi da parte di Dio.
Ancora, Dio non avrebbe distrutto Sodoma se vi avesse trovato almeno 10 giusti come richiesto da Abrahamo. Ecc.
Sono di origine pagana, in effetti, i concetti ancor oggi usati come luoghi comuni di fato, caso,fortuna.scegliere Dio o rifiutarlo.
La realtà che lascia intendere invece il messaggio bibblico è di tutt'altro genere.
Non una forza emanata che tutto determina in modo permanente immutabile come crede la filosofia stoica, ma un intervento continuo di Dio su tutto il creato e una partecipazione assoluta nella storia dell'uomo. Tuttavia, paradossalmente la concessione per l'uomo della facoltà di scelta tra il bene e il male, il libero arbitrio, lo rende allo stesso tempo compartecipe del suo " destino".
Ma come può l'essere umano scegliere la strada, plasmare la propria storia e interferire su quella degli altri? Penso che la risposta stia nell'osservanza dei comandamenti. Questo è il dono di Dio concesso all'uomo (popolo di Israele) nel Sinay, ma al patriarca Abramo prima ancora.
Di esempi è ricca la storia che ci racconta la Bibbia. Prendiamo per esempio come gli abitanti di Ninive riuscirono a far mutare il decreto di Dio da distruzione a perdono mediante una conversione.
Oppure, quante volte la preghiera di un profeta o di uomini giusti hanno permesso grandi interventi miracolosi da parte di Dio.
Ancora, Dio non avrebbe distrutto Sodoma se vi avesse trovato almeno 10 giusti come richiesto da Abrahamo. Ecc.
Re: Il nostro destino
Certo Akragas,
ma da 2000 anni a questa parte, gli uomini hanno anche un ulteriore aiuto, quello che Gesù disse.
Amare Dio sopra ogni cosa, e il prossimo come se stessi, è la regola d'oro che in pratica, poteva già esistere prima di Gesù, lui la puntualizzo ancora, e la fece diventare una certezza (del destino ultimo). Non solo "amare gli altri come noi stessi", ma amare anche i nostri nemici. E questo soprattutto per un fatto, Dio è dentro ciascuno di noi, in una maniera ancora difficile da capire per l'uomo, ma non può che essere così.
ma da 2000 anni a questa parte, gli uomini hanno anche un ulteriore aiuto, quello che Gesù disse.
Amare Dio sopra ogni cosa, e il prossimo come se stessi, è la regola d'oro che in pratica, poteva già esistere prima di Gesù, lui la puntualizzo ancora, e la fece diventare una certezza (del destino ultimo). Non solo "amare gli altri come noi stessi", ma amare anche i nostri nemici. E questo soprattutto per un fatto, Dio è dentro ciascuno di noi, in una maniera ancora difficile da capire per l'uomo, ma non può che essere così.
Re: Il nostro destino
Mi collego a questo per evitare di aprirne altri, visto che si parla di destino, paganesimo, falsi dei, altrimenti spostatelo.
Il destino di questo bambino.
Un bambino di 4 anni viene rapito davanti a una scuola e decapitato, il suo sangue in sacrificio alla dea Kali per ottenere fama e ricchezze, catturato dalla folla viene linciato e arso vivo, pare che la polizia sia riuscito a salvarlo in extremis.
Non riesco a commentare
Il destino di questo bambino.
Un bambino di 4 anni viene rapito davanti a una scuola e decapitato, il suo sangue in sacrificio alla dea Kali per ottenere fama e ricchezze, catturato dalla folla viene linciato e arso vivo, pare che la polizia sia riuscito a salvarlo in extremis.
Non riesco a commentare
Re: Il nostro destino
Non ho inserito la località Andhra Pradesh, India
Re: Il nostro destino
Gigi, non ho ben capito, ma da quello che hai scritto, il bambino doveva essere morto, è stato decapitato, linciato e arso vivo. Poi è stato salvato?
