Meccanica quantistica e .... libero arbitrio.

Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Meccanica quantistica e .... libero arbitrio.

Messaggio da Israel75 »

Un interessantissimo articolo sull'ultimo grido della scienza, la meccanica quantistica. Einstein e Bohr , eterni rivali.
Il primo (Ebreo ortodosso) diceva che Dio non gioca a dadi.
L'altro gli rispondeva : "non dire a Dio cosa farci son i suoi dadi" =)) =))

http://www.ipotesi.net/ipotesi/perche.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

Un piccolo estratto :
VIII - Il libero arbitrio.

Riallacciandoci alla frase di Einstein sulla presunta casualità insista nella meccanica quantistica, occorre precisare quanto segue.

Nel libro Ipotesi sulla realtà viene ripresa un'ipotesi già formulata da vari fisici fin dagli anni '20 (per esempio Jordan ed Eddington): il libero arbitrio dell'uomo e degli animali è riconducibile all'indeterminazione quantistica. In particolare, in Ipotesi sulla realtà si propone che la scelta dei differenti autovalori non sia casuale ma sia una "scelta cosciente" dovuta ad una piccola "volontà della natura", che ha un piccolo margine per deviare il corso degli eventi dal determinismo assoluto (in cui la fisica credeva fino al 1927, cioè prima del principio di indeterminazione).

In altre parole, l'indeterminazione quantistica permette un piccolo margine per un "libero arbitrio" della natura, che poi viene "amplificato" e "valorizzato" negli organismi biologici e quindi nell'uomo. Questo punto assume un'importanza filosofica colossale, perché solo in questa ipotesi l'uomo viene ad assumere una vera libertà nelle sue azioni. Altrimenti egli è solo un burattino in balia delle leggi meccaniche della fisica. Questo argomento verrà sviluppato nel capitolo 9.
Ultima modifica di Israel75 il venerdì 19 agosto 2016, 0:58, modificato 3 volte in totale.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Avatar utente
Harlock
Messaggi: 302
Iscritto il: mercoledì 4 giugno 2014, 9:35

Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.(robe da ma

Messaggio da Harlock »

Interessante testo su Einstein :

«Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientifico si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi, con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili». E’ il Dio a cui la sola ragione dell’uomo senza l’aiuto della fede, può permettersi di approdare leggendo con intelligenza i segni della realtà: «La mia religiosità consiste in un’umile ammirazione di quello Spirito immensamente superiore che si rivela in quel poco che noi, con il nostro intelletto debole e transitorio, possiamo comprendere della realtà. Voglio sapere come Dio creò questo mondo. Voglio conoscere i suoi pensieri; in quanto al resto, sono solo dettagli», diceva ancora il prestigioso scienziato. «La scienza», secondo lui, «contrariamente ad un’opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguire finalità teologiche, poichè deve proporsi non solo di sapere com’è la natura, ma anche di sapere perchè la natura è così e non in un’altra maniera, con l’intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò il mondo». E’ il riconoscimento evidente di un Dio che ha operato, che ha fatto determinate scelte, che ha pensato l’universo.

Un Dio immobile però, disinteressato agli uomini. Tanto che Einstein -come scrive in questa lettera da 3 milioni di dollari oggi venduta all’asta- parlava in modo molto crudo del Dio rivelato, addirittura come «un’espressione e un prodotto della debolezza umana. La Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende per lo più infantili. Nessuna interpretazione, di nessun genere, può cambiare questo per me». Ma, sempre nello stesso documento, scriveva anche la famosa frase: «la scienza senza religione è zoppa e la religione senza scienza cieca». La presunta dicotomia tra scienza e fede è nata per lui da «errori fatali».

