Meccanica quantistica e .... libero arbitrio.

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bgaluppi
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Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.

Messaggio da bgaluppi »

Caro ilvigilante, io credo che l'uomo voglia arrivare a dimostrare che Dio non esiste o che esiste. Il problema è che qualsiasi cosa l'uomo riesca a dimostrare, qualsiasi fenomeno l'uomo riesca a comprendere, qualsiasi verità l'uomo riesca a rivelare, sarà sempre della creazione che stiamo parlando. Dio è trascendente alla creazione, non ne è parte. Egli è la causa della creazione, e la forza che consente alla creazione di esistere e funzionare. Noi possiamo risolvere i meccanismi della creazione all'infinito, ma non possiamo vedere ciò che li rende possibili.

La Bibbia dice che Dio è spirito (Gv 4:24) e ciò che è spirito non può essere compreso attraverso lo studio della materia.

“Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito” — Gv 3:6
ilvigilante
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Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.

Messaggio da ilvigilante »

Certo Antonio,
Ma qui si sta parlando di fisica, non di cose spirituali e ciò che rientra nella fisica è fisico (...che gioco di parole!)
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Israel75
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Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.

Messaggio da Israel75 »

Il fatto rilevante è che nell'esperimento di Mandel si è dimostrato che le particelle trasmettono informazioni all'istante, i due percorsi infatti potrebbero essere anche uno su plutone e uno sulla terra , non cambierebbe nulla. L'informazione viene trasmessa tra fotoni gemelli a velocità infinita , superiore appunto ai ~300.000Km/s della luce secondo la relatività non superabili da nulla.

Nell'interpretazione di Copenaghen sostenuta da Bohr, solo al momento della misura (cioè dell'osservazione) potremo avere la scelta di uno stato piuttosto che di un altro.Come del resto tutti gli esperimenti pratici hanno dimostrato fino ad ora.

Materialismo e determinismo sembra debbano far posto a consapevolezza ed informazione.

Le affermazioni probabilistiche della meccanica quantistica sono irriducibili, nel senso che non riflettono la nostra conoscenza limitata di qualche variabile nascosta. Nella fisica classica, si ricorre alla probabilità anche se il processo è deterministico (per esempio il lancio di un dado), in modo da sopperire a una nostra conoscenza incompleta dei dati iniziali (nell'esempio: conoscendo l'altezza da cui viene lanciato il dado, la velocità, l'angolo d'inclinazione sarebbe possibile calcolare il risultato, cioè conoscere a priori come poserà il dado sul tavolo: si tratta solo di leggi meccaniche).
Per contro, l'interpretazione di Copenaghen sostiene che in meccanica quantistica i risultati delle misurazioni di variabili coniugate sono fondamentalmente non deterministici, ossia che anche conoscendo tutti i dati iniziali è impossibile prevedere il risultato di un singolo esperimento, poiché l'esperimento stesso influenza il risultato.

Sono prive di senso domande come: «Dov'era la particella prima che ne misurassi la posizione?», in quanto la meccanica quantistica studia esclusivamente quantità osservabili, ottenibili mediante processi di misurazione.

L'atto della misurazione causa il «collasso della funzione d'onda», nel senso che quest'ultima è costretta dal processo di misurazione ad assumere uno dei valori permessi, secondo una probabilità verificabile solo attraverso più misurazioni.
Dell'interpretazione di Copenaghen esistono numerose varianti.

Osserviamo il creato e meditiamo.
:-) :-) :-)
Ultima modifica di Israel75 il venerdì 19 agosto 2016, 14:49, modificato 1 volta in totale.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
ilvigilante
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Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.

Messaggio da ilvigilante »

Questo è il tipico esempio di come la fisica confluisce nella filosofia rendendo la realtà irrealtà e viceversa.
Non che non piaccia, anzi, ma sono concetti molto difficili da comprendere risultando ostici ai più.
Bene Israel, e bravo, perché non è facile trovare qualcuno che parli così spassionatamente di questi argomenti
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Israel75
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Re: Meccanica quantistica e .... libero arbirio.

Messaggio da Israel75 »

- La realtà è in parte creata dall'osservatore? -

In definitiva, gli oggetti quantistici si trovano in certi stati che non sono sempre dotati di valore definito delle osservabili prima della misura: infatti è l'osservatore che costringe la natura a rivelarsi in uno dei possibili valori, e questo è determinato dall'osservazione stessa, cioè non esiste prima che avvenga la misurazione. [...]

