SIGNORE E DIO

curioso
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SIGNORE E DIO

Messaggio da curioso »

ragazzi scusate la domanda forse un pò banale, ma queste due parole continuamente ripetute/alternate nel corso della bibbia sono da considerarsi più o meno come due sinonimi riferiti alla figura del creatore ?

cioè "signore" è da intendersi come sorta di " nome proprio" di "persona" o è da considerarsi una parola/sinonimo equivalente di "Dio" ?

ps:Visto che comunque in teoria la Bibbia si riferisce ad un solo creatore, mi sembra evidente ad ogni modo che sia "signore" che "dio" identificano sempre la stessa/unica figura.
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Israel75
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Re: SIGNORE E DIO

Messaggio da Israel75 »

Ciao :-) , sostanzialmente si tratta di vedere se nel testo originale c'è il tetragramma YHWV (nome di DIO inconoscibile) o signore Gesù .
Un passo papabile (credo) è il Rm 1:7
7 a quanti {τοῖς} sono {οὖσιν} in {ἐν} Roma {ῥώμῃ}, amati {ἀγαπητοῖς} da Dio {θεοῦ}, chiamati {κλητοῖς} a {-} essere {-} santi {ἁγίοις}, grazia {χάρις} a voi {ὑμῖν} e {καὶ} pace {εἰρήνη} da {ἀπὸ} Dio {θεοῦ} nostro {ἡμῶν} Padre {πατρὸς}, e {καὶ} dal {-} Signore {κυρίου} Gesù {ἰησοῦ} Cristo {χριστοῦ}.

Per Dio c'è {θεοῦ} (Theos) mentre per Gesù abbiamo "Signore {κυρίου}" (kurios) , nel vecchio testamento che è scritto in ebraico antico c'è YHWH per DIO.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
amos74
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Re: SIGNORE E DIO

Messaggio da amos74 »

Qualche precisazione su questa tematica per ciò che concerne il Tanakh (Pentateuco,Profeti,Agiografi). Il nome proprio con cui è indicato il Creatore è effettivamente il Tetragramma, YH** (seguo l'uso ebraico di non scriverlo).Il suo significato è "Colui che è" , ma in un senso in toto atemporale, cioè a dire "Colui che era,che è e che sarà", ed infatti a mio avviso la migliore traduzione in italiano del Tetragramma è "L'Eterno".Sin dalla antichissima traduzione dei Settanta esso però è generalmente reso con "Il Signore", e questo perché è molto antico l'uso, da parte degli Ebrei, di usare per la recitazione ad alta voce delle Scritture,laddove è scritto YH**,il termine "Adonai",che significa "mio Signore" (letteralmente "miei signori",perché è un plurale "di maestà"). Adon tuttavia non è un appellativo riservato al Creatore poiché,significando "signore",ha un campo di applicazione molto vasto come in pressoché tutte le lingue ( dal greco "κύριος" all'inglese "lord" al nostro italiano signore ecc ecc.),indicando genericamente un soggetto rivestito di autorità o al quale rivolgersi con cortesia, sia egli l'Eterno, una pubblica autorità, il vicino di casa che saluti ecc.ecc. Anche nell'ebraico moderno si usa "adonì" (mio signore,al singolare) come forma di cortesia.

Ricordiamo altresì il celebre passo di Salmi 110,1,generalmente interpretato in senso messianico: L'Eterno (YH**) ha detto al mio signore (adonì)"Siedi alla Mia destra finché Io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi";spesso nelle traduzioni leggiamo,conformemente alla versione della Settanta, "Il Signore ha detto al mio signore", ma il testo ebraico usa due termini differenti, il Tetragramma per riferirsi al soggetto (che è quindi Dio) ed il termine "adon(ì)" per il complemento di termine,che si riferisce verosimilmente al Messia (un essere umano).Un uso ebraico molto diffuso è anche quello di utilizzare al posto di YH** il termine "HaShem", che significa "Il Nome", vale a dire il nome per antonomasia.Considerate che nessuno conosce più l'esatta pronuncia del Tetragramma,poiché da tempi remoti gli Ebrei non lo pronunciano per una forma di sacro rispetto; solo il Sommo Sacerdote allorché esisteva ancora il Tempio lo faceva, ma una sola volta l'anno il giorno dello Yom Kippur, ed all'interno dell'area più sacra del Tempio , il Qodesh ha-Qodashim (Santo dei santi):pertanto, ogni vocalizzazione oggi utilizzata per YH**,compresa quelle dei TdG, è arbitraria.

Quando invece nelle traduzioni del Tanakh troviamo "Dio" il termine ebraico presente è "Elohim", che probabilmente deriva da "alah",norma giuridica. Elohim è tecnicamente un plurale, e non è utilizzato soltanto per indicare il Creatore;nelle Scritture infatti si riferisce anche ai giudici,ai legislatori e persino alle divinità straniere;quando è usato per l'Eterno il verbo è coniugato al singolare,tranne rari casi: anche in questo caso infatti ci troviamo di fronte ad un plurale "di maestà".Essendo un termine afferente all'esercizio delle potestà legislativa e giurisdizionale,potremmo anche tradurre "Elohim",allorché sia riferito al Creatore, con "Legislatore e Giudice Supremo", oppure più sinteticamente con "Potere Supremo". Il Tetragramma ed il termine "Elohim" a volte compaiono nel Tanakh nella forma associata "YH** Elohim", di consuetudine,in base a quanto prima esplicitato, tradotta con "Il Signore Dio", ma che io renderei con "L'Eterno Potere Supremo", in linea con le radici ebraiche dei due termini.Concludo ricordando che nella tradizione ebraica l'appellativo di Elohim per il Creatore fa riferimento al concetto della giustizia divina,mentre il Tetragramma allude alla Sua natura misericordiosa, due fondamentali caratteristiche, se così possiamo dire, dell'Eterno.
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bgaluppi
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Re: SIGNORE E DIO