Il teologo Thomas Torrance, come riporta “Il Tempo”, è stato probabilmente il massimo esponente dello studio del pensiero religioso di Einstein ed è arrivato alla conclusione che il celebre fisico «coglieva la rivelazione di Dio nell’armonia e nella bellezza razionale dell’universo che suscitano un’intuitiva risposta non concettuale nella meraviglia, rispetto e umiltà associati alla scienza e all’arte». Max Jammer, rettore emerito della Bar Lan University di Gerusalemme ed ex-collega di Albert Einstein a Princeton, ha affermato invece che la concezione di Einstein della fisica e della religione erano profondamente legate, dato che, nella sua opinione, la natura esibiva tracce di Dio, un po’ come una “teologia naturale”, «in pratica, con l’aiuto della scienza naturale, si può cogliere il pensiero di Dio». Lo scrittore Friedrich Duerrenmatt disse invece: «Einstein parlava così spesso di Dio che quasi lo consideravo un teologo in incognita. Non credo che questi riferimenti a Dio possano essere considerati semplicemente dei modi di dire, perché Dio aveva per Einstein un profondo significato, piuttosto elusivo, di non scarsa importanza per la sua vita e la sua attività scientifica. Ciò era segno di uno stile profondo di vita e di pensiero: “Dio” non era un modo di pensare teologico ma piuttosto l’espressione di una “fede vissuta”». Il premio Nobel Salam ha invece commentato: «Einstein è nato in una fede abramitica, dal suo punto di vista era profondamente religioso. Ora, questo senso di meraviglia conduce molti scienziati all’Essere superiore -”der Alte” (“il Vecchio”), come Einstein affettuosamente chiamava la Divinità – un’intelligenza superiore, il Signore di tutta la creazione e della legge naturale».

Che cosa non c’è stato in Albert Einstein? E’ mancato l’incontro cristiano, cioè il momento in cui -grazie ad un avvenimento preciso, per aiuto dello Spirito e per libertà personale, dice la Chiesa- l’uomo prende in seria considerazione il fatto che quel Dio così evidente, ma così lontano, si sia voluto rivelare agli uomini.

Il più importante esponente dell’ateismo scientifico degli ultimi anni, Antony Flew, si è convertito nel 2004 arrivando ad intuire questo: «Certamente la figura carismatica di Gesù è così speciale che è sensato prendere in seria considerazione l’annuncio che lo riguarda. Se Dio si è davvero rivelato è plausibile che lo abbia fatto con quel volto».

Einstein, per le circostanze della sua vita, non è invece arrivato fino a qui, ma tuttavia in una intervista del 1929 ha commentato: «Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza attuale di Gesù. La sua personalità pulsa ad ogni parola. Nessun mito può mai essere riempito di una tale vita».
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.(robe da ma

Messaggio da Israel75 »

Up
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
ApologeticaCreazione
Messaggi: 6
Iscritto il: venerdì 29 gennaio 2016, 15:05
Contatta:

Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.(robe da ma

Messaggio da ApologeticaCreazione »

Potrebbe interessarvi proprio su questo argomento un nostro articolo sul libero arbitrio come prova dell'esistenza di Dio e come confutazione dell'indeterminismo della fisica quantistica: https://apologeticaecreazione.wordpress ... om-reason/" onclick="window.open(this.href);return false;
Buona lettura
Avatar utente
Harlock
Messaggi: 302
Iscritto il: mercoledì 4 giugno 2014, 9:35

Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.(robe da ma

Messaggio da Harlock »

https://www.youtube.com/watch?v=E-GQRYGvmZ4" onclick="window.open(this.href);return false;
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.(robe da ma

Messaggio da Israel75 »

In alcuni articoli accennavo alle caratteristiche della luce.
Sì scoprì con molta sorpresa che alcune di esse violano il principio di non superabilità di essa in velocità (300.000 Km/s). Le informazioni tra i fotoni, cioè le particelle di cui è composta per esempio vengono trasmesse "all'istante".

