La Kabbalah

noiman
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Re: La Kabbalah

Messaggio da noiman »

leggendo gli ultimi interventi di Janira mi è venuta in mente una riflessione talmudica:
Rabbi Eli’zer insegnava;
La notte si divide in tre veglie e ogni veglia il Signore siede e ruggisce come un leone. Il segnale d’inizio di ogni veglia è il seguente. Alla prima veglia un asino raglia. Alla seconda veglia un cane abbaia. Alla terza veglia, quando ormai si approssima l’alba, un bimbo succhia il latte da sua madre e una moglie conversa con suo marito” (Berackhot 3a)
Shalom
Noiman

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Gianni
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Gianni »

Bellissima riflessione, Noiman! :-)
speculator2
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Re: La Kabbalah

Messaggio da speculator2 »

Oramai qui da noi di asini non ce ne sono più. Da chi ha esperienza di asini mi piacerebbe sapere perché l'asino alle sei di sera raglia.

Cerco di indovinare e penso che raglia perché ha finito di lavorare e gli è stato dato qualcosa da mangiare. Raglia per se stesso. Ha già compiuto tutto il suo lavoro.

Alle 10 di notte il cane abbaia; anche qui perché il padrone tardi gli dà qualcosa da mangiare, ai cani in gruppo.
Potrebbe anche abbaiare per segnalare la presenza di cinghiali che di solito vengono quando la notte è inoltrata.
In questo caso il cane sta compiendo il suo lavoro.

Alle 2:00 di notte se il bambino ha fame bisogna dargli da mangiare.
La madre provvede ma anche il padre che fa la guardia alla casa fa la sua parte.
Qui siamo nella società umana il cui lavoro principale, che si svolge di notte, è dar da mangiare agli affamati, amare il prossimo come se stesso, e e pensare a provvedere alla famiglia e agli animali.
speculator2
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Re: La Kabbalah

Messaggio da speculator2 »

Mi sono dimenticato di scrivere che, come agli animali domestici provvede l'uomo, all'uomo provvede Dio.
noiman
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Re: La Kabbalah

Messaggio da noiman »

Speculator ha fatto una buona analisi, fantasiosa per i cinghiali, questo che descrive il Talmud avviene nelle prime ore del mattino quando tutto è in attesa di movimento, vi riporto il seguito della interpretazione:
La notte si divide in tre veglie e ogni velia il Signore siede e ruggisce come un leone. Il segnale d’inizio di ogni veglia è il seguente. Alla prima veglia un asino raglia. Alla seconda veglia un cane abbaia. Alla terza veglia, quando ormai si approssima l’alba, un bimbo succhia il latte da sua madre e una moglie conversa con suo marito” (Berackhot 3a)

Abulafia commenta questo detto talmudico, l’asino che raglia rappresenta la materia nella sua forma fisica , i cani che abbaiano sono le dinamiche della materia nel suo agire tra fisicità e spiritualità, la donna che parla con il marito, significa che essa si unisce sessualmente rappresenta è la potenza della natura che si rigenera in nuove forme, il seno che allatta è la trasmissione della vita fisica e della parte intelligente della materia. ( Ispirato dall’opera “Sitrè Torah”)
No’am Elimelekh,in un commento chassidico di R. Elimelekh di Lizensk discepolo dal Na’al Shem Tov, lo pone in relazione con un altro passo talmudico:precisamente l’affermazione di Ravà alla fine del trattato Mo’ed Qatan (28 a).
Ravà dice che “vi sono tre cose che non dipendono (soltanto) dai meriti di una persona, ma anche dalla sua fortuna (“mazalà” dall’originale aramaico), quanti figli avrà (banè), quanti anni vivrà (chayyè) e quale sarà il suo status economico.
Spiega il No’am Elimelekh che la prima veglia, quella dell’asino che raglia (chamòr no’ér ), corrisponde alla fase della generazione e all’educazione dei figli (na’ar). Non a caso la Torah parla dell’asino a proposito del figlio primogenito, inoltre l’asino ancora nominato nella Torah nel capitolo della “Aqedat Izchàk “, dove il termine na’àr appare più volte, il sacrificio di Izchàk simboleggia a sua volta lo tzar ghidul banim, la sofferenza di “tirare su” i figli. La seconda veglia, quella dei cani che latrano, rammenta un ulteriore passo del Talmud in cui si dice che quando i cani abbaiano senza motivo apparente significa che l’angelo della morte è in circolazione (Bavà Qammà 60b). Il fatto che la Torah affermi che i cani non avrebbero abbaiato per gli ebrei durante la piaga della morte dei primogeniti egiziani significa i primogeniti ebrei ne furono immuni, infine il neonato che succhia il latte materno corrisponde alla fase dei mezonot, del pensiero economico.
Ovviamente va presa come una riflessione in cui a fantasia e l'aspetto simbolico sono elementi legati a un'epoca che dista da noi duemila anni.
un saluto.
Noiman


