Calendario ebraico

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Gianni
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da Gianni »

Che altro può scrivere un professore di giudaimo rabbinico? È come chiedere all'oste se il vino è buono. Egli traccia la storia del calendario ebraico, che è stato riformato più volte nel corso dei secoli. Nulla di nuovo. È storia documentata.
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Marcelle
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da Marcelle »

Gianni ha scritto: mercoledì 10 maggio 2023, 17:26 Che altro può scrivere un professore di giudaimo rabbinico? È come chiedere all'oste se il vino è buono. Egli traccia la storia del calendario ebraico, che è stato riformato più volte nel corso dei secoli. Nulla di nuovo. È storia documentata.
Non capisco questa osservazione...un professore di giudaismo rabbinico non equivale a rabbino, cosi come un docente di storia del cristianesimo non è equivale a teologo cristiano. Se l'autore ha dato alla sua opera un taglio storico critico/scientifico nell'ambito della sua specializzazione (giudaismo rabbinico), costituisce indizio di professionalità, non di parzialità.
Ultima modifica di Marcelle il mercoledì 10 maggio 2023, 18:04, modificato 1 volta in totale.
noiman
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da noiman »

Che altro può scrivere un professore di giudaimo rabbinico? È come chiedere all'oste se il vino è buono. Egli traccia la storia del calendario ebraico, che è stato riformato più volte nel corso dei secoli. Nulla di nuovo. È storia documentata.
Che altro può scrivere o aver scritto un cristiano che studia le “scritture ebraiche”, nient’altro di quello che abbiamo letto, forse vale anche qui l’espressione “e come chiedere all’oste se il vino è buono” Gianni te la potevi evitare…
Noiman
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Gianni
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da Gianni »

Da https://www.e-brei.net/articoli/attcul/ ... ral/b3.htm:

“Il nostro attuale calendario e' basato sulla Torah ma e' stato modificato nel corso dei tempi. Le regole essenziali sono state fissate dai rabbini”.
France
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da France »

Ma se le feste dovevano seguire il ciclo agricolo ed i mesi lunari erano di 29 giorni è chiaro che il calendario risultava sfasato con l’anno solare di 365 giorni.

Chi doveva decidere quando inserire il tredicesimo mese per combaciare con l’anno solare?

Nella Bibbia non mi sembra ci siano delle disposizioni o calcoli a proposito.
Qualcuno doveva pur farlo.
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Gianni
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da Gianni »

Certo che sì, ma spostare il primo giorno del mese, rinviandolo, è altra cosa.

Tratto da https://it.alegsaonline.com/art/43158:

I mesi del calendario e il novilunio astronomico
Il primo giorno del mese del calendario ebraico, noto come Rosh Hodesh (רׂאשׁ חוֹדֶש), è sempre vicino alla luna nuova astronomica. Spesso non è esattamente sulla luna nuova astronomica. Ci sono due ragioni per questo:
I calcoli del calendario si basano sulla lunghezza media di un ciclo lunare. La lunghezza effettiva dei singoli cicli lunari varia nel tempo.
Le regole per posticipare Rosh Hashanah (vedi sopra) spingono Rosh Hodesh lontano dalla luna nuova astronomica. Le persone che hanno creato i calcoli hanno deciso che avere Rosh Hodesh vicino alla luna nuova era meno importante di altri fattori.
noiman
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da noiman »

I moti degli astri, pensate al calendario su mercurio o su giove, il vero calendario era la programmazione delle attività agricole da cui dipendevano i moadim letteralmente gli “appuntamenti “, ricorrenze spesso connesse con la vita agricola e con la rivelazione divina che è simmetrica alla natura, esempio Pesàch che è il “saltello” che fece Israele per uscire dall’Egitto in Nissan, epoca in cui il grano non è ancora maturo, 50 giorni dopo è Shavuòt in cui si può raccogliere in grano, per i frutti della vite bisogna attendere Tishri, questo secondo me è il vero calendario, la Torah terrestre non è per asceti, ci vuole il vino per fare il Kiddush, il denaro per fare la Zedakkà ed le greggi per fare i sacrifici. Si deve portare la Torah nella materia.
Noiman
AEnim

Re: Calendario ebraico

Messaggio da AEnim »

Gianni ha scritto: mercoledì 10 maggio 2023, 17:26 Che altro può scrivere un professore di giudaismo rabbinico? È come chiedere all'oste se il vino è buono.
Davvero ti sta dicendo che il suo vino è buono? :)
Che altro può scrivere un qualunque accademico occidentale in uno studio serio senza essere spernacchiato da ovunque?
Egli traccia la storia del calendario ebraico, che è stato riformato più volte nel corso dei secoli. Nulla di nuovo. È storia documentata.
Appunto. Quindi Dio non è stato in grado di dettare un calendario :) ... ma le feste nazionali si ;)

Durante una ricerca ho trovato anche che il Sinedrio, in un certo periodo, aveva una commissione interna di una decina di astronomi o poco meno. Mi spiace che quando trovo queste notiziuole stanno immerse in altro che magari non mi interessa tanto e non me le segno, poi alcuni giorni dopo sempre mi pento di non aver appuntato.