Se un fotone ha uno spin destrorso , il gemello lo avrà sinistrorso . Il cambio di rotazione avviene istantaneamente sia che il fotone si trovi a casa mia sia che uno sia su Marte e l'altro su Plutone. O chissà dove.

Un'altra caratteristica da far accapponare la pelle è che vale per le particelle il principio di indeterminazione di Heisenberg. Se analizzo un tavolo , una sua particella , nel calcolarne la posizione non potrò conoscerne con esattezza la velocità e viceversa. Mentre nella fisica e meccanica classica entrambe dovevano rispondere a formule precise e deterministiche.

Si potrebbe affermare che il tavolo sta in "piedi per miracolo" o per meglio dire non per una presenza oggettiva della materia.
Sembra infatti che quello che vediamo sia una proiezione , una specie di ologramma che assume valore nel momento in cui lo osserviamo. Ma non prima.

E' anche corretto affermare che la visione materialistica dell'universo è superata in quanto possiamo solo ragionare in termini di informazione e probabilità, e non di materia.
In pratica osserviamo il creato, facciamo i calcoli , ma oltre ciò non si può andare.In una ricerca che assume ciò che analizziamo , ma che non può rispondere e spiegare con esattezza totale praticamente nulla........>>>>
Ultima modifica di Israel75 il mercoledì 17 agosto 2016, 18:29, modificato 1 volta in totale.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.(robe da ma

Messaggio da Israel75 »

Questo articolo scientifico è forse lungo è a tratti difficile, l'ho reso più comprensibile possibile (inserendo delle []) pur citandolo quasi interamente.

L'incredibile esperimento di Mandel:

All'inizio degli anni '90 Mandel dell'Università di Rochester ed i suoi collaboratori hanno compiuto un esperimento straordinario, che potremo analizzare in un certo dettaglio.
[...][Alcuni fisici] in passato davano una banale interpretazione "operativa" dell'esperimento con le due fenditure: poiché la misurazione è necessariamente "invasiva", è inevitabile che il sistema fisico alteri il suo stato [e quindi da qui l'incredibile comportamento "cosciente" della luce].
Ma l'esperimento di Mandel ed altri di ottica quantistica a cui accenneremo più avanti hanno dimostrato che è sufficiente qualcosa di molto più evanescente di una misurazione per far cambiare lo stato fisico di un sistema: è sufficiente la conoscenza potenziale che possiamo avere di tale sistema! Magia? No, fisica contemporanea pratica.
Horgan, nel suo articolo su Le Scienze n.289, riporta il commento scherzoso dei fisici Jaynes e Scully, che hanno parlato addirittura di "negromanzia medievale" a proposito di questi esperimenti. Lo stesso Horgan parla di "fotoni psichici" e si ricollega alla filosofia del celebre vescovo Berkeley (secolo XVIII), che può essere definita un "empirismo idealistico". Berkeley affermò Esse est percipi, ovvero "esistere è essere percepito". Berkeley intendeva dire che l'esistenza di una qualsiasi entità in natura può essere solo testimoniata da una percezione cosciente, per cui tutta la realtà può essere ridotta ad atti di consapevolezza, ovvero a idee, senza che sia necessario che la materia esista oggettivamente!!!

