La Terra

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Michele
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Messaggio da Michele »

Il profeta Isaia, parlando di Dio, scriveva sette secoli prima di Cristo: "Egli è Colui che sta assiso sul globo della terra..." (Isaia 40:22).

Com'è noto, la scienza insegnava che la Terra era piatta e solo nel 1521 (oltre ventidue secoli dopo Isaia) Ferdinando Magellano, navigatore portoghese, provò la sfericità del mondo circumnavigandolo per la prima volta.


Il libro di Giobbe, afferma: "Dio stende la volta del cielo nel vuoto e sospende la terra sul nulla." (Giobbe 26:7 - TILC). Isaac Newton con la scoperta della legge della gravitazione universale pose fine a tali assurdità nel 1687, oltre tremila anni dopo la redazione del libro di Giobbe.
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Gianni
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Re: La Terra

Messaggio da Gianni »

Riguardo alla cosmologia biblica occorre essere onesti. Se usiamo l’argomentazione (del tutto giusta) che la Bibbia non è un libro di scienze, dobbiamo usarla fino in fondo. Questo comporta che non dobbiamo pretendere (secondo la moderna visione occidentale delle cose) che tutto quanto scritto nella Bibbia sia assolutamente in armonia con la scienza attuale o addirittura l’anticipi! La Scrittura non ha per nulla bisogno di questa difesa da parte nostra. Il vero intendimento della Scrittura deve partire dal presupposto che – proprio perché la Bibbia non è né un trattato di scienza né un libro di storia – Dio parla all’umanità, e lo fa impiegando esseri umani che, ispirati, mantengono pur sempre non solo la loro mente, ma anche la loro mentalità.
Le domande corrette – di fronte al testo biblico - sono sempre due:
1. Siamo sicuri di intendere il testo come lo intendevano gli ebrei nella loro mentalità semitica? Cosa significavano per loro quelle parole?
2. Siamo sicuri della traduzione che è stata fatta del testo originale?
Occorre semplicemente capire che gli scrittori della Bibbia si esprimono secondo la mentalità del tempo. Questo fatto non tocca minimamente il messaggio biblico. Con questo in mente, si può esaminare serenamente la cosmologia della Bibbia. Questa cosmologia non è per niente un trattato astronomico in linea con le più recenti scoperte scientifiche né, tanto meno, le anticipa. Non è neppure una negazione dell’astronomia che possa essere presa a dimostrazione che la Bibbia sbagli. Niente affatto. È solamente un’indicazione di ciò che la gente del tempo credeva. Esaminiamo.
Il mare, attorniante la terra, incuteva un certo timore agli ebrei:
“Quelli che scendono al mare nelle navi,
facendo commercio su vaste acque, sono quelli che hanno visto le opere di Geova e le sue meravigliose opere
nelle profondità; come egli dice [la parola] e fa sorgere un vento tempestoso, così che fa levare
le sue onde. Salgono ai cieli, scendono alle profondità.
A causa della calamità la loro medesima anima si strugge.
Vacillano e si muovono in maniera instabile come un ubriaco,
e anche tutta la loro sapienza è confusa”. - Sl 107:23-27, TNM.
Gli ebrei pensavano che all’estremità del mare vi fossero “le isole delle nazioni”:
“La popolazione delle isole delle nazioni si sparse nei loro paesi,
ciascuno secondo la sua lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni”. - Gn 10:5, TNM.
“Non sobbalzeranno le isole?”. - Ez 26:15, TNM.
Più oltre, gli ebrei pensavano ci fossero le “montagne eterne”:
“Colli di durata indefinita”. - Dt 33:15, TNM.
“I monti eterni furono frantumati; i colli di durata indefinita si inchinarono”. - Ab 3:6, TNM.
Queste “montagne eterne” erano dette anche “colonne del cielo”:
“Le medesime colonne del cielo si scuotono”. - Gb 26:11, TNM.
Nella concezione dell’epoca, queste “colonne del cielo” sostenevano la solida volta del firmamento. Entro la volta celeste vagano gli astri tra cui anche il sole che gira attorno alla terra:
“È come lo sposo [il sole] quando esce dalla sua camera nuziale;
esulta come un uomo potente per correre nel sentiero.
Da un’estremità dei cieli è la sua uscita,
e il suo giro [completo] è fino alle loro [altre] estremità;
e non c’è nulla di nascosto al suo calore”. - Sl 19:5,6, TNM.
“Anche il sole ha rifulso, e il sole è tramontato, e viene ansimando al suo luogo da dove rifulgerà”. - Ec 1:5, TNM.
Sotto la terra si trova una specie di carcere sotterraneo (sheòl) destinato ad accogliere i trapassati:
“Le vie dello Sceol sono la sua casa; scendono alle stanze interne della morte”. - Pr 7:27, TNM; cfr. Ez 26:19,20; Is 14:9.
Questa cosmologia non è però sempre consistente: talora la pioggia viene fatta scendere dalle nubi esistenti in cielo. - Dt 33:26; Gb 36:27 e sgg..
I cieli sono tre, oppure, nel giudaismo più tardivo, sette (Testamento di Levi 3). A quale idea aderisce Paolo? In 2Cor 12:2 egli dice di essere stato rapito in estasi “al terzo cielo”. Forse aderiva alla seconda idea; egli, infatti, identifica il “terzo cielo” con il “paradiso” (v. 4), che era diverso dal cielo divino.
Talora la terra, anziché essere presentata come disco, è ritenuta un quadrilatero con quattro angoli:
“Certamente alzerà un segnale per le nazioni e raccoglierà i dispersi d’Israele;
e radunerà gli sparsi di Giuda dalle quattro estremità della terra”, “Dall’estremità del paese”. - Is 11:12;24:16, TNM.
Anziché farla poggiare su colonne, a volte si è anche pensato che fosse sospesa nel vuoto:
“Fa scuotere la terra dal suo luogo, così che le sue medesime colonne vacillano”. - Gb 9:6, TNM.
“Egli distende il nord sullo spazio vuoto,
sospende la terra sul nulla”. - Gb 26:7, TNM.
Si vede quindi come la presentazione biblica del cosmo sia ben diversa dall'attuale, meglio conosciuta oggi grazie alla cosmonautica e alla ricerca spaziale. Tuttavia le scoperte più recenti non possono servire per denigrare la Bibbia, la quale aveva qualcosa di ben più importante da insegnarci. Dovrebbe anzi farci riflettere il fatto che nella Bibbia vi sono varie presentazioni cosmologiche, anche presso il medesimo autore. A meno di tacciarlo d’incongruenza e di controsenso, occorre concludere che egli non dava eccessiva importanza alle sue affermazioni cosmologiche, che spesso erano solo dei dati poetici per meglio sottolineare il suo insegnamento spirituale. Di esse si serviva secondo le concezioni del tempo, quale mezzo espressivo per formulare verità spirituali riguardanti Dio, la sua potenza e il suo intervento nella storia umana.
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Michele
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Re: La Terra

Messaggio da Michele »

Certo, uttavvia mi sembra un discorso di comodo, come per dire che in questo caso la verità scientifica non corrisponde alla descrizione biblica ma per esempio sulla creazione di Adamo ed Eva, tutto corrisponderebbe a perfezione. E questo sinceramente mi contraddittorio.
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