Questa affermazione può sembrare bizzarra, ma ha una validità molto più profonda di quanto si possa immaginare.
Molti fisici (tra cui Einstein), hanno inizialmente rifiutato questa insolita interpretazione, ma gli esperimenti hanno evidenziato che questa è l'unica soddisfacente.

La meccanica quantistica quindi introduce due elementi nuovi ed inaspettati rispetto alla fisica classica: una è appunto l'influenza dell'osservatore, che costringe lo stato a diventare un autostato; l'altra è la casualità nella scelta di uno tra i diversi possibili autostati (ognuno con una propria probabilità).

Il primo elemento inaspettato è la violazione dell'oggettività. Il secondo è l'indeterminazione, che rappresenta un'inaspettata violazione della perfetta intelligibilità deterministica. Entrambi gli elementi sono estranei alla mentalità della fisica classica, cioè rispetto a quella concezione ideale (galileiana, newtoniana e perfino einsteiniana) che pretende che l'universo sia perfettamente oggettivo ed intelligibile.

La prima interpretazione della meccanica quantistica, che fu proposta da alcuni scienziati negli anni '20, includeva la figura dell'osservatore come parte del sistema fisico osservato! Così la figura dell'osservatore cosciente fece capolino in una scienza fino ad allora considerata rigorosamente oggettiva (la fisica). Non a caso le grandezze fisiche misurabili in meccanica quantistica, come la posizione, l'energia, la quantità di moto, eccetera, vengono chiamate osservabili. Infatti si sottintende che la loro esistenza ha senso solo in funzione di una possibile osservazione.

Questo rivela la strana situazione in cui gli scienziati si trovano nell'analisi dei sistemi quantistici. Con la meccanica quantistica la scienza sembra essere arrivata a rivelare quella misteriosa frontiera tra soggetto ed oggetto che in precedenza era stata del tutto ignorata a causa del principio (nascosto e sottinteso) dell'oggettivazione: fino agli anni ‘20 la realtà poteva essere considerata del tutto "oggettiva" ed indipendente dall'osservazione di eventuali esseri coscienti. Ma con la formulazione della meccanica quantistica sembrò che si dovesse tener conto necessariamente della figura dell'osservatore cosciente!


L'universo comincia a sembrare
più simile ad un grande pensiero
che non a una grande macchina.

"James Jeans, astronomo e fisico."
Ultima modifica di Israel75 il venerdì 19 agosto 2016, 15:07, modificato 2 volte in totale.
Shalom
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ilvigilante
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Re: Meccanica quantistica e .... libero arbitrio.

Messaggio da ilvigilante »

Se l'universo è solo un pensiero, noi osservatori e misuratori siamo una protuberanza del pensiero divino
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Israel75
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Re: Meccanica quantistica e .... libero arbitrio.

Messaggio da Israel75 »

- Einstein reagisce , Bohr risponde. -
Così sembrerebbe.

La quantistica nega l'oggettività a prescindere e attraverso implicazioni anche filosofiche riguardanti l'universo propone e dimostra sopratutto che la materia (la quale è composta da particelle) è frutto di un pensiero (Divino direbbe un credente?) o qualcosa del genere.

La critica di Einstein e di altri fisici fu molto radicale: essi sostennero che la meccanica quantistica era una teoria incompleta e provvisoria, che avrebbe dovuto essere perfezionata col tempo per eliminare alcuni aspetti indesiderati, sebbene funzionasse perfettamente sul piano sperimentale. E' da notare che la teoria Einsteiniana è rimasta tale dato che non è pienamente dimostrata a differenza della quantistica delle particelle.

Le obiezioni di Einstein appaiono molto "logiche" e "realistiche", ma erano errate. Col senno di poi, possiamo dire che questa fu una delle poche intuizioni errate di Einstein: la sua "fedeltà" alla concezione puramente oggettiva dell'universo fu così forte da indurlo a dubitare di una teoria - la meccanica quantistica - che lui stesso aveva contribuito a fondare!

Anzitutto Einstein non accettava che esistesse un'indeterminazione sulle misure quantistiche, ovvero che i risultati non fossero pienamente determinabili in anticipo: ciò, secondo Einstein, introduceva nella fisica l'influenza del "caso cieco", per lui assolutamente inaccettabile.
A questo proposito è rimasta celebre la sua frase: "Dio non gioca a dadi con il mondo".
Meno famosa è la risposta di Bohr: "Non è compito degli scienziati dire a Dio come funziona il mondo, ma solo scoprirlo".

