Battesimo per immersione

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Maria Grazia Lazzara
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Re: Battesimo per immersione

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Gianni ha scritto: mercoledì 19 luglio 2023, 17:51 Grazie, Noiman. Ciò che volevo evidenziare a Maria Grazia è la forza del segno biblico-ebraico, che tu hai confermato. Questa cosa, misconosciuta dai cosiddetti cristiani, è stupenda. "Ciò che il Signore fece per me", detto a distanza di secoli e millenni.
" Ciò che il Signore fece per me " detto a distanza di secoli, millenni ,ha tutta la forza del segno biblico -ebraico, proprio quella carica salvifica che il credente personalizza , lo riferisce a sè stesso , rendendo reale quel momento , è più che un ricordo ,è un rendere presente ciò che fece per me . Questo concetto è di carattere ebraico ,come anche Noiman ha gentilmente spiegato per la Pasqua ebraica .
Ora pensandoci non poteva essere altrimenti , Jeshùa ebreo istituisce con il segno biblico ebraico la sua ultima cena caricandola di salvezza .
Meditandoci è un pensiero stupendo , mai come ora lUltima Cena assume un significato per me così profondo .
Gianni ho letto attentamente il materiale di studio su Jeshùa in Facoltà biblica , molto avevo letto già prima di iscrivermi al forum ma questo del segno biblico ebraico mi era sfuggito .
Ti sono grata a dir poco per avermelo fatto studiare .
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Maria Grazia Lazzara
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Re: Battesimo per immersione

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Gianni scrive : non è che il pensiero cattolico su Gesù abbia influito molto negativamente sulla valutazione ebraica dello Jeshùa storico "

Francamente penso proprio di sì , di questo me ne resi conto già agli inizi quando leggevo i loro commenti su Jeshùa , all'epoca pensavo che il Jeshùa spiegato così bene in biblistica fosse di conoscenza tra gli utenti , ma oggi ho dei dubbi al riguardo , peccato, perchè è un Jeshùa completamente diverso , solo studiando quel Jeshùa ebreo potrebbero avere i cari amici ebrei una comprensione tutta diversa da quello rappresentato nelle religioni .
Ma Noiman potrebbe dire qualcosa al riguardo ?
noiman
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Re: Battesimo per immersione

Messaggio da noiman »

Gianni leggendo il tuo studio e avendo ben presente il significato ebraico di spezzare il pane mi collego all'uso durante il seder di Pesàch di spezzare con le mani in due parti la matzà centrale delle tre, una parte in genere la più grossa viene messa da parte o addirittura nascosta, questo è l’afiqomàn, qualche volta ostaggio dei bambini e si spera sempre di ritrovarla alla fine del maggid , il racconto.
In riferimento al rimprovero fatto ai Corinti che avevano perso il senso del pasto comune (Pag.12 del tuo studio) potrebbe essere spiegato in due ipotesi, la prima che non essendo tutti ebrei non conoscevano i passaggi obbligati che seguono la tradizione del seder e lo scambiavano con un pranzo festivo, oppure erano ebrei ma che non seguivano più l’ordine del seder (che tra l’altro il termine seder, significa proprio ordine) perché erano coloro che abbracciavano la nuova religione ancora figlia e figliastra dell’ebraismo, quindi in entrambi i casi si abbuffavano alla maniera dei greci o romani, i quattro bicchieri d’obbligo del seder diventavano magari otto, alla fine non si ricordavano perché erano li, ma è anche possibile che ha differenza di oggi nel tempo in cui ancora esisteva il Bet ha-Miqdash, il seder mantenesse un ordine inverso e la parte rituale si celebrasse dopo avere terminato il pasto e solo successivamente si recitava il magghid, oggi invece la narrazione viene prima del pasto e tutti quelli in grado di leggere in ebraico hanno obbligo, di fatto solo quando ricompare l’afiqoman (termine di difficile etimologia) in ricordo del qorban Pesach che si mangiava quando si era sazi è vietato mangiare altro fino al mattino successivo e si sono bevuti i quattro bicchieri di vino, anzi anche il quinto a Eliahu.
Una curiosità: Da i tempi antichi, forse da quando fu istituito il rito di Pesàch i sedarim di Pesàch sono divisi in 14 segni, simanim, 14 è la gematria di יד, yad, mano, inteso come braccio forte che trasse gli ebrei dall’Egitto
Risponderò anche a Maria Grazia, ma di nuovo sia fuori tema.
Noiman
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Gianni
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Re: Battesimo per immersione

Messaggio da Gianni »

Grazie, Noiman. Va tuttavia detto che la cosiddetta "Cena del Signore" non è la cena pasquale. L'ultima cena non fu affato una cena pasquale. Quell'anno Yeshùa, come disse lui stesso, avrebbe voluto celebrarla, ma non potè farlo, perchè fu ucciso.
noiman
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Re: Battesimo per immersione

Messaggio da noiman »