Te lo puoi fare come vuoi il calendario, ed ovviamente, siccome gli ebrei non erano stupidi, quando hanno vissuto in mezzo ad altre civiltà e dove hanno trovato una parte di buone conoscenze hanno unito le loro e le altrui ed hanno progredito il loro calendario come tutti, conservando le loro 'feste nazionali' e ciò che attiene alla loro cultura, compreso un aspetto religioso ma, come in altre religioni, statuti governativi, nonchè leggi e regole sociali, vanno insieme particolarmente. Questo lo ritrovi ovunque. Quindi il loro calendario l'avranno modificato centomila volte e di volta in volta una autorità riconosciuta in quel tempo ha stabilito le regole essenziali, e va benissimo che i Rabbanim gestiscano il calendario perchè ne hanno autorità nella misura in cui coprono la sede vacante del Sinedrio che può esistere solo se esiste il Tempio. Qualora e quando torni in essere un Sinedrio ratificherà ed apporterà eventualmente ulteriori modifiche e regole essenziali. Non vedo proprio dove stia il problema.


La stretta relazione fra religione e politica ce la dimentichiamo sempre (anche quando le importiamo):
L'imperatore Hirohito fu l'ultimo vero sovrano del Giappone ad essere ufficialmente considerato di origine o natura divina. Nel gennaio del 1946, pronunciò via radio alla nazione il Tennō no ningen sengen (天皇の人間宣言? lett. "Dichiarazione della natura umana dell'imperatore"), con cui dichiarava formalmente di non essere di natura divina
Questo è un esempio, ed altri centomila ve ne sono.

moderato

Popolo di Dio significa Popolo sovrano (quindi con organi di governo e leggi) sul proprio territorio, quindi quando stiamo dicendo cose come "non rispettano il calendario di Dio" cosa stiamo dicendo realmente?
Lo si dice inconsapevolmente senza cogliere le implicazioni, ma di fatto ci stiamo impicciando dei fatti interni di un'altra Nazione :-\ . Che senso ha?

Che ce ne cale a noi come si vogliono regolare con il loro calendario e le loro feste? :-? :D :-??

E soprattutto ma io perchè devo celebrare le feste nazionali di Israele (compreso Pesach?) per quanto felice possa essere che esista lo Stato di Israele? Casomai l'Unità d'Italia o la Presa della Bastiglia.

Per me si possono spostare i mesi e i capi d'anno come vogliono, lo sapranno loro se va bene o no.

Quello che mi dovrei domandare è perchè nel mio paese si pratichi una religione copiaticcia, pure mal copiata, utilizzando dispositivi che appartengono ad un altro popolo.
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Gianni
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Re: Calendario ebraico

Messaggio da Gianni »

AEnim, dopo aver citato un professore di giudaismo rabbinico avevi concluso che è «sicuro che l'esistenza di un "calendario di dio manomesso dai rabbini" ce la possiamo scordare con tutta tranquillità”».
Al che io avevo poi citato da una fonte ebraica: “Il nostro attuale calendario e' basato sulla Torah ma e' stato modificato nel corso dei tempi. Le regole essenziali sono state fissate dai rabbini”. La vera verità sta tutta in questa dichiarazione della fonte ebraica. Basterebbe riconoscerlo e la discussione sarebbe definitivamente chiusa.

È esattamente come per la questione della carne e dei latticini. Nella Bibbia troviamo la semplice indicazione di non far bollire il capretto nel latte di sua madre. Da qui a stabilire che si può mangiare formaggio solo dopo che sia passato un certo numero di ore da quando si è mangiata della carne, che si debbano avere stoviglie diverse per mangiare carne e latticini e che debbano essere conservate separatamente in dispense lontane tra loro, c’è un abisso.

Quando ho commentato che citare un professore di giudaismo rabbinico quale fonte autorevole sul calendario è come domandare all’oste se il vino è buono, il caro Noiman si è offeso. In passato sono stato tacciato nientemeno che di antisemitismo!

Provate a interpellare qualche eminente professore di teologia cattolica sulla trinità. Dopo aver letto tutta la sua documentazione, forse qualcuno potrebbe commentare che è «sicuro che l'esistenza di un monoteismo manomesso dai cattolici ce la possiamo scordare con tutta tranquillità». E io direi di nuovo che è come domandare all’oste se il vino è buono.

