Storia biblica e logica

Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Storia biblica e logica

Messaggio da bgaluppi »

:YMAPPLAUSE: È un'ottima descrizione. Comunque, nel momento in cui cerco di immaginare Dio, la mia mente va "in panne", fa il vuoto... Leggendo la Bibbia con in mente la tua definizione, molte cose divengono chiare.
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Storia biblica e logica

Messaggio da Israel75 »

L'evoluzione concepita come risultato di mutazioni casuali e selezione naturale non è semplicemente scientifica. Lo sostengono non solo scienziati ma anche genetisti , fisici , matematici , la paleoantropologia stessa.

Dal disordine , col tempo e senza interventi "superiori" non nasce mai l'ordine. Il disordine crea solo nuovo disordine (principio dell'entropia).
Da una brodaglia primordiale non nasce "per caso" una cellula, figuriamoci il DNA e tutto il complesso sistema di riproduzione delle cellule stesse che doveva già essere perfetto fin dall'inizio.

Sarebbe come far saltare in aria una biblioteca e pretendere che le lettere cadute al suolo formassero per caso una poesia. Matematicamente nemmeno pensabile oserei dire irricevibile. :-)

Visto che si parla di logica, un'amante di essa come me può solo dedurre, in base alle non-prove fornite, che l'evoluzione è una favoletta senza capo né coda proprio perchè oltremodo illogica.
Non mi dilungo che non voglio tediare nessuno. :-J :-J :-J
---
Detto questo abbiamo un testo sacro che ci racconta storie , esperienze di fede, drammi , poesie e proverbi , apocalissi , esperienze di fratellanza etc... , La Scrittura non è un testo "buttato lì per caso" è un insieme di libri scritto da autori con stili e mentalità diverse in migliaia di anni.
Perchè deve essere per forza logico ? :-) :-) :-) Non ne capisco il senso logico .(scusate il gioco di parole).
Va preso con le sue innumerevoli sfaccettature capendo contesti , mentalità varie , espressioni stilistiche . Non è certo come leggere il giornale o un libro di narrativa, che pure comportano un impegno serio (a volte).

E' logico se affermo che il delfino come il pipistrello sono mammiferi e che il secondo emette impulsi dalle orecchie per cacciare (che l'uomo ha sfruttato come idea per creare il radar per ex.)
E' logico se affermo che il girasole è un bellissimo fiore.
E' logico se affermo che l'aquila è un volatile dalle doti di caccia formidabili.
E' logico se........... mobbbbbbbbbbbasta. :d :d :d
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Storia biblica e logica

Messaggio da bgaluppi »

Dal disordine , col tempo e senza interventi "superiori" non nasce mai l'ordine
Infatti è proprio quell'intervento ordinatore che dimostra l'esistenza di una mente intelligente che lo produce. Chiamiamola come vogliamo. Yeshùa la chiamava "Padre", visto che non ha alcun nome, perché avere un nome implicherebbe che prima di lei esistesse qualcosa che glielo ha dato.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10097
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Storia biblica e logica

Messaggio da Gianni »

Sto riflettendo su questa affermazione di Noiman: “L’uomo non può vedere D-o e vivere, perché chi è nello spazio e nel tempo non può vedere ciò che sta fuori dallo spazio”.

