studiare bibbia metodo letterale fodamentalista

natzarim
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Re: studiare bibbia metodo letterale fodamentalista

Messaggio da natzarim »

Per Luigi , sperando che voglia capire

Tito 2:13, alterazione trinitaria
Nella Nuova Diodati si legge: “Aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Yahusha Ha Mashiach”.
Una traduzione non è la Bibbia ma solo una traduzione. Ci dobbiamo quindi riferire alla Bibbia vera, quella dei testi originali.
Ecco il passo in questione nel testo biblico vero, quello originale (riporto solo le parole che ci interessano):
τοῦ μεγάλου θεοῦ καὶ σωτῆρος ἡμῶν Χριστοῦ Ἰησοῦ
tù megàlu Theù kài sotèros emòn Christù Iesù
del grande Dio e salvatore nostro Unto Yeshua

Leggendo la traduzione letterale in italiano è giocoforza intendere Dio e Yahusha come un tutt’uno.
Però c’è un però: la dichiarazione paolina è scritta in greco, non in italiano. Dobbiamo quindi riferirci alle regole grammaticali e sintattiche del greco, non dell’italiano.

Nel nostro testo troviamo due sostantivi (Dio e salvatore) uniti dalla congiunzione καὶ (kài, = “e”), il primo è preceduto dall’articolo determinativo τοῦ (tù, “del”) e il secondo è senza l’articolo determinativo.
Ora esaminate con me At 13:50:
ἐπὶ τὸν Παῦλον καὶ Βαρνάβαν
epì tòn Pàulon kài Barnàban
contro il Paolo e Barnaba
Questo passo è normalmente tradotto “contro Paolo e Barnaba”, e in italiano va benissimo, perché mettere l’articolo davanti a un nome proprio è scorretto (si fa solo in certi dialetti). Il greco però lo esige. Forse non immaginate neppure quante volte troviamo nelle nostre Bibbie semplicemente “yeshua” dove il testo greco dice sempre “il Yeshua”.
Ora, applicando qui ciò che voi volete applicare a Tito 2:13, dovremmo concludere che Paolo e Barnaba fossero la stessa persona!

Questo esempio vi mostra che quando due persone distinte sono unite da καὶ (kài, = “e”), in greco non è necessario ripetere l’articolo determinativo davanti alla seconda. Potrei citarvi diversi altri esempi simili..

Perciò, in Tit 2:13 si parla di due persone distinte: Dio e Yeshua. Ciò è in perfetta armonia con tutto il resto delle Sacre Scritture, in cui non è mai possibile identificare Yeshua e Dio come se fossero la stessa persona.
Per chiudere sempre Paolo dice:
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Yeshua, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione,
Seconda lettera ai Corinzi 1:3
natzarim
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Re: studiare bibbia metodo letterale fodamentalista

Messaggio da natzarim »

Altre dimostrazioni :
“Del grande Dio e del Salvatore nostro Cristo Gesù”
Tit 2:13 — Gr. τοῦ μεγάλου θεοῦ καὶ σωτῆρος ἡμῶν Χριστοῦ Ἰησοῦ

(tou megàlou Theoù kai sotèros hemòn Christoù Iesoù)

1934

“del grande Dio e del nostro Salvatore Cristo Gesù”*

The Riverside New Testament, Boston e New York.

1935

“del grande Dio e del nostro Salvatore Cristo Gesù”*

A New Translation of the Bible, di James Moffatt, New York e Londra.

1950

“del grande Dio e del Salvatore nostro Cristo Gesù”

New World Translation of the Christian Greek Scriptures (Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane), Brooklyn (New York).

1957

“del grande Dio e del nostro Salvatore Gesù Cristo”*

La Sainte Bible, di Louis Segond, Parigi.

1960

“del grande Iddio e del Salvatore nostro Gesù Cristo”

La Bibbia, di Fulvio Nardoni, Firenze.

1970

“del grande Dio e del nostro Salvatore Cristo Gesù”*

The New American Bible, New York e Londra.

1972

“del grande Dio e di Cristo Gesù nostro salvatore”*

The New Testament in Modern English, di J. B. Phillips, New York.