Messaggio da bgaluppi »

:-)
amos74
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Re: SIGNORE E DIO

Messaggio da amos74 »

Anche nell'aramaico giudaico assistiamo al plurimo significato della parola "mar", che significa "signore" o "maestro", esattamente come il corrispondente ebraico "rab". Il titolo ebraico "rabbi" significa infatti letteralmente "mio signore" o "mio maestro", benché sin dall'antichità "rabbi" sia usato anche come nominativo e non solo quale vocativo. Presso i primi credenti in Gesù Messia, che erano in larga parte Ebrei di lingua aramaica, il Nazareno era chiamato "Maràn", cioè "Nostro Maestro" o "Nostro Signore" (ricordiamo la celebre invocazione "Maranathà", che si può leggere sia "Maràn athà", "Il Nostro Maestro è venuto"; sia "Maràna thà , "Vieni, Nostro Maestro "). Di per sé, "Maràn" non è un titolo divino: Rav Yosef Karo, autore dello "Shulchan Arukh" ( XVI sec. e.v.),probabilmente il codice di Halachà più seguito dagli Ebrei ortodossi, è conosciuto proprio con l'appellativo di "Maràn"; ancora oggi tale titolo è in uso presso alcune comunità ebraiche d'Israele, ad esempio gli Haredì, per indicare i maestri a capo delle comunità medesime. In alcune antiche preghiere ebraiche in lingua aramaica è tuttavia presente il titolo di "Maran" attribuito ad HaShem; il titolo ha avuto quindi anche un utilizzo divino.
Ultima modifica di amos74 il domenica 10 gennaio 2021, 9:32, modificato 1 volta in totale.
noiman
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Re: SIGNORE E DIO

Messaggio da noiman »

Maranan è un termine aramaico che appartiene alla tradizione del kiddush attraverso l’espressione savri maranan a cui si risponde “le chajjm
,Amos74 , ottima osservazione, colgo l’occasione per fare una precisazione sulla espressione Adonai.

Quando il tetragramma è preceduto (o raramente seguito) dalla parola Adonai (scritta per intero אדני,) il tetragramma deve essere letto come ”Elohim” questo per non pronunciare due volte consecutivamente “Adonai” , in tale caso, per evitare che il lettore sbagli, si indicano nel tetragramma le vocali di “Elohim” invece di quelle che siamo abituati a vedere , non posso indicarvi le vocali perchè nel mio sistema di scrittura in ebraico non ci sono , quindi per verificare dovete ricercare un testo con la puntazione , ricapitolando :esempio in Isaia 65/13 si legge “Adonai Elohim”, ecco comunque il testo
לכן כה-אמר.אדני יהוה הנה עברי
perciò il Signore Iddio, ecco i miei servi….(Giuntina)
Ci troviamo di fronte a due parole che acusticamente dovrebbero essere identiche anche se scritte diverse, per evitare di leggere Adonai due volte consecutive , il tetragramma יהוה viene letto in Elohim .
Shalom
Noiman
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Gianni
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Re: SIGNORE E DIO

Messaggio da Gianni »

Una domanda per chi appoggia la traduzione assurda e senza senso "Geova": perchè nei casi che Noiman ha spiegato chiaramente non si traduce "Geovi"?
speculator2
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Re: SIGNORE E DIO

Messaggio da speculator2 »

Se i discepoli di Gesù usavano prevalentemente il giudaico aramaico, perché nei vangeli in greco viene riportato il termine greco didaskalos che vuol dire maestro e viene riportato il termine ebraico aramaico rabbi che vuol dire mio maestro più volte è mai il termine aramaico Maran?
amos74
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Re: SIGNORE E DIO

Messaggio da amos74 »

Avanzo una ipotesi :forse il titolo Maran è stato utilizzato per Gesù solo dopo che i discepoli si sono convinti della sua risurrezione, e non durante la vita del Maestro. Considera che, per quanto ne so in base alle mie letture delle opere di studiosi ebrei del Cristianesimo delle origini quali Geza Vermes e David Flusser , anche se adesso non ricordo esattamente la fonte, il titolo Maran è più autorevole del semplice Rabbi, e quindi può darsi che i Nazorei lo abbiano attribuito solo al Maestro risorto e non prima. Considera poi che non ci è pervenuto il Vangelo secondo i Nazareni di cui ci parla Girolamo, scritto in aramaico giudaico, e quindi la nostra analisi è limitata. Io comunque penso che l'espressione paolina "Nostro Signore Gesù Cristo" traduca in greco la frase aramaica "Maran Yeshua ha Maschiah". Ripeto, è una mia ipotesi.
speculator2
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Re: SIGNORE E DIO

Messaggio da speculator2 »

In Giovanni 13:13 parlando ai suoi discepoli Gesù dice: "mi chiamate insegnante e signore e parlate giustamente perché lo sono".

Ovviamente non usavano chiamarlo con i termini greci didaskalos e kurios ma già qui si vede una differenza tra i due termini accettati da Gesù, probabilmente in ebraico aramaico di rab cioè maestro e mar cioè signore.
C'è da dire che però Giovanni è da molti considerato ultimo vangelo scritto verso la fine del secolo.
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