Re: Il nostro destino
Cmq a prescindere da cosa è successo, ogni uomo, donna e bambino ha un suo destino. E se in questa vita, come in questo caso, non si è riusciti a scegliere Dio, per cause esterne alla nostra volontà, certamente Dio, gli darà un'altra possibilità. I bambini sono collegati ai genitori e quindi sono dati in affidamento al genitore che sceglie Dio, e nella vita futura avranno le stesse possibilità che gli sono state negate in questa. Dio non può di certo essere ingiusto.
Re: Il nostro destino
Concordo con Michele.
Non può esserci ingiustizia in Dio.
Se quel bimbo, come tanti altre anime innocenti su questa terra, ha subito le brutture dell'uomo malvagio la spiegazione sta proprio nella scelta malvagia di quegli uomini. Chiediti perché, Gigi, queste persone hanno compiuto questo gesto abominevole? Non è forse per motivi di idolatria? Quindi si tratta di scelte fatte con libero arbitrio, scelte contrarie all'insegnamento del vero Dio. Questo è il prezzo del peccato: la sofferenza delle anime innocenti, dei giusti.
Non può esserci ingiustizia in Dio.
Se quel bimbo, come tanti altre anime innocenti su questa terra, ha subito le brutture dell'uomo malvagio la spiegazione sta proprio nella scelta malvagia di quegli uomini. Chiediti perché, Gigi, queste persone hanno compiuto questo gesto abominevole? Non è forse per motivi di idolatria? Quindi si tratta di scelte fatte con libero arbitrio, scelte contrarie all'insegnamento del vero Dio. Questo è il prezzo del peccato: la sofferenza delle anime innocenti, dei giusti.
Re: Il nostro destino
Esatto AKRAGAS,
il fatto che l'uomo ha il libero arbitrio, questo impedisce a Dio di intervenire in ogni caso. E mi ricordo sempre la parabola della zizzania, che viene bruciata alla fine del raccolto e non mentre il grano sta maturando. Quindi se questo nostro "gioco della vita" è soggetto al libero arbitrio, lo è perché Dio l'ha voluto in questo modo. E in conseguenza di ciò, Dio non può intervenire su una sua decisione presa in precedenza.
il fatto che l'uomo ha il libero arbitrio, questo impedisce a Dio di intervenire in ogni caso. E mi ricordo sempre la parabola della zizzania, che viene bruciata alla fine del raccolto e non mentre il grano sta maturando. Quindi se questo nostro "gioco della vita" è soggetto al libero arbitrio, lo è perché Dio l'ha voluto in questo modo. E in conseguenza di ciò, Dio non può intervenire su una sua decisione presa in precedenza.
Re: Il nostro destino
Ottima deduzione Michele.
La parabola delle zizzanie insegna che Dio lascia l'uomo operare le sue scelte fino al giorno della sua morte.
Certamente, come dici tu Michele, il destino dell'uomo è quello di camminare con Dio, di parlare con Lui mediante l'amore/ essenza dell'insegnamento del Padre. Ma non tutti gli uomini seguono il destino per cui l'uomo è stato creato; l'uomo infatti, opponendosi a Dio si erge egli stesso a dio supremo scegliendo una strada che si scontra con quella di altri suoi simili. L'uomo diventa così nemico di Dio e degli uomini: il frutto di tale opposizione è il conflitto tra il male è il bene.
Comunque Dio rimane Creatore creante in maniera silenziosa, usando le leggi naturali che Lui stesso ha stabilito.... il Lui siamo e ci muoviamo.
La parabola delle zizzanie insegna che Dio lascia l'uomo operare le sue scelte fino al giorno della sua morte.
Certamente, come dici tu Michele, il destino dell'uomo è quello di camminare con Dio, di parlare con Lui mediante l'amore/ essenza dell'insegnamento del Padre. Ma non tutti gli uomini seguono il destino per cui l'uomo è stato creato; l'uomo infatti, opponendosi a Dio si erge egli stesso a dio supremo scegliendo una strada che si scontra con quella di altri suoi simili. L'uomo diventa così nemico di Dio e degli uomini: il frutto di tale opposizione è il conflitto tra il male è il bene.
Comunque Dio rimane Creatore creante in maniera silenziosa, usando le leggi naturali che Lui stesso ha stabilito.... il Lui siamo e ci muoviamo.