Qui troviamo due sostantivi uniti da καὶ (kai, “e”), il primo preceduto dall’articolo determinativo τοῦ (tou, “del”) e il secondo senza l’articolo determinativo. Una costruzione simile si trova in 2Pt 1:1, 2, dove, nel v. 2, si fa una chiara distinzione fra Dio e Yeshua. Questo indica che quando due persone distinte sono unite da καὶ, se la prima è preceduta dall’articolo determinativo non è necessario ripetere l’articolo determinativo davanti alla seconda. Esempi di questa costruzione nel testo greco si trovano in At 13:50; 15:22; Ef 5:5; 2Ts 1:12; 1Tm 5:21; 6:13; 2Tm 4:1. Questa costruzione si trova anche nei LXX. (Vedi nt. a Pr 24:21). Secondo An Idiom Book of New Testament Greek, di C. F. D. Moule, Cambridge (Inghilterra) 1971, p. 109, il senso “del grande Dio e del nostro Salvatore Gesù Cristo . . . è possibile nella κοινή [koinè] greca anche senza la ripetizione [dell’articolo determinativo]”.

Uno studio dettagliato della costruzione di Tit 2:13 si trova in The Authorship of the Fourth Gospel and Other Critical Essays, di Ezra Abbot, Boston, 1888, pp. 439-457. A p. 452 di quest’opera si trovano i seguenti commenti: “Prendete un esempio dal Nuovo Testamento. In Matt. xxi. 12 leggiamo che Yeshua‘scacciò tutti quelli che vendevano e compravano nel tempio’, τοὺς πωλοῦντας καὶ ἀγοράζοντας [tous poloùntas kai agoràzontas]. Nessuno può ragionevolmente supporre che qui siano descritte le stesse persone nell’atto di vendere e di comprare contemporaneamente. In Marco le due categorie sono distinte dall’inserzione di τούς davanti ad ἀγοράζοντας; qui è tranquillamente lasciato all’intelligenza del lettore distinguerle. Nel caso in questione [Tit 2:13], l’omissione dell’articolo davanti a σωτῆρος [sotèros] mi sembra non presenti difficoltà, non perché σωτῆρος sia sufficientemente determinato dall’aggiunta di ἡμῶν [hemòn] (Winer), poiché, dal momento che sia Dio che Cristo sono spesso chiamati “nostro Salvatore”, ἡ δόξα τοῦ μεγάλου θεοῦ καὶ σωτῆρος ἡμῶν [he dòxa tou megàlou Theoù kai sotèros hemòn], se stesse da solo, si intenderebbe nel modo più naturale come riferito a un solo soggetto, cioè Dio, il Padre; ma l’aggiunta di ’Ιησοῦ Χριστοῦ [Iesoù Christoù] a σωτῆρος ἡμῶν [sotèros hemòn] cambia interamente la cosa, limitando σωτῆρος ἡμῶν a una persona o essere che, secondo il consueto uso della lingua che fa Paolo, è distinto dalla persona o essere che egli designa come ὁ θεός [ho Theòs], di modo che non c’era bisogno della ripetizione dell’articolo per evitare ambiguità. Così in 2 Tess. i. 12, l’espressione κατὰ τὴν χάριν τοῦ θεοῦ ἡμῶν καὶ κυρίου [katà ten chàrin tou Theoù hemòn kai kyrìou] sarebbe naturalmente intesa come riferita a un solo soggetto, e ci vorrebbe l’articolo davanti a κυρίου se se ne intendessero due; ma la semplice aggiunta di ’Ιησοῦ Χριστοῦ [Iesoù Christoù] a κυρίου [kyrìou] rende chiaro il riferimento ai due distinti soggetti senza l’inserzione dell’articolo”.

Perciò, in Tit 2:13, si parla di due persone distinte, Yhvh Dio e yeshua Ha Mashiach. In tutte le Sacre Scritture non è possibile identificare Yhvh e Yeshua come se fossero la stessa persona.

Speriamo che basti!!!!
Sandro_48
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Re: studiare bibbia metodo letterale fodamentalista

Messaggio da Sandro_48 »

Caro Luigi tu sei l'unico che sembra reagire e testimoniare Yeshua in modo pentecostale non in modo invasato ma in modo "esaltato".
Tuttavia è un'azione inutile, poichè tutte le cose che dice Gianni,
sono spiegate molto bene, e in modo esauriente, nel sito:
https://www.biblistica.it/ che io ho incominciato a studiare come autodidatta,
compresa la "fede".
Ciao.
Sandro_48
domenica 9 ottobre 22
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