AEnim, tu – al di là delle tue intenzioni e senza volerlo – hai centrato perfettamente il punto senza neppure rendertene conto.
Ciò che vorrei tentare (per l’ultima volta) è di riportare il ragionamento sulla logica, sperando di essere finalmente compreso. Poi, ovviamente, ciascuno la pensi come vuole.

Tu scrivi: «Il loro calendario l'avranno modificato centomila volte e di volta in volta una autorità riconosciuta in quel tempo ha stabilito le regole essenziali, e va benissimo che i Rabbanim gestiscano il calendario perchè ne hanno autorità nella misura in cui coprono la sede vacante del Sinedrio che può esistere solo se esiste il Tempio. Qualora e quando torni in essere un Sinedrio ratificherà ed apporterà eventualmente ulteriori modifiche e regole essenziali. Non vedo proprio dove stia il problema».
Ecco, la questione sta tutta qui. Alla fine non c’è davvero nessun problema. Seguano il calendario che vogliono. Così come potrei dire: seguano le regole che vogliono in merito alla carne e ai latticini. La fonte ebraica da me citata riconosce che regole per il calendario “sono state fissate dai rabbini”. Questo diritto lo hanno o se lo sono preso? E, per il monoteismo, il diritto di modificarlo in trino lo hanno o se lo sono preso?

Tutto ciò che leggo nella Scrittura è che viene detto che l’inizio dell’anno coincide con il novilunio di nissàn. Fine. Al tempo di Mosè, quando fu stabilita questa semplice norma non c’era alcun sinedrio.
Si vuole sostenere che la luna nuova non è quella invisibile ma quella del primo spicchio visibile della luna crescente? Ammesso e non concesso, almeno si segua sempre questa interpretazione, senza spostare il giorno in base a regole rabbiniche che vietano che l’inizio dell’anno cada in certi giorni della settimana. Posso fare questa osservazione senza che venga additato come antisemita?

Tu, AEnim, domandi: «Che ce ne cale a noi come si vogliono regolare con il loro calendario e le loro feste?». A me, niente di sicuro. Commento come fai tu: «Per me si possono spostare i mesi e i capi d'anno come vogliono, lo sapranno loro se va bene o no».

Tu infine concludi così: «Quello che mi dovrei domandare è perchè nel mio paese si pratichi una religione copiaticcia, pure mal copiata, utilizzando dispositivi che appartengono ad un altro popolo».
Questa proprio non l’ho capita.
Ma ti posso dire cosa risponderei a chi mi facesse domande sul calendario ebraico. Direi: Nella Scrittura è detto che l’inizio dell’anno coincide con il novilunio di nissàn; nel corso dei secoli regole diverse “sono state fissate dai rabbini” (fonte ebraica).
Se poi si insiste nel farmi dire cosa ne penso, onde evitare infinite polemiche, accuse e attacchi personali, posso anche rispondere, AEnim, usando le tue stesse parole: «Che ce ne cale a noi come si vogliono regolare con il loro calendario e le loro feste?», «Per me si possono spostare i mesi e i capi d'anno come vogliono, lo sapranno loro se va bene o no».
AEnim

Re: Calendario ebraico

Messaggio da AEnim »

Gianni ha scritto: giovedì 11 maggio 2023, 3:07 La fonte ebraica da me citata riconosce che regole per il calendario “sono state fissate dai rabbini”. Questo diritto lo hanno o se lo sono preso? E, per il monoteismo, il diritto di modificarlo in trino lo hanno o se lo sono preso?

Ma ti posso dire cosa risponderei a chi mi facesse domande sul calendario ebraico. Direi: Nella Scrittura è detto che l’inizio dell’anno coincide con il novilunio di nissàn; nel corso dei secoli regole diverse “sono state fissate dai rabbini” (fonte ebraica).
Gianni: ma lo hai capito o no che Mosheh = Elohim?
Davvero tu credi ancora nelle favoline e non che le leggi del popolo ebraico non le abbia semplicemente stabilite Mosheh? L'accezione "Governanti" "Legislatori" "Giudici" ti è sfuggita?

Che ti scombina se le forme di Governo del popolo ebraico si sono evolute nel tempo come è avvenuto per tutti i popoli? E se però questo è avvenuto con una certa continuità di sensi?
C'è un magnifico video di Rav. Di Segni sul tubo: "Chi detiene il potere fra gli ebrei", in cui descrive il passaggio dall'accentramento di tutti i poteri su Mosheh, alla separazione dei poteri (cita persino Montesquieu) che comincia ad avvenire già mentre Mosheh è in vita. Cercalo.

Sai che esistono i tribunali rabbinici, si? Il tribunale rabbinico oggi in Israele ha grandi poteri, ad esempio ratifica le c.d. "conversioni", diversamente non puoi avere un passaporto Israeliano e non puoi fare aliah.