Gianni ti ringrazio per la precisazione, la riflessione è partita dalla affermazione “spezzare il pane” che ho connesso con spezzare le matzòt a Pesàch, ma se come affermi tu non era Pesàch rimane aperta la possibilità che la cena del Signore, fosse di un venerdi sera, all’entrata di shabbat.
Ma la mia osservazione era approfondire quello che è scritto in Corinti.
Ma su tu il maestro in questo campo, mi pare che ne abbiamo già discusso abbondantemente in questi anni, rimane solo da ritrovare le discussioni.
Noiman
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Gianni
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Re: Battesimo per immersione

Messaggio da Gianni »

In verità, l'ultima cena non avvenne di venerdì sera.
noiman
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Re: Battesimo per immersione

Messaggio da noiman »

Bene ….. ;) Gianni non era venerdi, allora spezzare quel pane poteva essere lechem min ha aretz, il pane comune, non challà e neanche lechem onì, quindi un pane comune senza grassi ma lievitato, il pane che ogni sera in famiglia si spezzava in segno di condivisione e non si tagliava perche le fette di pane presupponevano il concetto di divisione organizzato, spezzare il pane con le mani che lo avevano prodotto aveva un senso diverso… anche se siamo OT, il giorno era forse mercoledì? ma per rimediare abbiamo inventato i grissini.... :))
Noiman
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Gianni
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Re: Battesimo per immersione

Messaggio da Gianni »

Secondo me, Noiman, si trattò di khaghygàh (חגיגה)

Ciò che non è compreso, per scarsa conoscenza della Scrittura, è che Nm 10:10 prevedeva che nei periodi festivi ci fossero dei “sacrifici di comunione” (TNM), chiamati in NR “sacrifici di riconoscenza”, ma chiamati nella Bibbia zivkhè shalmychèm (זִבְחֵי שַׁלְמֵיכֶם), “sacrifici della vostra pace”. Sono menzionati anche in 2Cron 30:22. Questo “sacrificio di pace” fa parte di ciò che è detto nella Bibbia qorbàn (קָרְבָּן), parola che Yeshùa menziona in Mr 7:11 (κορβάν, korbàn); si tratta di un’“offerta” prevista in Lv 1:2. La particolare offerta costituita dal “sacrificio di pace” prende il nome di חגיגה (khaghigàh), derivato da חג (khag), “festa”. Della khaghigàh si bruciava sull’altare la parte grassa (Lv 3:3-17), una parte era poi data ai sacerdoti e il resto si mangiava in famiglia o con gli amici. Questa cena fatta con la khaghigàh era un bel momento e costituiva un pasto sontuoso. La khaghigàh era offerta in particolare durante i tre pellegrinaggi a Gerusalemme, tra i quali vi era la Pasqua. La khaghigàh non era però la cena pasquale. In occasione della Pasqua, questa cena tra amici si faceva all’inizio del 14 nissàn, mentre la cena pasquale era invece consumata all’inizio del 15. È una mitzvàh (מִצְוָה), un precetto, rallegrarsi durante queste Feste: “Ti rallegrerai in questa tua festa”. – Dt 16:14.
L’ultima cena di Yeshùa fu costituita da una khaghigàh, che era un pasto di comunione: “Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo?” (1Cor 10:16). La khaghigàh, cena tra amici, poteva anche essere fatta in occasione della stipulazione di un patto (Es 24:5). Nell’ultima cena avvenne anche questo, quando Yeshùa disse ai suoi apostoli: “Io faccio un patto con voi”. – Lc 22:29, TNM.
Yeshùa osservò il pasto della khaghigàh la sera all’inizio del 14 nissàn (Mt 26:20). Questo era il pasto che si faceva la sera prima della cena pasquale vera e propria. In quella notte introdusse nella khaghigàh, cena di comunione, nuovi simboli per gli appartenenti alla sua chiesa o congregazione: il pane e il vino. - Mt 26:26-29.
noiman
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Re: Battesimo per immersione

Messaggio da noiman »

Gianni vai nel profondo :-O ,sicuramente ti riferisci a Shalosh Regalim (shavuòt, Pesàch e Sukkòt) che erano feste in cui obbligo il pellegrinaggio a Gerusalemme, i sacrifici di comunione vanno intesi come non sacrifici del singolo ma di tutta la comunità , quindi la khaghigah che menzioni poteva essere prossimo a Pesàch e si dovevano portare delle offerte, l’argomento è complesso, c’è un trattato del Talmud in Moèd dal titolo Chaghigàh che tratta l'argomento.
Ma siamo fuori tema, concludendo la cena di cui si parla era la previgilia di Pesàch, rimane ancora incerto il giorno? certamente Gesù intendeva celebrare Pesàch , ma le cose andarono diversamente…..
Ma di nuovi simboli ho qualche dubbio, almeno sul nuovo
Noiman
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Gianni
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Re: Battesimo per immersione

Messaggio da Gianni »

Grazie, Noiman.

Mi sto rendendo conto che, partendo dal battesimo, sono finito fuori argomento. Apro quindi una discussione a parte, nella sezione Yeshùa e che intitolo L’ultimo giorno di Yeshùa.
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