XGianni

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psychiatricred
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Re: XGianni

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Anche se butti uno dal settimo piano c'è sempre la possibilità che impari volare. Aspetto la risposta di Gianni poi vedremo se il caso di continuare
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Enigma
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Re: XGianni

Messaggio da Enigma »

psychiatricred ha scritto:Anche se butti uno dal settimo piano c'è sempre la possibilità che impari volare.
Viceversa ho la certezza che si raccolgono i pezzi di quel uno che è stato buttarlo dal settimo piano e metterli in una bara . :P
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Gianni
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Re: XGianni

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Due cose, Psy. Tu citi Dn 9:26 e mi domandi come posso leggere “battezzato” invece di “soppresso”. Ed ecco le mie due osservazioni, che ti faccio:
1. Non isolare una frase da tutto il contesto;
2. Non giocare sulle parole.
Iniziamo col vedere Dn 9:26 letto in NR: “Dopo le sessantadue settimane un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui”. Il v. 26 presenta una frase incompleta: “E non sarà per lui […]”. NR interpreta e aggiunge: “Nessuno sarà per lui”. TNM interpreta pure e aggiunge: “Senza nulla per lui stesso”. Ma l’ebraico, ripeto, ha una frase incompleta:
יִכָּרֵת מָשִׁיחַ וְאֵין לֹו
ikarèt mashìakh veèyn lo
sarà stroncato un unto e non c’è per lui
Data l’incompletezza della frase, il significato è incerto e ci sfugge. Il Salvoni commenta: “Forse vuol significare che egli sarà messo a morte non per colpa sua bensì per la malvagità altrui; oppure che tale morte avrà valore non per sé ma per altri. Varie maniere sono state suggerite per completare la frase mutila: ‘Non vi sarà per lui il giudizio, la colpa, un successore’, ecc.”. - Nota a Dn 9:26, Con.
In ogni caso non puoi isolare una frase dal suo contesto. Devi leggere anche il v. precedente, il 25: “Dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme fino all'apparire di un unto, di un capo, ci saranno sette settimane e sessantadue settimane”. Nota bene: “Ci saranno sette settimane e sessantadue settimane”, per un totale di 69 settimane. Quando poi, al v. 26, si dice “dopo le sessantadue settimane”, è ovvio che le precedenti sette sono già trascorse. Se tu fai sopprimere l’unto dopo 62 settimane, come farebbe poi ad apparire dopo 7 + 62 settimane? In più, non puoi leggere il v. 26 con il cronometro in mano. È scritto infatti che l’unto sarà soppresso “dopo le sessantadue [+ le 7 precedenti] settimane”: dopo, non allo scadere esatto. Inoltre non puoi trascurare il v. 27: “Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta”. Ora, se fosse soppresso allo scadere esatto delle 69 (7 + 62) settimane di anni, come potrebbe far “cessare sacrificio e offerta” in mezzo all’ulteriore settimana, la 70esima?
Chiarito ciò, il v 25 parla dell’“apparire di un unto”. Nota bene: apparire. Il conteggio ci porta all’anno 28 della nostra èra: l’anno in cui Yeshùa si presentò pubblicamente, iniziando il suo ministero. Battezzandosi, appunto. Il calcolo è matematico: 455 + 28 = 483, al termine delle 7 + 62 = 69 settimane = 483 anni (69 x 7), a partire dal 455 a. E. V..
Scrivendo “battezzato” ho fatto riferimento all’atto pubblico con cui Yeshùa ‘apparve’ sulla scena pubblica, battezzandosi. Yeshùa non aveva bisogno di essere battezzato in vista del perdono dei peccati, ma si battezzò per compiere ogni giustizia, che per gli ebrei significava ubbidire a Dio. Fu l’inaugurazione della sua vita pubblica. Non è quindi il caso che ti attacchi a una parola che voleva essere solo la sintesi dell’atto pratico con cui il Messia ‘apparve’ sulla scena pubblica.
Tutti gli altri dettagli li trovi nella mia trattazione già segnalata.
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Re: XGianni

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Gianni, tu e io conosciamo la profezia. Io ho citato quel versetto dando per scontato che le prime sette settimane erano passate e che tutto si svolga, quindi, nella sessantanovesima. Resta il fatto Gianni che tu come tutti coloro che datano nel 30 d.C la crocefissione siete costretti ai salti mortali.
La maggior parte dell'esegesi cattolica ti segue in quella datazione e incontra la tua stessa difficoltà: far quadrare Daniele. Loro risolvono il problema alla radice uccidendo il profeta, nel senso che collocano gli avvenimenti descritti nella profezia nei Maccabei e l'unto ucciso -sì, perchè pure per loro qualcuno deve essere ucciso e non battezzato- sarebbe Onia III. Così facendo si comportano come te: stravolgono il testo perchè non si riesce a capire come un sacerdote per quanto santo possa stabilire, come esige il testo, una "giustizia eterna".
Tu devo riconoscere che sei più buono e non uccidi Daniele facendone un mito maccabico, ma per far tornare i tuoi calcoli gli fai dire quello che neppure lontanamente ha pensato: intendi battezzato al posto di soppresso (credo che tu sia l'unico a fare un'operazione del genere).
Tutto questo dimostra quello che ho cercato finora di spiegare; quel 30 d.C. come anno della crocefissione crea enormi problemi se confrontato con la profezia di Daniele e tali problemi ognuno li risolve a modo suo: chi uccide i profeti; chi gli fa dire quello che neppure lontanamente ha pensato.
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Gianni
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Re: XGianni

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Caro Psy, che io sappia i cattolici collocano la morte di Yeshùa nel 33, e non nel 30 come faccio io. Quanto al “soppresso”, ho già fatto notare che il testo biblico dice “dopo” le 69 settimane, non ‘allo scadere’.
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Re: XGianni

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Beh, allora ti aggiorno: la maggior parte dell'esegesi cattolica colloca la crocefissione nel 30 d.C. Ci sono ancora sacche di resistenza (Ratzinger) che la vorrebbero nel 33 d.C., ma sono minoritari. L'esegesi cattolica maggioritaria risolve Daniele identificando Onia III con l'unto soppresso, ma stravolge letteralmente la profezia e uccide un profeta. Tu, devo ammettere, vuoi vivo il profeta, però sei costretto a forzare il testo, altrimenti i conti non tornano. Ciao
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Re: XGianni

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Si vede allora che papa Giovanni Paolo II non era aggiornato, perchè ha usato la data del 33 per indire il Giubileo straordinario del 1983, secondo lui nel 1950° anniversario della redenzione. Che poi tu chiami sacca di resistenza Ratzinger, che insiste sul 33 e che fu capo della Chiesa Cattolica, è tutto dire.
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psychiatricred
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Re: XGianni

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Beh, non so che dirti: l'ipotesi del 33 d.C. è tradizionalista, ma l'esegesi cattolica moderna non solo propende per il 30 d.C., ma ha sposato appieno la tesi del Daniele leggenda maccabica.
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Re: XGianni

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Va bene, Psy. A noi però interessa ciò che dice la Scrittura, giusto? Se ciò che interpretiamo è vero, deve essere in armonia con i dati storici.
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Re: XGianni

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Scusa se ti rispondo adesso; ieri ho avuto qualche grattacapo. Sì, in linea di massima è sempre quello che ho cercato di fare, anche se talvolta ho avuto più di un dubbio su quei dati storici
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