Domandi se questo diritto lo hanno o se lo sono preso. Glielo dà il popolo come il popolo lo diede a Mosheh (sarebbe bastato non seguirlo, ma invece gli hanno dato il potere di essere il condottiero che li guidasse fuori da Mitzraim). Li considerano i loro Maestri, come chiamano "Mosheh nostro Maestro". Vanno a imparare Torah dai loro Maestri perchè ritengono che il loro Maestri abbiano fatto un buon lavoro e con ciò conferiscono loro questo diritto.
È esattamente come per la questione della carne e dei latticini. Nella Bibbia troviamo la semplice indicazione di non far bollire il capretto nel latte di sua madre. Da qui a stabilire che si può mangiare formaggio solo dopo che sia passato un certo numero di ore da quando si è mangiata della carne, che si debbano avere stoviglie diverse per mangiare carne e latticini e che debbano essere conservate separatamente in dispense lontane tra loro, c’è un abisso.
(Sta cosa ti mette proprio sotto shoch :D ). Ma no, no. Confondi gli ordini delle cose. E' come dire che le norme sul matrimonio (p.e. chi non sia consentito sposare o meno, vedi anche ns. codice civile) e portare tzitzit (che forse al plurale fa tzitziot, boh), siano lo stesso ordine di cose.
Le norme alimentari sono un certo tipo di osservanze, alcune con connotazioni 'simboliche' (cfr. avevo già citato l'astenersi dallo sciatico). Altrove le chiamiamo 'pratiche' e in questo altrove si gioca lo stesso identico gioco: "se davvero vuoi proprio farlo bene lo devi fare così, così, e così, e così e cosà" e quel così è sempre se non impossibile comunque quasi. Training, esercizio, allenamento (quest'ultima Noiman la diede come fra le possibili accezioni del termine emunah), apprendimento esperienziale. Quello che impari di te stesso riuscendo, fallendo, osservando, cedendo, mollando e rinunciando, litigando con il Maestro o confrontandoti con gli altri, e molto altro, permette una autoeducazione, formazione, allenamento. E' una forma di meditazione. Training mentale. Bisogna diventare veloci.
E' facilissimo osservare: il giorno in cui mangi derivati del latte, non cucinare carne, ma pesce, oppure in un dei due pasti prevedi legumi, si potrebbe anche uova ma per me troppi grassi in un giorno solo. Pulisci bene tutto, ma non solo quel giorno lì, e certamente tutto quello che è passibile di fermentazioni, levitazioni o muffe è meglio tenerlo ben isolato in frigorifero, cosa che normalmente si spera tutti già facciano per evitare contaminazioni e deperimenti indesiderati. Questo se non sei distratto ed ansioso, se invece lo sei allora ti servono due cucine :) , ma questo dipende da te. E poi ci sono un sacco di effetti collaterali, per esempio potresti litigare sull'argomento con il tuo Maestro ed anche questa è un esperienza, oppure potresti averne bisogno ogni tre per due per chiarimenti e precisazioni perchè vuoi essere super-ligio o dargli una dimostrazione che ce la vuoi mettere tutta, e poi dovrai risolvere il problema di non arrabbiarti contro quelli che hanno due cucine, o risolvere qualche problemino di senso di inferiorità nei loro confronti. Ancora allenamento.
Avere delle rules stringenti incrementa l'allenamento al ragionamento integrato di parte razionale e parte emotiva, e osservi tutte le tue tendenze, quelle che agiranno nell'osservanza o trasgressione di qualsiasi altra rule.
cuocere - capretto/carne - latte/grasso - madre:
puoi limitarti al senso letterale, ma hai già due problemi, e cioè che il termine per capretto può intendere anche carne e che il termine per latte si può vocalizzare anche come 'grasso', ma i livelli di lettura possibili sono 4 e sei solo al primo.
Che genere di regola è? Cosa vuol dire? Che significato ha? Merita una meditazione o ce la vogliamo cavare solo con il senso letterale e dato che non mangiamo quasi mai capretti allora spuntiamo la casellina "fatto" e siamo a posto così? Oppure ci va di guardare più a fondo e crearci qualche problemino aumentando la propria sensibilità?
Comunque queste regole si seguono solitamente obbligatoriamente sotto la guida di un Maestro, no fai da te no-alpitur. Da noi serve il permesso. Non essendo ebreo è come non avere il permesso. Di che ti preoccupi? Non è norma prevista per te a cui sei tenuto. Da noi è così: se uno non ha preso quegli specifici voti o impegni non è tenuto, non sono suoi e va bene così.

Insomma ho capito che sul calendario, che ti ritroveresti già pronto senza dover fare nessuna fatica perchè te lo fanno i rabbini è compito loro, faresti il pitignoso e vorresti essere più rabbino dei rabbini, ma ai saltimbocca alla romana con su la fettina di formaggio o peggio alla cotoletta alla bolognese con su prosciutto e formaggio non rinunceresti mai :P
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