Anzitutto ricreiamo una situazione simile a quella del fotone che transita attraverso le due fenditure, ma per mezzo di un dispositivo diverso, cioè uno specchio semi-riflettente (detto anche divisore di fascio): esso trasmette la luce al 50%, ovvero solo metà dell'intensità luminosa riuscirà ad attraversare lo specchio, mentre l'altra metà sarà riflessa.
Analizzando i singoli fotoni, in una descrizione tradizionale diremmo che la probabilità che un fotone attraversi lo specchio (invece di essere riflesso) è del 50%. Se consideriamo 100 fotoni, secondo la logica convenzionale ci aspettiamo statisticamente che circa 50 fotoni attraversino lo specchio, mentre gli altri 50 vengano riflessi: il fascio iniziale di 100 fotoni quindi sarà diviso in due fasci diversi che percorrono cammini diversi. Questo però è vero solo se abbiamo modo di rivelare esplicitamente i singoli fotoni, altrimenti dobbiamo ammettere che ciascun fotone si troverà in uno strano "stato di sovrapposizione", cioè al 50% attraverserà lo specchio ed al 50% sarà riflesso. In altre parole, il percorso di ciascun fotone sarà indefinito, poiché "per metà" passerà attraverso lo specchio e "per l'altra metà" verrà riflesso, sebbene esso sia indivisibile!
Se noi non misuriamo esplicitamente il percorso seguito dal fotone e facciamo incidere i due percorsi potenziali su uno schermo, otterremo la solita figura di interferenza: ovvero il fotone (pur rimanendo una particella singola) passerà da entrambi i percorsi e alla fine produrrà interferenza con se stesso. [...]
Come si vede nella figura 5, il laser (1) emette un fotone, lo specchio semi-riflettente (2) "divide" il fotone in due parti fantasma, e ciascuno delle due parti fantasma percorre un percorso diverso (3 e 4). Gli specchi nei punti 3 e 4 sono "normali" (non semi-riflettenti) e servono solo a indirizzare in maniera opportuna i due
percorsi.
Immagine
[....]
Ciascun convertitore (5 e 6) divide il proprio fotone fantasma in due fotoni gemelli di energia dimezzata. Uno viene chiamato "fotone segnale" ed è indicato con S, mentre l'altro viene chiamato "fotone ausiliario" ed è indicato con A. Infine, i due percorsi S vengono rivelati sullo schermo (9), mentre i due percorsi A vengono indirizzati sul rivelatore ausiliario (8). [...]
Vediamo allora come funziona l'intero sistema: il laser (1) spara un singolo fotone alla volta che incide sullo specchio semi-riflettente (2). Poiché noi non misuriamo quale percorso viene effettuato dal fotone, esso "fantomaticamente" passa da entrambi i percorsi (3 e 4), e nei convertitori 5 e 6 il fotone fantasma viene diviso in due fotoni gemelli di energia dimezzata. Alla fine, i due percorsi "segnale" (indicati con S) incidono sullo schermo (9) dove il fotone S farà interferenza con se stesso (cioè con l'altra parte di se stesso passato dall'altro percorso). In seguito dal laser spareremo altri fotoni, uno alla volta, ed alla fine come risultato vedremo una chiara figura di interferenza sullo schermo (9).
La situazione è simile a quella dell'esperimento [classico] con le due fenditure e l'unica differenza è che qui la situazione è "raddoppiata" [...]