Ora, Zichichi (che avete citato) spiega che lo spazio – per quanto enorme – è finito, dopo di che c’è il nulla, che non è il vuoto ma qualcosa che non conosciamo. È quindi logico affermare che chi è nello spazio non può vedere ciò che sta fuori dallo spazio, tuttavia mi domando se sia corretto identificare Dio con ciò che sta fuori dallo spazio; se così fosse, avremmo lo spazio da una parte e Dio dall’altra, ovvero due entità, enormi ma separate. In che non mi convince. Dal nostro punto di vista umano, leggendo all’inizio della Bibbia che “Dio creò i cieli e le terra”, ci immaginiamo Dio (o, almeno, immaginiamo l’idea di Dio (mettiamo – tanto per capirci – un punto invisibile che lo rappresenti) e poi il creato che prende forma. Visualizzando così, abbiamo proprio Dio da una parte e il creato dall’altra. Credo che sia un grande errore immaginare qualcosa di esterno a Dio.
Noiman abbina l’essere nello spazio e nel tempo, ma poi dice che chi “chi è nello spazio e nel tempo non può vedere ciò che sta fuori dallo spazio”. Manca la controparte ‘fuori dal tempo’. E manca necessariamente, perché l’essere umano non vive fuori dal tempo, né fuori dalla temporalità (che è il tempo relativo, quello venuto all’esistenza insieme al creato, misurabile e che scorre) né fuori dal tempo fermo e infinito (che è la dimensione di Dio). Noi viviamo nel tempo relativo ma anche – durante la nostra vita – nel tempo di Dio, essendo durante la nostra vita contemporanei a Lui.
Una cosa rimane più che certa: “L’uomo non può vedere D-o e vivere”.
noiman
Messaggi: 1986
Iscritto il: domenica 20 aprile 2014, 22:41

Re: Storia biblica e logica

Messaggio da noiman »

"Quando un cittadino seduto sul bordo di un campo e osserva un contadino che lavora in un campo , rimane stupito quando questo all'inizio perde una giornata per misurare il proprio campo e poi porre una recinzione , il cittadino si chiede: " ma costui non sapeva quanto è grande il suo campo?" ora il cittadino osservando meglio coglie nei confini la dimensione del campo del contadino riesce a scorgere i confini del campo del contadino sa per quanto esso sia grande o piccolo
Poi vede il contadino che toglie i sassi dal campo e ne fa dei mucchi, solo in quel momento egli comprende che la terra è fatta anche di sassi, dal numero dei sassi e dai mucchi cerca di interpretare quanto il contadino vuole che il tuo terreno sia migliore, ma non saprà mai quanto potrà esserlo, almeno di contare quanti sassi rimangono da togliere.
Poi il cittadino sempre in osservazione , vede che il contadino traccia dei solchi nella terra, dal loro numero deduce se servono per piante grandi o piccole, li conta e prova a pensare matematicamente quanti se ne possono fare risparmiando spazio, tutto diventa questione di numeri. Si chiede anche perchè il contadino a iniziato dal centro e non da un lato, perchè a iniziato a sinistra e non ha destra.
Quando il contadino ha finito di tracciare solchi e inizia a seminare dei semi il cittadino deve riordinare di nuovo i propri conti e applicarli al numero dei semi che vede deporre dal contadino, e si chiede saranno troppi per quel solco o pochi, basterà lo spazio o sarà poco”
(anonimo)

Scrive Arianna:
Si Antonio è incredibile come la creazione sia talmente perfetta che non si potrà mai studiarla e capirla del tutto dalla scienza secondo me. è semplicemente meravigliosa”.

Arianna afferma un cosa che tutti noi pensiamo, la nostra impossibilità di comprendere l’opera della creazione è nei nostri limiti fin dall’inizio, forse non si tratta neppure della limitatezza del nostro cervello, ma piuttosto dal fatto che il nostro pensiero è chiuso nella materialità, e anche se pensiamo a cose spirituali il nostro ragionamento e le conclusioni a cui giungiamo riflettono sempre la matrice materiale del nostro pensiero.
Quando pensiamo alla salvezza celeste pensiamo sempre in chiave materiale, su quanti saremo e ci contiamo, quanti anni avremo quando risorgeremo, come ci vestiremo, o saremo ignudi come la prima coppia umana, tutto serie di ragionamenti mi ricordano un computer, una macchina complessa ma limitata dal fatto che essa non può uscire dal suo sistema operativo e non sa neanche se il suo sistema operativo funziona, al di fuori di esso non c’è nulla.
Rimaniamo affascinati da cose che non comprendiamo minimamente, studiamo l’universo e rimaniamo basiti apprendendo quello che la scienza ogni giorno scopre riguardo le origine del nostro universo, palpitiamo quando ci raccontano di un punto unico primordiale dove tutto a avuto inizio e dove ci dicono che tutta l’energia dell’universo era concentrata in unico punto.
Mi ricorda un libro di Italo Calvino che può fare da esempio, e noi dove eravamo? Italo Calvino nel suo libro Cosmicomiche scrive:

Si capisce che si stava tutti li- fece il vecchio Qfwfq, - e dove altrimenti? Che ci potesse essere lo spazio nessuno lo sapeva, e il tempo idem, cosa volete che ne facessimo del tempo, stando lì pigiati come acciughe?
Ho detto “pigiati come acciughe” tanto per usare una immagine letteraria, in realtà non c’era lo spazio nemmeno per pigiarci. Ogni punto d’ognuno di noi coincideva con ogni punto degli altri in un punto unico che era quello in cui stavamo tutti……. Quanti eravamo? Eh, non ho mai potuto rendermene conto nemmeno approssimativamente. Per contarsi, ci si deve staccare almeno un pochino uno dall’altro, invece occupavamo tutti quello stesso punto ….”
Questo mi riporta a un passo tratto dai Pirke Avòt.

stavano in piedi stipati, eppure quando si prostravano , stavano larghi” ( Avot 5-7).

Shalom
Noiman
ARIANNA
Messaggi: 143
Iscritto il: sabato 13 gennaio 2018, 18:42
Località: Bari

Re: Storia biblica e logica

Messaggio da ARIANNA »

Rm 1:19,20 <<Eppure ciò che si può conoscere di Dio è visibile a tutti: Dio stesso l'ha rivelato agli uomini. Infatti, fin da quando Dio ha creato il mondo, gli uomini con la loro intelligenza possono vedere nelle cose che egli ha fatto le sue qualità invisibili, ossia la sua eterna potenza e la sua natura divina.>>
Vero Noiman, siamo fatti di materia e rispondiamo alle leggi della materia finendo per rilegare Dio in quest'ottica. Per quanto la scienza faccia di tutto e si sforzi per sapere sempre di più su chi siamo, da dove veniamo e chi c'è oltre la dimensione fatta di materia e che si percepisce con i cinque sensi abbiamo un limite alla conoscenza e nemmeno l'intelligenza più brillante può varcare questa soglia voluta e imposta da Dio. Se la scienza potesse studiare Dio o "scoprirlo" allora sarebbe sottoposto ad essa e non sarebbe più Dio. Ma essendo noi materia si fa conoscere nel modo a noi comprensibile, si rivela a noi nella nostra stessa natura ponendoci davanti la creazione. Ogni nuova scoperta scientifica lo si deve proprio a Lui che concede all'umanità di scoprire un pizzico di più dell' enormità del suo creato. Il firmamento annuncia l'opera delle sue mani...
Se esiste una logica rigorosa a cui tutto risponde allora dovrebbe esserci anche un Autore..o la logica si è autogenerata?
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Storia biblica e logica

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

buongiorno a tutti. La discussione è interessante se si capisce dove si vuole andare a parare :-) . Il problema è che noi chiamiamo logica assoluta la nostra logica (relativa). Il voler addentrarsi troppo nell'inconoscibile va fuori logica
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Storia biblica e logica

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Naza! Concordo, ciò che è inconoscibile deve essere solo riconosciuto come tale. Però possiamo utilizzare la logica per osservare certi meccanismi e trarne, logicamente, determinate conclusioni. L'energia che determina l'organizzarsi intelligente della materia caotica deve obbedire ad una mente intelligente che la muove. Non possiamo analizzare logicamente la fonte di quell'energia, ma possiamo logicamente dedurre e concludere che essa esiste.

Queste riflessioni sono molto interessanti:
http://www.uccronline.it/2017/02/28/il- ... -del-caos/" onclick="window.open(this.href);return false;
massimoc
Messaggi: 36
Iscritto il: venerdì 16 marzo 2018, 6:24

Re: Storia biblica e logica

Messaggio da massimoc »

concordo pienamente con bgaluppi
Rispondi