speculator2
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Re: La Kabbalah

Messaggio da speculator2 »

L'inizio del giorno e lo scopo della vita , o meglio della parte della vita che è rappresentata dalla notte, sarebbe dunque generare ed educare i figli (l'asino).

A questo seguirebbe la morte, il latrare dei cani.

Poco prima della luce, reale e simbolica, ci sarebbe l'incarico della gestione della casa (economia), ricevuto dall'alto.
speculator2
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Re: La Kabbalah

Messaggio da speculator2 »

Di cani non me ne intendo ma il mio vicino ne ha uno che abbaia tutte le volte che il padrone arriva o parte, quando sta il cane fisicamente male, quando gli danno da mangiare, quanto deve uscire a fare la passeggiata regolare e infine quando sente i cinghiali. Altri cani vicini, relativamente vicini fanno lo stesso. Anche quelli che sono molto distanti nella valle. Questi abbaiano anche di sera
noiman
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Re: La Kabbalah

Messaggio da noiman »

Ti invidio Speculator, mi sembra che tu viva in un posto dove puoi percepire la natura, parli di una valle prossima alla tua casa, di cinghiali , di case con dei cani che non credo siano da salotto, io per avere un pò di pace dalla natura devo fare un bel pò di chilometri, un tempo questo era impensabile a causa del lavoro e della sua frenesia, oggi dopo alcune scelte è diventato possibile e ultimamente frequente che possa spostarmi senza valigie e check in.
Ciao
Janira
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Allego qui un link ad una lezione di Bnei Baruch su Pesach e in particolare sul Korban di Pesach.

https://kabbalahmedia.info/it/lessons/s ... u/4FaEetrF
Janira
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Re: La Kabbalah

Messaggio da Janira »

Il concetto principale, che sembra in sé scontato, è che Non esiste nulla oltre Lui ( Ein Od Milvado).
All'inizio esisteva solo il Creatore, di cui non possiamo conoscere nulla.
I kabbalisti, nel loro alto stato spirituale , Lo hanno percepito come Amore e Dazione Assoluta.
Infatti, il pensiero del Creatore è proprio quello di donare tutto il Suo Amore e il Piacere. Così nello stesso istante è nata la Creatura: il desiderio di ricevere.
Lo Scopo della Creazione è infatti ricevere ed essere colmato da tutto l'Amore del Creatore.
Ma tutto ciò è precedente alla comparsa del nostro mondo materiale.
Perché è necessario un mondo in cui la Luce del Creatore è (quasi) assente e il Creatore ci è Occultato?
Perché altrimenti saremmo schiavi, senza libero arbitrio.
Ci sono tante fasi, tanti discernimenti, ma un altro concetto importante è che NON esiste la Creatura cone individuo: tutto l'universo è la manifestazione del desiderio di ricevere ed è parte dell'anima di Adam HaRishon.
Cos'è il corpo di una persona? Un mezzo per continuare la correzione dell'anima di Adam HaRishon, in un continuo ciclo di reincarnazioni.
Ma attenzione, non è l'anima di Janira o di Natzarim a reincarnarsi, nessuno di noi ha un'anima!
Noi abbiamo il compiti di riconnetterci l'uno con l'altro per "ricostruire" il vaso rotto, Adam HaRishon.
Non è facile riassumere i concetti. Ma da questo capisci già che non ha senso parlare di predestinazione o di salvezza dell'individuo.
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