La Kabbalah

Janira
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Michael Laitman
Concetti base della Kabbalah
CAPITOLO 8
IL LINGUAGGIO DELLA KABBALAH

Dato che il nostro vocabolario è limitato dalla nostra percezione del mondo, che è legata ai concetti di tempo, spazio e movimento, noi non abbiamo le parole per poter esprimere o comunicare i concetti spirituali. Abbiamo sviluppato il nostro intero vocabolario come conseguenza della nostra esistenza in questo mondo e, perciò, se volessimo usare parole mondane per dare un nome a fenomeni spirituali, tali parole saranno inadeguate.
E' difficile trovare parole che spieghino l'esperienza della spiritualità a qualcuno che non l'ha mai percepita. Sebbene volessimo descrivere un oggetto spirituale, per poterlo nominare, avremmo solo parole materiali. Persino se anche un solo concetto non avesse una corrispondenza precisa nelle parole, il significato corretto dell'intera scienza sarebbe rovinato. Così, il problema di relazionarsi al mondo spirituale, senza la lingua o le parole appropriate per descriverlo, rimane irrisolto.
Ogni oggetto ed azione nel nostro mondo hanno origine da una loro corrispondenza nel mondo spirituale. Di conseguenza, i Kabbalisti hanno trovato una via affidabile per comunicare informazione e sapienza l’un l'altro. Essi usano i nomi di oggetti ed azioni (rami) nel nostro mondo materiale per descrivere gli oggetti e le azioni corrispondenti (radici) nel mondo spirituale.
Questa lingua è stata sviluppata dalle persone che sono giunte ai mondi spirituali mentre vivevano ancora in questo mondo e che hanno conosciuto con precisione queste corrispondenze. Quindi, i Kabbalisti, appropriatamente, l’hanno denominata "linguaggio dei rami."
Janira
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Dalla trasmissione di KabTV “The Power of The Book of Zohar” # 3
Michael Laitman:

"Cosa c’è nella Torah? E se apri lo Zohar, si dice che è un commentario kabbalistico alla Torah.
Cosa significa un commentario kabbalistico? Mosè ha scritto un libro davvero fondamentale, ma è criptato. C’è un codice unico ma molto profondo in esso. È scritto nel cosiddetto linguaggio dei rami.

La Kabbalah spiega di che cosa si tratta e ci aiuta a capire cosa è esattamente implicito nel libro di Mosè. Dopotutto, la Torah è percepita da tutti come una creazione puramente artistica che racconta la storia di alcune tribù antiche. È scritta in un linguaggio narrativo.

E la Kabbalah ci insegna a vedere le radici superiori attraverso questo, le forze che causano azioni corrispondenti nel nostro mondo, per salire al livello di queste forze, a comprendere il sistema che governa il nostro mondo e ad essere inclusi in questo sistema in modo che noi possiamo gestire attivamente il nostro mondo attraverso di esso e correggere noi stessi e il mondo intero."
Janira
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Ma fino a quando saremo conficcati nell’egoismo, non ci sarà salvezza dalla sofferenza, come accade costantemente all’umanità. Al contrario, il Creatore manda queste sofferenze con lo scopo di guidarci a decidere di scegliere la strada offerta dalla Kabbalah, la strada dell’amore e della cura dell’altro.
Michael Laitman
Concetti di base nella Kabbalah
speculator2
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Re: La Kabbalah

Messaggio da speculator2 »

Se funziona il cervello "un ramo" funzionano anche le radici.

Credo si possa dire che se la testa, il cervello, funziona funzionano anche i neuroni per il trasporto dell'informazione.
Janira
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Mi dispiace, non capisco cosa vuoi dire.
speculator2
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Re: La Kabbalah

Messaggio da speculator2 »

La testa dell'uomo è un "ramo".
Ad essa corrispondono nel reame spirituale delle "radici ".

Una utile illustrazione neurofisiologica e' quella del sistema nervoso centrale. Se il cervello, che è il risultato del funzionamento del sistema nervoso, funziona bene, allora anche gli elementi del sistema nervoso, che sono i neuroni e le loro connessioni, funzionano.

Se la testa funziona bene allora anche le sue radici nel sistema spirituale funzionano bene.
Janira
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Il linguaggio dei rami riguarda ciascun oggetto e ciascuna realtà che possiamo percepire. Esso segue la legge delle radici e dei rami, secondo cui ad ogni realtà del nostro mondo(ramo) corrisponde una e una sola realtà spirituale(radice).
Per fare un esempio, quando nella Torah si parla del faraone, il kabbalista associa a tale parola la realtà spirituale del desiderio di ricevere per se stessi( egoismo).
Chiunque raggiunga il livello spirituale del kabbalista autore di un'opera scritta, comprenderà immediatamente il senso spirituale di quell'opera.

Una cosa fondamentale che i kabbalisti ripetono è che al livello dei rami( la nostra realtà) non si può assolutamente influenzare il livello delle radici( realtà spirituale).
Solo dal livello spirituale possiamo intervenire
per modificare la realtà, ed è questo il motivo per cui l'umanità sta correndo veloce verso il baratro. Questo concetto, secondo la mia opinione, è alla base della dottrina della grazia di Paolo: le opere umane non possono servire a cambiare la natura umana e a correggere la relazione con Dio.
Janira
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Eso 5:1 Dopo questo, Mosè ed Aaronne andarono dal Faraone e gli dissero: «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Lascia andare il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto"». 2 Ma il Faraone rispose: «Chi è l'Eterno che io debba ubbidire alla sua voce e lasciar andare Israele? Io non conosco l'Eterno e non lascerò andare Israele».

I nostri saggi scrissero: "Non c'è un solo filo d'erba in basso che non abbia un angelo che lo controlli in alto, che lo colpisca e gli dica: 'Cresci!'" (Bershit Raba, Parasha 10, dalla Parte 1, punto 1).
Janira
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Baal HaSulam L'Arvut
Tutti gli israeliti sono garanti l’uno dell’altro. (Sinedrio 27b, Shavuot 39a)

Questo è il significato dell’Arvut (La Garanzia Reciproca), quando tutti gli israeliti divennero garanti l’uno dell’altro. Poiché la Torah non fu data loro prima che ogni persona di Israele fosse d’accordo di accettare la Mitzva (precetto) dell’amore per il prossimo nella piena misura espressa nello scritto: “Ama il tuo amico come te stesso”
France
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Re: La Kabbalah

Messaggio da France »

Cara Janira penso che la Kabbalah sia una conoscenza per una piccola élite, qualche migliaio di persone su sette miliardi.
Non penso che l’umanità possa aspirare alla redenzione, alla vittoria del bene sul male con le sole proprie forze, oppure questo avverrà fra qualche decina di migliaia di anni.
Si dice che la religione è l’oppio dei popoli però è anche quella che dà una speranza per il futuro.
Si dice anche che il pianeta terra si comporta come un gigantesco organismo vivente, tutto connesso alberi, mari, atmosfera, la cosiddetta madre terra.
Per chi non crede in un Essere supremo predicato dalle religioni forse questo può essere una soluzione. Un gigantesco organismo che espellerà l’uomo come un cancro, visto quello che sta combinando negli ultimi anni.
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