Inoltre Einstein non credeva alla possibilità di caratteristiche fisiche "non-oggettive", ma riteneva che i valori delle osservabili esistessero oggettivamente anche prima della misura, indipendentemente dal fatto che venissero misurati o meno. Insomma, secondo Einstein (come probabilmente secondo il lettore o qualsiasi persona che non abbia ancora accettato il nuovo messaggio implicito nella meccanica quantistica) l'universo deve esistere oggettivamente, sia che noi l'osserviamo o meno! Per questo egli considerava la meccanica quantistica "incompatibile con ogni concezione ragionevole e realistica dell'universo".

I fisici scettici dunque elaborarono una serie di paradossi tra cui il bizzarro "gatto vivo e morto" , e il più celebre paradosso EPR elaborato dagli omonimi fisici classici (Einstein-Podolsky-Roosen) ; tutti risolti brillantemente dai "quantistici" Bohr & C.


>>>
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Israel75
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Re: Meccanica quantistica e .... libero arbitrio.

Messaggio da Israel75 »

-Quanti divini ?-

Negli articoli precedenti , in parte riproposti originali e in parte da me rielaborati ho tentato nel mio piccolo di far emergere quel confine che era rimasto nascosto per secoli, che riguarda l'infinitamente piccolo , quindi le particelle , la luce e indirettamente anche la genetica.

L'universo , ormai affermano convintamente molti scienziati, incomincia ad assomigliare sempre più a un “grande pensiero” (Divino?) che a una grande macchina come la fisica classica fino a Newton asseriva sia pur in modo “sfumato”.
Le particelle (i fotoni della luce) non seguono nessuna delle leggi classiche e dagli esperimenti pratici hanno addirittura un comportamento “psichico”. Come fossero coscienti.

Molti esperimenti e paradossi hanno poi dimostrato che l'osservatore cosciente (noi) non solo influenza la misurazione del processo , ma in parte la crea e determina al punto che non ha senso chiedersi cosa esisteva prima (materialismo oggettivo), ha senso solo infatti osservare il risultato -creato o influenzato- del “poi” (empirismo idealistico). Almeno scientificamente parlando (!?!).

In pratica tutto l'oggettivismo crolla di fronte al creato nelle sue più piccole entità .
Allo scienziato non resta che osservare ed elaborare matrici matematiche e calcoli. Oltre non può andare. Il “tutto spiegabile” con una formula diventa così una pura utopia a discapito della pura osservazione cosciente.

E' da notare il passo di Siracide (libro non canonico ma leggibilissimo) e altri sul creato molto più esaustivi:
(Sir 43:32) Ci sono molte cose nascoste più grandi di queste;
noi contempliamo solo poche delle sue opere. - CEI.


Non è per fare del facile concordismo ma , tutto appare più logico se si pensa ad una Entità superiore.

La conclusione non è facile ma è con grande soddisfazione l'unica accettabile.
Se infatti l'uomo può influenzare il creato su un singolo pianeta come dimostra la quantistica e guardiamo all'universo composto da miliardi di sistemi solari, i quali sono contenuti in miliardi di galassie e quindi miliardi di miliardi di stelle (un numero così : 9000000000000000000) e dovendo accettare un Osservatore esterno (nel senso che lo contiene) al “tutto” , di Chi stiamo parlando?
Taluni fisici si arrovellarono per decenni della loro vita , un umile apostolo o evangelista sembra ci sia arrivato prima scrivendo:

(At 17:28) In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe [o pensiero] noi siamo. - CEI

Pace. :YMHUG:
Ultima modifica di Israel75 il lunedì 23 gennaio 2017, 21:33, modificato 4 volte in totale.
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bgaluppi
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Re: Meccanica quantistica e .... libero arbitrio.

Messaggio da bgaluppi »

Una discussione molto interessante, Bruno. Anche se ho poche competenze per partecipare. Ma seguirò. :-)
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Israel75
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Re: Meccanica quantistica e .... libero arbitrio.

Messaggio da Israel75 »

Ce le hai. Un giorno magari rielaborerò il tutto, più coerentemente. Per ora scrivo solo su ispirazione personale diciamo, "le butto lì" in poche parole. He he. :P
Shalom
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