Benissimo: ora viene il bello. Vediamo che cosa succede se si inserisce appunto un ostacolo nel punto 7. Una volta che i percorsi sono stati divisi, ci aspettiamo che essi siano indipendenti: perciò l'ostacolo nel punto 7 non dovrebbe alterare la figura di interferenza nello schermo (9) poiché il punto 7 si trova su un altro percorso, che porta al rivelatore ausiliario (8) e non allo schermo (9).
Ma se inseriamo l'ostacolo nel punto 7, interrompendo così il percorso di un fascio ausiliario, la figura di interferenza dei fasci segnale nello schermo (9) scompare!!! Eppure non abbiamo effettuato misure sui fasci segnale (che finiscono sullo schermo, 9), ma solo su un fascio ausiliario (che finisce nel rivelatore, 8)!!! Anche se allontaniamo moltissimo i due fasci (A e S) tra di loro, quando operiamo sui fasci A incredibilmente produciamo un'influenza sui fasci S, che contraddice la località di Einstein.
Com'è possibile? Che cos'è cambiato rispetto al caso precedente quando non vi era un ostacolo nel punto 7? È cambiata la "conoscenza potenziale" che abbiamo sui fasci segnale: poiché il percorso che passa dall'ostacolo 7 è interrotto, quando riveliamo un fotone sul rivelatore degli ausiliari (8) esso deve provenire necessariamente dal percorso che passa per lo specchio 3 (non può provenire dal percorso dello specchio 4 appunto perché interrotto nel punto 7). Perciò, misurando la sua coincidenza col fotone segnale sullo schermo (9) noi saremmo in grado di dire con certezza che quel fotone segnale proveniva dal percorso dello specchio 3, cioè sapremmo che il fotone è passato "interamente" da questo percorso e conseguentemente non può essere passato dal percorso dello specchio 4: per questo non può fare interferenza (come nel caso delle due fenditure).
Questo spiega perché la figura di interferenza nello schermo (9) viene distrutta se inseriamo un ostacolo (7) sul fascio ausiliario.
Il fatto notevole è che si tratta di una sconcertante "azione fantomatica a distanza": agendo sul punto 7 alteriamo lo stato fisico in un luogo diverso, cioè sullo schermo (9), dove la figura di interferenza viene distrutta, e questo è dovuto al fatto che ora noi sappiamo o possiamo dedurre quale percorso avrà seguito il fotone che inciderà sullo schermo (9): è dovuto cioè a una conoscenza, ad un'informazione, ad un atto di consapevolezza, e non ad un intervento materiale diretto. Questa "conoscenza potenziale" è sufficiente [per cambiare il risultato dell'esperimento dato che che "noi potenzialmente sapevamo..."] :)) :-T :-T
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
ilvigilante
Messaggi: 438
Iscritto il: giovedì 3 aprile 2014, 17:21

Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.

Messaggio da ilvigilante »

Caro Israel75,
Ma non ci potrebbe essere un'altra spiegazione scientifica non.ancora conosciuta anziché derivante dal nostro 'potenziale sapere'?
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.

Messaggio da Israel75 »

Carissimo, :-) :-) :-) non attualmente, l'unica spiegazione scientifica (cioè che segue un metodo scientifico, non come per l'evoluzione Darwiniana che è una bufala dimostrata )avvalorata da esperimenti pratici ed utilizzi in medicina e genetica per ex. è che la materia non esiste in quanto legata a leggi deterministiche come sosteneva Einstein (che pure ha contribuito a iniziare gli studi sulla natura della luce) e la meccanica classica.

La materia assume e si rivela nel momento in cui ne prendiamo consapevolezza come afferma la quantistica.
Come un "ologramma mandato dal cielo" che è lì per noi.

Gli scienziati attualmente si sono dovuti arrendere. La luce non segue nessuna delle leggi classiche.Ciò è dimostrato dagli esperimenti pratici.Oltre che da innumerevoli "paradossi o stranezze" che essa è in grado di "fare" (effetto tunnel, non località, preconoscenza , principio di Heisengerg...)

>>>
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
ilvigilante
Messaggi: 438
Iscritto il: giovedì 3 aprile 2014, 17:21

Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.

Messaggio da ilvigilante »

Il principio di indeterminazione di Heisenberg presuppone la nostra mancanza di mezzi per determinare la posizione e la velocità di una particella in un preciso istante. Ciò non preclude a priori che non possa esistere una possibilità per tali misurazioni benché impossibili alla lentezza relativa al l'umana natura.
Se nella scatola chiusa il gatto può essere vivo o morto, le due possibilità restano validi finché la scatola resta chiusa e rimarranno valide per sempre se la scatola rimarrà chiusa per sempre, ma la nostra capacità intellettiva sa che solo una è vera e l'altra è falsa.
All'apertura della scatola non è l'atto di aprirla a far si che il gatto muoia o resti vivo, o meglio, non è la nostra osservazione che influisce sull'essere vivo o morto del gatto, ma l'apertura della scatola semplicemente rende nota, quindi vera, l'unica possibilità vera, che era tale già in precedenza
Rispondi